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Peschici 24/lug/2007 per non dimendicare

 

 

Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 02/04/2015

IRONICO E SFACCIATO IL SITO USA “BUSSFEED” CRITICA IL BEL PAESE… ANCHE IL GARGANO E VIESTE

Post n°14323 pubblicato il 02 Aprile 2015 da forddisseche

IRONICO E SFACCIATO IL SITO USA “BUSSFEED” CRITICA IL BEL PAESE… ANCHE IL GARGANO E VIESTE PDF Stampa E-mail
giovedì 02 aprile 2015 ore 19:17

39 ragioni per non venire mai in Italia: l’umorismo made in Usa celebra il Bel Paese a un mese da Expo

Sembrerebbe proprio che BuzzFeed [VEDI] si sia appassionato alla promozione dell’Italia. Sempre secondo la logica del marketing inverso. Dopo l’operazione ‘18 ragioni per cui non si dovrebbe mai visitare Torino’ che Steven Nagliati ha pubblicato sull’aggregatore web, arriva ora la lista dei ‘39 motivi per cui l’Italia fa davvero schifo’.

Turisti americani, state lontani dall’Italia. È un posto brutto, insignificante, noioso, senza panorami degni di nota, dove si mangia male e dove è difficile entusiasmarsi per ciò che si vede. Davvero è ciò che pensano di noi? Davvero c’è qualcuno che sta boicottando in modo così smaccato il nostro paese, a meno di un mese dall’apertura di Expo 2015? No, non è (davvero) così. La “provocazione” arriva dal famoso e cliccatissimo sito Usa “Buzzfeed”, che ha deciso di celebrare le bellezze italiane con una lunga carrellata di luoghi ed esperienze imperdibili «made in Italy». Lo ha fatto in modo ironico e sfacciato, apparentemente denigrando ciò che in tutto il mondo ci invidiano.
Non è che ci sia molto da spiegare. Basta fare un giro sul sito per stupirsi di quante bellezze, più o meno scontate, ci sono nel nostro Paese. E questa volta la firma è di Marie Telling, che tra un primo punto ‘Se la gente vi dice che l’Italia è bella, non credeteci’ e un punto 2, ‘L’Italia è semplicemente una schifezza’, posta delle meravigliose immagini del Lago di Como.
E se al quarto punto si legge ‘L’Italia è ripugnante’, seguito da un quinto ‘Noiosa’, in mezzo ci sono una panoramica della pugliese Vieste («Il peggio del peggio»)e del Gargano («Spiagge deludenti e pure affollate»), oltre a classici come la cupola di San Pietro.
Scendendo lungo la lista, Telling tocca anche il capitolo food e architettura, oltre a dedicare spazio ad alcune delle principali città della nostra Penisola. Una galleria che lascia a bocca aperta. Anche, o forse soprattutto, chi in Italia ci vive.

 
 
 

Vieste digitale terrestre/ Cambio di frequenza del TIMB2

Post n°14322 pubblicato il 02 Aprile 2015 da forddisseche

Vieste digitale terrestre/ Cambio di frequenza del TIMB2 PDF Stampa E-mail
giovedì 02 aprile 2015 ore 18:50
I tecnici ci comunicano del cambio di frequenza del TIMB2 dal canale 60 U.H.F. al canale attuale 55 sempre U.H.F. Si consiglia di risintonizzare i vari apparecchi TV.

 
 
 

Pasqua, Mons.Castoro: “pensiamo ai fratelli che non potranno celebrarla”

Post n°14320 pubblicato il 02 Aprile 2015 da forddisseche

Pasqua, Mons.Castoro: “pensiamo ai fratelli che non potranno celebrarla”

