Creato da Fajr il 30/10/2007

FAJR

... come fiordalisi in un un campo di grano. (D. Bonhoeffer)

 

« saper aspettareil resto di niente »

chi ha detto che nel deserto c'è silenzio?

Post n°682 pubblicato il 01 Novembre 2012 da Fajr
 

Qui non vieni mai per la prima volta, e quando te ne vai
non lo fai mai per sempre.
Malek Haddad

 

Quando c’è molto vento, le dune di sabbia del deserto rispondono con un lamento. Ma non tutte le dune cantano allo stesso modo. Un gruppo di scienziati pensa di aver capito perché.

Tutto dipende dalle dimensioni dei singoli granelli di sabbia.

Fonte: Internazionale.it

 

"Se mi capitasse un giorno (e potrebbe essere anche oggi) di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia vita era donata a Dio e a questo Paese... Che essi accettassero che l'unico Padrone di ogni vita non potrebbe essere estraneo a questa dipartita brutale. Che pregassero per me: come potrei essere trovato degno di tale offerta? Che sapessero associare questa morte a tante altre ugualmente violente, lasciate nell'indifferenza dell'anonimato. La mia vita non ha più valore di un'altra. Non ne ha neanche meno. In ogni caso, non ha l'innocenza dell'infanzia. Ho vissuto abbastanza per sapermi complice del male che sembra, ahimé, prevalere nel mondo, e anche di quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il momento, vorrei avere quell'attimo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il perdono di Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nel tempo stesso di perdonare con tutto il cuore chi mi avesse colpito. Non potrei auspicare una tale morte. Mi sembra importante dichiararlo. Non vedo, infatti, come potrei rallegrarmi del fatto che un popolo che amo sia indistintamente accusato del mio assassinio. Sarebbe un prezzo troppo caro per quella che, forse, chiameranno "grazia del martirio", il doverla a un algerino, chiunque egli sia, soprattutto se dice di agire in fedeltà a ciò che crede essere l'islam. Conosco il disprezzo con il quale si è giunti a circondare gli algerini globalmente presi. Conosco anche la caricatura dell'islam che un certo islamismo incoraggia. E' troppo facile mettersi a posto la coscienza identificando questa via religiosa con l’integralismo dei suoi estremisti. L'Algeria e l'islam, per me, sono un'altra cosa: sono un corpo e un'anima. L'ho proclamato abbastanza, credo, in base a quanto ne ho concretamente ricevuto, ritrovandovi così spesso il filo conduttore del Vangelo, imparato sulle ginocchia di mia madre, la mia primissima Chiesa, proprio in Algeria e, già allora, nel rispetto dei credenti musulmani. Evidentemente, la mia morte sembrerà dar ragione a quelli che mi hanno frettolosamente trattato da ingenuo o idealista: "Dica adesso quel che ne pensa!". Ma costoro devono sapere che sarà finalmente soddisfatta la mia più lancinante curiosità. Ecco che potrò, se piace a Dio, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i suoi figli dell'islam come lui li vede, totalmente illuminati dalla gloria di Cristo, frutto della sua passione, investiti dal dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre lo stabilire la comunione e il ristabilire la somiglianza, giocando con le differenze. Di questa vita perduta, totalmente mia, e totalmente loro, io rendo grazie a Dio che sembra averla voluta tutta intera per quella gioia, attraverso e malgrado tutto. In questo grazie in cui tutto è detto, ormai, della mia vita, includo certamente voi, amici di ieri e di oggi, e voi, amici di qui, accanto a mia madre e a mio padre, alle mie sorelle e ai miei fratelli, e al centuplo, accordato come promesso! E anche a te, amico dell'ultimo minuto, che non sapevi quel che facevi. Sì, anche per te voglio dire questo grazie e questo “ad-Dio” con te. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati in paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di tutti e due. Amen! Inch Allah!!"

