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Panem et Circensis

Post n°12 pubblicato il 04 Febbraio 2007 da Faramir77

Oggi è stato il giorno delle reprimende, il giorno delle minacce....
Ieri un uomo, marito e padre, è morto in un modo assurdo.
Assurdamente tragico! Travolto dalla stupidità più pura!
E ovviamente oggi e il giorno delle frasi contrite di rito
e delle altrettanto rituali minacce.

Eppure dovrebbe essere chiaro... da una parte abbiamo l'infinita e stolida stupidità umana elevata alla n (n=numero di ultras), che se soli sono unicamente dei frustrati, ma in massa diventano dei frustrati violenti. Un fenomeno sociale che nulla ha di complesso che ben poco dovrebbe dar da discutere, manco fossero cassintegrati Fiat o "i buggerati" da Parmalat, Cirio, Tango Bond, Bpl ecc.
Dall'altra parte, contro "l'onda ultras" si erge a bastione della dignità italiana la stolida ottusa e verbosa animosità dei nostrani politici.

Ma in questo frangersi di flutti (non dico di che liquido, non certo acqua di mare) ieri c'era un faro, una lettera, inviata da un sindacalista della Polizia di Stato, lettera pubblicata dal quotidiano dove lavoro e che voglio condividere sul blog; che sia di guida anche a voi e vi renda impervi ai marosi di parole dei nostri cari cari politici (cmq occhio agli schizzi).

Ecco la lettera:

Il Lisipo di Cremona si chiede che senso abbia morire così, in uno stadio dove un esplosione inesorabile ferma la tua vita e i tuoi sogni. Tu che sul terreno di gioco ci sei sceso per pochi euro, come un novello gladiatore per guadagnarti la tua libertà, e quella dei tuoi figli, sei morto sotto una bandiera sconosciuta per far godere le masse.
I tuoi figli hanno appreso la notizia della tua morte in una fredda edizione straordinaria del telegiornale. Filippo Raciti, le nostre lacrime non possono da sole misurare il nostro dolore. La nostra rabbia si però.
La rabbia contro chi, in quell'arena, ha visto la naturale valvola di sfogo di un popolo stupido e ha capito che un gladiatore morto anestetizza le masse, e non le fa riflettere, ed è perciò che non ha mai fatto nulla per evitare ciò che è accaduto!
La tua morte ha un mandante, l'incapacità di prendere decisioni definitive da parte di chi governa. Filippo Raciti, sei morto perché chi aveva il compito di tutelarti non lo ha fatto. Anzi ha lasciato che i leoni ti sbranassero, col suo pollice verso. Ora finalmente comprendiamo la proposta dell'applicazione dei numeri sui caschi, così i nostri figli sapranno in diretta di essere orfani! Basta col silenzio degli innocenti.
Nella fossa dei leoni per dare sfogo alla violenza degli ultras, in uno spazio privo di regole come lo stadio, in una sorta di catarsi collettiva, dove tutto sembra essere concesso e giustificato, perché gli ultras evidentemente votano, e, votano compatti.
Un sacrificio dovuto perché chi ci governa, pensa e crede che siamo pagati solo per morire.
Boom, e la tua vita si è spenta per liberare dal demonio chi col pretesto di un pallone, era venuto per portarti via.
Boom e muoiono le nostre aspettative in un futuro migliore.
Boom e si spegne la speranza di insegnare ai nostri figli la cultura e la civiltà, tutti inspiegabilmente schiavi di questa barbarie inarrestabile.
Boom e l'unica traccia sarà il tuo nome su un ordine di servizio, e domani il nostro e domani l'altro... Pagati per morire.
Roberto Iaccarino
Vicesegretario provinciale
del Libero sindacato di polizia (Lisipo) di Cremona

Bene credo che il messaggio di fondo non sia poi tanto sottile, anzi....
Se in trent'anni di violenze negli stadi europei, solo l'Italia non abbia ancora posto un rimedio forse non è ne casuale, ne dovuto all'incompetenza. Ma a un lucido calcolo. Gruppi di pressione, ecco come si definiscono. Un'ottimo osso da sventolare per distrarre quel cucciolo (come coscienza civile) che è il popolo italiano.
Un giorno sono i pacs, l'altro l'eutanasia o l'aborto.... In questo valzer delle stronzate mestamente si danza verso l'abisso, leggeri in quanto superficiali, monotoni e immutabili nella solita vecchia coreografia che prevede un passo avanti e uno indietro.
Ci vuole concetrazione, ci vuole la forza di non farsi trascinare da queste ondate, di opporsi a questa danza dello stallo. Chiediamo con forza che le partite (tutte le partite) si svolgano a porte chiuse, non per una domenica, ma per tutto il campionato. E se in futuro (nel prossimo campionato intendo) anche solo un bengala volasse in campo, di nuovo almeno un mese di stadi vuoti! E cosi per sempre, per legge!
Al resto, beh non c'è bisogno di nessun provvedimento nuovo per punire gli autori di questi gesti, che non dovrebbero richiedere nessuna legge nuova, visto che già ne esistono. Quindi cari politici, basta chiacchere e discussioni contrite o infiammate.
Abbiate il coraggio di imporvi.
O prima o poi lo trovera il popolo italiano il coraggio di opporsi, a voi ovviamente.

 
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Commenti al Post:
PrincipedelleStelle
PrincipedelleStelle il 04/02/07 alle 06:36 via WEB
....poveretto che destino triste ed allucinante ha avuto! *:-( Ciao Fara, dopo 5 mesi finalmente ritorni "tra noi"!!!!!! ti ho risposto sul mio blogghino...non scrivo altro qui...visto l'argomento..c'è poco da scherzare e sorridere....su questa tragedia! Un abbraccio sincero! ^^
(Rispondi)
welly
welly il 14/02/07 alle 14:44 via WEB
Fosse la volta buona che si pigliassero le loro responsabilità...
(Rispondi)
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