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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

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Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 24/11/2017

Su Paèse mije di Angela Stilla pronto un CD di Mikaledd e company, a Rignano Garganico

Post n°20545 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

 

Su Paèse mije di Angela Stilla pronto un CD di Mikaledd e company, a Rignano Garganico


 

Di:

Tanto pé cantà …! E’ una canzone romanesca del 1932 (Alberto Simeone, testo, ed Ettore Petrolini, musica,), riscoperta negli anni’70, grazie alla interpretazione fatta da Nino Manfredi al Festival di San Remo, che l’ha resa popolare. E questo non a torto. Infatti, la poesia come il canto e la musica può avere origine ed ispirazione popolare, a prescindere se antica, moderna o attuale. Importante è che piaccia al pubblico che l’ascolta, che è l’unico vero giudice. E’ il caso di “Paése mije”, una poesia di Angela Stilla, musicata dal sammarchese Michele Giuliani (noto con lo pseudonimo di Mikaledd’). L’ha rispolverata con arrangiamenti eseguiti da strumenti musicali vari, come chitarra battente, violino, pianoforte, ecc. Il ritmo è il valzer. In un primo momento si pensava al pop -rock, ma poi lo si è scartato, perché poco si addiceva alla sua ricchezza poetica e sentimentale. Per essa dagli stessi musici è stato inciso un bellissimo CD, corredato dalle foto dei luoghi di Michele La Riccia e messo a punto, in veste di produttore – musicologo da Luigi Ciavarella.

Tra l’altro al piano ha operato il maestro Michelangelo Martino, mentre al mandolino, Michele Ceddia, portato a forza grazie ai suoi 81 anni. Stupendi i sofisticati arrangiamenti, creati con passione dall’inesauribile cantautore, Ciro Iannacone.

Con ogni probabilità saranno realizzate un centinaio di copie-incisioni, da distribuire per l’occasione. A promuovere il tutto ci ha pensato il Circolo culturale “Giulio Ricci”, d’intesa con l’Associazione”Talia” e l’assessorato comunale alla Cultura. Il testo come la musica – a quanto ci è stato confidato – non ha l’ambizione di salire in cattedra per un eventuale successo, quanto quello di divertire e basta, in sintonia con Tanto pé cantà citata all’inizio. E così sarà allorquando la canzone sarà presentata in pompa magna al paese che le ha dato i natali, ossia Rignano Garganico. Si parla delle prossime festività natalizie. Non solo le parole che sono originali ed avvertite, ma anche l’ambientazione è convincente.

Si tratta del centro storico di origine e fattura medievale. Luogo, quest’ultimo, dove si assiepava negli anni ’70 la totalità della popolazione al pari dell’autrice, insegnante di poche parole, tutta dedita alla scuola e alla frequentazione ecclesiale. Da questo punto di vista la poesia – canzone riflette il suo ‘piccolo mondo antico’, con una gioventù sì fatta di serietà ed attaccamento alla missione di maestra elementare e alla famiglia, ma anche di fantasie e sentimenti tipici della sua età. Il tutto è reso fruibile, come detto, dall’anzidetto palcoscenico, rappresentato dalla minuscola piazzetta dove ella risiede, racchiusa da vicoli stretti e cavernosi. Qui coglie ogni battito della vita quotidiana, accompagnata com’è dal rumoroso e gioioso vocio di quanto si svolge alla luce del sole, compenetrato dalla solidarietà, senza segreti del vicinato. Ad arricchire ulteriormente il sapore delle parole e dei sentimenti è l’uso appropriato della parlata dialettale. Ecco il testo della poesia-canzone. Pajése mije / A chi de sére, da vasce ‘nghiane / appare nu présèpie da luntane/Case e casarèdde ammuntrunate/ de luce e de stelle tutt’allum’nate. / Ritor. Cghìè vedute dalla ripe! (recitato)/ Pajése, muntagne, mar’ e chianure; / lu core ce rallegra pi sti culure. /Jé nu pajése chijne de bellezze,/ che sule a vederle ce léva la trestézze./ Chè vedute dalla ripe!/ Pajése, muntagne, mar’ e chianure; / lu core ce rallegra pi sti culure. / Qistu pajése da mè jè tand’amate. /jè Rignano (Garganico), lu pajése dove o’nnate. /Alla rotte l’ucchie rumane ‘ncatenate: /viche, chiazzette e mugnale/, / case vècchie, stunacate./Alla chiazze c’arrive, passanne p’jarch’ e scale. / Ecch’te la chiesa madr’ e la torr’baronale. /Rit. Ché vedute dalla ripe! (recitato)…

