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CENA TRA AMICHE

Post n°1649 pubblicato il 09 Aprile 2008 da il_folletto_puck
 
Foto di il_folletto_puck

 

FANNO SEMPRE QUELLE CHE SONO BUONE BUONE, MA... 

Prendete 7 amiche e mettetele a casa di una donna in una serata normale in mezzo alla settimana.

Davanti a queste amiche c'è una bella tavola, in wenge spesso ed anticato, piena di antipasti di pesce e col vino che la fa da padrone e che già basta ad "illuminare" i primi presupposti di una serata a chi di loro ha voglia di fare una cosa diversa...ovviamente e rigorosamente tra donne!
Le sette amiche sono cosi composte: 4 amiche amiche, la mamma di una delle 4 amiche (cioè la padrona di casa), 2 colleghe di lavoro magari non troppo simpatiche ed un pò pallose ma alla fine - per non rinunciare alla serata - va bene lo stesso.

Quindi, "la squadra della serata" è già ben composta e senza una musica che non sia per forza mielosa e sdolcinata come nei film che le ragazze dai 10 ai 15 anni guardano sempre.

In questo piccolo "Paradiso senza rotture ed orari" (le donne odiano arrivare in orario...non fa proprio parte della loro testa il fattore "Rispetto degli orari") prende subito quota la cosa che ogni donna fa da quando a poco più di 7-8 mesi. Si parla. Di qualsiasi cosa? No di certo. Gli argomenti sono sempre pressappoco quelli.

E mentre la prima sale le scale di fretta perchè già "sfora" di 20 minuti (un record!), una manda un sms mentre cerca parcheggio nel viale ortogonale alla casa, ecco che s'arriva tutte nel luogo del tanto agognato ritrovo femminile. 
Mentre si maledice il tempo che fa "svanire" la piega dei capelli (fateci caso: tra sette donne - ma anche tra 2 -una che si lamenta dei suoi capelli c'è sempre) parte quella che aspetta con l'ultima novità. Ogni donna ha sempre una novità..pure se col vivavoce ha chiamato 15 minuti prima.

Ci si avvicina al calice, si pronuncia male o benino una etichetta di un vino che si e no era in offerta al minimarket all'angolo dove va la nonna (le nonne sanno sempre dove andare a fare la spesa ed i loro prodotti sembrano sempre cose venute da un'altra regione visto che spesso noi non le notiamo nemmeno tra gli scaffali), e si inizia a trincare piccoli sorsi di felicità senza le bollicine.

Ed il vino, pian piano, prende possesso dei voleri retorici e sociali delle donne, meno avvezze ad avere un calice in mano ma più abili nel lasciarsi andare mentre si parla (e non solo).

Ora poniamoci un quesito di misera difficoltà:  di cosa mai potrebbero parlare tutte ste donne messe insieme? Si parte dal loro "Kapo" - detto duramente alla tedesca - che come un ufficiale delle SS le rimprovera ad alta voce (alcune si mettono pure a piangere quando accade) quando sbagliano a fatturare, a scrivere un appunto od a redigere una rendicontazione. Tra mille luoghi comuni e tra estenuanti cose ingigantite (un pò come quando un uomo ha la febbre e dice che non ce la fa più) si passa delicatamente a dire che lo stipendio è misero e le cose da fare sono sempre più e sono da far meglio e più in fretta. Questa cosa accomuna tutte e sette le partecipanti alla serata le quali, sgranocchiando un antipasto/aperitivo con leggiadrìa e facendo cadere una piccola parte del boccone, accodano la loro esperienza e dicono che "gli uomini sono tutti stronzi" e che la collega stronza anche nel loro lavoro c'è. Da lì si passa a dire che c'è poco tempo, che lavorando così tanto ci si ammala pure di più. Tuttociò, mentre già ci si è sedute e s'è andate a lavare la mano nel bagnetto col sapone rosa sopra il portasapone in plastica, introduce nuovi acciacchi/imperfezioni  (l'immancabile schiena, il "mitico" mal di testa, e le macchioline comparse nel viso), ha la durata di circa 30-35 minuti non effettivi.

L'occasione, che fa si che allaccia salute al lavoro alla condizione della donna fa arrivare a parlare di politica. Qua, anche le amiche più amiche spesso possono incappare in reazioni avverse e contrarie.  In questo campo le donne hanno idee buone e meno buone (come gli uomini) solo che la durata della discussione, l'intesità degli scambi di opinione e la durata del battibecco opposto tra i neri i rossi ed i multi-idea è totalmente di diversa intensità (salvo rari casi). A volte incappano pure in discussioni sterili che si dileguano dalla loro teste molto intenzionate a lasciare un campo minato e poco conosciuto...ed alla fine svanisce il discorso politico.