Lettera di frére Christian de Chergé, monaco trappista di Notre Dame de l'Atlas, in Algeria, ucciso dai fondamentalisti islamici il 21 maggio 1996, assieme a sei suoi confratelli.
(Uomini di Dio, 2010

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/fajr/trackback.php?msg=11685705

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
pgmma
pgmma il 01/11/12 alle 21:57 via WEB
INTERVISTA A UN ALTRO FILOSOFO MUSULMANO DALLA FILOSOFIA ALLA PRASSI: LA DONNA OGGI NELL’ISLAM. Intervista al filosofo Yadh Ben Hachour. Questi articoli che scrivo sui temi dell’antropologia culturale islamica, hanno lo scopo di tentare di far conoscere nei nostri territori la “mappa del mondo” che gira nel cervello dei musulmani. Qualche tempo fa ho avuto modo di partecipare ad una conferenza di grande attualità tenuta dal famoso filosofo tunisino Yadh Ben Hachour, invitato a parlare sul tema della condizione della donna nel Maghreb, cioè nel Nord Africa, dal Marocco alla Tunisia, e invitato dall’ICeSD (International Center for Subsidiarity and Development) della Venice International Unuversity. Le considerazioni fatte dal professor Yadh Ben Achour hanno messo con forza in evidenza come il problema della liberazione della donna dalle condizioni di oppressione in cui si trova a vivere nel contesto sociale delle società islamiche, vada di pari passo con la liberazione dello Stato dai condizionamenti del potere religioso che la tradizione, mai affrancata dallo sviluppo di un pensiero filosofico musulmano, rende di fatto impossibile e impedisce qualunque progresso verso forme di democrazia nel senso occidentale del termine. L’occasione per poter fare delle domande al Filosofo era troppo ghiotta, e l’articolo è il resoconto dell’intervista che così ho potuto fare all’insigne studioso. Professor Ben Achour quali considerazioni preliminari può fare sul tema così scottante della conferenza? Secondo noi, il liberismo politico deve andare di pari passo con la liberazione della donna. Il tutto si gioca dentro al concetto di modernità. Per esempio, Kant ha spiegato cos’è l’Illuminismo, che per me significa camminare senza supporti, liberi da costrizioni e da catene, permette di conseguire un’autonomia di pensiero e di azione. Vivere con la propria autonomia e rispondere alla propria coscienza. Però nella modernità dell’Illuminismo, a quel tempo, la condizione della donna rappresenta un buco nero. Anche secondo quei filosofi la donna non era tenuta in considerazione. Per esempio, Condorcet (1789) aveva scritto un libretto sulla cittadinanza della donna (Sur l’admission des femmes aux droits de cité), nel quale avanzava la proposta della parità di diritti tra i sessi; ma quasi un secolo dopo, nel 1859, John Sturt Mill scriveva un “Saggio sull’assoggettamento delle donne”, mettendo in risalto il ruolo della donna subalterno al potere dell’uomo. Questo per dire che anche in Occidente non è poi da molti anni che le lotte per la conquista dei diritti delle donne hanno conseguito risultati stabili e accettati nelle legislazioni. D’altra parte nel 19° secolo i paesi arabi prendono coscienza del gap tecnologico e culturale nei riguardi dell’Occidente, e il problema drammatico è come far transitare nel mondo musulmano il pensiero occidentale riguardo a questo tema in particolare. Secondo lei ci sono spazi di assimilazione del pensiero occidentale nella cultura islamica? Una cosa è certa, non si possono importare in modo brusco idee e principi di altre culture, ma è necessario procedere all’innesto e all’integrazione nel patrimonio culturale musulmano di quanto può favorire un adeguamento, anche legislativo, che consenta la realizzazione di una società più libera e meno assoggettata al rigore del potere religioso. I pensatori del Maghreb si sono trovati ad affrontare il problema della tradizione culturale. Il Maghreb è dominato dall’Islam Sunnita e ha adottato la scuola giuridica Malikita molto chiusa e rigida ed estremamente sfavorevole al mondo femminile. Questo è l’ostacolo! Come sarà superata questa rigidità? Vede, la tradizione Malikita è tramite del fondamentalismo, ancora oggi. Quale lavoro state facendo voi, pensatori musulmani, per favorire questi processi di evoluzione culturale? La tradizione dovrà essere reinventata, e ci sono autori che stanno lavorando alla reinterpretazione della tradizione. Il problema emergente è come fare? Il mio approccio è quello della riappropriazione della memoria: in fondo la tradizione non è una cosa immutabile. Sceglieremo una tradizione diversa dalla Malikita, trovandola nei primi albori dell’Islam. La memoria storica su questo periodo contiene i germi del rinnovamento culturale. Ci sono autori che ritengono che la tradizione Malikita non sia neanche assimilabile all’Islam. La strada, quindi, è un ritorno a una rilettura dei primordi della cultura