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Un blog creato da felicedambrosio il 20/11/2007

VENTO DI PENSIERI.

la sola verita' e' amarsi

 
 

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L'OMBRA DELLA LUCE.

Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso, si fa' incerto.
E non mi abbandonare mai...
Non mi abbandonare mai!
Riportami nelle zone piu' alte
in uno dei tuoi regni di quiete:
e' tempo di lasciare questo ciclo di vite.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Perche', le gioie del piu' profondo affetto
o dei piu' lievi aneliti del cuore
sono solo l'ombra della luce.
Ricordami, come sono infelice
lontano dalle tue leggi;
come non sprecare il tempo che mi rimane.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Perche', la pace che ho sentito in certi monasteri,
o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa,
sono solo l'ombra della luce.

Franco Battiato (un maestro).

 

SGUARDI VITALI.

Cammino sui marciapiedi affollati, urto tra la gente, e procedo a fatica con passi impacciati tra l'indifferenza generale. Tanta gente incontrata per caso che mai piu' rivedremo, e' questo il nostro destino ma io mi oppongo: voglio un amico. Nel mare dell'indifferenza ci sono dei segnali di vita, che sono la speranza, la salvezza dell'umanita'. E tali segnali sono gli sguardi, specchi dell'anima, così brevi ma intensi, così occasionali ma sublimi. Incontrando la gente s'incrociano gli sguardi, così carichi di curiosita' e di vita, ma che nascondono anche molta malinconia. E alle volte con uno sguardo insistente, cerco di far breccia tra la gente, che, prigioniera dei propri pensieri, ha paura, ed abbassa lo sguardo per terra, come turbata. Eppure la salvezza del mondo risiede in quegli sguardi, segnali d'amicizia e d'amore pieni di voglia di comunicare. E ancor piu' la salvezza, sta nella certezza che tali sguardi si ripeteranno puntuali nell'arco della vita, giorno dopo giorno, con infinite diverse sfumature. Quando guidando la macchina, un pallone mi taglia la strada, io rallento, poi mi fermo, e mi volto indietro a guardare perche' so che apparira' un bambino, che di corsa attraversera' la strada per raccogliere la palla. Dietro un pallone, c'e' sempre un bambino, come dietro un bambino c'e' sempre una mamma. Allo stesso modo dietro un incontro, c'e' sempre la certezza di uno sguardo che c'invita alla fratellanza, che ci sprona alla vita.

Felice.

 
SONO SOLO UN UOMO, E NON MI BASTO PIU'.
 
Insultato da uno stupido, Buddha rimase ad ascoltarlo in silenzio. Quando l'uomo ebbe finito, gli chiese: "Buon uomo, se un tale rifiutasse di accettare un dono, a chi apparterrebbe di diritto quest'ultimo?". "A colui che lo aveva offerto" rispose il sempliciotto. "Figlio mio" disse il Buddha "io rifiuto di accettare il tuo insulto, e ti chiedo di tenerlo per te".
 

NON SI PUO' INSEGNARE QUALCOSA AD UN UOMO. PUOI SOLO AIUTARLO A SCOPRIRLA DENTRO DI SE'.

GALILEO GALILEI.

 

 

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EVOLVERSI (6° PARTE)

