FAJR

e quanti, non li mettono nemmeno sulle mensole, anzi proprio li buttano, tanto per quello che servono... peso inutile, come la saggezza e la cultura, per molti

vero, jigè... per non dire di chi non li compra proprio... :-)

i libri siamo noi.. la nostra traccia nel tempo :-) oltre a tutto il resto.

vero, roby... oltre a tutto il resto. :-)

;-)

E' la trascrizione che ha iniziato a mentire, una dopo l'altra. Non si sa nulla, tanto vale seguire la propria coscienza e far via la polvere. Grazie per l'ospitalità...AZ31...

L'evoluzione ha portato la maggioranza dei nomadi a diventare stanziali. Ci sono sfumature: gli americani stanziali sono più nomadi di noi, ma difendono la proprietà privata anche a suon di gunshots. La differenziazione mi sembra abbastanza netta. Difficile porsi l'obbiettivo di essere stanziale, ma pur pronto a levare le tende in ogni momento. Se poi ti capita di doverlo fare, è una costrizione e hai poco da discutere. So di un tizio che disse un giorno a un suo parente: tu che vai in giro per Udine, comprami tre o quattro vocabolari, ché stiano bene qui su questo mobile. Il "destino" lo favorisce comunque, perché anche non interessandosi di libri, è un produttore di reddito (e non da poco), che paga tasse, con le quali puoi tenere in piedi una biblioteca, il cui contenuto è a disposizione di chi una parte del suo contenuto non potrebbe permettersi (né contribuirvi direttamente).

Ricordo che fu proprio la decisione di acquistare un nuovo vocabolario a segnare un punto di svolta della mia vita. Fino ad allora avevo evitato accuratamente ogni accumulo e tutti i miei averi, come per gli indigeni Shoshone, potevano stare in un unica borsa che mi seguiva senza difficoltà eccessive dove io ero. Fu l'acquisto di quel Devoto-Oli a segnare la svolta stanziale... e non ne trassi alcun giovamento significativo, devo ammettere. Fu così che il senso si ribaltò, e dovetti io seguire le mie cose dove esse decidevano di stabilirsi per riposare.