Creato da lemke il 03/11/2005
Si, ho ceduto anch'io...tanto questo blog non lo legge nessuno, quindi tanto vale riempirlo di cose che non hanno importanza se non per me... Se vi piacciono, bene, se non vi piacciono, francamente, potete anche andare a farvi fottere. Fammi un'altra domanda.

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REDIRECTION....

Post n°28 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da lemke
 

CIAO!
Non sono fuggito nella legione starniera, nè mi sono passate le manie grafomani; il fatto è che avendo due blog quasi gemelli, in pratica ho finito col curare poco questo dedicandomi con maggiore assiduità a quest'altro.
Casomai vi interessassero ancora le mie avventure, vi invito a darci un'occhiata...
grazie a tutti, siete un pubblico meraviglioso! :)

http://ralchemica.blogspot.com

 
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Miele

Post n°27 pubblicato il 30 Luglio 2006 da lemke
 


Avete mai provato a scrivere una canzone?

Avete mai provato a leggere il testo di una canzone senza conoscerne la musica?
Normalmente quello che si legge sembra una banale filastrocca, mentre quando la si canta, come per magia, le parole assumono un significato che supera quello letterale.
E' la magia della musica , dicono...

Erano circa 10 anni che non scrivevo una canzone, ed ora, mi sono ritrovato ad averne quasi un bisogno fisico.

Sì, come avrete capito c'è una donna di mezzo...

In definitiva il fatto è questo: io riesco a scrivere solo quando sono emotivamente sottosopra e, per la prima volta da un sacco di tempo, questa donna mi ha stregato.
C'è un problema. Ha un fidanzato.
Ma io sono nella situazione di desiderare di sconvolgerle la vita.
Per la prima volta mi ritrovo ad interpretare la parte del terzo incomodo.
Ma non me ne importa niente: comunque vada, voglio essere sicuro di averci provato in tutti i modi anche a costo di sembrare stupido o ridicolo.

Questo è il testo, la musica immaginatevela voi.
Alcune parti sono ancora provvisorie. Fatemi il vostro “in bocca al lupo”... e per favore siate clementi ma giusti nei vostri commenti.




Miele

Io mi tengo strette tutte quante le carezze

tutte le parole dolci, la mancanza di certezze

mi tengo strette le volte che ti ho vista

pensando solamente “spero sia la volta giusta”



Mi tengo strette cose difficili da dire

il sapore del tuo bacio, il tuo modo di parlare

e mi chiedo se è normale farsi sempre così male

o se sono io che non so più giocare



Mi sento dentro come una vela controvento

e mi trovo a mescolare sensazioni e sentimento

e non riesco ad ascoltare chi mi dice che in amore

il segreto è sapersi accontentare...



(Rit.)

Ovunque tu sia sei bellissima

e brilli come una stella dentro di me

Ovunque tu andrai sei vicino a me

Il profumo e il sapore del miele parlan di te...



Mi tengo strette tante cose, alcune brutte alcune belle

i tuoi dibbi e indecisioni, il profumo della pelle

i fantasmi del passato, la tua voglia di fuggire

da qualunque cosa ti possa imprigionare...



Perchè è in momenti come questi che viviamo per davvero

che lottiamo per un sogno, per il sogno più sincero

e se tu fossi veleno, io non riesco ad aver paura

perchè se la vita è grigia, tu puoi essere la cura



Tengo stretti i miei ricordi, son la cosa più importante

tutti quanti i primi baci a chi ho amato veramente

e le volte in cui parlare era troppo complicato

perché tutte le parole non ha più significato


(Rit.)

Ovunque tu sia sei bellissma
e brilli come una stella dentro di me

Ovunque tu andrai sei vicino a me

Il profumo e il sapore del miele parlan di te...

(finale)

Non riesco a mangiare più miele
non voglio mangiare più miele

non posso mangiare più il miele

perché tutto il miele mi parla di te (ad lib.)

 
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Notte Bianca

Post n°26 pubblicato il 21 Giugno 2006 da lemke
 

È una notte di luci stasera

Cammino veloce

Come se ci fosse qualcosa da perdere

L’odore del fuochi d’artificio

Mi immagino sia simile a quello di una battaglia

Di una battaglia antica, napoleonica, ad esempio

Vedo gente che si diverte

Con una bottiglia in mano

Una ragazza che non conosco

Mi porge un bicchiere di vino

Gentile, grazie…Immagino che tu abbia un nome..?

