Creato da francesco1375 il 02/04/2008

felici e sognatori

così come io vorrei. di Francesco 1375

 

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Cronologia universale grafica dal 102.000 a.C ai giorni nostri. (Ultima glaciazione pił periodo attuale interglaciale, Olocene)

Cronologia universale dal 102.000 a.C ad oggi

 

 

Come potete vedere, l'indicatore più a sinistra della cronologia indica il clima. La parte più antica, in celeste, indica l'ultima era glaciale. Più in alto si colora di verde ad indicare il periodo interglaciale in cui viviamo.

Per prima cosa dobbiamo premettere che il nostro pianeta ha attraversato numerosi periodi glaciali, intervallati da periodi interglaciali di clima più mite. Bisogna anche tenere presente che, nel corso di milioni di anni, i periodi glaciali sono stati più numerosi di quelli interglaciali. Le glaciazioni stesse hanno avuto al loro interno periodi più o meno rigidi. Allo stesso modo le ere interglaciali hanno avuto periodi più o meno caldi.

Queste imponenti oscillazioni climatiche, avvenute talvolta gradualmente, talvolta bruscamente, hanno plasmato il nostro pianeta, ed hanno avuto un impatto notevolissimo sulla selezione naturale, l'evoluzione delle specie, la comparsa e la scomparsa di piante ed animali.

Come tutti sanno, in tempi remotissimi l'evoluzione privilegiò lo sviluppo dei rettili, i famosi dinosauri. Questo periodo terminò bruscamente sicuramente a causa di un brusco cambiamento climatico, forse provocato dall'impatto di un meteorite. Iniziò un periodo di milioni e milioni di anni dominato dai mammiferi.

 Ok, e fin qui tutto bene. Saputo e risaputo.

Quello che in gran parte rimane oscuro, è il ruolo dell'uomo nelle primissime fasi della sua storia.

Stiamo parlando di un periodo lontanissimo, molto più antico di quello descritto nella cronologia.

I primi resti di uomini del tutto simili a quelli attuali risalgono a 130.000 anni fa, e provengono dall'Africa. E' quasi certo che si tratti dei nostri diretti antenati, identici a noi.

Sicuramente l'uomo comparve milioni di anni prima, ma di questi lontanissimi periodi non resta traccia.

Quello che si sa con certezza è che convivevano un tempo diverse razze di ominidi distinte, del tutto simili, ma alcune più evolute, altre meno.

Questi ceppi di ominidi si sono molto probabilmente evoluti in un clima molto caldo. Probabilmente vivevano di raccolta di frutti spontanei o cibandosi di piccole prede catturate senza l'ausilio di strumenti. Anche se non è escluso che già sapessero lanciare un sasso o impugnare una clava per colpire qualche animale.

L'evoluzione, secondo me avvenne in climi piuttosto caldi per una serie di motivi: l'uomo è scarsamente coperto di peli, e la disposizione di quelli esistenti (capelli, sopracciglia ecc.) sembrano suggerire una funzione di difesa dall'irradiazione solare più che dal freddo. La poca prestanza fisica rispetto ad altri animali, fa pensare ad un'evoluzione avvenuta in luoghi piuttosto tranquilli, dove era relativamente facile procurarsi il cibo.

Si trattava forse di quel periodo che molte civiltà indicano come "paradiso terrestre" o "età dell'oro"? Può darsi, forse la memoria di questo periodo si tarmandò per millenni da generazione e generazione divenendo leggenda. Forse, è un'ipotesi suggestiva ma puramente teorica.

Questo periodo di evoluzione potrebbe essersi svolto in un ambiente pianeggiante, di steppa, è infatti tipico degli animali che vivono in queste zone il cercare una posizione eretta per scrutare l'orizzonte.

Ora, mentre i cambiamenti ambientali mutavano tramite la selezione, gli aspetti morfologici degli altri animali, l'uomo, dotato di un'intelligenza superiore alla media, faceva affidamento su di essa per contrastare la selezione naturale e per adattarsi a sopravvivere così come era nei più svariati contesti ambientali.

Per "uomo" mi riferisco per adesso alle varie specie di ominidi che convivevano contemporaneamente.

Al termine di questo periodo assistiamo alla scomparsa di quasi tutte le specie umanoidi.

Restano solo l'uomo di Neandertal e l' uomo detto Sapiens.

