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TERPAIA DELLA STERILITA' FEMMINILE
Post n°222 pubblicato il 02 Marzo 2016 da allofme00
In passato una donna con alterata funzione ovarica aveva poche possibilità di ottenere una gravidanza. Oggi, se l'assenza della ovulazione è la sola causa riconoscibile della sterilità, le possibilità della donna di concepire sono elevate. Il raggiungimento di questo risultato è stato possibile grazie agli enormi progressi ralizzati nella terapia dei disordini della ovulazione. Nel 3 - 4% dei casi di sterilità può essere sostenuta da una insufficienza del corpo luteo. In queste pazienti la terapia può mirare a normalizzare con un apporto di progesterone per via esogena(esterna) la situazione di insufficienza luteinica oppur, a stimolare la secrezione endogena di progesterone attraverso la somministrazione di hCG, gonadotropina estratta dall'urina di donna gravida ad azione luteinizzante oppure di hMG( ormone estratto dall'urina di donna in menopausa che viene prescritta per stimolare la ovulazione nei casi di inseminazione artificiale ) e di Clomifene. La terapia della sterilità femminile dipende da disendocrinie extragonadiche; ovverosia, da alterazioni ormonali fuori le gonadi( es. surreni, tiroide ecc.), oppure da malattie dismetaboliche( diabete ecc. ), sarà ovviamente mirata sulla malattia responsabile del disordine riproduttivo e per queste forme il ginecologo deve chiedere la collaborazione dei vari specialisti. La terapia sulla sterilità da cause tubariche sarà adeguata alla causa e al tipo di lesione che viene riscontrata a carico delle Tube(salpingi). In presenza di processi infiammatori in atto si può instaurare una terapia antibiotica. La terapia chirurgica della sterilità tubarica su base meccanica, ostruttiva pot-infiammatoria o di altra natura ( polipi, diverticoli, adenomiosi, ecc.) ha ricevuto nuovo impulso con l'avvento della microchirurgia e con ottimi risultati. Bisogna tuttavia aggiungere che in tutte le casistiche, anche quelle dei centri dotati della maggiore esperienza, esiste sempre un notevole divario fra il numero di successi operatori, in termini di ricanalizzazione della Tuba ostruita, e numero di gravidanze ottenute. Il trattamento chirurgico infatti non modifica la situazione biologica della tuba danneggiata dal processo patologico. Comunque la scelta del tipo di intervento può essere effettuata solo ad addome aperto e dopo una verifica della situazione reale delle Tube. Gli interventi più frequentemente eseguiti e che danno i migliori risultati dal punto di vista delle gravidanze sono, le Adesiolisi( manovra chirurgica volta a liberare gli organi addominali da aderenze ), le anastomosi tubariche; ovvero, la ricanalizzazione delle Tube. Debbono essere considerte controindicate alla microchirurgia tubarica, i csi in cui si rileva l'esistenza di malattie incompatibili con la gravidanza, quando la anovulazione è insensibile alla terapia, e per resezione di più di 2/3( due terzi ) del tratto ampollare della Tuba( ben indicata dalla figura sotto ), e comunque, che costituisce la parte di mezzo della metà dell'intera lunghezza della salpinge(tuba). La fecondazione in vitro si rivela essere un'ottima alternativa in parecchi casi di sterilità per cause tubariche, non solo, ma ha tolto parecchio lavoro alla chirurgia. La trapia di alcune forme di strilità da fattori uterino; quali fibromi, malformazioni ecc., è chirurgica, così come quella della sterilità da sinechie intrauterine( aderenze anomale ). Nelle forme di sterilità da fattore uterino infiammatorio; quali endometriti specifiche o aspecifiche, sarà necessario, prima di istituire un trattamento, eseguire un curettage della cavità uterina; ossia, un intervento chirurgico di raschiamento della mucosa uterine mediante aspirazione con una canula al fine di ottenere frammenti di endometrio sui quali effetture esami istologici e colturali in maniera da identificare con precisione l'agente patogeno. Qualora la sterilità abbia come causa la presenza di muco nel collo dell'utero ed ostile, per cause endocrine, dovute a insufficienza di produzione estrogenica in fase preovulatoria e muco ostile malgrado la prsenza di ovulazione, la terapia di scelta potrà consistere nella somministrazione di farmaci capaci di indurre una iperstimolazione controllata dell'ovaio con conseguente aumento della secrezione estrogenica e miglioramento della quantità e della qualità delle secrezioni del collo uterino ( cervicali ). Ciò che non è mai stata provata, è la relazione tra infezioni e/o infestazioni del tratto cervico-vaginale. Tuttavia, quando una donna sterile, con o senza sintomi, presenta un'infezione cervico-vaginale è opportuno trattarla. In questi casi la terapia dovrà essere mirata in base alla identificazione dell'agente responsibile dell'infezione, mediante striscio citologico ed esame colturale, prelevando sia il secreto vaginale sia quello del collo uterino, mediante tampone cervicale e tampone vaginale.
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