Post n°141 pubblicato il 11 Maggio 2009 da felicedambrosio

Ben trovati amici miei. Stiamo per giungere al cuore del problema ma in questi discorsi ogni cosa e' importante. Ho gia' dato due definizioni della psicologia. Dapprima ho affermato che la psicologia e' lo studio delle possibilita' di evoluzione dell'uomo; in seguito che la psicologia e' lo studio di se'. Confrontando da un lato cio' che possiamo sapere sulla fase successiva dell'evoluzione dell'uomo, cioe' quella in cui egli acquistera' la conoscenza, l'unita' interiore, un Io permanente e la volonta', e dall'altro certi elementi che derivano dall'osservazione di se' e ci permettono di riconoscere l'assenza in noi dei poteri e delle facolta' che ci attribuiamo arbitrariamente, ci scontriamo con una nuova difficolta' nel nostro sforzo di comprendere il significato della psicologia, e sentiamo inoltre la necessita' di una nuova definizione.
Le due definizioni precedenti non sono sufficienti, dal momento che l'uomo non sa quale evoluzione gli sia consentita, non vede la situazione attuale e si attribuisce delle prerogative che appartengono a fasi superiori dell'evoluzione. In realta' non gli e' possibile lo studio di sè, fintanto che rimarra' incapace di distinguere in se stesso l'immaginario dal reale.
Che significa mentire?
Secondo il linguaggio comune, mentire significa deformare o in certi casi dissimulare la verita' o quello che si crede essere la verita'. Questa specie di menzogna occupa un posto molto importante nella vita. Vi sono tuttavia delle forme di menzogna ben peggiori, nei casi in cui l'uomo mente senza saperlo. Ma ho gia' detto che nel nostro stato presente non possiamo conoscere la verita', e che non ci e' dato di conoscerla se non nello stato di coscienza oggettiva. In qual modo dunque possiamo mentire? Qui sembra esservi una contraddizione, ma in realta' non ve n'e' alcuna. Non possiamo conoscere la verita', ma pretendiamo di conoscerla. PROPRIO QUESTO E' MENTIRE. La menzogna riempie tutta la nostra vita. La gente finge di sapere qualsiasi cosa su Dio, sulla vita futura, l'universo, le origini dell'uomo, l'evoluzione e su tutto; ma in realta' non sa nulla, neppure su se stessa. E ogni volta che qualcuno parla di qualcosa che non sa come se la sapesse, MENTE. Di conseguenza, lo studio della menzogna assume un'importanza fondamentale nella psicologia. Questo puo' persino farci giungere ad una terza definizione: LA PSICOLOGIA E' LO STUDIO DELLA MENZOGNA.
La psicologia s'interessa in modo particolare alle menzogne che l'uomo dice su se stesso e pensa di se stesso. Tali menzogne rendono lo studio dell'uomo molto difficile. L'uomo qual e' non e' un soggetto autentico; e' un'imitazione di qualcosa e per giunta una pessima imitazione. Supponete che un sapiente di un lontano pianeta riceva dalla Terra campioni di fiori artificiali, senza sapere nulla dei fiori veri. Gli sara' estremamente difficile dare loro una definizione, spiegarne la forma, i colori, i materiali di cui sono composti: cotone, filo di ferro, carta colorata, e classificarli in qualche modo. Nei confronti dell'uomo la psicologia si trova in una situazione del tutto analoga, dovendo studiare un uomo artificiale, senza conoscere l'uomo reale. Evidentemente non e' cosa facile studiare un essere qual e' l'uomo, che non sa egli stesso cio' che in lui e' reale e cio' che e' immaginario. Quindi la psicologia deve cominciare a stabilire una distinzione fra il reale e l'immaginario nell'uomo. E' impossibile studiare l'uomo come un tutto, perche' e' diviso in due parti: una che in certi casi puo' essere quasi interamente reale, e un'altra che in alcuni casi puo' essere quasi interamente immaginaria. Nella maggior parte degli uomini queste due parti sono mescolate tra di loro e non e' facile distinguerle, benche' ognuna di esse sia presente ed abbia un significato e degli effetti particolari. Nel sistema che noi studiamo, queste due parti sono chiamate ESSENZA e PERSONALITA'.
L'essenza e' cio' che e' innato nell'uomo.
La personalita' e' cio' che e' acquisito.
L'essenza e' un bene che gli e' proprio; e' cio' che gli appartiene. La personalita' e' cio' che non gli appartiene. L'essenza non puo' andar perduta, non puo' essere cambiata ne' si degrada rapidamente come la personalita'. La personalita' puo' essere modificata quasi interamente in seguito ad un cambiamento di circostanze; essa puo' andar perduta o venire facilmente deteriorata. Se tentassi di descrivere l'essenza, dovrei dire, innanzi tutto, che e' la base della struttura fisica e psichica dell'uomo. Ad esempio, un uomo ha per natura cio' che si chiama "il piede piatto", un altro ha l'orecchio musicale, un terzo il dono delle lingue, mentre altri ne sono privi: questa e' l'essenza. La personalita' e' tutto cio' che si e' potuto imparare in un modo o nell'altro: nel linguaggio comune, "coscientemente" o "incoscientemente". Nella maggioranza dei