islamica, d’altra parte il misoginismo musulmano nasce storicamente con il terzo Califfo (Othman) perché lui era misogino. Lo sforzo da fare, quindi, è quello di ritrovare l’Islam vero, autentico, originario. In questo contesto di ricerca delle proprie radici, i nuovi pensatori musulmani stanno elaborando la riforma dello Stato, e in questo contesto come riformare la condizione della donna. Professore, può citarmi qualche esempio di questi filosofi moderni nell’Islam? Un autore moderno è il marocchino Allal Fassi, grande teologo e giurista. Lui ha scritto un libro nel 1952 dal titolo “Autocritica”, nel quale sostiene che la vita è continuità e cambiamento e che è necessario studiare l’Occidente per trovare gli elementi di utilità per la cultura islamica, per la rinascita del pensiero e dell’organizzazione sociale. Questo autore condanna in modo fortissimo la poligamia e chiede che venga vietata. Condanna anche il ripudio della donna in nome della tradizione islamica originaria. Il secondo autore è Tahar Addad, che nel 1930 scrive un’opera sulla donna nella Sharia, affermando come occorra riformare l’Islam ritornando alla tradizione autentica, quella del Profeta. Tahar Addad, fa anche una distinzione tra l’Islam della fede e del dogma, e l’Islam legislativo-giuridico, quello Malikita per capirci. Noi dobbiamo, in quanto musulmani, adottare l’Islam della fede e del dogma e abbandonare l’Islam legislativo. Per esempio, sulla questione del velo è importante sottolineare il contesto culturale nel quale il Profeta ha fatto quelle affermazioni, e la regola valeva per quei tempi, oggi va cambiata. Come vanno cambiate le norme sulla diseguaglianza nel diritto successorio per le donne. Oggi i tempi sono diversi ed è necessario attualizzare quel pensiero. Tahar Addad non trova tracce di poligamia nel Corano e cita il versetto 4 della Sura delle Donne. Le conclusioni del professor Yadh Ben Achour mettono in luce nuovamente il concetto del ritorno alla tradizione originaria del Corano. Per un popolo è impossibile fare le riforme se non si sforza di ricercare nella purezza originaria della tradizione le radici per attualizzarla. Certamente la guerra e la violenza sono inutili. C’è una considerazione importante da fare sui musulmani che emigrano in Europa, perché quelli che arrivano sono prevalentemente poveri e non acculturati. Quindi è fondamentale l’apporto dello strumento del dialogo tra le culture per riuscire a disinnescare la carica di violenza insita nelle masse migranti verso le quali il fondamentalismo ha facile presa. Al riguardo, però, è necessario fare un a fondo sulla realtà dei nostri territori, riguardo alla potenzialità nella costruzione di un dialogo tra le due culture religiose: la cristiana e la musulmana. In Italia esistono migliaia di cittadini italiani, probabilmente di origine cattolica, che si sono convertiti all’Islam e che vivono questa nuova fede nel loro territorio. Come è possibile che la loro cultura di provenienza tutta centrata sui principi della Carta dei Diritti Universali dell’Uomo votata all’ONU dopo la fine della seconda guerra mondiale, venga soggiogata e cancellata da una cultura che cancella quei diritti in nome del Corano? La libertà di pensiero, di coscienza, di religione, è fondamento filosofico al diritto ad avere una vita senza costrizioni e senza condizionamenti da parte di nessuna autorità politica o religiosa nella nostra cultura “occidentale”, e bene fa il filosofo intervistato a sforzarsi di riportare il pensiero islamico alle origini, quando ancora i califfi non avevano bloccato lo sviluppo della filosofia imponendo il divieto di pensare liberamente la condizione dell’uomo sulla terra. Vorrei concludere con una sorta di appello a questi italiani convertiti all’Islam: “Ma è possibile proporre agli immigrati islamici di conoscere le basi culturali della religione cristiana che ha fatto da incubatore per lo sviluppo del pensiero in Occidente? È possibile spiegare ai milioni di musulmani che vivono in Italia che a questo mondo non esiste solo l’Islam come religione? Che non ha senso assassinare chi è cattolico come sta succedendo in Siria, per mano dei sedicenti rivoluzionari che vogliono liberarsi da una dittatura, proponendone un’altra forse peggiore, se guardiamo ai risultati delle famigerate primavere arabe, trasformatesi drammaticamente in inverni dove il fondamentalismo religioso sta addirittura cancellando le riforme liberali che i precedenti dittatori avevano pur tentato di realizzare? Ecco, giusto per tentare la costruzione di un dialogo con chi abbia il coraggio di aprire la sua coscienza e la sua intelligenza alla pace e alla convivenza senza egemonie di nessun tipo.
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 02/11/12 alle 00:01 via WEB
magari uomini come Ben Hachour, venissero ascoltati
 