Del 02 Apr 2015 in Attualità, News

Messaggio dell’arcivescovo per la Pasqua 2015

CHE GIOIA, EGLI VIVE PER NOI!
Michele Castoro*
Gli Evangelisti ci raccontano ciò che è accaduto alle donne mirofore la mattina di Pasqua: la tomba è aperta e vuota, non c’è più il corpo di Gesù morto e un angelo annuncia loro “Non è qui! E’ Risorto!”. Allora “con timore e gioia grande” esse corsero a dare la notizia agli apostoli. Da tutte le pagine del Nuovo Testamento emerge insistentemente la gioia della Resurrezione di Cristo e noi suoi discepoli non possiamo non avere questa stessa gioia grande, permanente, in quanto il Risorto è luce gioiosa che illumina e vivifica l’orizzonte della nostra vita e ci dona speranza e carità.
Il nostro Dio è il Dio della vita che non poteva rimanere imbrigliato in una tomba tra i lacci della morte! L’evento della Resurrezione ha raggiunto ogni propaggine della creazione e rovesciato la pietra che opprimeva ogni uomo, vincendo le tenebre e il tempo. Egli è ora sulle strade del mondo e non fra le cose morte; vive in ognuno di noi, nelle nostre famiglie, nei nostri fratelli più piccoli, negli ultimi, nelle nostre comunità, nella Chiesa, la sua Sposa amata per la quale ha dato tutto Se stesso, e soprattutto lì dove abbiamo bisogno di iniezioni di vita, nelle nostre giornate a volte amorfe che si incanalano, ogni settimana sempre uguali, dal lunedì alla domenica, e lì dove noi lottiamo, lavoriamo, amiamo, progettiamo, ci stanchiamo, soffriamo, cadiamo e riprendiamo a camminare. E dove la notte sembra non finire mai, Egli promuove per noi nuove albe.Dunque, Gesù di Nazareth, il Risorto, è tutt’altro che chiuso nel suo passato; è vivo nelle nostre comunità, in ognuno di noi che oggi si professa suo discepolo e che in Lui riconosce la ragione della propria vita.Il Concilio, nella Lumen Gentium, ha usato la bella espressione “Quelli che guardano con fede a Gesù” definendo così tutti noi radunati in unità, sotto la guida del Vescovo, nell’assemblea pasquale che celebra il Vivente, tanto che possiamo essere conosciuti, e lo siamo, come quelli che corrono con perseveranza “fissando lo sguardo su Gesù” (Eb 12,2) il Salvatore, cui essendo stati intimamente uniti nel battesimo e nella cresima, siamo divenuti anche noi “cristi”, unti, ossia di Cristo.Nei secoli, pensatori sempre più separati dalla vita della Chiesa hanno letteralmente disgregato i fondamenti della fede fino all’estremo ateismo dei nostri giorni, strappando molti alla fede e portandoli verso una vita di negazione del Dio vivente, in particolare della santa Resurrezione del Signore, tanto che assistiamo, nel modo di sentire e di vivere diffuso, alla pratica delle trasgressioni in ogni campo e dell’ esaltazione del proprio egocentrismo. Così le nostre strade pullulano di viandanti delusi e pieni di domande, bisognosi di compagnia e di testimonianza credibile, che aspettano di incontrare in noi credenti Uno che spiegando le Scritture (cfr Lc 24,32), scaldi i loro cuori.I testimoni del Risorto che non mancano in tutto il mondo con esempi di vita autentica e fedele, non possono non misurarsi con la sfida della gioia di Pasqua, a iniziare da quella che si impara donando, spogliandosi dell’Io autoreferenziale e facendosi accoglienti. Così, mentre ci apprestiamo a celebrare la Pasqua del Signore, pensiamo particolarmente ai tanti nostri fratelli che non possono farlo, ai cristiani nel mondo che subiscono ostracismo, insulti, rifiuto e che vengono perfino assassinati, solo perché cristiani. Supplichiamo il Signore Risorto, il principe della Pace, di donare pace e serenità al mondo, alle nazioni tormentate dalla guerra fratricida e, in particolare, a questi nostri fratelli perseguitati a motivo del santo nome cristiano e impegniamoci a tutelate e a promuovere per tutti la libertà religiosa come diritto umano fondamentale, assoluto, sostenendo e soccorrendo questi fratelli, in patria e nelle regioni dove sono migrati. Le nostre preghiere e i nostri cuori siano innalzati per loro, specialmente in questo momento particolare della storia del mondo.E a noi tutti che abbiamo ricevuto la ricchezza dei doni pasquali, auguro di custodire questo prezioso tesoro rimanendo fedeli alle esigenze del nostro battesimo per gustare la gloriosa visione del Risorto nella certezza della nostra resurrezione, “già” avvenuta ma “non ancora” in pienezza. Sia, dunque, Gesù Risorto speranza e conforto per tutti, in particolare per gli ammalati, i disoccupati, i genitori e gli educatori, i migranti e i perseguitati, e per ogni situazione umana di sofferenza e di ingiustizia. E mentre invoco su tutta la nostra Arcidiocesi la benedizione del Signore Risorto che infonda nel nostro tempo la ripresa della costruzione di una società pacifica e solidale, auguro di trascorrere santamente e nella gioia questa grande festa, fondante la nostra fede e la nostra speranza.

