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Creato da: flaviaflavia1 il 03/08/2009
liberamente

Messaggi del 07/08/2015

 

UNA STORIA IN 5 SCENE

Post n°333 pubblicato il 07 Agosto 2015 da flaviaflavia1




 

Prima scena.
Odio i supermercati.
Ma quel giorno, al corso serale d'inglese, dovevo descrivere un fatto di quotidianità con le parole e i verbi imparati fino a quel momento: un acquisto al supermercato.
«Yesterday, I went by car to supermarket with my wife....» - balbetto.
Al termine della mia esposizione, l'insegnante esclama:
«Well, let us say THeO is a three P's man, Park, Push, Pay» fra le risate della classe.

Seconda scena.
Odio i supermercati, ma ieri ci sono andato per acquistare un paio di buste di carta forte per spedire documenti.
I cartolai sono chiusi, a cavallo di ferragosto!
Parcheggiata la macchina, a passo spedito mi dirigo all'ingresso, e proprio nel momento in cui si spalancano le porte automatiche una persona si affianca a me. Ma quella persona non cammina, no. E' su una sedia a rotelle motorizzata ancor più veloce del mio passo. La osservo muoversi: si dirige verso uno scaffale e preleva un lettore di codici a barre (saprò in seguito che è un dispositivo per chi vuol fare la spesa più facilmente ed uscire senza passare dalla cassa).

Il percorso, all'interno di un supermercato, è obbligato, e quindi ci ritroviamo ancora affiancati all'ingresso del mercato vero e proprio. Ma lei si muove con disinvoltura; ha solo qualche difficoltà a prelevare un cestello che non vuole staccarsi da quelli sottostanti. L'aiuto. Lei mi squadra da capo a piedi e ringrazia.
- Signora, ha bisogno di aiuto? - le domando.
Ancora mi squadra da capo a piedi - «E perché no, mi prenda un carrello.» - risponde porgendomi una moneta.
Non senza difficoltà riesco a staccare un carrello da una lunga catena e la raggiungo di nuovo spingendo, davanti a lei, quel carrello che non vuole andare mai nella giusta direzione.
Mi muovo con difficoltà perché incontro altre persone nella mia stessa condizione e non serve tenere la destra.
- «Lasci andare avanti me» - mi dice quella signora - «quando mi vedono, si appiattiscono tutti contro gli scaffali.» - aggiunge con un sorriso quasi beffardo.
Continuiamo il giro, prelevo per lei i prodotti che mi indica, glieli porgo, lei legge il codice a barre e li ripongo nel carrello.
Acchiappo al volo le due buste che mi servono e ci dirigiamo all'uscita.

Terza scena.
La sua macchina è parcheggiata fra le strisce gialle. Apre con un telecomando una portiera che scorre lateralmente, e automaticamente esce una pedana.
- «Che caldo, vero? Metta la roba nel bagagliaio intanto che si cambia l'aria.» - mi dice.
Ci presentiamo.
- Ma poi a casa come fa a scaricare la roba, c'è qualcuno che l'aiuta? - le chiedo.
«Oh si, c'è mio marito che scende, oppure qualche vicino. Oltretutto la macchina deve essere messa nel box e il mio è stretto, e così i condomini mi hanno permesso di costruire una tettoia nello spazio comune.»

Rimango affascinato vedendo come sale sulla vettura con la carrozzella. Davanti a lei un volante tutto speciale.
- Ma lo trova sempre un parcheggio pubblico con tanto spazio? -
«Eh no,  tante volte è occupato da gente che può benissimo camminare sulle proprie gambe.» - risponde con un sorriso mentre avvia il motore e manovra per uscire dal parcheggio.
«Arrivederci e grazie» - è il suo saluto accompagnato dal gesto di una mano.
Si allontana rapidamente.
Vado a depositare il carrello, estraggo la moneta e metto sottobraccio le mie due buste di carta pesante.
Ma solo in quel momento mi accorgo di avere una moneta che non è mia e due buste non pagate.
Getto la moneta in aria e la riacchiappo: testa o croce?
Ma cosa me ne importa...mi sento importante!

Quarta scena.
Dovrei rientrare nel supermercato e pagare le due buste. Ma io non le ho rubate! Erano nel carrello di quella signora che è passato incontrollato alla cassa.

Quinta scena.
Tutti quanti facciamo grandi crociate che portano grandi nomi, quando invece basterebbe soltanto guardarsi al fianco e aiutare chi ha bisogno.
Ma non lo facciamo perché non ha un grande nome e non ci fa sentire grandi. Non ci fa spiccare agli occhi della gente!

 

    

scritto il 18 Agosto 2009 da Albatrho.s  

 


 
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GRAZIE TANTIRICCIROSSI ( GIULY)

      

"NON POSSO SENTIRE

LA TUA VOCE,EPPURE

ASCOLTO LE TUE PAROLE.

NON POSSO GUARDARE

NEI TUOI OCCHI,EPPURE

VEDO CIO' CHE GUARDI,

NON POSSO CAMBIARE

IL TUO SGUARDO, MA...

SE FACCIO PARTE DI CIO'

CHE VEDI E VEDO CIO'

 CHE SEI.. ALLORA GRAZIE 

PER ESSERE ANCHE MIA AMICA"

la foto è presa dal web,le parole

sono un commento inviatomi

da tantiricci che ringrazio per

avermi capita veramente..

 

 

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