(A cura di Antonio Del Vecchio, Rignano Garganico)

 
 
 

Regione/ Assetto Tratturi. Piemontese incontra sindaci pugliesi

Post n°20544 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

Regione/ Assetto Tratturi. Piemontese incontra sindaci pugliesi

Regione e Comuni pugliesi uniti per la concreta valorizzazione di una rete tratturale estesa circa seimila ettari. “Condividiamo l’obiettivo strategico di trasformare il lavoro di studio e di pianificazione egregiamente svolto finora in opere e interventi concreti che favoriscano mobilità lenta, sentieristica e rete ecologica”, ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese, nel corso dell’incontro con i sindaci pugliesi in cui è stato illustrato il Quadro di Assetto dei Tratturi, deliberato dalla Giunta regionale lo scorso 25 settembre.

All'incontro erano presenti sindaci, assessori e tecnici di 35 Comuni pugliesi, dal più grande, Bari, al più piccolo, Celle di San Vito, passando per Altamura, Andria, Anzano di Puglia, Barletta, Binetto, Bovino, Canosa di Puglia, Castellaneta, Corato, Cassano Murge, Cerignola, Foggia, Grottaglie, Laterza, Lucera, Motta Montecorvino, Noci, Ordona, Pietramontecorvino, Poggiorsini, Rignano Garganico, Rocchetta Sant'Antonio, Ruvo di Puglia, San Giovanni Rotondo, San Severo, Sant'Agata di Puglia, Santeramo in Colle, Stornarella, Torremaggiore, Trinitapoli, Troia, Vieste e Zapponeta.

Il lavoro di ricerca, studio documentale, confronto, analisi e valutazione, sviluppato in seno alla Sezione Demanio e Patrimonio della Regione Puglia, con il supporto di un Comitato scientifico composto da rappresentanti del Politecnico di Bari, dell’Università degli Studi di Foggia, della Provincia di Foggia, della Soprintendenza per i Beni Archivistici, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e di quella per i Beni Archeologici, oltre al supporto tecnico di InnovaPuglia, è stato lungo e complesso.
Il Quadro di Assetto Tratturi interessa oltre 4.100 ettari di territorio pugliese, ma, considerando, dalle mappe agli atti degli uffici, la superfice occupata dai tratturi trasferiti alla Regione nel 1977, se ne è dedotto che la consistenza tratturale attuale di proprietà regionale può accettabilmente essere quantificata con un valore compreso tra i 5.597,19 e i 6.447,23 ettari.

Come ha spiegato il dirigente della Sezione Demanio e Patrimonio, Giovanni Vitofrancesco, “questo costituisce il primo step del complesso processo che terminerà con i Piani Locali di Valorizzazione che i Comuni, singoli o associati, dovranno predisporre”.
Un processo che passa per la scadenza del prossimo 28 novembre, entro cui i Comuni possono formulare osservazioni e proposte integrative; per l’adozione del Quadro di Assetto da parte della Giunta, chiamata a pronunciarsi sulle proposte e osservazioni pervenute; per una Conferenza di servizi che acquisisca i pareri vincolanti della Soprintendenza per i beni archeologici e paesaggistici; e per la definitiva approvazione del “Quadro di Assetto” da parte della Giunta regionale, previa acquisizione del parere della Commissione consiliare competente.

È stata la Prorettore del Politecnico di Bari, Loredana Ficarelli, a illustrare il metodo analitico per la redazione del Quadro di Assetto, sfociato in una nuova classificazione dei tratturi con un potenziale di valorizzazione, tratturi da trasferire gratuitamente agli Enti Locali interessati per soddisfare esigenze di carattere pubblico e tratturi da alienare ai privati interessati in quanto irrimediabilmente compromessi.