 
 
 

Settimana Santa sul Gargano: la suggestiva Passione vivente di Peschici

Post n°14319 pubblicato il 02 Aprile 2015 da forddisseche

Settimana Santa sul Gargano: la suggestiva Passione vivente di Peschici PDF Stampa E-mail
giovedì 02 aprile 2015 ore 09:34
La Settimana Santa sul Gargano è ricca di manifestazioni. Riti non solo esclusivamente religiosi ma di solito scenografici e folcloristici, pensati e voluti da  volontari che, di anno in anno, rinnovano il loro impegno e rendono queste manifestazioni molto suggestive.

A Peschici, anche quest'anno è andata in scena la Passione Vivente del Cristo.  Cento figuranti, tra comparse e attori hanno messo in scena, in un'alternanza di letture del Vangelo, preghiere e canti, il cammino di Cristo verso il supremo sacrificio. Nel centro storico gli scenari del Processo davanti a Pilato, seguito dalla condanna del Cristo e successiva Via Crucis. Lungo il percorso, avente come sfondo le strade ed i vicoli della cittadina,  l’incontro con Simone di Cirène, la Veronica, le Pie Donne e quello ancor più toccante con la Madonna, oltre alle tre cadute di un Cristo (interpretato magistralmente dal giovane attore Giovanni D'aprile) che, sempre più affaticato, sotto il peso della Croce si incammina verso il Calvario. Le strazianti quindi liberatorie scene finali, crocifissione e resurrezione, si sono svolte invece in Piazza Sant'Antonio. L'evento è  stato ideato e organizzato, per il terzo anno consecutivo, dall’Associazione Culturale-Teatrale “Ars Nova”, in collaborazione con le due parrocchie locali, Sant’Elia Profeta e Sant’Antonio da Padova, e il patrocinio del Comune di Peschici.

 
 
 

La processione dei misteri a Sannicandro Garganico

Post n°14318 pubblicato il 02 Aprile 2015 da forddisseche

La processione dei misteri a Sannicandro Garganico PDF Stampa E-mail
giovedì 02 aprile 2015 ore 09:32
Tra i fasti delle confraternite e il grande silenzio.


 Nel grande giorno del Venerdì Santo, anche a San Nicandro Garganico si raggiunge il culmine dei riti in preparazione della Pasqua. La città intera si ferma per la Processione dei Misteri, lunghissima e partecipatissima al punto da richiamare fedeli e curiosi anche dalle regioni vicine.
Una processione antica più di un secolo, che narra i momenti della Passione di Cristo dall'entrata in Gerusalemme (Domenica delle Palme) fino alla Morte attraverso sette antiche statue in cartapesta, tra cui, a finire, il Cristo Morto e l'Addolorata.
Diversamente da altri centri, quella di San Nicandro Garganico è una singolare apoteosi del silenzio e della meditazione, quasi fosse il corteo funebre della persona più influente della città, nel quale a tratti si staglia il mesto canto del Miserére e i canti tradizionali della Passione. Ornano il lungo tragitto le confraternite vestite in pompa magna, con file lunghissime di abiti variopinti con ricami, cappelli e fogge gallonate in oro.
Migliaia le persone che vi partecipano in coda prendendo posto dietro le autorità cittadine e i curiosi ai lati delle strade dove l'oscurità della sera è interrotta continuamente dai flash delle macchine fotografiche.
Come per antica consuetudine, la processione muove dalla Chiesa Madre alle 18,30, dove rientrerà dopo circa due ore. E' stato disposto come di consueto il divieto di circolazione e di sosta per i veicoli nelle strade del passaggio, sul percorso tradizionale.

 
 
 

La Foresta Umbra fra le cinque foreste più belle al mondo

Post n°14317 pubblicato il 02 Aprile 2015 da forddisseche

La Foresta Umbra fra le cinque foreste più belle al mondo PDF Stampa E-mail
giovedì 02 aprile 2015 ore 09:47
Le foreste più belle del mondo: dal Brasile al Montenegro. Voglia di un’esperienza a stretto contatto con la natura? Hai mai pensato di organizzare un viaggio per scoprire una tra le tante foreste del pianeta? Avrai sentito parlare sicuramente della foresta Amazzonica o della foresta Nera presente nel cuore della Germania. Ma quali sono le foreste più belle del mondo? Ecco una carrellata delle più caratteristiche.