casi, "incoscientemente" significa per imitazione, poiche' l'imitazione costituisce un fattore molto importante nella costruzione della personalita'. Persino nelle funzioni istintive, che per natura dovrebbero essere esenti da personalita', vi sono per lo piu' molti "gusti acquisiti", cioe' vi sono dei "mi piace" e "non mi piace" artificiali e di ogni specie, acquisiti sempre attraverso l'imitazione o l'immaginazione. Questi "mi piace" e "non mi piace" artificiali hanno una parte molto importante e disastrosa nella vita dell'uomo. L'uomo dovrebbe amare, per natura, cio' che per lui e' buono e detestare cio' che per lui e' cattivo. Questo si verifica fino a che l'essenza domina la personalita', così come dovrebbe essere: vale a dire fino a che l'uomo si mantiene sano e normale. Ma allorquando la personalita' si mette a dominare l'essenza e l'uomo e' gia' meno sano, egli comincia ad amare cio' che per lui e' nocivo e a detestare cio' che per lui e' benefico. Tocchiamo qui cio' che in sommo grado rischia di essere falsato nelle relazioni tra l'essenza e la personalita'. Di regola l'essenza dovrebbe dominare la personalita', che in tal caso potrebbe essere di grande utilita'. Ma il dominio della personalita' sull'essenza produce i risultati peggiori. Bisogna comprendere che anche la personalita' e' necessaria all'uomo; non possiamo vivere senza di essa, solamente con la nostra essenza. Ma essenza e personalita' devono crescere parallelamente, senza che l'una prevalga mai sull'altra. Si possono incontrare dei casi in cui l'essenza prevale sulla personalita' nelle persone senza cultura; questi uomini "semplici", come vengono definiti, possono essere molto buoni ed anche intelligenti, ma sono incapaci di svilupparsi come coloro che hanno una personalita' piu' accentuata. I casi in cui la personalita' prevale sull'essenza si incontrano sovente fra le persone colte, nelle quali lo sviluppo dell'essenza si ferma a meta' o rimane incompleto. Così, quando si ha uno sviluppo rapido e prematuro della personalita', la crescita dell'essenza puo' in pratica fermarsi a un'eta' molto tenera, con il risultato che noi vediamo uomini e donne dall'apparenza adulta, la cui essenza si e' fermata all'eta' di dieci o dodici anni.
Esistono nella vita moderna numerose condizioni che favoriscono questo sottosviluppo dell'essenza. Ad esempio, la passione per lo sport, soprattutto per la competizione sportiva, puo' benissimo arrestare lo sviluppo dell'essenza, e talvolta ad un'eta' così tenera che l'essenza non e' piu' in grado, in seguito, di riprendersi. Questo dimostra che l'essenza non puo' essere considerata come se si riferisse unicamente alla costituzione fisica nel significato piu' semplice di questa nozione. Per spiegare con maggior chiarezza cosa s'intende per essenza, devo ancora una volta ritornare sullo studio delle funzioni. Ho gia' detto che lo studio dell'uomo comincia con le quattro funzioni: INTELLETTUALE, EMOZIONALE, MOTRICE ed ISTINTIVA. Secondo la psicologia ed il pensiero corrente, sappiamo che le funzioni intellettuali sono svolte e controllate da un CENTRO particolare chiamato "MENTALE" o "INTELLETTUALE" o "CERVELLO". Cio' e' molto giusto. Tuttavia affinche' sia veramente giusto, dobbiamo comprendere che anche ognuna delle altre funzioni e' controllata dal proprio cervello o centro particolare. Di conseguenza esistono quattro cervelli o centri che controllano le nostre azioni ordinarie: il cervello o CENTRO INTELLETTUALE, il CENTRO EMOZIONALE, il CENTRO MOTORIO ed il CENTRO ISTINTIVO. In seguito, ogni volta che ne parleremo, li chiameremo CENTRI. Ciascun centro e' del tutto indipendente dagli altri, ha una propria sfera di azione particolare, propri poteri, modalita' proprie di sviluppo.
I centri, cioe' la loro struttura, la loro capacita', i loro lati forti ed i loro punti deboli, appartengono all'essenza. Il loro contenuto, cioe' tutto cio' che un centro acquisisce, appartiene alla personalita'. Spieghero' piu' avanti il contenuto dei centri.
Come ho gia' detto, la personalita' e' necessaria allo sviluppo dell'uomo quanto l'essenza, ma deve mantenersi al suo posto; cio' e' quasi impossibile a realizzarsi, perche' la personalita' e' piena di idee false su se stessa; non vuole mai rimanere al suo posto, perche' il suo vero posto e' di second'ordine e subordinato; non vuole conoscere la verita' su se stessa, perche' questo vorrebbe dire abbandonare la situazione da lei usurpata ed occupare quella inferiore che in realta' le spetta.
La falsa situazione nella quale essenza e personalita' si trovano, l'una in rapporto all'altra, determina la mancanza di armonia nello stato attuale dell'uomo. Il solo mezzo per uscire da questo stato di disarmonia e' la CONOSCENZA DI SE'.
Per ora basta così... La prossima volta "scenderemo" a fare un viaggio all'interno dell'uomo: non mancate, mi raccomando! A lunedì 25 maggio. Grazie per la Vostra attenzione.

