Creato da venezia0910 il 24/08/2009

FBC UNIONE VENEZIA

ripartire con il piede giusto

 

 

Segato: «Venezia, perchè tanta attesa?»

Post n°215 pubblicato il 09 Giugno 2010 da venezia0910

Il centrocampista teme lo sfaldamento del gruppo

«Non rompete il giocattolo!». Mentre il patron arancioneroverde Enrico Rigoni annuncia che fra domani e dopodomani ha in programma alcuni incontri con imprenditori interessati ad entrare nel Venezia, Nicola Segato aspetta un segnale dai dirigenti veneziani. Intanto il centrocampista vicentino esce allo scoperto e chiede una conferma in blocco del gruppo che è arrivato alla finale playoff. «Dopo una buona stagione come quella appena conclusa - esordisce Segato - non nascondo che mi sono arrivate tante proposte, ma finora ho sempre risposto picche perchè considero il Venezia prioritario rispetto a qualsiasi altra società. Una piazza del genere, un club come quello arancioneroverde meritano la prima scelta».
 Amore immediato quello fra Segato e il Venezia, la doppia cifra al capitolo segnature e tanta leadership, che il giocatore mostra di voler rinnovare ma senza attendere in eterno. «Ci hanno detto di pazientare almeno fino al 20 di questo mese ed è giusto così. Ma, militando da tanti anni in serie D, è la prima volta che una società al termine del torneo non chiarisce subito con i protagonisti quali saranno le intenzioni future. E ciò mi lascia perplesso». E siccome Segato non intende nascondersi dietro giri di parole, ecco chiarire subito il suo pensiero sul Venezia che verrà. «Premetto: faccio il giocatore e sono altri a dover disegnare il futuro della società arancioneroverde. Però il Venezia in questo anno mi è entrato sotto pelle e allora prego chi ha il potere di decidere di non smembrare un gruppo eccezionale come quello che ha appena chiuso l’avventura in campionato. L’ossatura dei “vecchi” va confermata in toto perchè perdere anche uno o due elementi rischierebbe di far crollare l’edificio. Questa è una squadra che, al di là dello spettacolo tecnico sul campo ha mostrato qualità morali incredibili. Una fusione così convinta fra vecchi e giovani non l’ho mai trovata».
 Merito anche del duo composto da Andrea Seno e Paolo Favaretto, senza dimenticare il lavoro dietro le quinte del segretario Leandro Casagrande. «Se siamo stati così bene insieme il merito è soprattutto dello staff tecnico-dirigenziale - conclude Nicola Segato - e quell’applauso di tutto lo stadio Penzo al termine di Venezia-Quinto con noi in campo sconfitti e piangenti e i tifosi osannanti come se avessimo vinto, è la conferma di quanto un grande lavoro e delle grandi persone sono apprezzate anche se non raggiungono il traguardo sperato».

 
 
 

unione venezia - union quinto 0 - 2

Post n°214 pubblicato il 09 Giugno 2010 da venezia0910

Bigoni, Malagò e Volpato da 6 Poi una raffica di insufficienze

Cavarzan: si fa sorprendere in occasione del primo gol, abile a sventare il bolide di Salzano, incolpevole sul raddoppio di Zanardo. Voto: 5,5

 Bigoni:
difende e spinge nel primo tempo con continuità, ripresa più guardinga. Voto: 6

 Cardin:
non spinge, si limita a controllare la fascia, ancora più frenato nella ripresa. Voto: 5,5

 Malagò:
impegno da encomiare, svaria per il campo, cerca anche la conclusione. Voto: 6

 Tricoli:
francobolla Zanardo, che però gira spesso al largo dall’area. Sorpreso dall’assist di Nicoletti. Voto: 5,5

 Vianello:
carica la squadra, sprona i compagni, non ha fortuna nelle proiezioni offensive sui corner. Voto: 5,5

 Collauto:
attacca la fascia, ma gli manca il colpo di magia, impreciso sui 15 corner avuti a disposizione. Voto: 5,5

 Segato:
fatica a trovare la collocazione in campo, galleggiando tra le linee, non trova mai lo spiraglio giusto. Voto: 5