E l'ultimo caso in cui si può veramente parlare di razze riferendosi all'uomo.

Si trattava infatti di due vere e proprie razze umane distinte.

L'estinzione di tutte le altre razze umane si deve sicuramente al non adattamento alle nuove condizioni climatiche che stavano sconvolgendo il pianeta e plasmando la natura. Un irrigidimento repentino del clima distrusse l'"Eden" nel quale vivevano i primi ominidi.

Probabilmente la raccolta di frutti spontanei si ridusse enormemente, mentre la moltiplicazione di grandi mammiferi (più adatti ai climi freddi) favorirono il moltiplicarsi dei predatori (ad esempio la tigre dai denti a sciabola).

Solo le due razze umane più evolute riscirono a sopravvivere. Trasformandosi da raccoglitori a cacciatori affrontarono la nuova avventura della durissima ultima era glaciale.

Neandertal e Sapiens raggiungono sostanzialmente lo stesso livello di civiltà. Siamo all'inizio della nostra cronologia.

Vivono in gruppi. Costruiscono rifugi, rudimentali oggetti, si vestono di pelli e vivono di caccia. Entrambi conoscono il fuoco e praticano riti religiosi.

La loro principale fonte di sopravvivenza è, come abbiamo detto, la caccia dei grandi mammiferi, come i Mammut.

La maggiore abilità tecnica del sapiens nel costruire armi, oggetti e rifugi, è compensata dalla maggiore forza e prestanza fisica dei neandertal.

Ma a questo punto accade qualcosa di drammatico e misterioso. Siamo nel periodo che nella cronologia è indicato come picco della glaciazione.

Un periodo di qualche migliaia di anni freddissimo.

Bisogna aprire una parentesi: durante questo periodo glagiale probabilmente l'uomo viveva in foreste immense, coperte di neve.

Stavamo dicendo che durante il periodo più rigido della glaciazione avviene un'evento drammatico, l'estinzione quasi improvvisa dei neandertal che sembravano avere tutte le carte in regola per affiancarci nel percorso della storia.

Probabilmente, l'ulteriore peggioramento del clima, favorì il sapiens che riuscì a realizzare indumenti evoluti, probabilmente con vere e proprie calzature, mantelli e vestiti veri e propri. Non è escluso che si fosse inventato qualche primo genere di tessuto, tipo lana.

Anche nella costruzione di rifugi il sapiens si dimostrò certamente più abile del neandertal. Iniziò a costruire vere e proprie abitazoni. Mentre il nostro parente più prossimo doveva quindi affrontare temperature rigidissime coprendosi con poche pelli rudemente trattate e cucite e vivendo in rifugi di fortuna, il sapiens poteva crearsi un grande quantitativo di manufatti per difendersi dal freddo.

Sempre su questa linea possiamo ipotizzare con cognizione di causa che le armi del sapiens fossero molto più evolute, soprattutto quelle per uccidere le prede a distanza. in questo modo faceva incetta di grandi mammiferi, ma probabilmente cominciò a vedere il neandertal come un avversario ed una minaccia. Forse purtroppo si consumò uno dei primi genoicidi della storia.

Ma in questo periodo particolarmente difficile della storia, in cui la norma erano le temperature al di sotto dello zero, l'uomo inizia anche a convivere con il cane, anzi, con alcuni generi di lupo che in seguito diverranno i nostri amici a quattro zampe.

Il neandertal non creò questo rapporto.

Probabilmente il sapiens imparò a seguire i lupi per scovare le prede, e capì che il lupo poteva essere non solo una minaccia ma che, se allevato da cucciolo, sarebbe stato un formidabile alleato nella sopravvivenza nei climi polari.

Aiutati dai primissimi cani l'uomo riuscì probabilmenete a superare il picco della glaciazione.

Del resto è risaputa l'importanza del cane nella sopravvivenza delle popolazioni che vivono, ancora oggi, oltre il circolo polare artico.

Questa ipotesi mi sembra credibile, anche alla luce del fatto che il cane sia stato il primo animale addomesticato dall'uomo.

il fatto che i primi resti di cani in insediamenti umani siano stati rinvenuti solo 4000 anni dal picco della glaciazione, in un periodo comunque freddissimo, sta ad indicare che l'uomo conviveva con lui da almeno altri 8000 anni, altrimenti non ci sarebbe stato il tempo per passare evolutivamente dal lupo alle razze canine, mediante una selezione naturale accelerata, risaputamente, dall'azione dell'uomo che selezionava gli esemplari di lupo più adatti ai suoi scopi.

