SentimentalmenteTutto ció che mi dá emozioni.... |
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Messaggi di Maggio 2014
Post n°1979 pubblicato il 31 Maggio 2014 da g1b9
Un portatore d’acqua, in India, aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso alle estremità di un palo che portava sulle spalle. Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l’altro vaso era perfetto. Alla fine della lunga camminata che l’uomo faceva dal ruscello verso casa, il vaso integro arrivava colmo di tutta l’acqua raccolta, mentre quello crepato ne conteneva ormai poca. Questo andò avanti per anni. Naturalmente, il vaso perfetto era ideale per il compito per cui era stato costruito e orgoglioso dei propri risultati; viceversa, il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, e si sentiva un miserabile fallito perché era in grado di compiere solo parte del suo compito, così un giorno decise di parlare al portatore d’acqua dicendogli: "Mi vergogno di me stesso, e voglio scusarmi con te. Sono stato in grado di fornire solo la metà del mio carico, perché a causa di questa crepa nel mio fianco tutta l’acqua se ne esce durante tutta la strada fino a casa tua. A causa dei miei difetti, non ottieni pieno valore dai tuoi sforzi ". Il portatore d’acqua disse allora al vaso: "Hai notato che c’erano solo fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell’altro vaso? Ho sempre saputo del tuo difetto, e così ho piantato semi di fiori lungo il sentiero dal tuo lato e, ogni giorno, mentre tornavamo, tu li annaffiavi. Per anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la mia tavola e, senza il tuo essere semplicemente come sei, non ci sarebbero quelle bellezze ad abbellire la mia casa ". La morale della storia: Ognuno di noi ha dei propri difetti unici. Quindi siamo tutti dei vasi rotti. Ma sono le crepe e i difetti che rendono interessante e gratificante la nostra vita. Le persone vanno prese per quello che sono, e in loro bisogna cercare sempre il bene.
Beati i flessibili... Ricordati di apprezzare tutte le diverse persone della tua vita. |
Post n°1978 pubblicato il 31 Maggio 2014 da g1b9
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Post n°1977 pubblicato il 30 Maggio 2014 da g1b9
Dopo la visita di Papa Francesco in Terra Santa che ha riempito di emozioni forti il mondo intero, portando la speranza di una pace duratura in quei territori, martoriati dall'odio e dalle guerre, esce , dopo la prima a Roma dei giorni scorsi, il film Ana Arabia, il pianosequenza di Amos Gitai.La storia non può essere "tagliata", né la memoria: in nome di una coesistenza possibile. Questo bellissimo film non sarà purtroppo in tutte le sale. Bisognerà cercarlo pazientemente per godere l'intensa emozione di questa unica lunga sequenza di 81 minuti.
Giovane giornalista israeliana, Yael (Yuval Scharf) si reca in una bidonville di Jaffa per realizzare un reportage sulla famiglia di una donna, ormai passata a miglior vita. Ebrea sopravvissuta all'Olocausto, si convertì poi all'Islam: incontrando il marito della donna, la figlia, la nuora e i vicini, Yael scopre le sfumature di un vissuto che è in netto contrasto con le divisioni e l'odio che caratterizzano - a livello politico e agli occhi del mondo - quei territori. Da una trasmissione radio Rai1
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Post n°1976 pubblicato il 29 Maggio 2014 da g1b9
"I stopped telling myself that I’m lost.
" Ho smesso di dire a me stessa che mi sono persa. Io non lo sono. Io sono su una strada senza meta, sto guidando con la speranza che troverò un posto dove mi piacerà fermarmi. Non mi sono persa, sono sulla mia strada" |
La Venere di Botticelli arriva a Biella. Il bozzetto del capolavoro rinascimentale potrà essere ammirato al Museo del Territorio Biellese dal 29 maggio fino a settembre. Il quadro, donato dall’ imprenditore biellese Riccardo Gualino alla Galleria Sabauda di Torino nel 1930, arriverà nel capoluogo laniero dopo una tournée che ha toccato Hong Kong, Macao e Pechino; mentre in autunno sarà esposto al Louvre di Parigi in una mostra dedicata al Rinascimento fiorentino. L’opera è un vero e proprio gioiello dell’arte rinascimentale a cavallo di fine ‘400; infatti, si tratta di un dipinto ad olio su tela di inestimabile valore, realizzato da Sandro Botticelli nel 1482 e opera preparatoria per la più nota “Nascita di Venere”, appartenuta alla famiglia de Medici ed ora esposta alla Galleria degli Uffizi a Firenze.
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