 Correzzola:
Martignon e Franchetto lo sovrastano, si intestardisce nei dribbling, fallisce clamorosamente l’1-2 dal dischetto che poteva riaprire la partita. Voto: 5

 Nichele:
fa legna in mezzo al campo, a ritmi molto soft. In area non fa mai valere la stazza. Voto: 5

 Modolo:
attaccante per necessità, Franchetto fa un miracolo per fermarlo. Assist d’oro per Correzzola. Voto: 5,5

 Volpato:
quando entra il Venezia sale. Straordinario il cross-assist per Corazza non sfruttato a dovere. Voto: 6

 Corazza:
punge poco e fallisce la zuccata che poteva dare senso agli ultimi 25’. Voto: 5,5. (m.c.)
 

 
 
 

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Post n°213 pubblicato il 09 Giugno 2010 da venezia0910

Collauto/1: «È finita, ma dobbiamo dirci bravi perché abbiamo fatto qualcosa di importante, mettendoci il cuore. Non so a cosa servano i playoff fatti con questa formula. Ci dispiace anche per i tifosi, uno degli elementi determinanti in questo nostro campionato positivo».

Martignon: «Faceva molto caldo e si è giocato a ritmi bassi, un aspetto che ci ha favorito. Potevamo solo vincere, ma questo non ci ha creato pressioni eccessive. Abbiamo giocato sereni e il gol in avvio ci ha aiutati molto».

Cavarzan: «Sul primo gol ho visto la palla solo quando ormai stava già entrando. Davanti, vicino al palo, in tre mi hanno coperto e non c’è stato nulla da fare. Il Quinto è partito forte, ma dopo siamo usciti noi. Bastava un gol a riaprire la partita e ora ci resta solo tanto rammarico».

Vianello /1: «Provo tanta amarezza e un grande dispiacere a livello umano. Finisce una stagione nel momento in cui puntavamo forte a proseguire fino alla fine. C’è voglia di rimanere per puntare a una nuova grande sfida con questa squadra, ma non dipenderà solo da me. Io ci spero».

Conte/1: «Il gol dell’1-0 è arrivato grazie a uno schema provato più volte in allenamento. Ho calciato a rientrare ed è stato bravo Zanardo a deviare quel tanto che bastava».

Lanzara/1: «In settimana ci davano tutti per sconfitti, invece un piccolo paese ha avuto la meglio su una grande città. Vincere al Penzo è sempre speciale».

Correzzola: «Mi sono mangiato una grandissima occasione angolando troppo il pallone. Mi hanno anche spinto, ma questa non deve essere una scusa. Forse eravamo stanchi, sulle gambe, e nel primo tempo abbiamo avuto delle difficoltà. Abbiamo dato tutto e avremmo voluto proseguire questa stagione».

Collauto/2: «A Venezia il calcio piace a tutti, ma non c’è nessun imprenditore disposto a scommettere su questo progetto. In poche parole tutti se ne fregano».

Lanzara/2: «Mi è dispiaciuto molto sentire cori contro di me dopo la bella avventura vissuta al Venezia con la salvezza sul campo nella passata stagione».

Conte /2: «Le due vittorie con Este e Venezia ci danno grande carica per il prosieguo. Ora speriamo di giocare la prima in casa nel prossimo triangolare».

Vianello/2: «È stata una partita stregata. Bravo il Quinto, ma garantisco che non l’abbiamo presa sottogamba, altrimenti non avremmo attaccato tanto».
 

 
 
 

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Post n°212 pubblicato il 09 Giugno 2010 da venezia0910

