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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da arkann1
 

I cinque milioni di Nativi Americani (Amerindi) massacrati dagli Yankee nel corso del XIX secolo (in alcuni casi, con episodi di particolare atrocità, come i massacri di Wounded Knee e di Sand Creek River). 

- Le vittime dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki (inferti dagli Americani quando il Giappone aveva già chiesto la resa). 

- Le migliaia di prigionieri italiani seviziati dagli agloamericani ed internati nei Fascist Criminal Camp in condizioni disumane per aver rifiutato di aderire al governo Badoglio dopo l'8 settembre 1943. 

- I tre milioni di civili tedeschi (in assoluta preponderanza donne, vecchi e bambini) massacrati dall'Armata Rossa in Prussia, Slesia e Pomerania (Perché la cosa non resti un puro dato numerico, occorre ricordare che nel villaggio di Gumbinnen nella Prussia Orientale, temporaneamente riconquistato dai Tedeschi, questi si trovarono di fronte a scene agghiaccianti, tali da sconvolgere i più incalliti veterani: anziani bruciati vivi dopo essere stati crocifissi alle porte delle loro case, segni evidenti di stupro sui corpi di bambine di tre anni).

- Le migliaia di prigionieri polacchi trucidati dall'Armata Rossa nelle fosse comuni di Katyn.

- Gli stessi dieci milioni (cifra spropositata che non trova alcun riscontro negli altri teatri di guerra) di soldati russi caduti, impiegati come carne da cannone e spinti a farsi massacrare dai commissari politici comunisti con la minaccia del colpo alla schiena.

- Le decine di migliaia (da 30.000, cifra ufficiosamente ammessa dalle stesse autorità jugoslave a 200.000, stima probabile) di Italiani massacrati dai comunisti jugoslavi in Istria e Dalmazia.

- Le migliaia di italiani, "fascisti", presunti "fascisti" o semplicemente anticomunisti, ex combattenti, ex ausiliarie della RSI, religiosi, o vittime di ritorsioni personali, trucidati - spesso dopo atroci torture e mutilazioni - dai partigiani tra il 25 aprile 1945 e la fine del 1947. 

- Le decine di milioni di morti (da 40 a 60 milioni) nei campi di concentramento staliniani.

- I milioni di morti (non si conosce la cifra precisa) sterminati per fame (carestia provocata intenzionalmente) in Ucraina negli anni '30.

- I milioni di morti (non si conosce la cifra precisa) sterminati per fame (carestia provocata intenzionalmente) dal regime comunista in Etiopia negli anni '70.

- I tre milioni di cambogiani morti in tre anni nel loro Paese trasformato dai Khmer rossi in un unico, immenso campo di concentramento.

- I tre milioni di vittime civili dell'Armata Rossa nell'occupazione sovietica dell'Afganistan.

- Le vittime decedute per fame e torture nei gulag comunisti di tutto il mondo nel corso del XX secolo (stima oscillante fra i 200 e i 300 milioni di persone).

- I due milioni di Palestinesi cacciati dalle loro terre e dalle loro case, costretti ad un'esistenza precaria, miserabile e randagia dall'Entità sionista.

- Il milione e seicentomila Palestinesi tenuti in ostaggio dall'Entità sionista in Cisgiordania ed a Gaza, costretti ad una vita miserabile, privati di tutto, ad arbitrio dei loro oppressori.

- Le vittime degli eccidi sionisti, o sponsorizzati dai sionisti a Tall el Zaatar, Sabra, Chatila (da ricordare per brutalità, in particolare il secondo dei massacri di Palestinesi nella cintura attorno a Beirut, quello compiuto nel 1985 dagli Sciiti che, con l'impiego di ruspe fornite loro appositamente dagli Israeliani, stritolarono donne e bambini palestinesi sotto le macerie delle loro baracche).

- Le vittime civili dei bombardamenti NATO nelle due guerre del Golfo, in Serbia, in Afganistan.

- I bambini iracheni deceduti per denutrizione od in seguito a malattie facilmente curabili, in conseguenza di dodici anni di embargo.

- Le migliaia di Curdi massacrati da Saddam Hussein con i gas nervini, con il beneplacito degli USA, quando quest'ultimo era amico degli Americani, che lo usavano in funzione anti - Iran.

- I civili ed i militari NATO che hanno contratto tumori e leucemie causa il contatto con i proiettili di uranio "impoverito" impiegati in Kossovo.