“Siamo entrati nel vivo di una grande operazione – ha concluso Piemontese – che ci impegna tutti a concentrare, in aggiunta alla quota dei proventi delle vendite trasferita direttamente nelle casse comunali, risorse nazionali come quelle destinate alle Vie Francigene, Fondi strutturali e d'investimento europei e fondi del bilancio regionale”.

 
 
 

National Geographic incantato dai faggi della Foresta Umbra. “Ora l’interesse è planetario”

Post n°20543 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

National Geographic incantato dai faggi della Foresta Umbra. “Ora l’interesse è planetario”

di ANTONELLA SOCCIO

La perfezione della natura selvaggia e l’incanto della musica romantica hanno emozionato istituzioni e cittadini di Capitanata questa mattina in Foresta Umbra per l’inaugurazione di una stele targata Claudio Grenzi a memoria della proclamazione Unesco delle Faggete Vetuste. Una performance dal vivo della pianista Daniela Giordano, accompagnata dalla lettura scenica di Alfredo Vasco tratta dal reportage di Giuseppe Ungaretti e dalla installazione del giovane scultore Nicola Renna ha avvicinato i presenti ai grandi alberi, patrimonio dell’umanità. “Che si pensi al Paradiso o alle scimmie l’uomo è nato in mezzo agli alberi”, ha osservato il colonnello Claudio Angeloro.
Grande assente l’ex presidente del Parco del Gargano Stefano Pecorella. Al suo posto hanno parlato il vice presidente pro tempore Claudio Costanzucci e i sindaci di Peschici e Monte, Franco Tavaglione e Pierpaolo D’Arienzo. “In questi 5 mesi e mezzo, il Parco ha avuto molti attacchi strumentali: tutti lo criticano e tutti lo cercano. C’è la trepidante attesa della nuova presidenza, ma al di là della governance è più importante il clima di sinergia.Insieme al Parco è mancato un protagonismo delle comunità, serve una governance più diffusa”, ha evidenziato il sindaco di Cagnano Varano. Sente il peso della responsabilità il giovane primo cittadino montanaro: “Monte ha due riconoscimenti UNESCO, è una responsabilità enorme. Nell’immaginario collettivo si crede che il riconoscimento sia il culmine di un percorso culturale. Invece è un punto di partenza, perché a seguire vi è un piano di gestione. Lottare insieme e vivere esperienze diverse nei siti seriali devono essere l’incipit di un percorso di valorizzazione. La basilica di San Michele come le faggete non sono solo di Monte ma di tutta l’umanità, serve un ufficio UNESCO comune per costruire strategie comuni”.

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Prima del concerto e del regalo della stele, il grande momento è stato rappresentato dalla lezione dinamica con spettacolari disegni del biologo e naturalista Francesco Petretti, tra gli autori di Geo&Geo, un divulgatore magnetico e finissimo.
Le faggete della Montagna Sacra ospitano specie presenti anche in Scandinavia. Il oicchio dalmatino è un indicatore di qualità delle faggete, una eredità di collegamento. “Nelle grotte vivono dei coleotteri troglobi, nel buio perenne. Hanno antenne, sono gli stessi che sono in Epiro, in Grecia. Gli animali restano per tempi lunghissimi e il Gargano è un tesoro. La gallina prataiola somiglia ad un pollo, ma è un parente della gru, proviene dalle steppe europee che sono rimaste nella piana di Manfredonia. I grandi animali stanno tornando nello sperone: il lupo è un animale che ha seguito le greggi, è arrivato dalla Daunia, dal Molise, dall’Irpinia a caccia di cinghiali. I caprioli sono sempre rimasti, sono autoctoni  e di grande pregio conservativo. Un animale che potrebbe tornare a vivere in queste zone, anche nei laghi, è la lontra,  voracissima. Sale su per il Fortore e per il Carapelle, per ri-colonizzare territori suoi”. Arrivano sul Gargano sulle rotte Fly away 180mila uccelli rapaci. Partono dall’Albania, dal Montenegro, vanno verso il Gargano. Arrivano sperando di “non trovare schioppettate”.
“La grande specie che tutti attendono è l’avvoltoio capo vaccaio, che faceva il nido sul vallone di Pulsano, qualche coppia coraggiosa potrebbe tornare dai Balcani”, ha spiegato il biologo.
La novità e la grande notizia è rappresentata dalla ricerca che il National Geographic ha commissionato ad Alfredo Di Filippo ricercatore dell’università della Tuscia di Viterbo e tra coloro che ha seguito tutta la vicenda della proclamazione Unesco. Il processo immenso dei siti seriali è partito dal ministero austriaco e tedesco nel 2007. 78 le faggete europee prescelte tra più di 200 siti, con un processo ecologico in going. 560 anni ha invece uno dei faggi più vecchi d’Europa nel Parco d’Abruzzo, mentre i 350 anni d’età e i 40 metri di altezza sono stati i numeri che hanno consentito alla Foresta Umbra di non essere scartata dall’Unesco, sebbene considerata troppo piccola.
3 no e un sì con riserva, così partiva la Foresta Umbra nel giudizio del comitato.
Il primo Stato che ha chiesto di ribaltare il giudizio è stata la Turchia, a cui si sono accodati il Kuwait e lo Zimbabwe. Loro hanno supportato lo sforzo dei 300 ricercatori e degli Stati.
“Queste faggete, per quanto piccole, sono qui nel Mediterraneo perché sono state difese dalle comunità locali, c’è un interesse planetario e divulgativo. Sono stato nominato esploratore del National Geographic”, ha annunciato il ricercatore.
Soddisfatto l’assessore regionale all’Ambiente Filippo Caracciolo, campione di consensi Pd nella Bat con oltre 12mila voti. “La Puglia si fregia di un nuovo marchio”, il suo commento.