Dopo 2 minuti non lo ricordo più

Non so se sia la mia distrazione o il vino

Fa freddo e torno verso casa

Giusto il tempo di prendere un maglione

Una volta entrato accendo lo stereo

Mi siedo e chiudo gli occhi

Sento il vino che mi sale alla testa

E maledico quella ragazza dicuinonricordopiùilnome, ma tanto gentile

Ma con un vino orrendo

E penso che dovrei scegliere meglio

Non solo le amicizie

Ma anche gli incontri occasionali

 
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A Cardona (pt.2)

Post n°24 pubblicato il 30 Aprile 2006 da lemke

Un giorno d’estate, ero in campagna

Ho visto una macchina investire un cane randagio

Si fermò per controllare se c’erano danni

Il guidatore imprecò qualche istante

(non è elegante avere macchie di sangue sul paraurti,

la gente, chissà perché, può pensare male)

poi risalì e se ne andò

lasciandosi alle spalle

un cane rantolante,

una macchia di sangue,

l’impronta di una frenata improvvisa sull’asfalto.

Io  ho ripreso a pedalare,

cercando di convincermi, che…

beh, in fondo non è un problema mio!

In ogni caso, non riesco a dimenticare

il suono della frenata

il tonfo sordo sulla carrozzeria

il rumore della portiera che si apre

 e poi dopo qualche istante si richiude.

Il rumore delle cicale e l’ansimare

Quasi impercettibile

Di un cane qualunque che muore.

 
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PARTE 5: I LUI

Post n°21 pubblicato il 19 Aprile 2006 da lemke
 

Gli uomini sono bestie poco evolute, che valutano la propria vita in termini molto semplici: oggi sto meglio di qualche tempo fa? Mi piace la mia automobile? La mia donna è abbastanza sexy? sono sessualmente soddisfatto? Sono sazio?

Se le risposte a queste 5 domande sono 5 sì, l’uomo ritiene di essere felice e non farà nulla per modificare questa situazione.

Se voi donne volete che il vostro uomo non vi abbandoni, non avete altro da fare che restare desiderabili, praticare sesso a comando, decantare le bellezze della sua nuova macchina, annuire quando il vostro uomo si lamenta del proprio lavoro ed avere il frigo sempre pieno.

Semplice.

Il problema nasce quando (come succede praticamente sempre), le donne iniziano a lamentarsi di come un tempo si andasse sempre al cinema, mentre ora si passi la vita davanti alla televisione o frequentando amici noiosi che non parlano che di fantacalcio, videogames o calendari di veline...

In realtà quello che (intuitivamente) le donne hanno capito è che la TV può essere allo stesso tempo una potente alleata, ma anche una perfida serpe in seno al rapporto: da un lato il suo effetto narcotizzante impedisce che il loro “uomo” esca di casa incontrando effettivamente occasioni di reale evasione, dall’altro però l’abbondanza di “gnocca” a qualunque ora del giorno e delle notte può essere pericolosa.

Non c’è uomo che paragonando i fianchi e la cellulite della propria compagna con le tettine ed i culetti ben torniti di una qualche “sirenetta” televisiva, nel suo intimo non rischi di pensare che “in fondo mi potrei meritare di meglio” e poca consolazione dà il fatto che l’uomo medio non ha né il fisico, né tanto meno il conto in banca di un Vieri, un Briatore o un Brad Pitt…ognuno ha di sé una visione che raramente rispecchia le proprie reali potenzialità.

Però, in realtà, nella maggior parte dei casi la pigrizia connaturata all’uomo è un fattore decisivo di cui le donne dovrebbero tenere conto.

Invece le donne non capiscono. Ed iniziano a lamentarsi, senza comprendere che non c’è nulla che destabilizzi un uomo più di una compagna petulante e quindi inziano le interminabili liti basate sul fatto che “non facciamo mai nulla”, “no sei tu che invece non sei mai contenta” etc. etc.

Quando la frequenza e l’intensità delle liti avrà raggiunto un certo limite (variabile a seconda di diversi fattori, come il carattere, le condizioni socio-economiche ed il tipo di attività svolta dai protagonisti) il rapporto entrerà “in crisi”.

LA condizione di “crisi” è lo stato naturale di praticamente ogni rapporto fra uomo e donna.