 Foresta Nera in Germania
Situata nella parte sud-ovest della Germania nella regione di Baden-Württemberg è la riserva naturale più famosa dell’Europa centrale. Si estende per circa 150 km e comprende due parchi nazionali quello della Foresta Nera centro-settentrionale e quello della Foresta Nera meridionale.
E’ detta Foresta Nera per via degli abeti che crescono nella zona. Tra i posti da non perdere nella Foresta Nera, il museo degli orologi a Furtwangen; Schluchsee e Titisee, i due laghi della foresta; le miniere d’argento.

Foresta Amazzonica
E’ una delle foreste più conosciute al mondo. Si estende per circa 7 milioni di km² e comprende il territorio brasiliano per oltre il 67% e  altre nazioni come il Venezuela, la Colombia, il Perù, l’Ecuador, la Bolivia. La foresta pluviale è uno spettacolo da esplorare attraverso la vegetazione – qui è possibile trovare oltre 750 specie di alberi – e la fauna – 400 tipi di insetti, 400 specie di uccelli e centinaia di tipologie di rettili, anfibi e mammiferi. Qui vivono indigeni e popolazioni a noi sconosciute che purtroppo stanno subendo anche l’attacco di chi vuole distruggere la foresta. Sono infatti frequenti incendi dolosi che portano alla distruzione di un patrimonio naturale così prezioso.

Foresta Umbra, Gargano, Puglia
Anche l’Italia presenta un polmone verde da ammirare per circa 830 m di altitudine nel Parco Nazionale del Gargano. Alcuni sostengono che il nome derivi dalle popolazioni umbre che vi risiedevano, altri invece riferiscono l’origine del nome all’ambiente ombroso che viene a crearsi grazie alla fitta vegetazione presente. Tra gli alberi predominano i faggi, le querce, i cerri e nella parte del sottobosco spiccano delle fantastiche orchidee, anemoni, ciclamini e anche funghi, soprattutto i porcini. In merito alla fauna, la foresta Umbra gode della presenza di numerosi rettili, del capriolo garganico, tassi, faine, istrici ma anche tanti tipi di volatili come il picchio, gufo reale, allocco.

Durmitor National Park, Montenegro
E’ una riserva naturale presente nel massiccio del Durmitor, una catena montuosa del Montenegro, e fa parte del Parco Nazionale del Durmitor. Nel 1980 la foresta di Crna Poda del Parco Nazionale annesso  è entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. In tutta Europa, è l’unica foresta rimasta vergine e presenta una vegetazione alquanto singolare come pini neri con tronchi molto alti che superano anche i 50 metri. Se ci spostiamo direttamente sul massiccio montuoso, vedremo una serie di laghi glaciali molto suggestivi.

Foresta Monteverde Cloud
E’ una riserva naturale si trova  in Costa Rica ed è visitata da circa 70mila persone ogni anno.
Ha la caratteristica di essere una foresta nebulosa, da cui prende il nome, per via della coltre di nuvole sempre presente a bassa altezza che sfiora la chioma degli alberi. E’ possibile fare trekking e ammirare la vegetazione esemplare e scovare le bellezze della fauna come le 161 specie di rettili e anfibi e moltissimi uccelli migratori.

hworld.it

 
 
 

Microcredito per Pmi e lavoratori autonomi

Post n°14316 pubblicato il 02 Aprile 2015 da forddisseche

Microcredito per Pmi e lavoratori autonomi PDF Stampa E-mail
giovedì 02 aprile 2015 ore 09:50
Il fondo per il Microcredito, che è pari a circa 40 milioni di euro è rivolto a favore di quei soggetti che non hanno tutte le garanzie per ottenere un prestito bancario. Al fondo si potrà accedere all’inizio di aprile attraverso il “Click Day”predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di un fondo aperto, alimentato annualmente dal Mise con il 5% del bilancio dello Stato e da altri conferimenti di liberalità.

In attesa del format on line del Ministero dello Sviluppo economico per presentare la domanda, sul sito internet www.consulentidellavoro.it è disponibile un’apposita sezione costantemente aggiornata con tutte le istruzioni operative sul bando. Il Consiglio Nazionale dei consulenti del lavoro pubblicherà a breve sul portale sopracitato l’elenco suddiviso per provincia degli iscritti che si sono resi disponibili ad offrire prima assistenza e le informazioni iniziali in maniera gratuita.
 
