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« Donne!Auguri Hillary! »

8 marzo

Post n°676 pubblicato il 07 Marzo 2009 da freeminoi
 

Un grazie a Francesco Giubilei che per l'8 marzo di un anno fa  mi volle dedicare uno spazio nel suo blog di Historicaweb inserendo una mia poesia "Le madri di Olimpia"

Per questo giorno un po' speciale tra i tanti che lo sono o di più o di meno, ho sempre scritto qualcosa, anzi, se ben ricordo, per questa occasione tanti anni fa, ebbi anche la sorpresa di vedermi  pubblicare qualche mio pensiero.

Evidentemente  non è vero che la poesia nasca sempe dalla sofferenza, ricordare le donne, è un piacere che spesso mi ha spronato e convinto a scriverne.

Però, non sempre ho festeggiato l'8 marzo con le mie amiche ma spesso ho voluto sentirmi compagna attenta e sensibile stando con l'uomo della mia vita...e con i miei figli.

Ricordo di un 8 marzo in cui entrando in un ristorante per cenare insieme ai miei, mi ritrovai circondata da tavolini dove sedevano solo donne....Orbene, mi vergognai per loro e mi fecero tanta tristezza. Sarò anormale e forse anche un po' folle, dicono certune che di donne sembrano saperne molto...Ma finchè nella vita una donna si sente amata dall'altro sesso, allora vorrà pur dire qualcosa nella vita!

Oggi, visitando un blog di un caro amico blogger - il principe69_9, ho avuto modo di ritornare indietro con la memoria, e di ricordarmi di una figura che nella storia di tante madri ha significato e continua ancora ad essere importantissima, l'ostetrica o come si diceva una volta - la levatrice -

Una volta si partoriva quasi sempre in casa...io sono tra queste, sono nata nella casa dei miei nonni paterni....Però mia madre non mi ha mai raccontato che fosse stata una passeggiata mettermi al mondo proprio perchè in casa non c'erano tante comodità...e il travaglio fu troppo lungo...Credo che la faccenda abbia inciso molto sulla personalità di mia madre che a quanto mi raccontava, disse che fui pesata su una bilancia presa in prestito e che ero talmente cicciottella che il peso era superiore a quanto il braccio della bilancia potesse determinare....Bella roba, direbbero adesso, i neonati non devono essere al di sotto dei 2.600 e neppure troppo al di sopra dei 3 chili e mezzo...Allora invece, fu un tripudio, perchè nacqui bellissima e con poco sonno, insomma come adesso preferivo dormire di giorno e stare sveglia di notte....

Dopo quell'esperienza, mia madre, al secondo parto preferì andare in una clinica...così, io vissi un vero e proprio abbandono....in quei giorni che mai dimenticherò, mi sentii sola e dimenticata...non capivo perchè i miei nonni fossero così preoccupati di dover  badare a me e per compiere il loro dovere di nonni mi presero persino a dormire nel loro lettone...ma io ricordo così sicuramente molto affetto ma tanto caldo, da morire di caldo e per di più mi venne anche una mezza influenza che all'epoca non chiamavano influenza ma bronchite o mal di gola...

Insomma, la nascita di mio fratello non fu per me un avvenimento sereno!

Poi, mi portarono in clinica per vedere il "grande portento"  - mi coprirono tutta quasi da soffocare  con una coperta per non farmi prendere freddo...ma arrivati davani alla preziosa presenza, tutti si dimenticarono di me...e così, arrabbiata come non mai, a voce alta, me ne uscii in un dialetto romanesco che neanche io m'ero mai sognata di conoscere, e dissi: "mannaggia quando è nato!" Credo che per onorare tutti i manuali di pedagogia da Spock a Bernardi...mi arrivò anche un'occhiataccia da mia madre..e per selezione mentale, non ricordo se mi  giunse anche uno schiaffone...insomma questo mio esssere donna davanti a sua maestà mio fratello, non cominciò molto bene!

Per questo, quando mi ritrovo a scrivere bene su qualche uomo e quando ancor più mi affeziono per affinità elettive a qualche personaggio maschile, credo ai miracoli!

Ora mi fermo qui, la mia posizione di donna, dopo tanti anni,non è cambiata e ho sempre da fare...ma ringrazio Principe, perchè mi ha fatto ricordare che tanti anni fa, quando studiavo letteratura italiana, mi era nata una voglia matta di scrivere tante novelle come fece Pirandello...e poi per mancanza di tempo e per dimenticanza e anche a causa del web che ha modificato e quasi rivoluzionato il nostro modo di scrittura...eccomi qui a dolermene...ma forse chissà, meglio per tutti i lettori...

Però, l'idea continua a piacermi...per una come me che fa mille cose al minuto, forse scrivere racconti brevi, novelle di vario argomento, potrebbe essere l'unica soluzione per riuscire a scrivere con più attenzione...

Di levatrici ne ho conosciute diverse, la mia ultima, perchè per legge in sala parto ci deve sempre essere un'ostetrica..e mi ricordo della mia ultima che mi ha assistito che non era italiana ma forse o indiana o filippina, e molto brava...mi piacerebbe molto rivederla..

Di una levatrice in particolare ho un ricordo che mi fa pensare a quanto noi italiani negli anni '60 fossimo nella identica situazione dei tanti immigrati di oggi.

Infatti, questa signora che faceva l'ostetrica in un paese del Lazio, dove andavamo in vacanza, ricordo che era talmente povera da non avere neanche da mangiare...e noi per tutta l'estate, io e mia madre, facemmo amicizia e l'aiutammo a svolgere il suo lavoro di ostetrica dandole anche del denaro per le sue prime necessità...Poi, seppi in seguito che era diventata una bravissima ostetrica in quel comune...

Le nostre vite hanno sempre un inizio...chi gode da subito di un certo benessere forse gli apparirà una vita meno pesante ma chi invece suda sette camicie per sopravvivere alla fine gode di una vita molto intensa e ricca di quei valori che spesso ti gratificano più del denaro.

Buon proseguimento a tutte le donne che per abitudine non amano lamentarsi, del resto già essere donne è un premio.

Il presidente Napolitano parlando  oggi della violenza alle donne e della nostra Costituzione  ha detto una frase che ho apprezzato molto:

"... una Costituzione da far vivere anche con il decisivo impulso delle donne italiane"...

e voglio ricordare anche un passaggio sulle donne di Papa Giovanni Paolo II, dalla  Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem, ..."La dignità della donna si collega intimamente con l'amore che ella riceve a motivo stesso della sua femminilità ed altresì con l'amore che a sua volta dona...(...)"

Forse per capire bene e meglio la verità sulla persona basterebbe far leggere in classe qualche passo delle Encicliche papali e delle lettere apostoliche...insieme a qualche versetto delle Sacre Scritture e degli altri libri sacri delle religioni monoteiste...ma anche Pirandello ci fa conoscere la storia di un mondo femminile che serve ricordare...

 
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