La fase precedente si chiama “luna di miele” o “ i primi tempi” (quelli che verranno rinfacciati l’un l’altro durante le periodiche litigate), la fase successiva, si chiama "pausa di riflessione", o, meno ipocritamente, “separazione”.

La condizione di “crisi” è intervallata da periodi –brevissimi- chiamati “chiarimenti” o “riappacificazioni” nei quali i protagonisti fanno finta di essersi finalmente capiti mentre in realtà è solo che hanno voglia di fare sesso con un po’ più di pepe del solito.

 
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PARTE 4: LE LEI

Post n°20 pubblicato il 19 Aprile 2006 da lemke
 

Quando incontrate una ragazza carina e single, aspettatevi che ci sia qualche trucco nascosto da cui diffidare. E se ha un’età attorno i trenta o anche superiore, allora aspettatevi il peggio.

Il mio non è pessimismo: è esperienza.

D’altra parte c’è anche una certa logica: se una ragazza è simpatica, graziosa ed intelligente quale ragione avrebbe per essere single?

Credete davvero che abbia aspettato tutta la vita “uno come voi”?

Credete che vi abbia sognato tutte le notti e che di fronte agli altri 500 maschietti che ha conosciuto prima di incontrarvi abbia detto, “sì, è carino e simpatico, ma io voglio il personaggio dei miei sogni, non un altro”.

Non funziona così.

Nel migliore dei casi può sembrare che sia così, può anche darsi che nei primi tempi “sembri” che sia così, ma inevitabilmente, prima o poi, capirete in maniera chiara perché quando l’avete conosciuta era single e come mai sarebbe stato meglio allontanarsi a tutta velocità.

Magari prima di sconoscermi era confusa ed in cerca di qualcosa che non trovava, ma adesso è cambiata, penserete voi… magari… effettivamente ha un carattere umorale ed incostante, ma pensate che con voi a suo fianco possa essere più tranquilla e serena. Magari.

Magari avete ragione e sono io a sbagliare.

Magari Babbo Natale esiste e porta davvero i regali ai bambini buoni. Effettivamente nulla prova il contrario in maniera certa.

Però di solito non sarete voi a cambiare (in meglio) lei, ma sarà lei a cambiare –in peggio- voi.

Le categorie umane sono distinguibili in 2 grandi famiglie: quelle che ti faranno soffrire e quelle che soffriranno. Ciò che risulta interessante è che la stessa persona, a seconda di chi ha davanti può passare, sia agli occhi di chi la vede, sia nei suoi stessi comportamenti, da una categoria all’altra: da vittima a carnefice, da belva ad agnello sacrificale.

 
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PARTE 3: PERCHE' UN BESTIARIO?

Post n°19 pubblicato il 19 Aprile 2006 da lemke
 

Perché noi, agli occhi di ci guarda, siamo bestie.

Non tanto bestie nel senso suino o bovino del termine, ma bestie fantastiche, mitologiche, in grado di compiere veri e propri prodigi, nel bene e nel male…esattamente come nei bestiari medioevali, la nostra appartenenza ad una categoria piuttosto che ad un’altra sarà vista da chi abbiamo di fronte come una fonte di speranza o di sciagura!

 E visto che dal punto di vista sentimentale, possiamo fare finta di niente, ma non abbiamo un atteggiamento molto differente da quello dei pellegrini medioevali, sempre in cerca di segni del destino in grado di schiarire il nostro futuro, ma convinti che la catastrofe non sia solo immanente, ma anche inevitabile, siamo anche ben disposti a credere ad un mondo di fiabe, popolato da fate e streghe, diavoli e santi, sirene e penelopi, grifoni e liocorni, Biancanevi e principi azzurri…

La nostra vita sentimentale è una continua ricerca del sacro Graal, de “la persona” in grado, con la sua sola presenza, di dare una risposta semplice ed immediata a tutti i nostri turbamenti e debolezze. L’araba fenice “che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa…”, il levitano di Hobbes, il “mr Goodbar”…l’”ammmore vero” (con tre m) che trasforma i fiumi in miele e le nuvole in zucchero filato

Così come i pellegrini medioevali erano intimamente convinti che nell’aldilà vi fosse una giustizia divina e che quindi il bene fosse, alla fine, sempre ripagato, anche noi crediamo che il bene (che immancabilmente coincide con quello che NOI desideriamo) e l’amore vero (che immancabilmente è quello che NOI proviamo) siano destinati, magari dopo mille peripezie, a trionfare.