Zanardo manda in ferie il Venezia

 Il triangolare no, il Venezia non l’ha considerato. E nella corsa ai gironcini nazionali che qualcosa portano per il coefficiente dei ripescaggi, cede il passo all’ottimo Quinto. Un Quinto più fresco, più lucido, un Quinto che arriva a Sant’Elena e merita la qualificazione. Lasciando il Venezia alle ferie ma anche a tutti gli interrogativi sul suo futuro.
 Il segno di Zorro. Il Venezia esce con la «Z» sul retro pantaloncini. Zeta come Zanardo, uomo-partita che chiude i conti nella prima mezzora con due gol da raccontare subito. Il primo, dopo sei minuti, deviando con il ciuffo il pallone calciato da Conte dalla bandierina e filtrato attraverso una difesa imbambolata. Il secondo è un diagonale di precisione al 29’, ma la cosa più bella è l’assist che Nicoletti inventa per lui (palla in verticale dentro l’area). Due reti che stendono un Venezia già pallido e spremuto di suo.
 Non va. Pochi giri di parole. Il Venezia resta al di sotto del suo standard, gioca un pessimo primo tempo e un secondo tempo così così. Abbastanza presuntuoso prima, molliccio durante, confusionario poi. Correzzola si mangia il gol che potrebbe riaprire la partita prima dell’intervallo, il primo pallone sullo specchio della porta lo scaglia Bigoni a metà ripresa, i tre tentativi nel finale (Tessaro, Segato, Correzzola) sono tre rasoterra che sembrano proprio non avere la forza di alzarsi. Il Quinto, diciamoci la verità, corre di più, evidentemente arriva più in forma, perfino il 38enne Lanzara si esibisce in due discese sull’out sinistro sulle quali sprigiona l’energia che gli arancioneroverdi non hanno più.
 Paraocchi. Distinti e curva hanno un approccio più obiettivo alla partita. In tribuna si sentono cose incredibili, si vedono complotti da film e arbitri strapagati per far perdere il Venezia. Quello di ieri, l’arbitro Losito di Pesaro, è uno dei migliori, uno che fa giocare un calcio maschio e automaticamente scoraggia tuffi e simulazioni. Ineccepibile la scelta sull’intervento di Martignon su Modolo (prima svarione del difensore che perde palla malamente, poi gran recupero con intervento sul pallone), giusto l’uso dei cartellini gialli per Zanardo che si toglie la maglia e Visentin che perde tempo, altri non ne servivano essendo una partita sostanzialmente corretta.
 Tentativi. Sul piano della quantità il Venezia produce un finale generoso ma paga la condizione precaria di Volpato e la stanchezza di Collauto. Arriva anche al tiro, segno che il Quinto non è una squadra di mostri, però è anche vero che i trevigiani (si vocifera di una fusione col Treviso, vedremo) non entrano mai nella fase di sofferenza e con tre-quattro passaggi sanno arrivare dall’altra parte. Totale, non resta che incartare lo 0-2 e semmai ricordaselo in futuro.
 Movimenti. Adesso si passa al calcio estivo, chiacchiere di mercato ma anche mosse concrete in società. Se si pensa al ripescaggio, serve una domanda e una fidejussione, prima d’ogni altra cosa. Chiusura in bellezza: il Venezia cade davanti al traguardo ma buona parte dei tifosi applaude lo stesso e ringrazia la squadra per l’impegno. Chi non se ne è accorto si è perso un momento di civiltà sportiva.

 
 
 

unione venezia - union quinto 0 - 2

Post n°211 pubblicato il 09 Giugno 2010 da venezia0910

VENEZIA: 0   -   U. QUINTO: 2 

VENEZIA (4-1-3-2): Cavarzan; Bigoni, Tricoli (5’ s.t. Volpato), Vianello, Cardin; Nichele; Collauto, Segato, Malagò (22’ s.t. Tessaro); Correzzola, Modolo (5’ s.t. Corazza).
A disposizione: Lotti, Rigoni, Bivi, Di Prisco.
Allenatore: Paolo Favaretto.

UNION QUINTO (4-2-3-1): Visentin; Sartoretto, Martignon, Franchetto, Lanzara; Smanio, Salzano; Conte, Bandiera, Nicoletti (22’ s.t. Flagiello); Zanardo (32’ s.t. M. Rossi).
A disposizione: Lovadina, Vidotto, Bortolozzo, Gurian, Brunello. Allenatore: Ermanno Tomei.

ARBITRO: Raffaele Losito di Pesaro
(assistenti Tudisco e Santoro di Catania)

RETI:
p.t. 6’ Zanardo, 29’ Zanardo

NOTE: spettatori paganti 1309, per un incasso di 13.676 euro.
Ammoniti Zanardo (29’ p.t.) e Visentin (9’ s.t.) per comportamento non regolamentare. Calci d’angolo 15-3 (p.t. 5-2) per il Venezia. Recupero: 1’ e 3’.

 
 
 
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