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« Il colore della morteOrizzonti utopici »

Passione ardente

Post n°47 pubblicato il 18 Settembre 2010 da fabpat72
 
Foto di fabpat72

Amica mia, generosa compagna, che porgi lo sguardo e il calore del corpo sulle piaghe dell'anima, tormentata e incerta.Il tuo afflato, riempie in un battito d'ali i vuoti del passato recente, che torna con le sue ombre a incupire il presente.Ascolti premurosa la voce e il peccato, lasciando cadere l'affronto, riponi la luce degli occhi tuoi indulgenti, su percorsi lastricati di promesse, che il tempo porterà via con sè, inesorabilmente.La passione inonda lo spazio, voragini di solitudini e fallimenti, d'altronde l'Arte non ti fa difetto, languidamente domi le ansie della mente e i capricci della carne, donandomi un sorriso e una carezza di chi sa che l'eterno è vacuo e senza pretese cogli l'attimo fuggente..di passione ardente.

«Il seduttore che si vanta di iniziare le donne ai misteri dell’amore, è come il turista che arriva alla stazione e si offre di mostrare alla guida locale le bellezze della città.»Karl Kraus

ululando alla luna

 Leggenda indiana

«In una calda notte di luglio di tanto tempo fa, un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati.In breve, arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese: Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato. aiutami!, rispose il lupo.La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto disse, dolcemente partecipe, al lupo.Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio.Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé , felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna.Poi sparì tra il folto della vegetazione.Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.I lupi lo sanno.E ululano festosi alla luna piena.»

 

 
 
 
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