 
 
 

Vieste – AL VIA CORSO DI “CLOWN DOTTORE” CON L’ASSOCIAZIONE “IL MONDO CHE VORREI” [Audio]

Post n°20542 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

Vieste – AL VIA CORSO DI “CLOWN DOTTORE” CON L’ASSOCIAZIONE “IL MONDO CHE VORREI” [Audio]

Prende il via domani 25 novembre la due giorni di laboratorio introduttivo alla figura di clown dottore sociale, con il formatore Francis Casolaro. Il momento formativo è organizzato dall’associazione “Il mondo che vorrei” ed propedeutico alla continuazione di un percorso più lungo ed approfondito per diventare appunto clown dottore e per poter svolgere attività di volontariato con l’associazione nei luoghi dove presta servizio (ospedali, centri per disabili, case di riposo). Qui di seguito il report audio dell’intervista a Lucrezia Cavaliere componente dell’associazione “Il mondo che vorrei”.

 

 
 
 

In Puglia 365, un altro week end ricco di appuntamenti in Capitanata

Post n°20541 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

 

 

In Puglia 365, un altro week end ricco di appuntamenti in Capitanata

L’autunno pugliese è sempre più ricco di occasioni per sperimentare tutti i territori e per vivere una stagione unica e affascinante. Successo indiscusso nello scorso weekend delle iniziative gratuite InPuglia365 – Sapori e colori d’autunno, rivolte ai viaggiatori e i cittadini pugliesi che riguardano l’enogastronomia e il turismo slow. I settantotto progetti ammessi a finanziamento con l’avviso di Pugliapromozione si snodano in tutte le sei province con diversi appuntamenti ogni week end fino a fine dicembre (www.inpuglia365.it).