Quindi quello che diventerà un vero e proprio sistema uomo-cane, avviene proprio durante il periodo più rigido dell'ultima era glaciale, circa 20.000 anni fa. Ed ha avuto un ruolo fondamentale nella sopravvivenza della nostra specie.

Probabilmente il neandertal non ha saputo sfruttare questa possibilità e questa è stata una delle concause della sua scomparsa.

Anche perchè il lupo, o i primi cani, difendevano l'uomo dagli attacchi di predatori e nemici, mentre i neandertal dovevano fare affidamento unicamente sulla propria forza fisica e su poche rudimentali armi.

 Le ultime tracce dei neandertal risalgono a 42.000 anni fa, ma probabilmente ciò è dovuto al mancato ritrovamento di testimonianze. Probabilmente la loro popolazione iniziò a diradarsi notevolmente verso quella data per estinguersi poi completamente intorno al 20.000 a.C. E' infatti improbabile una scomparsa immediata di tutta questa specie. Anche con tutte le concause elencate sopra, la scomparsa di una specie tanto evoluta non può aver richiesto meno di 15-20.000 anni.

Dobbiamo rendere il giusto onore a questo nostro antico compagno di strada che come noi ha lottato per sopravvivere all'era dei ghiacci perenni ma che purtroppo non è riuscito a vedere la fine di questo lunghissimo periodo, al cospetto del quale il periodo post glaciale in cui viviamo è una minuzia temporale.

Noi cosa ci portiamo dietro di questo lontanissimo periodo? Forse il ricordo ancestrale di un'epoca felice in totale simbiosi con la natura, l'Eden dell'era preglaciale.

Forse il ricordo dei neandertal, diventati nei millenni di racconti i giganti, un po' buoni, un po' cattivi a testimonianza del rapporto contrastato che sicuramente ci sarà stato tra le due razze umane. Forse, sono ipotesi o forse solo fantasie, ma forse anche realtà. E poi forse i miti sul diluvio e le terre sommerse come Atlantide legate forse al periodo finale della glaciazione quando lo scioglimento dei ghiacci sommerse ampi lembi di territorio.

Probabilmente la prima idea di segni grafici divenuti poi scrittura e pittura, nacque dall'esigenza di tracciare segni di riferimento nelle sterminate foreste coperte di neve, segni che poi assursero al rango di simboli magici per l'importanza che ricoprivano nella sopravvivenza e poi scrittura molti millenni più tardi.

Tanto fu lungo questo periodo di gelo siderale, tanto fu repentino l'innalzamento della temperatura verso il 10.000 a.C.

I grandi mammiferi scomparvero, scapparono a nord e si rifugiarono nelle poche zone ancora ghiacciate dove furono sterminati dai predatori e dai cacciatori umani.

L'uomo trovò ormai grande facilità ad adattarsi alla nuova condizione climatica ben più favorevole e, sfruttando le conoscenze tecniche, scientifiche e sociali apprese nell'era glaciale, diede il via al mondo come lo conosciamo oggi. Supplì al calo della cacciagione con l'allevamento (già sperimentato da millenni con il cane in funzione della caccia e ora rivolto direttamente verso gli erbivori che avevano a disposizione ora grandi pascoli ormai liberati dalle nevi).

Ma soprattutto inizia a praticare l'agricoltura ora possibile col clima mite. Diventando quindi stanziale, creando città, iniziando i commerci e fondando le civiltà che noi tutti conosciamo.

Ok, per ora basta. se avete letto spero che vi sia piaciuto, io mi sono divertito molto a fare questo post, che forse non sarà scienza, sarà solo un racconto, ma è basato su dati scientifici e reali.

Ciao, buona notte.

Clicca qui per la cronologia circolare "ultimi 10.000 anni"

Aggiunta del 5 maggio 2010:

Ho disegnatouna nuova "cronolgia universale". E' uguale a questa ma relizzata molto meglio. Potete raggiungerla cliccando su questo link; arriverete al post in cui è pubblicata.

Oppure cliccando su quest'altro link, in questo caso avrete direttamente il collegamento all'immagine in dimensioni reali.

 
 
 
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