Lo sappiamo perché ce l’hanno detto alla TV, nei film, nei romanzi: i buoni vincono, magari dopo sofferenze di ogni tipo, ma vincono.

Ed il fatto che fino ad adesso la vita ci abbia regalato solo malattie innominabili, qualche chilo di troppo, lavori improbabili e molto meno sesso estremo di quanto avremmo desiderato, non è altro che un caso, una sfortuna o una serie di prove a cui il destino ci sottopone.

Perché prima o poi riusciremo a schivare i basilischi, che prima ti pietrificano con lo sguardo e poi ti sbranano, le sirene, che ti seducono e ti portano alla rovina, i demoni tentatori, le streghe con le loro malie e troveremo il nostro principe azzurro o la nostra fata!

E alimentiamo la nostra fiducia perché sappiamo che qualcuno l’ha già trovato… e poco male se, a ben vedere la cosiddetta “fata”, ci pare più che altro una strega che sta rimbecillendo il nostro amico o se il “Principe Azzurro” in realtà ci pare noioso, superficiale e molto propenso a provarci con qualunque donna gli passi nel campo visivo…in fondo la felicità è un concetto relativo.

Un’ultima nota: esistono altri due animali mitologici, che saranno costantemente citati: Dio Siffredi e Selen Levi Montalcini.

Dio Siffredi è l'ex della vostra fidanzata, quello perfetto, quello che lei, sotto sotto, non ha dimenticato mai... Ha l’onnipotenza e la bontà di Dio, ma con le arti amatorie ed il fisico di Rocco Siffredi. Sa fare TUTTO. Schioccando le dita, riesce a diradare le nuvole e trasformare la gita di pasquetta, nata sotto i peggiori auspici meteorologici, in un grande successo, Riesce a far sentire sessualmente famelica anche la donna più frigida (“ma con LUI avevo di questi problemi”…mai sentita come frase?), ma è anche dolce, tollerante e protettivo (“LUI  non mi ha MAI chiesto una COSA simile!?”, “Con LUI non ho MAI litigato su queste cose”).

Inutile dire che, casomai finiste col conoscerlo, lo troverete insignificante, superficiale…in altre parole un coglione. Ma non posso che ripetere che la bellezza è negli occhi di chi guarda…

L’equivalente femminile del Dio Siffredi è la Selen Levi Montalcini: la donna perfetta, bella come una modella, disinibita come una pornostar, intelligente, colta, arguta, intonata ed anche (magari) di ottima famiglia.

La cosa curiosa è che questo genere di persone, sono chiamate dagli uomini “Donna Perfetta”, mentre se proveniente da voce femminile, il nome si trasforma in “Troia”, a volte condito con coloriti aggettivi qualificativi come “Troia viziata”, “Troia presuntuosa”.

Curiosa bizzarria della grammatica italiana che nessun manuale di linguistica mi ha mai saputo motivare a dovere….

 
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PARTE 2: INTRODUZIONE

Post n°18 pubblicato il 19 Aprile 2006 da lemke
 

Le persone fra i 30 ed i 40 anni sono i membri una generazione scellerata: la prima generazione educata più dalla televisione che dai genitori.

Chiedete a qualcuno che appartiene a questa fascia d’età se si ricorda di DJ Television.

Al 99,9% ammetterà che i suoi gusti musicali si sono formati sulle scelte di Claudio Cecchetto (e di questo Cecchetto, prima o poi dovrà pagarne lo scotto di fronte alla storia), in compenso dubito che si ricordi della data di nascita della propria bisnonna o dell’anniversario di matrimonio dei nonni.

Il fatto è questo: possiamo fare finta di niente, ma quando eravamo bambini, abbiamo voluto più bene a Capitan Harlock o a Candy Candy che non alla maggioranza delle persone “vere” che ci circondava ed in modo più o meno inconscio, continuiamo ad avere una condotta simile: siamo capacissimi di piantare in asso la donna che diciamo di amare per andare a vedere al bar con gli amici la partita della Juve (o del Milan o di chi volete voi)….

Nel migliore dei casi facciamo lavori provvisori che ci piacciono, ma che non ci danno alcuna certezza per il futuro, o facciamo lavori dipendenti lontanissimi da quelli che erano i nostri sogni da ragazzi.

E per compensare spendiamo.

