Creato da francescozizzi il 25/05/2010

FRANCESCO ZIZZI

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Grilli:"La Tobin Tax va bene, ma attenzione ai rischi". Serve valutazione sull'impatto della tassa

Post n°387 pubblicato il 24 Ottobre 2012 da francescozizzi

L'Italia e gli altri paesi che hanno deciso di aderire alla Tobin Tax, la legge sulle transazioni finanziarie, hanno chiesto conforto alla Commissione. Nella lettera di adesione al progetto inviata due settimane fa al Commissario per la Fiscalità, Algirdas Semeta, il ministro delle Finanze Vittorio Grilli ha richiamato l'attenzione sulla necessità di una valutazione di impatto che esamini le conseguenze economiche legate all'introduzione della tassa. "Occorre evitare azioni evasive, distorsioni e trasferimenti verso altre giurisdizioni", spiega il ministro.

L'Italia chiede rassicurazioni in merito, non vuole correre rischi, e su iniziativa di Francia e Germania, undici paesi si sono accordati per utilizzare la procedura della cooperazione rafforzata prevista dal Trattato di Lisbona per aggirare i veti degli altri paesi membri. L'obiettivo è quello di introdurre la Tobin Tax e tassare i movimenti di capitale finanziario. Il divieto di alcuni paesi come Regno Unito e Olanda non ha permesso l'unanimità richiesta dai paesi fiscali. La Commissione Ue ha raccolto le dieci adesioni: "Agli incontri Ecofin del 22 Giugno e del 10 Luglio - si legge nella nota introdotta da Grilli - si è concluso che la proposta per la Tobin Tax non prevedeva del necessario sostegno di tutti e che sarebbe stato impossibile raggiungere l'unanimità".

Il ministro Grilli spiega così: "Un'integrazione europea è necessaria per le misure prese a livello nazionale, tenendo presente l'altà mobilità delle transazioni finanziarie e il bisogno di un adeguato funzionamento del mercato interno". Bruxelles vara il testo che consentirà agli undici paesi di entrare nel merito. Nel documento Semeta definisce la cooperazione rafforzata come una scelta utile. Il testo passerà al Consiglio Ecofin del 12 Novembre, dove cerca una maggioranza qualificata. Quando sarà stato ricevuto il via libera dal Parlamento, saranno le capitali a chiudere l'intesa, lavorando sulla base del testo varato 10 anni fa dalla Commissione.

L'aliquota è dello 0,01% sui derivati e dello 0,1% su azioni e obbligazioni. La Commissione nega la fuga di capitali temuta in molti paesi, tra cui l'Italia: "Il sistema è concepito per rendere il trasferimento delle attività redditizio - per evitare l'imposta bisognerebbe lasciare il paese, rinunciare a clienti nazionali e trattare solo con residenti in Stati dove l'Italia non conviene". L'Italia ha già contabilizzato i proventi nel bilancio 2013. La nuova Tobin Tax, si aggiunge alla piccola patrimoniale decisa a inizio 2012, l'uno per mille sui rendiconti annuali di tutti gli investimenti che dal 2013 passerà all'1,5. A differenza dell'imposta di bollo, la Tobin dovrebbe avere ambizioni ben più alte che non il fare cassa. Quella italiana, prevede una tassazione dello 0,05 per mille sugli scambi di titoli azionari di società quotate e non, a partire dall'anno prossimo.

I derivati verranno tassati a un'aliquota più bassa, ma c'è polemica sul fatto che i derivati verranno utilizzati come strumento di copertura del rischio. E quindi un aumento dei costi per le aziende che necessitano di questi prodotti finanziari. Un'altra ipotesi è quella di chi vede nella nuova legge un rischio per Piazza Affari. Il Governo ha stimato le previsioni di gettito, calcolando un calo delle transazioni sul listino della borsa italiana del 30% in seguito all'introduzione del bollo, analoga rispetto a quella registrata a Parigi. Il fatto che dalla Tobin Tax italiana vengano esclusi i titoli di Stato e le obbligazioni dei paesi dell'Ue rappresenta un trattamento di sfavore nei confronti del capitale a rischio, che in epoca di restrizione del credito alle imprese doveva venire maggiormente amplificato. Viene contestata l'estensione della Tobin Tax a tutti i titoli azionari, compresi quelle delle piccole società e delle società non quotate.

 
 
 
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