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felice Natale

Post n°252 pubblicato il 30 Novembre 2016 da fidesvittoria
 

                       BUON  NATALE

 
 
 

anime inquiete

Post n°250 pubblicato il 03 Aprile 2016 da fidesvittoria
 
Tag: anime

 

                      ANIME  INQUIETE

 

                           SENTO

                        INTORNO A ME

                        ANIME INQUIETE.

                          VANNO

                        VELOCI COME METEORE

                        SFIORANDOMI APPENA,

                        SENZA MAI

                        GUARDARMI DENTRO.

                        ASTRI SENZA LUCE,

                        BUCHI NERI,

                        FANTASMI NELLA NOTTE,

                        SENZA UNA META,

                        SENZA UN PERCHE'.

                          SOSPESA

                        COME IN UN SOGNO,

                        SONO ATTONITA,

                        FRASTORNATA.

                        GIUNGE L'ALBA,

                        IL BUIO SVANISCE

                          E CON ESSO

                        FANTASMI, BUCHI NERI

                        E ANIME SOLITARIE.

                                                      F.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                          
  
                     

 

 

 
 
 

mici coccoloni

Post n°248 pubblicato il 02 Aprile 2016 da fidesvittoria
 
Tag: gatti

 

ANCHE GLI ANIMALI SANNO FARSI

TENEREZZE, FORSE PIU' DEGLI

ESSERI UMANI! 

 
 
 

UN ANGELO TRA I RIFIUTI

Post n°244 pubblicato il 25 Dicembre 2014 da fidesvittoria
 

                  Penso a te,

              bambina ignota,

              Perchè sei nata,

               ma non voluta,

              e un nome mai

            nessun ti ha dato.

                Penso a te,

         che non hai un passato,

           nè avrai un domani,

             perchè un futuro

                ti fu negato.

               Piccolo fiore

            appena sbocciato,

              il tuo profumo

            non ti ha salvato.

             Nel cassonetto

            ti hanno trovato.

             accanto, forse,

      a una vecchia ciabatta

          oppure a una rosa

             ormai sfiorita.

             Piangevi piano

            come un micino,

           al freddo e al buio,

              mentre la vita

              appena avuta

              già ti lasciava!

            Senza una mamma,

            e neanche un papà,

              niente carezze,

           nessuna speranza,

              nessuna pietà.

                                    F.


 
 
 

L'ORSA

Post n°242 pubblicato il 12 Settembre 2014 da fidesvittoria

C'era una volta un piccolo paese ai piedi

della montagna. Gli abitanti erano felici

di viverci, l'aria era buona e d'estate si poteva

passeggiare nei boschi e raccogliere funghi.

In inverno, con tanta neve, si poteva sciare.

Malgrado ciò, però, qualcuno rimpiangeva il

tempo in cui dividevano la montagna con

animali selvatici ormai scomparsi.

Un giorno pensarono che forse sarebbe

stato bello reintrodurre alcuni esemplari

di orsi. Così fecero e per alcuni anni

uomini e animali selvatici vissero in

armonia con la natura condividendo la

montagna. Ma ad un certo punto successe

un fatto nuovo: l'orsa ebbe due bellissimi

cuccioli e ne era gelosissima, se qualcuno

si avvicinava diventava una... belva!

Un incauto cercatore di funghi si era

fermato troppo a contemplare i due

piccoli orsetti e la loro madre non

gradendo simili attenzioni lo aggredì

graffiandolo. Spaventato l'uomo corse in

paese a raccontare l'accaduto e fu la fine

della pace faticosamente raggiunta in quegli

anni. Si decise, contro il parere dei più,

di catturare la responsabile per portarla in

carcere, ovvero in gabbia! "E i cuccioli?"

si domandò il resto del mondo. Ma il paese

aveva ormai dichiarato guerra alla povera orsa.

"La montagna è nostra e decidiamo noi cosa

farne" disse qualcuno. Forse avrebbero

preferito la presenza di orsi ammaestrati.

Misero delle trappole, ma lei non si lasciò

ingannare, aveva capito di non essere

più tollerata.

In montagna cominciarono a circolare

cacciatorimuniti di fucili spara-narcotici.

Si era deciso, infatti, di addormentarla

per trasferirla altrove.

Finì che la trovarono morta, povera

mamma orsa, colpevole di aver difeso

con troppa veemenza i suoi due tesori.

Il narcotico e lo stress l'avevano uccisa.

Da allora in paese ritornò la pace...forse!

                                                                 F.


 
 
 
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