Chi può beneficiare del Microcredito?
Avvio o sviluppo di un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa, organizzata in forma individuale, di associazione, di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di società cooperativa.
1. Lavoratori autonomi (professionisti ordinistici e non) titolari di partita Iva da meno di cinque anni e con massimo 5 dipendenti;
2. Imprese individuali titolari di partita Iva da meno di cinque anni e con massimo 5 dipendenti;
3. Società di persone, società tra professionisti, srl semplificate, società cooperative titolari di partita Iva da meno di cinque anni e con massimo 10 dipendenti.
Sono comunque escluse le imprese che al momento della richiesta presentino, anche disgiuntamente, i seguenti requisiti:
a) aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila;
b) aver realizzato, in qualunque modo risulti, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di fallimento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila;
c) in ogni caso, non avere, un livello di indebitamento superiore a 100.000 Euro.
 
A chi rivolgersi
Fase 1 – E’ possibile contattare uno dei consulenti del lavoro elencati sul sito www.consulentidellavoro.it, quali professionisti disponibili ad avviare la pratica.
Dotarsi di un piano imprenditoriale, di un’idea sostenibile; verificare il possesso dei requisiti normativi e di tutta la documentazione necessaria: copia carta d’identità e codice fiscale del richiedente, certificazione attribuzione partiva iva, certificato di iscrizione CCIAA o certificato iscrizione ordine professionale, libro unico del lavoro, ultimi tre bilanci.
Fase 2 – Presentazione, a cura del consulente del lavoro, dell’istanza secondo i tempi e le modalità che saranno diramate dal Mise nei prossimi giorni.
Fase 3 – Ricevuta la conferma della prenotazione delle risorse dal Ministero dello Sviluppo economico, bisognerà rivolgersi ai soggetti abilitati allo svolgimento dell’attività di microcredito iscritti nell’elenco di cui all’articolo 111 del TUB (banche e nuovi operatori specializzati nel microcredito) per avere liquidata somma concessa.
Fase 4 – Il consulente del lavoro avvierà quanto necessario a livello amministrativo per l’inizio dell’attività (nel caso di neo-imprenditori), ovvero seguirà la regolare erogazione del finanziamento e la realizzazione del piano imprenditoriale presentato.
 
Ammontare massimo e caratteristiche dei finanziamenti
I finanziamenti non sono assistiti da garanzie reali e non possono eccedere il limite di euro 25.000 per ciascun beneficiario. Il limite può essere aumentato di euro 10.000, qualora il contratto di finanziamento preveda l’erogazione frazionata subordinando i versamenti successivi al verificarsi delle seguenti condizioni:
a) il pagamento puntuale di almeno le ultime sei rate pregresse;
b) lo sviluppo del progetto finanziato, attestato dal raggiungimento di risultati intermedi stabiliti dal contratto e verificati dall’operatore di microcredito.
L’operatore di microcredito può concedere allo stesso soggetto un nuovo finanziamento per un ammontare, che sommato al debito residuo, non superi il limite di 25.000 euro o di 35.000 euro.
Il rimborso dei finanziamenti è regolato sulla base di un piano con rate aventi cadenza al massimo trimestrale. La data di inizio del pagamento delle rate può essere posposta per giustificate ragioni connesse con le caratteristiche del progetto finanziato.
La durata massima del finanziamento non può essere superiore a sette anni, ad eccezione dei finanziamenti concessi per le finalità di cui al punto d) del seguente paragrafo, per i quali la durata e’ coerente con il piano di formazione finanziato e in ogni caso non superiore a dieci anni. Il finanziamento sarà restituito, alle scadenze previste con applicazione di un tasso massimo pari a quello rilevato per la categoria di operazioni risultante dall’ultima rilevazione trimestrale effettuata ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 108, moltiplicato per un coefficiente pari a 0,8. Attualmente il tasso non può essere superiore al 8,47%. Il tasso è lievemente superiore a quello mediamente concesso dagli Istituti bancari in quanto si tratta di un prestito senza garanzie reali.
Finalità dei finanziamenti
La concessione di finanziamenti è finalizzata, anche alternativamente:
a) all’acquisto di beni, ivi incluse le materie prime necessarie alla produzione di beni o servizi e le merci destinate alla rivendita, o di servizi strumentali all’attività’ svolta, compreso il pagamento dei canoni delle operazioni di leasing e il pagamento delle spese connesse alla sottoscrizione di polizze assicurative (durata massima 7 anni);
b) alla retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori (max 7 anni);
c) al pagamento di corsi di formazione volti ad elevare la qualità professionale e le capacità tecniche e gestionali del lavoratore autonomo, dell’imprenditore e dei relativi dipendenti, nonché dei soci (max 7 anni);
d) al pagamento di corsi di formazione anche di natura universitaria o post-universitaria volti ad agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro delle persone fisiche beneficiarie del finanziamento (max 10 anni).

 
 
 
 
 

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