Poi si parla, dopo la prima ora, dell'argomento AMATO/ODIATO dalla donne. Come che cos'è ? Ma è facile !

Le donne parlano di UOMINI.

La storia consolidata, l'uomo che è bello ma è disordinato, quello che dovrebbe fare un pò di dieta, l'istruttore belloccio ma che pare stronzetto della palestra, il cameriere con la barbettina incolta che t'ha sorriso alla cena del sabato passato con il suo compagno, il taxista con gli occhi chiari di Piazza Roma, l'avvocato che però si veste bene ed è pur sempre "un tipo" anche se ha i capelli alla Jas Gawronsky, ed il salumiere unto e bisunto ma con due belle spalle possenti. Mischiate a queste idee di uomo da conquistare compaiono i figli (fatti o da voler fare), gli alimenti ed il mantenimento della figlia, l'ex moglie che ancora rompe la palle, la vicina che ha un bel marito ma che da tempo "punta" a farsi il suo uomo, ecc...

Ci si prende in giro, si sdrammatizza, si prova a consigliare esagerando ma spesso si fa solo più confusione. E poi le donne immancabilmente cambiano le loro idee "perchè un'amica le ha detto che..." (cosa ne sa lei di come è davvero la sua vita!). Se sta cosa che le donne cambiano idea quando sono consigliate da altre donne la scoprisse un politico ci farebbe una campagna elettorale intera !

Poi la mamma della padrona di casa ricorda alle presenti che quasi 40anni fa lei si faceva rispettare e che teneva in pugno il più carino del quartiere o della città. Però si scorda di dire che lei è ragazza madre e che fa 55 anni ha una figlia di 38 anni (quindi faceva la "svelta" ma a 17 anni c'è rimasta fregata!).

Ad intervallare ciò c'è qualche ragazza che si rifà il trucco, qualcuna che vuole lavare i piatti, qualcuna che chiede se la padrona di casa ha una "crema notte" perchè la sua se l'è dimenticata a casa nell'altra borsa che non centrava con la gonna che aveva stasera.

La serata svanisce in fretta quand'arrivano le 23.00 circa. Qualche sbadiglio, qualche sms delle fidanzata che invia un dolce pensiero o un dubbio o una buona notte. Tutto tace mentre fuori le luci della città mirate dal balcone fanno compagnia alle sorsate di thè caldo (o sempre più spesso di tisana depurativa) che ci si beva come "addio" alla serata tra amiche, dopo la Viennetta presa mezz'ora prima di mettere l'acqua a scaldare nel pentolino già pronto sull'altro cerchietto del gas.

Si va via insieme. Giù dalla scale è un concerto di tacchi che trafiggono il pavimento lucido stile Anni Settanta e di ultime sigarette che si accendono prima di rincasare (visto che in casa sarebbe stato una puzza da combattere per la padrona di casa). Manovre lente in un parcheggio costellano la mezzanotte di pensieri misti a lenti sbadigli e nei specchietti delle auto ancora si nota il leggero trucco con le quali, una volta tanto, ognuna di loro è uscita di casa. La borsa nel sedile dietro, la macchina inchiavata da dentro e via. Tanti uomini sono tornati a letto (gli fischiavano le orecchie) dopo le ora passate nei canali hard o a giocare a carte dagli amici (o alla play-station montata in divano sotto al carrello del dvd). Qualche perplessità ancora non s'è svanita... ma è normale. Tra sette donne almeno 4 di esse non si possono - in realtà - sopportare perchè le altre 3 sono più carine o perchè hanno un conto in banca più buono (ma non è bello dire 'ste cose anche se sono evidenti. Sapere ma non dire è l'omertà che da un casino di tempo la donna ha nei confronti di un essere - spesso donna - migliore di lei)

La notte arriva piano, il giorno la segue. E quel che rimane della notte, oltre ad un cumulo di piatti da lavore l'indomani per l'organizzatrice della cena, è un mucchietto di certezze condite dall'insicurezza che forse queste cene tra donne sono tutte importanti ma sono dannatamente tutte ugualiPerò guai a rinunciarci. Almeno fino a quando una della componenti non sia più stronza di noi, almeno fino a che non smetta di portare nemmeno un piccolo pensiero , almeno fino a che ci soffi sistematicamente il posto sotto-casa e soprattutto, almeno fino a  che ci addocchi il partner quando ci viene a prendere al lavoro o quando ci si fa finta di salutare amichevolmente quando si va a spasso per il centro con il partner.

Le solite e classiche cose per le quali, qualche ora fa, si prendeva in giro altre persone non presenti a cena. Solo che adesso quella che ride e quella che riceve la battuta han cambiato di ruolo.

Poi dicono che gli stronzi siamo noi uomini...

 

 

 
 
 
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