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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

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Dopo la notizia, calato l'oblio, forse perchè...

 

 Metabolizzato la notizia, è il momento per qualche riflessione sulla scoperta del pianeta Kepler 452b annunciata con grande clamore dalla Nasa il 23 luglio. Riassumendo, si tratterebbe di un quasi-gemello della Terra: grande 1,6 volte, distanza dalla sua stella uguale a quella tra la Terra e il Sole (150 milioni di chilometri), e la stella è solo del 4 per cento più massiccia e del 10 per cento più luminosa della nostra. Il pianeta si trova quindi nella "fascia di abitabilità "dove la temperatura permette all’acqua di esistere nei suoi tre stati, gassoso, liquido e solido (ghiaccio). Inoltre la stella di 452b denuncia un’età di 6 miliardi di anni. Quindi su quel pianeta la vita avrebbe avuto tutto il tempo per evolversi, magari fino a specie intelligenti.  

  Occorre però dire ciò che quasi nessuno ha detto: la distanza da noi di 452b (cioè della sua stella) è di 1400 anni luce e noi sappiamo dell’esistenza del pianeta gemello solo perché deduciamo la sua esistenza da annuali flessioni della luminosità della sua stella dell’ordine di una parte su mille, come se una mosca passasse davanti a un faro.Inoltre sarebbe interessante sapere almeno se è un pianeta roccioso e se ha un’atmosfera, e se sì con quale composizione, ma,  ciò non è possibile neppure con il sofisticatissimo spettrografo HARPS che i ricercatori italiani hanno costruito e montato nel 2003 sul telescopio da 3,6 metri dell’Osservatorio Australe Europeo a La Silla (Cile) né con la sua replica HARPS-N dal 2013 operativo sul telescopio nazionale "Galileo"da 3,5 metri a La Palma nell’arcipelago delle isole Canarie. 

  Sappiamo inoltre che Kepler della Nasa – massa una tonnellata, in orbita intorno al Sole a 150 mila chilometri al di là della Terra, un telescopio da 95 centimetri di apertura a bordo – ha scoperto più di 4200 esopianeti e decine di essi sono ottimi candidati al titolo di Terra-bis per cui  ognuno  potrebbe fabbricarsi il proprio gemello della Terra e sostenere che è meglio degli altri.  Però le distanze sono scoraggianti. 

  Comunque senza la potenza di pressione sui media che ha la Nasa, nessuna Terra-bis avrebbe mai ottenuto qualche riga su un giornale. Ma la potenza c’è: nel caso specifico, due dei tre maggiori quotidiani italiani hanno dato la notizia di 452b in prima pagina e con due pagine interne,

Kepler ha esplorato un pezzetto di cielo tra le costellazioni del Cigno e della Lira dove si addensano centinaia di migliaia di stelle. E’ verosimile che estendendo lo scandaglio a tutta la volta celeste vengano fuori miliardi di pianeti, milioni dei quali saranno molto simili alla Terra. Ma distanze di migliaia, o anche solo centinaia di anni luce rendono la cosa poco interessante, e non solo: ciò varrebbe anche se riuscissimo ad analizzarne l’atmosfera fino a trovarci ossigeno, anidride carbonica e magari le righe spettrali della clorofilla. 

Inoltre, anche se trovassimo la prova che non solo 452b è simile alla Terra ma che su di esso esistono copie conformi di Renzi, della Bindi, di Salvini, di chi  scrive queste righe e di chi le sta leggendo, la cosa nulla cambierebbe nella storia dell’umanità. La distanza di 1400 anni luce comporta infatti che lo scambio di un semplice "Ciao, come stai?" / "Bene, e tu?" implicherebbe un tempo pari a quello trascorso da Omero ai nostri giorni. Ciò che noi moderni stiamo facendo è semplicemente confermare il concetto antico  dell'esistenza di altri  mondi dandogli una statistica fondata su osservazioni e non su intuizioni e astratte deduzioni logiche. 

 Insomma: la scoperta di Terre-bis sarebbe davvero significativa se riguardasse un pianeta con il quale si potesse stabilire un qualche rapporto. Da questo punto di vista sarà interessante seguire la missione europea "Plato”, un satellite che partirà nel 2024 con 34 telescopi a bordo e con lo scopo specifico di cercare pianeti di tipo terrestre intorno a stelle vicine. 

 

 

 

 
 
 
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