Spendiamo per quello che possiamo, ovviamente, e spesso anche per ciò che non possiamo: chi può si compera l’automobile nuova (48 comode rate di 111 euro e maxirata finale di 9000 euro…) o le scarpe ultima moda o si “regala” una weekend in giro per il mondo, chi può meno, si compera la playstation ma in entrambi i casi siamo sempre pronti ad ingozzare il nostro ego di inutili autogratificazioni.

Il fatto è questo: molti di noi non si sono mai svincolati del tutto dall’adolescenza e, in un modo o nell’altro, continuiamo a masturbarci.

Solo che (almeno nella maggioranza dei casi) abbiamo sostituito l’autoerotismo e con altre forme di gratificazione, altrettanto fini a sé stesse, solo un po’ più costose e un po’ meno appiccicaticce…

In altre parole, siamo cresciuti davanti alla televisione, ci hanno riempito la testa che se non siamo delle rockstar o degli attori non contiamo nulla, che se la nostra donna non è bella come una modella, siamo degli sfigati.

E se siamo donne, se non abbiamo la taglia 40 (al massimo 42) siamo dei cessi.

Poi ci hanno detto che era tutto sbagliato…E’ arrivata la moda della New Age…dell’AMA TE STESSO, del canto delle balene, dello yoga e del massaggio Shatsu…il tutto, ovviamente, pubblicizzato, commercializzato, pre-digerito e pagabile in 12 comode rate con interessi zero.

Abbiamo genitori che hanno speso il tempo che avrebbero dovuto dedicarci in compagnia di avvocati per redigere atti di separazione, genitori che quando erano ragazzi predicavano l’amore libero ed usavano l’LSD, ma che si sono incazzati come bestie quando ci hanno trovato in tasca una stecchetta di cannabis, che ci hanno detto:”non vorrei che tu facessi i miei stessi errori” salvo poi a 50 anni prendere e scappare con la segretaria, lasciandoci con madri depresse e ossessionate dalla cellulite....

Siamo una generazione di figli unici (o, al massimo, con un fratello/sorella), viziati, coccolati e destabilizzati e quando abbiamo trovato un compagno/a chi abbiamo trovato?

Un altro figlio/a unico viziato coccolato e destabilizzato, che vuole avere sempre ragione, anche quando in realtà sappiamo benissimo che abbiamo sempre ragione noi…

Un compagno/a con cui il massimo dell’interazione consiste nel comperare in edicola le ristampe delle videocassette di Franco e Ciccio o di Totò…che fanno tanto intellettuale illuminato…

Nel migliore dei casi abbiamo trovato qualcuno insicuro che ci ha dato sempre ragione, salvo poi iniziare ad annoiarci, anche se poi, magari la comodità della situazione ci ha fatto anche pensare alla convivenza (ma sotto-sotto pensiamo di meritare di meglio e che prima o poi…quel “di meglio” arriverà).

Nel peggiore abbiamo trovato qualcuno che ci ha usato fin quando gli è stato utile e comodo, salvo poi trovare il “vero amore” con cui ha deciso nel giro di tre mesi di andare a vivere assieme e nel giro di sei, di iniziare a fare figli…anzi figlio - visto che viviamo in un paese di figli unici - mentre in tre anni di “fidanzamento”, nonostante le nostre insistenze, non “si sentivano pronti” nemmeno per organizzare assieme una vacanza di più di una settimana...

Il punto è questo: siamo una generazione di bastardi, non nel senso “morale”, ma nel senso letterale del termine: abbiamo dei genitori ai quali vogliamo bene, ma in realtà la TV è la nostra “maestra di vita”, ci ha mostrato il mondo, ci ha insegnato cosa sono i sentimenti, ci ha fatto mille promesse, pur sapendo che nessuna poteva essere mantenuta, ci ha fatto sentire inadeguati quando i capelli si sono diradati o quando i fianchi si sono ispessiti, per poi darci una risposta facile, sicura ed alla portata delle nostre tasche, e poco male se per comperare le alghe di Wanna Marchi ed i parrucchini di Cesare Ragazzi abbiamo acceso un mutuo.

Siamo un generazione di boccaloni, fagocitata da un sistema economico-sociale che ci dice che se non abbiamo l’impianto dolby-digital-surround etc. siamo degli sfigati, che ci fa credere che ognuno di noi sia speciale ed unico, sempre che si possieda il taglio di capelli “giusto” o “il gioiellino” in acciaio della Breil, che ammette, anzi è contentissimo se ci ribelliamo a questo andazzo: tanto rientriamo sempre in un target codificato e più è delimitato il target a cui apparteniamo, più è semplice indirizzarci messaggi specifici e mirati.