Nel foggiano, l’Associazione Senza Confini organizza per il progetto “#Taste&Tour” a Roseto Valfortore una dimostrazione di ricerca ed escavazione del tartufo con degustazione di pietanze a base di tartufo,oltre alla visita guidata nel centro storico e visita presso un produttore di miele con degustazione di miele e formaggi.( SENZACONFINIROSETO@LIBERO.IT) . Sempre a Roseto Valfortore Ecol forest organizza “Forest lab”: "Ciclotour lungo le vie del fortore" con degustazione prodotti tipici rosetani (coopbiccari@gmail.com; ). A Vico del Gargano "ArtigianTour" visita guidata al centro storico con tappe al panificio "Le vie del Pane, al laboratorio di liuteria "Rignanese", al laboratorio tessile "La Tela", al laboratorio "Mastro d'ascia", all'oleificio Fiorentino e al Museo Trappeto Maroteo con assaggio di olio novello, organizzata dalla cooperativa Omnibus (autunnoingargano@gmail.com ). A Troia Giannelli sas organizza per “Scatti di Gusto” una visita guidata al centro storico di Troia e alla cattedrale romanica. A Trinitapoli l’Airone onlus organizza “Fra Terra e Mare” Cooking Class – “Il Carciofo Violetto”, Itinerario di visita dalla XII Sagra del Carciofo di Trinitapoli verso il Cea Casa di Ramsar ed i sentieri della Zona Umida, il Museo ed il Parco Archeologico degli Ipogei. E ancora ad Orsara di Puglia visita al centro storico e alla sacra grotta di san Michele. (nfo@casadiramsar.it). Il CNA di Foggia organizza per “Sapori e colori dei laghi di Puglia” SULLE ORME DI MATILDE, itinerario sul lungolago di Lesina e nel centro storico visita al museo etnografico ed all’acquario delle specie lacustri e degustazione di prodotti della paranza (0881 772070).

A Biccari la cooperativa Biccari per “Gastroborghi” week-end con visita al Mulino Marchese di CASTELLUCCIO VALMAGGIORE e MASSERIA DIDATTICA IRENE, a BICCARI (coopbiccari@gmail.com)
A Monte Sant’Angelo la pro loco di Manfredonia organizza per il progetto “Gargano, all you can street” una visita guidata al Castello e al Centro Storico e un itinerario cicloturistico nelle Zone Umide di Zapponeta. A Pietramontecorvino banchetto /degustazione presso Castel di Pietra,”, organizzato dall’Associazione culturale Rhymers. Club (www.ilpane.wordpress.com ). Ad Apricena Pasquale Dell’erba per il progetto "Bella Gita"organizza Il Pane buono-Laboratorio di archeogastronomia e visita guidata ai Geositi— Cave di Apricena Ossimori-Performance d'artista. Infine Terrae Aufidae organizza a Margherita di Savoia “Sale e Terra”, Conservazione e confezionamento del sale attraverso la storia e a Trinitapoli un laboratorio di manipolazione dell’argilla, oltre ad un percorso naturalistico attraverso la zona umida della Salina. (info@terraeaufidae.it)

 
 
 

Avvio prossimo anno scolastico la Puglia punta a portarlo al 1° ottobre

Post n°20540 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

Avvio prossimo anno scolastico la Puglia punta a portarlo al 1° ottobre

Modello Puglia sul calendario scolastico. Se ne parla spesso ultimamente, ma ora la nostra regione potrebbe fare da apripista in Italia e tornare così a un calendario risalente alla scuola di 30 anni fa. Sarà infatti avviato nei prossimi giorni un tavolo di lavoro per la riprogrammazione dell’avvio dell’anno scolastico, già a partire dal 2018/2019, e sulla proposta dello slittamento al primo ottobre. L’iniziativa del consigliere regionale Gianni Stea è stata accolta positivamente dall’assessore al Diritto allo studio della Regione Puglia, Sebastiano Leo e dal presidente della VI Commissione consiliare, Domenico Santorsola. Al «tavolo» saranno invitati i rappresentanti delle associazioni e dei sindacati del personale docente e non docente e dei trasporti pubblici affinché si possa interagire anche sui cosiddetti «tempi delle città».
«Costringere gli studenti pugliesi e in generale italiani a sottostare ad un calendario scolastico che fissa l’apertura delle scuola mediamente nella seconda decade di settembre - spiega Stea - vuol dire condannarli ad estenuanti bagni di sudore in istituti per niente attrezzati a far fronte alle ondate di afa che sovente interessano soprattutto il Sud anche a fine estate, e per di più si accorcia notevolmente la stagione turistica in una regione, qual è la Puglia, dove lidi e stabilimenti balneari, grazie alle condizioni meteo solitamente favorevoli, potrebbero essere affollati almeno fino a fine settembre».
Da qui l’iniziativa di Stea che con un’interrogazione al presidente Michele Emiliano e all’assessore Leo ha chiesto e ottenuto un intervento immediato affinché «rimodulando il calendario si eviti da subito una situazione che crea disagi a studenti e personale docente e non e allo stesso tempo danneggia l’economia del turismo costretta a stagionalizzare sempre di più, accorciando di fatto i mesi di lavoro. Un calendario che, nelle intenzioni, potrebbe fare da apripista ad una rimodulazione a livello nazionale favorendo così il turismo in bassa stagione nel Sud Italia».