 
Fajr
Fajr il 02/11/12 alle 09:53 via WEB
Grazie del contributo, seppur privo di alcuna indicazione della fonte. Mi pare di capire che la chiusura dell'articolo sia una libera serie di considerazioni dell'intervistatore e non di Yadh Ben Hachour. Riscontro diverse imprecisioni riguardanti sia i musulmani in Italia che gli eventi siriani... richiederebbe un po' di tempo la loro analisi e non il semplice spazio di questo commento. Si può certo convenire che ogni tipo di fondamentalismo e totalitarismo non può che nuocere alla libertà dell'individuo, sia esso appartenente ad una qualsiasi religione e/o animato dai principi della civile convivenza. Purtroppo, al momento, la teoria di eventi bellici sanguinosi che attraversa il globo ha visto come promotori i cosiddetti difensori dei principi democratici e liberali dando in tal modo drammaticamente ossigeno alle componenti del più bieco terrorismo.
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 02/11/12 alle 00:04 via WEB
mi da un senso di inquietudine, ascoltare il suono delle dune! Bellissima la lettera di Frère De Chargè, bellissima.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

SUPER VEDETTA

Now Syria

old link >>>

 

TWITTER

AREA PERSONALE

 

DIARIO DI BORDO

Fajr, in arabo, significa alba.
È così chiamata la prima delle cinque preghiere giornaliere del musulmano praticante.
È considerata la più accetta a Dio perchè recitata al sorgere del sole mentre tutti gli altri ancora dormono.
°Clicca°

del nostro navigare
del leggere dal basso
 

VEDETTA

Mani Tese logodai il tuo 5xmille a Mani Tese
metti la tua firma nel riquadro Onlus
e il CODICE FISCALE 02343800153




Emergency
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ossimorapoeta_sempliceFajrmariaancjigendaisukeraf1200cassetta2santiago.gamboaalf.cosmosRoberta_dgl8lilith_0404RosecestlavieBasta_una_scintillaziryabb
 

ULTIMI COMMENTI

Hai ragggione!!M
Inviato da: Fajr
il 17/09/2020 alle 16:25
 
Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico...
Inviato da: cassetta2
il 07/08/2020 alle 13:18
 
Perciò più prezioso e da coltivare
Inviato da: Fajr
il 03/12/2019 alle 10:03
 
La concordia è un frutto diventato estremamente raro
Inviato da: jigendaisuke
il 15/11/2019 alle 20:14
 
analfabetismo a tutto spiano
Inviato da: Fajr
il 04/04/2019 alle 21:14
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 34
 

ARCHIVIO DEI POST

 '07'08'09
gen   x x
feb   x x
mar   x x
apr   x x
mag   x x
giu   x x
lug   x x
ago   x x
set   x x
ott x x x
nov x x x
dic x x x
 
 '10'11'12
gen x x x
feb x x x
mar x x x
apr x x x
mag x x x
giu x x x
lug x x x
ago x x x
set x x x
ott x x x
nov x x x
dic x x x
 
 '13'14'15
gen x x x
feb x x x
mar x x x
apr x x x
mag x x x
giu x x x
lug x x x
ago x x x
set x x x
ott x x x
nov x x x
dic x x x
 
 '16'17'18
gen x x x
feb x x x
mar x x x
apr x x x
mag x x x
giu x x x
lug x x x
ago x x x
set x x x
ott x x x
nov x x x
dic x x x
 
 '19'20'21
gen x x -
feb x x x
mar x x x
apr x x x
mag x x x
giu x x -
lug x x -
ago x x -
set x x -
ott x x -
nov x x -
dic x x -
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

miglior sito

In classifica

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963