Creato da serio.vin il 10/02/2011

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dalle vacanze...un diario!

Post n°75 pubblicato il 25 Agosto 2011 da serio.vin
Foto di serio.vin

La quotidianità degli eventi a volte apre un'immensa voragine nella memoria,creando vuoti di ricordi:persone e cose arrotolate nel buio diventano immagini di volti senza faccia,di oggetto senza forma,tutto è irriconoscibile.Ma durante questa vacanza il tempo sembra essersi fermato,movimenti lenti,ritmi dolci,dando la possibilità alla mia mente di cercare nel tempo e nello spazio e così la memoria ha il sopravvento,la sua supremazia si fa subito chiara e i ricordi si rincorrono facendo a gara a chi prima fa affiorare immagini di volti ben visibili,di cose definite nei contorni.Credo che sia colpa della tecnologia se non abbiamo più tempo per pensare e così la semplice assenza della lavatrice fa diventare il  lavaggio a mano dei panni un rimescolare l'acqua saponata della nostra esistenza.Mi rivedo così :alzarmi la mattina con le prime luci dell'alba per andare in bici sino al mare,700 metri,dietro ho il buio e una luna alta nel cielo,che sembra non voler andar via se prima non ha salutato il sole.Davanti a me la luce del giorno,ma il sole non c'è.Percorro una strada sterrata per raggiungere il mare,strada che fa solbazzare la bici pocurandomi dei lievi dolori al fondo schiena.Voglio godermi il sorgere del sole e così non ci penso mica poi tanto al mio fondo schiena.Arrivo sulla spiaggia e lascio la bici abbandonata tra ciuffi di erba rinsecchita.Eccolo il sole!!!Scorgo appena una lieve curva color arancio dietro la linea dell'orizzonte.E' come se dietro quella linea ci fosse un precipizio e il sole uscisse di li come un palloncino che qualche bimbo ha perduto.Adesso la luce chiara dell'alba si tinge di un rosa-arancio,il mare non è più un semplice mare,ma è quello delle fiabe:dove c'era il grigio della vita umana adesso c'è il rosa della irrealtà,le piccole onde che schiumano davanti agli scogli sembrano merletti dorati,pronti per essere cuciti ai bordi del grande lenzuolo azzurro-viola che è diventato il mare.Non ho la macchina fotografica(altra tecnologia lasciata nella casa di città come del resto anche il pc),ma i miei occhi fotografano tutto per bene e il tempo non cancellerà queste"fotografie di pensieri"(con licenza dell'uso del termine da parte di Brazir).Seduta,ora,su uno scoglio,aspetto che il mare arrivi e mi bagni i piedi.I miei piedi,che sento caldi,pesanti,come se avessi camminato per quarant'anni scalza.Sarà che forse a volte l'età mi pesa,anche se son ancora giovane,e mi pesa a partire proprio dai piedi:vivere d'altra parte è come camminare!Alzo gli occhi e seguo il volo di un gabbiano,uno,solitario.Il vento ha aumentato la sua forza e il volare del gabbiano controvento mi rimanda con il pensiero alla fatica che faccio quando  sono io che "remo controcorrente" e non ottengo niente ugualmente.

Il sole è ormai sorto tutto e la luce calda dei colori da fiaba non c'è più.Tutto adesso è più chiaro,più luminoso.Alzo ancora di più gli occhi e sopra la mia testa aerei virano per atterrare,sono a circa 30km dall'aereoporto.Gli aerei non sono pochi,sono tanti,e sono l'unica cosa che mi ricollega alla civiltà tecnologica.Ritornando a casa,lentamente per assaporare i profumi  della natura e godere con la vista dei suoi colori,noto che il salice non c'è più.Gli anni passati mi piaceva ammirare le sue fronde che muovendosi al vento come veli verdi coprivano a stenti un cielo a volte troppo azzurro per essere vero.Il salice non c'è più,non c'è più neanche l'uomo che l'ha piantato...tanto tempo fa...forse quando ancora io non ero io.

Io?chi sono io?In questi giorni di vacanza ho letto tantissimo,non certo per stare male,volevo esorcizzare  tristezza e malinconia,ma ho scelto libri che mi hanno scavato dentro ed ora rileggendoli con il ricordo che ne fa il cuore mi faccio ancora di più male:..."Mi sollevo,cerco i suoi occhi.E la sua mano si stacca da terra,si avvicina al mio viso e lo accarezza.E quando quella mano fredda,come la pietra dov'era posata,si ferma sulla mia guancia,io so che l'amo.La amo...come non ho mai amato nessuno.La amo come un mendicante,come un lupo,come ramo di ortica.La amo come un taglio nel vetro.la amo perchè non amo che lei..."(pag 261  "Non ti muovere" di M.Mazzantini)...e ancora rimbalza nella mente quello che ha detto Pietro,il protagonista di "Caos calmo" di S.Veronesi:..."Allora,ricordati bene quello che ti dico:tu non sei sola,finchè ci sono io.Tu puoi contare su di me,sempre...Ti proteggerò...Avrò cura di te in qualunque momento tu ne abbia bisogno,ogni giorno dell'anno,ogni anno che verrà."(pag.312)

...ecco perchè, tornado dalle vacanze, avevo bisogno di essere abbracciata!

 

 
 
 
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