g.arm.
gazzettamezzogiorno

 
 
 

Vieste - SPORTELLO AGENZIA ENTRATE - NOBILETTI: “CHIEDEREMO COMUNQUE UN'ULTERIORE PROROGA” [Video]

Post n°20539 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

Vieste - SPORTELLO AGENZIA ENTRATE - NOBILETTI: “CHIEDEREMO COMUNQUE UN'ULTERIORE PROROGA” [Video]

Lo “Sportello Decentrato” dell’Agenzia delle Entrate di Vieste, ubicato presso il Muncipio, dovrebbe chiudere dal 1° dicembre. La decisione rientra unicamente in un programma di digitalizzazione dei servizi in corso di attuazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. In pratica meno sportelli, meno personale e servizi erogati online. Sono tante, peraltro, le località in Puglia di dimensioni ben maggiori di Vieste che si sono viste chiudere gli sportelli. In realtà la chiusura era prevista già dall’autunno dello scorso ma il sindaco Giuseppe Nobiletti riuscì ad ottenere una proroga fino al prossimo 1° dicembre. Proprio al primo cittadino abbiamo chiesto spiegazioni sulla vicenda che sarà all’attenzione del prossimo Consiglio comunale con una mozione della maggioranza presentata dalla consigliera Rita Incoronata Cannarozzi (Democratici). Qui di seguito il report video dell’intervista al sindaco Giuseppe Nobiletti.

 
 
 

Quando Ungaretti viaggiò in Puglia e Basilicata di SERGIO D'AMARO

Post n°20538 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

Quando Ungaretti viaggiò in Puglia e Basilicata
di SERGIO D'AMARO
Giuseppe Ungaretti, si sa, fu viaggiatore infaticabile. Nei suoi innumerevoli spostamenti riuscì a cogliere sempre con folgoranti intuizioni le caratteristiche di un luogo, lo spirito di un popolo, il nutrimento molteplice di un’altra cultura. Tra il febbraio e il settembre del 1934 Ungaretti, ormai poeta di fama internazionale, visitò per conto del quotidiano La Gazzetta del Popolo di Torino la Puglia e la Basilicata
Quando Ungaretti viaggiò in Puglia e Basilicata
di Sergio D’Amaro

Giuseppe Ungaretti, si sa, fu viaggiatore infaticabile. Nei suoi innumerevoli spostamenti riuscì a cogliere sempre con folgoranti intuizioni le caratteristiche di un luogo, lo spirito di un popolo, il nutrimento molteplice di un’altra cultura. Tra il febbraio e il settembre del 1934 Ungaretti, ormai poeta di fama internazionale, visitò per conto del quotidiano La Gazzetta del Popolo di Torino la Puglia e la Basilicata. Aveva negli occhi un’importante serie di paesaggi e di culture, passate al vaglio di un acuto sentimento artistico. L’Egitto natìo, la Francia delle avanguardie storiche, Firenze e Milano e Roma, sedi delle più vive proposte in campo letterario, la memoria mai sopita del Carso arroventato dalla Grande Guerra, durante la quale era nato il diario affranto dell’Allegria.

Scendendo al Sud, si era appena staccato dalle visioni dell’Olanda e ancor prima della Corsica. Erano l’aridità e l’acqua i poli contrapposti di questa alterna vicenda geografica, i segni inconfutabili di una dialettica rintracciabile, se se ne fossero approfonditi i termini, alla confluenza con la storia d’Italia e d’Europa.

