Creato da fimmine.fimmine il 07/09/2007
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ha finita finalmente!

Post n°6 pubblicato il 27 Settembre 2007 da fimmine.fimmine
 

compare Totà e i buoi di Don Antonio

Finalmente oggi siamo finiti di vendemiare. Fattore Ciccio si è dovuti prestare li buoi di Don Antonio Gualtieri e con tutto il traíno ha trasuto nel parmiénto ed è buttata l'uva nel ripuesto. Mo dobbiamo trovare due grandi nache per fare il frullatore che dopo che abbiamo fatto la forata dobbiamo girare l'uva di dentro le vasche. Però sta tardando quel muceto. Scommetto che si è fermato da quella pittecola della ntera. Mo che torna gli do con la maiocca in testa... e gli faccio uscire tanti di quelli urvuli che gli diventa quanta una ozza, così il miero se fa maturare là dentro e faccio che di san Martino ne lo porta pure davanti al re di roma. Muceto che non è altro!

 
 
 

mi penzavo che stavo prena

Post n°5 pubblicato il 14 Settembre 2007 da fimmine.fimmine
 
Foto di fimmine.fimmine

Caro Diario,

non zo come ma avevano giorni che mi sentivo un poco male. Tenevo una pancia gonfia gonfia. Allora sono detta al fattore che poteva essere che stavo prena. Lui è inzistito che vado dal dottore e sono presa appuntamento. Però nel frattempo ci hanno venute le fantasie. Già ci abbiamo immaginati le bavette, la culla. Fattore ciccio era pure diventato più buono, si raccoglieva prima di fore. Sentivamo già il profumo del borotalco. Ma ieri ho andata finalmente al dottore. Mi è visitata e mi è detto: "signora tu non stai per avere un bambino, ma si è alterata la tua colite e tieni la pancia piena di aria".

Fattore, giacchè ci sei mo per piacere vai e gonfiami le ruote della bricichetta.

 
 
 

LU COFANO

Post n°4 pubblicato il 11 Settembre 2007 da fimmine.fimmine
 
Foto di fimmine.fimmine

Mè ieri ho preparata la lissia per le robbe e oggi sono fatta il cofano. Se le vedi hanno uscite bianchissime. Altro che dascia! Non ne compro dascia no! Che lì ci stanno i ronzini dentro che manco nel pancreas. Ma scema ti penzi che sono? Nà, dove ti prendi, a te e al dascia. Che la televisione dice tante di quelle cose a occhio.
Dopo che sono fatta la lissia, sono lavate tutte le robbe del fattore che se le aveva intanisciati che manco li cani (mannaggia la mamma ca lu figge!). Per non dire poi dei quasetti: prima li ho dovuti ripizzare che la puzza chi sape! Però la verità quando li ho spasi facevano brillare pure li cappetti. Le pippoccia di coste casa mia gliene hanno usciti gli occhi di fuori. E sono penzata: scumati 'nzummiddrare!

 
 
 

mannaggia l'urieddru

Post n°3 pubblicato il 10 Settembre 2007 da fimmine.fimmine
 
Tag: cucina
Foto di fimmine.fimmine

Caro Diario,

stanotte mi giravo e mi utavo a dentro il letto e non riuscivo che prendevo rigetto. Sembrava che tenevo la sustia. E non c'era verzo che dormivo sai? Allora sono penzata una cosa e ho detto: meh mo mi alzo ah, e trempo due laiane. Ho andata nel matanzeno e sono presa le provviste: i ceceri e la farina, sia quella di semola che quella di grosso. Ho preso un limbo e sono messa a bagno i ceceri per tutta la notte. Poi mi ho messa a scanare la pasta. La verità, perchè devo dire moh, quando mi ho ricoricata, appena ho messo i carzali sul cuscino ho caduta come un culummo.

Stamattina quando mi ho alzata, ho preso un tiesto, ho scocchiato i ceceri, ho preso un prummitoro, una cipolla, un poco di laccio, una capo di aglio, poco poco di petrosino e li ho messi a pignata. Mo che si cuocono quanto pare che metto dentro le laiane, ma un poco le tengo da parte non sai? Così spumo l'olio di oliva e butto dentro la pasta che ho tenuta di parte. E quando i ceceri e le laiane sono cotte, le condisco con le laiane fritte. E così vi ho raccontato come si fanno i ceceri e tria.  

Meh mo devo andare a fare la lissia.

 
 
 

FICHE E MANDORLE

Post n°2 pubblicato il 07 Settembre 2007 da fimmine.fimmine
 
Tag: cucina
Foto di fimmine.fimmine

capaseddrha
Quando finivo di raccogliere i pomodori e me ne tornavo a casa con la bricichetta, ogni giorno mi fermavo agli alberi che vedevo e raccoglievo le fiche, me le mettevo nel panaro e poi me ne le portavo a casa. Prima di coricarmi il mariscio, me le spaccavo a metà, le poggiavo sul cannizzo, le mucciavo con un panno che non si poggiano le musche e me ne le portavo sulla loggia a farle seccare sotto il sole.
Mo oggi, che ho fatto? Le ho prese e le ho sistemate per portarle al forno dellu nunnu Arcangiulinu.

Allora le ho aperte bene e dentro le sono messa una mandorla ntustata, la scorza dellu limone, un pizzico di gioccolata grattuggiata e un pizzico di cannella. Poi le ho chiuse. E ne glielò portate al nunno Arcangiulino, quello che tiene il forno dietro la Coira. Mo che me le finisce di cucinare me le sistemo nella capaseddrha. Ogni tanto ci metto pure una fogliazza di raulo per darci la flagranza. Poi le chiudo e quando a Natale non prendo riggetto me le mangio sotto al focalire.

 
 
 
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