In verità, se noi ci ricordiamo dell'Olocausto di sessant'anni fa, ma non degli Olocausti che il comunismo ha inflitto all'umanità fino all'altro ieri, e non abbiamo occhi per gli Olocausti che l'imperialismo americano continua da infliggere tutt'intorno a noi, allora noi non ricordiamo nulla.

 
 
 

IL SINDACO SPERANZA

Post n°14 pubblicato il 03 Gennaio 2008 da arkann1
 
Foto di arkann1

Una delegazione dell’Associazione “Il Cerchio e la Croce” ha incontrato il Sindaco di Lamezia Terme con il quale ha avuto modo di ribadire ed approfondire le ragioni della contestazione mossa all’iniziativa, prevista per il 1 gennaio, di far esibire in concerto la “Bandabardò”.

Si tratta, come già evidenziato, di un gruppo politicamente schierato su posizioni estreme e marginali della sinistra, di scarsa notorietà e che propone una musica apprezzata da un pubblico estremamente selezionato.

Per festeggiare il nuovo anno ci sarebbe voluta un’idea sicuramente più popolare e capace di coinvolgere strati di popolazione quanto più ampi possibile, per rendere la festa davvero “di tutti” e non solo di una sparuta minoranza, magari anche d’importazione.

L’incontro ha dato la possibilità all’Associazione di precisare le ragioni di dubbio espresse in ordine al costo della manifestazione (effettivamente pari a circa 48.000 euro), assolutamente sproporzionato rispetto al valore sociale dell’iniziativa ed ai costi correnti sia per l’ingaggio del gruppo che per l’organizzazione. E questo in un Comune in cui si tagliano finanziamenti a importanti progetti sociali.

Sugli argomenti proposti il Sindaco ha dimostrato ampia disponibilità nel prenderli in considerazione anche al fine di tenerne conto in occasione di eventi futuri.

L’Associazione “Il Cerchio e la Croce”, pur confermando il dissenso e la contestazione nei confronti di una iniziativa inopportuna, inadeguata ed eccessivamente costosa, ritiene di aver dato uno sbocco positivo alla propria radicale protesta, sollevando il caso sia all’attenzione dell’opinione pubblica che delle stesse istituzioni, nella convinzione che tutto ciò non potrà essere eluso in futuro.

Quanto alla “Bandabardò” ed al suo concerto, augurando buon divertimento a chi vi parteciperà, ribadisce l’invito a dedicare la serata ad una ben più gratificante e proficua riunione di famiglia, con tanto di nonni, bambini, tombole e torroni.

 
 
 

Pugni chiusi e “bella ciao”

Post n°13 pubblicato il 03 Gennaio 2008 da arkann1
 

Lamezia Terme saluta il primo dell’anno e la Calabria con pugni chiusi e “bella ciao”.

Nessuna previsione dell’ass. cult. Il cerchio e la croce è stata elusa dai fatti.

Un concerto di nicchia che ha soddisfatto solo una parte dei giovani lametini, svoltosi in un angolo della città  all’interno di una superficie limitata, opportunamente individuata al fine di falsare, attraverso le telecamere il numero delle presenze.

Poco più di duemila anime per un gruppo che ha dimostrato di essere politicamente impegnato e che attraverso i testi delle canzoni proposte ha dato conferma di quanto sia schierato.

Poche le alternative in solo un’ora e mezza di spettacolo supportato da cover di Battisti, Silvestri e Gaetano. Davvero poco per gli altro 45.000euro spesi.

“Cohiba”, testo di Daniele Silvestri, inspirato alla rivoluzione cubana e alla figura di “Che Guevara” e una “bella ciao” cantata incitando con ampi gesti i pochi liceali al loro seguito, sono state le canzoni con le quali il gruppo ha salutato il nuovo anno.

La conferma dunque, di un concerto che doveva essere per tutti, certamente finanziato da tutti, ma realmente fruito e fruibile da pochi.

L’associazione culturale, consapevole  che le perplessità esposte, qualche giorno fa al sindaco, si sono concretizzate, ricorda allo stesso e alla giunta che i giovani de “Il cerchio e la croce” continueranno a vigilare sull’operato di questa amministrazione, affinché in futuro non si ripetano più atti prevaricatori, ponendo in essere, se necessario forme di proteste plateali. 

