FAJR

Sarò banale, ma leggendo l'articolo, mi pare di capire che non è tutto oro, quello che luccica! Come sono filosofico oggi

Infatti, jigé. Alta filosofia, direi.... :o)

Non si può dire che sia molto bello, e anzi fa quasi spavento, sembra un film di fantascienza. Però non credo esistano opzioni diverse da queste due: 1) l'ospite (host, visto che in italiano i significati si confondono) ha il coltello dalla parte del manico, e con la "scusa" di mantenere un certo ordine, sconfina oltre; 2) l'ospite, che ha comunque sempre il coltello dalla parte del manico, offre una sistemazione alla pari all'ospitato. Nel secondo caso è automatico che il nuovo arrivato comincia a fare casino, a reclamare soprattutto un ruolo, e poi di conseguenza un potere. L'uomo o è stanziale o è nomade. Per lo stanziale la potestà sul territorio serve a garantire una sufficiente univocità di obbiettivi, e non gradisce/ammette che vengano variati, se non da chi abbia guadagnato il diritto a variarli, che di solito è un suo pari. Il nuovo arrivato (succede uguale anche a un immigrato, che sia africano in Italia o che fosse italiano in Svizzera) è un rischio, uno che potrebbe scompigliare senza farsi carico delle conseguenze, uno che potrebbe fare casino e poi mollare tutto lì e andare a fare casino altrove. Questo come funzionamento di principio, e causa della necessità di mantenere un certo ordine. Per questo ho scritto "scusa" tra virgolette, perché è un vero e un falso a un tempo. Ovviamente se parlassimo di nomadi, il problema non si porrebbe. Non ci sarebbero neanche i container né la disponibilità di aiuti di un qualsiasi tipo, di lontana provenienza, perché il nomade non produce in sovrappiù.

Fatti i conti, con o senza l'host, meglio sarebbe che ciascuno vivesse dove meglio gli aggrada, a prescindere dall'ordine e dalla pu(o)lizia stabilita da chi crede di essere proprietario di qualcosa delimitato da recinti, chiavi e catenelle.

Ho pauraaaaaa! Un lager. Mi fa venire il magone. Il campo raccontato da Zerocalcare vicino Kobane pochi giorni della sua liberazione è un'altra cosa. Si sentono nolto vicino gli spari, le esplosioni e i bombardamenti ma nel leggerlo non ho provato questa tristezza dell'emirati land. Il campo curdo è gestito da donne e gli uomini quando non combattono riposano nel campo con le loro famiglie.

Vero. Questo mette angoscia solo a vedere la foto. Comunque, per quanto organizzato ed attrezzato, un campo profughi è sempre qualcosa di innaturale. Ho avuto modo di visitarne alcuni in Olanda, Svezia e Georgia, oltre ad aver partecipato ad iniziative in campi di primissima accoglienza in Italia per i recuperati da "Mare Nostrum". Sono luoghi che non dovrebbero esistere neppure nell'immaginazione!

Complimenti per il tuo impegno.

Il dietro le quinte di Mare Nostrum (giugno 2014)... :o)

oggi i link non vanno... http://vimeo.com/99751122