 

 

 
 
 
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Dalla deliziosa e raffinata ericarg.

 

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A GIORGIA. (IGNARA DI TUTTO)

Ti ringrazio Giorgia. Ti ringrazio per avermi cambiato la vita. Ti ho incontrata, ho parlato con te, ho sognato con te. Nella mia mente si rincorrono ancora gli echi della tua voce sottile e le mille sfumature del tuo viso, dei tuoi gesti. La luce dei tuoi occhi, e' ora prigioniera dentro di me e funge da motore perpetuo, che scatena la gioia, la serenita', l'entusiasmo, l'amore. Ogni volta che ti guardo, la mia anima si nutre di questa luce ed e' così che divento coraggioso, generoso, forte, deciso, dinamico, fino a raggiungere l'equilibrio della felicita'. Non esistono piu' ne' dolori, ne' malinconie, ma solo i tuoi occhi magici che trasformano tutto, che sublimano la vita. Vorrei entrare dentro di te, avere le tue esperienze, il tuo sangue. Vorrei guardare il mondo attraverso i tuoi occhi, i miei occhi. E soddisfatto vorrei comunicare la mia gioia al mondo intero, all'universo infinito. Comprenderei così l'eternita', fuso nella tua anima, nell'universo intero. E miliardi di stelle, alimenteranno il mio amore, che diventera', a sua volta, immenso, tale da coinvolgere tutti. Ed e' con questo amore, che sconfiggero' ogni male, ogni sofferenza, ogni timore, ogni solitudine di questo mondo. Ti ringrazio Giorgia, per questo amore, perche' salvera' tutti, perche' va oltre la morte, ed ha come meta la vita eterna.

Felice.

 
Ho osservato la potenza del seme di cocomero. Ha la capacita' di estrarre dal suolo e attraverso se stesso l'equivalente di 200.000 volte il proprio peso. Quando mi direte come fa' ad estrarre questo materiale e da esso il colore per dipingere una superficie esterna che e' al di la' dell'arte; e quindi a formare nel suo interno una buccia bianca e dentro ancora un cuore rosso, fittamente costellato di semi neri - ciascuno dei quali e' a sua volta capace di estrarre da se stesso 200.000 volte il proprio peso - bene, quando mi spiegherete il mistero di un cocomero, potrete chiedermi di spiegarvi il mistero di Dio!
 
TUTTI GLI UOMINI, QUALUNQUE SIANO LE SITUAZIONI, DOVERI O CIRCOSTANZE DELLA LORO VITA, SONO CHIAMATI AD EVOLVERSI. 
 
MAI CERCARE DI TROVARE LA PERFEZIONE IN UNA SOLA PERSONA. CONFUCIO.
 

LA PIU' GRANDE MISERIA DELL'ANIMA E' QUELLA DI CREDERSI FORTE. PADRE PIO.

 
SI CREDE CIO' CHE SI DESIDERA.
 
 
 
 
 

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