 
 
 

SEMINARIO DI STORIA E CULTURA

Post n°12 pubblicato il 06 Luglio 2007 da arkann1
 
Foto di arkann1

Comunicato

  

"I simboli della Tradizione Europea: genesi e significato" 

 

Prosegue l’attività culturale dell'associazione "Il Cerchio e la Croce" e del Fronte Sociale Nazionale di Lamezia Terme. 

A seguire la presentazione del libro edito da Sperling & Kupfer: 

LA FIAMMA E LA CELTICA', IL NEOFASCISMO ITALIANO DA SALO' A CASAPOUND, presentato giorno 01/06/07 presso i locali del cinema Capitol a Lamezia Terme, l'appuntamento culturale si rinnova con il 7° seminario di storia e cultura “L’altra Storia”, per sabato 30 giugno c.m. alle ore 18:00 presso la sede del F.S.N. in piazza Mercato Vecchio.

Tema dell'incontro-conferenza sarà: "I simboli della Tradizione Europea: genesi e significato". Tratterà l'argomento il prof. Vittorio Gigliotti, il quale, partendo dalla simbologia nordica fino ad arrivare a quella greco-romana, sintetizzerà la storia della Civiltà Europea illustrando il significato delle Rune, la società dei Celti e il Cristianesimo, la Croce Celtica, San Patrizio e l'Irlanda e il fascio littorio dell'antica Roma ripreso dal Fascismo. 

Il tutto per ricordare che i simboli hanno una storia e che per capire il presente è necessario conoscere il passato.

Come di consueto dopo l'incontro ci sarà un dibattito tra i convenuti.

 
 
 

L'OPINIONE DEI MEDIA

Post n°11 pubblicato il 17 Maggio 2007 da arkann1
 
Foto di arkann1

sui giornali(gazzetta del sud)

Lancio di uova marce verso le autorità

 

Dopo una lunga mattinata di marcia e di slogan la protesta contro la soppressione dell'azienda sanitaria si chiude con un inedito fuori programma.
Appena concluso il suo intervento sul palco di corso Numistrano, Gianni Speranza si precipita nella sala consiliare presidiata da un gruppo di giovanissimi, controllati a vista dalle forze dell'ordine. La maggior parte di loro appartiene allo "Il cerchio e la croce" e Fronte Nazionale, un gruppo che si ispira gli ideali della destra radicale. Sono tutti molto arrabbiati verso «i politici che hanno svenduto la città e l'intero territorio». Le idee sono precise e determinate, i toni sono accesi: l'invito a chiare lettere, per i rappresentanti politici locali, è quello di andarsene a casa. Si rivolgono al sindaco e ad altri amministratori comunali presenti nella sala consiliare. «Sono anni che sia a livello provinciale che regionale i nostri politici ci prendono in giro – gridano con rabbia – hanno fatto solo parole, noi non vogliamo più ascoltarli. Non crediamo più a quello che promettono». Il sindaco risponde con toni pacati e rassicura i ragazzi che porterà avanti la battaglia intrapresa per la difesa, non solo dell'Asl, ma di tutto ciò che può fare l'interesse e la crescita di Lamezia e del suo comprensorio. «Vi abbiamo aperto la sala consiliare e questo è un preciso segno di democrazia e partecipazione. Sapete bene – sottolinea Speranza – quanto mi stiano a cuore le esigenze e i problemi dell'universo giovanile. L'amministrazione intende condurre questa lotta fino in fondo, anche se sappiamo che non sarà un percorso facile». I toni si smorzano, l'assemblea improvvisata chiude l'ultimo capitolo della protesta; il gruppo più oltranzista della manifestazione scioglie le fila, dopo essersi distinto per tutto il corso della protesta. Ad unire i giovani dimostranti, quasi tutti minorenni, un unico motto "per la nostra terra", scritto a caratteri cubitali, rigorosamente neri, su un maxi striscione. La marcia è stato un continuo incessante di slogan e di inni, fino "all'occupazione" del municipio. Dal balcone del Palazzo di città è poi iniziato il lancio di uova marce verso le autorità schierate sul palco sottostante; un gesto accompagnato da fischi ed invettive. A completare il tutto l'immancabile saluto romano. Una scena d'altri tempi che ha suscitato un po' di sconcerto fra la folla che stazionava sotto al municipio: una delle tante facce della complessa realtà giovanile di oggi.

 

Fonte: gazzettadelsud.it

 
 
 
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