Avvenne così che quel reportage affidato alle colonne del giornale torinese si articolò in sette puntate, distese soprattutto tra terre daunie e terre lucane seguite secondo il percorso del mirabile Acquedotto Pugliese fino a Caposele. Proprio qualche anno prima, infatti, Foggia e la sua provincia avevano finalmente conosciuto il prezioso liquido pompato da possenti marchingegni lungo centinaia e centinaia di chilometri di condotte. Ungaretti, evidentemente, fu colpito da questa svolta storica dei luoghi e vi venne a testimoniare la sua meraviglia, tanto più intensa perché nel Tavoliere foggiano ritrovava l’antico deserto africano e il sole abbagliante della sua infanzia e giovinezza. Il contrasto tra acqua miracolosamente sgorgata e aridità di deserto la si avverte nell’articolo intitolato Foggia /Fontane e Chiese (poi col titolo Il Tavoliere) quando scrive: «Non saprei dirvi dove potreste trovare una cosa più sorprendente e commovente, e augurale, delle tante fontane che s’incontrano oggi fra le palme, arrivando a Foggia. Foggia e le sue fontane! Non è quasi come dire un Sahara diventato Tivoli? Voglio dire che anche qui ha regno il sole autentico, il sole belva. Si sente dal polverone, fatti appena due passi fuori. Penso con nostalgia che dev’essere uno spettacolo inaudito qui vederlo d’estate, quand’è la sua ora, e va, nel colmo della forza, tramutando il sasso nel guizzare di lacerti. Non c’è un rigagnolo, non c’è un albero. La pianura s’apre come un mare. Vorrei qui vederlo nel suo sfogo immenso, ondeggiare coll’alito tormentoso del favonio sopra il grano impazzito».

Dopo Foggia, Ungaretti si spostò a Manfredonia e poi risalì il Gargano fino a Monte Sant’Angelo: «Il Gargano (scrive in La giovine maternità) è il monte più vario che si possa immaginare. Ha nel suo cuore la Foresta Umbra, con faggi e cerri che hanno 50 metri d’altezza e un fusto d’una bracciata di 5 metri, e l’età di Matusalemme; con abeti, aceri, tassi; con un rigoglio, un colore, l’idea che le stagioni si siano incantate in sull’ora di sera; con caprioli, lepri, volpi che vi scappano di fra i piedi; con ogni gorgheggio, gemito, pigolìo d’uccelli... Ma queste pendici che vanno giù verso Manfredonia sono tutto sasso. Salendo da questo lato verso Montesantangelo la vegetazione è tutt’altro che facile. Ma questa è la giornata degli spettacoli commoventi. Giù, vedete, si estende a perdita d’occhio la pianura: terra, terra. E con tanta terra a due passi, guardate questi montanari: vanno a cercare la loro terra avara col cucchiaino». Scendendo verso Lucera, l’occhio dello scrittore fu attratto dalle imponenti fabbriche del duomo e del castello, dove ebbe modo di esercitare anche la sua forte sensibilità artistica e storica: «In un delta oblungo, (scrive in Lucera, città di Santa Maria) e come sposando il silenzio, il Duomo è fermo su una terra a onde. Duomo della città di S. Maria. Ma commemora lo scatenamento d’un furore. La pietra cotta e la cruda, stinte, patinate, penetrate l’una nell’altra, hanno avuto dal tempo un’unità di giallo leggermente ombrato: è una facciata alta, impettita, piallata, orba con quel suo finestrino nel rosone, tagliente, coperta dal tempo di un colore di grido represso».

Giunto a Venosa, sarà tutto un andare al bel trotto verso le sorgenti dell’acquedotto. Dalla Lucania verso Caposele, dove la montagna lascia vedere lo sgorgare prodigioso delle acque. Non ci sarà più bisogno di usare metafore per Ungaretti. Questo miracolo se lo porterà dentro il suo deserto assetato, nella nuova avventura brasiliana che gli toccherà in sorte di lì a due anni.

 
 
 

Vieste/ Domenica la S. Cecilia insieme delle Bande viestane lungo le strade della città

Post n°20537 pubblicato il 24 Novembre 2017 da forddisseche

Vieste/ Domenica la S. Cecilia insieme delle Bande viestane lungo le strade della città

La tradizionale ricorrenza delle festività di S. Cecilia, patrona della musica, domenica sarà allietata dalle Bande musicali di Vieste: Gerolamo Cariglia e Paolo Rinaldi che insieme in un "corpo solo" faranno il giro dell'abitato. L'appuntamento è alla chiesa S. Giuseppe Operaio per la messa delle ore 9,30 e subito dopo via ai fiati.

 
 
 
 
 

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