E così la Mondadori pubblica i libri di Michael Moore e nei suoi megastore vende quelli di Naomi Klein, la Sony e le tutte le maggiori corporation del pianeta compensano i mancati profitti dovuti alla condivisione dei file su internet, con un aumento di profitti dovuto alle loro partecipazioni alle aziende di telecomunicazioni che vendono connessioni ultra-veloci e producendo i supporti per duplicare la musica o i film “illegalmente” ottenuti.

Noi non siamo più esseri umani, ma consumatori e facciamo fatica a vedere ciò che ci circonda con uno sguardo diverso dall’assioma “lo voglio-lo compero” quando conosciamo delle ragazze le squadriamo da capo a piedi per vedere se hanno le tette abbastanza grosse o il culo abbastanza piccolo, discorriamo amabilmente per capire se sono simpatiche spiritose, divertenti, se sono abbastanza “intelligenti” per piacerci, o (a seconda del carattere) se sono abbastanza stupide da non essere una minaccia per il nostro ego…Insomma, cerchiamo di valutare se sono il “nostro target” o se noi siamo il loro (e poco male se usiamo l’eufemismo “il mio tipo” perché nella sostanza nulla cambia).

E se siamo donne, ammettiamolo, ci comportiamo allo stesso modo, solo guardando cose diverse.

E cerchiamo la felicità, come se la felicità fosse qualcosa che ci viene recapitata in contrassegno, pagabile in 48 piccole rate, più maxirata finale.

Auguri.

 
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a Marta

Post n°17 pubblicato il 16 Aprile 2006 da lemke
 

L’ultima volta che ci siamo visti

Stavi uscendo da casa mia

Mentre io ero ancora mezzo addormentato

Mi hai chiesto le chiavi per andare a lavoro

E ti ho risposto che era aperto

E’ stato tutto molto silenzioso

Come se una parola di troppo potesse farci capire

Che quella della notte prima

Non era una parentesi senza importanza

Fra due ex amanti che si sono incontrati

Ed ammettere qualcosa di diverso

Avrebbe un peso e conseguenze

Che nessuno dei due vuole affrontare

A volte non basta amarsi per essere felici

A volte non basta essere felici per capire di essere innamorati 

 
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PARTE 1: DEDICHE...

Post n°16 pubblicato il 16 Aprile 2006 da lemke
 

Questo blog è dedicato a tutti coloro che, mentre i loro amici comperano case o stationwagon, si ritrovano a comperare magliette dei Radiohead su ebay.

Questo blog è dedicato ai single (uomini o donne che siano) che si stanno rendendo conto che tutte le cene a casa di amici si stanno trasformando in congressi di puericultura.

A quelli che vorrebbero uscire la sera, ma che conoscono solo persone che, al massimo, si guardano un DVD noleggiato in videoteca.

A chi va a ballare e scopre di essere l’unico in sala a non avere un piecing al naso. O al sopracciglio. O in luoghi meno igienici.

A chi entrando in un locale, capisce di essere il più anziano della sala e che tutti lo guardano pensando che sia un agente Digos mandato a controllare la situazione.

A chi si ha voluto essere single per scelta, ma sta già cambiando idea.

A chi si è trovato single per scelta di altri e non capisce più le regole del gioco.

A chi ha una storia che non è bella e gratificante come un tempo, ma ha troppa paura di quello che l’attende, per decidersi a darci un taglio.

A vorrebbe ma non osa.

A chi oserebbe, ma non sa più cosa vuole.

Insomma,questo libro è dedicato al 99% per cento delle persone che conosco, soprattutto agli uomini, ma anche a molte donne, che vorrebbero vivere meglio ma non riescono a capire perché un tempo tutto fosse semplice, mentre ora tutto sembra così complicato.

Il fatto in realtà è questo: non è il mondo ad essere cambiato, ma siamo noi ad essere peggiorati, e spesso, come fosse una malattia venerea, dobbiamo dire grazie di questo a qualcuno che abbiamo amato nel passato e che ci ha reso diffidenti, disincantati, a volte disperati o, ancora peggio, vendicativi e crudeli nei confronti degli altri, anche se non c’entrano nulla, come se tutto ciò ci facesse sentire meglio.

Beh…sembra superficiale, ma funziona!

 
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