Blog
Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

***

   Nel mio blog utilizzo  immagini trovate sul Web. Alcune siuramente hanno il copyright;  qui sono usate con scopo culturale , divulgativo  e critico, tuttavia toglierò immediatamente l'immagine, qualora questo uso dispiacesse agli autori.

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

Messaggi del 06/04/2018

Nei tempi di Skype...

Post n°3868 pubblicato il 06 Aprile 2018 da g1b9
 

 

  I tempi cambiano, sono cambiati moltissimo da quando ero bambina io. Penso spesso con tanta nostalgia a quel periodo meraviglioso, mi guardo intorno e vedo che quel mondo è scomparso; è vero, era un piccolo mondo, limitato alla famiglia, gli amici, ai piccoli luoghi di residenza, dove ogni famiglia si conosceva, dove i nostri punti di riferimento erano quelli, quei luoghi, quelle persone. Ora il mondo si è dilatato oltre i confini della terra, si viaggia celermente con ogni mezzo, oggi moltissimi sono continuamente in viaggio, il mondo globalizzato sposta il lavoro da un punto all'altro del continente, e ci sono luoghi dove la vita è ancora vivibile perchè si ha un lavoro, uno stipendio, la possibilità di fare famiglia. Per questo i nostri figli partono, i nostri nipoti più di mamma e papà, hanno sempre la valigia pronta. Incominciano con l'Erasmus,e poi continuano, le mamme nascondono le lacrime, le nonne invece piangono. Anche se Skype ci mette in comunicazione con loro, non li tocchiamo più, non li possiamo abbracciare, riempire di baci, preparare loro la merenda, accogliere le loro coccole, i loro sguardi ravvicinati, che uniscono i cuori.
 Nella pagina di Concita di Gregorio su Repubblica ieri ho letto una lettera,a questo proposito. Ve la propongo.




Alle figlie e ai nipoti che vedo su Skype

"Ho 61 anni, lavoro come psicologa e psicoterapeuta. Sono mamma di tre figlie, Francesca, Giulia e Laura. Francesca è medico, vive a Barcellona con due bambini, Riccardo e Giacomo, Laura vive e lavora a Parigi. Vivo l’intensità degli incontri con loro quando ci vediamo. 'Perché nonna vai via?'. Perché vado via? Sapessi nipotino mio com’è complessa la vita. Come spiegarti che tu ora sei lì, con la tua famiglia e io lontana, ma comunque vicina?".

"Come dirti che vorrei abbracciarti e farti le coccole, ma su skype è difficile e ci si può sorridere e raccontare delle cose però si finisce per essere banali e magari ripetitivi perché il rapporto tra una nonna e un bambino passa da sguardi a gesti, a carezze, a sentire e giocare assieme, nella vita concreta. E questi bambini piccoli che viaggiano già da un mese di vita sugli aerei… sono figli di genitori forti, ricchi di vitalità, amanti della gente e della dimensione internazionale della vita".
"I nostri figli partono. I nostri figli hanno la valigia, partono con coraggio, entusiasmo, figli di un mondo che non vuole avere barriere né confini; sono pieni di ideali e di sogni, a volte anche di necessità: trovare un lavoro che l’Italia non offre".
"Trovano lavoro, si adattano a soluzioni abitative precarie  ed essenziali, costruiscono reti di relazioni, e la loro ‘famiglia’ all’estero diventano alcuni amici con cui trovarsi e stare bene, senza pregiudizi, in libertà. Sono giovani coraggiosi, come sempre lo è chi parte e lascia un luogo sicuro per terre ignote; è stato così nell’Esodo, è stato così per i nostri padri e nonni che sono migrati in America o altrove, è così ora".

"Lasciano radici, affetti, sicurezza. Lasciano le famiglie, che poi ritrovano nei dialoghi su whatsapp, in un video fugace".

"E poi ci sono le mamme che li vedono partire, che soffrono e sono felici assieme, che vivono intensamente i loro ritorni quando la casa si riempie di nuovo di allegria, di confusione, di disordine, di vestiti in giro… ma è una festa perché è tornato un figlio, anche se per poco. C’è la colazione assieme, qualche cena qua e là tra mille amici da rivedere, il sapore delle cose famigliari e quotidiane".

"Poi loro ripartono e la casa torna silenziosa; tu sai che è stato non bello ma bellissimo averli ma non riesci a non avere malinconia. Anche per loro non è facile; casa e Italia sono il senso della famiglia, sono gli affetti, sono le cose sicure, di sempre. All’estero trovano quello che qui non c’è: un lavoro in cui chi vale ed è bravo viene comunque apprezzato e premiato, comunque sia e da ovunque venga".

"Trovano un lavoro corrispondente agli studi fatti, un ambiente stimolante che sa apprezzare e che valorizza. Trovano un lavoro meglio retribuito, anche sul piano economico, prospettive più ampie, di ricerca,  di studi e di finanziamenti".

"I nostri figli sono così; sognatori ma donne e uomini concreti, che cercano ideali, ma anche lavori adatti a loro, in cui realizzano le loro aspirazioni. Si parla ultimamente di più sui media di cervelli in fuga  all’estero; è così".

"Sono le mie figlie. E io sono madre e nonna orgogliosa, ma anche dispiaciuta che il mio Paese non offra loro più opportunità per poter tornare".

 
 
 
 
 

RELATHIONSHIP

Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

ULTIME VISITE AL BLOG

g1b9gibbonejsurfinia60paperino61togianor1amore_nelcuore1Arianna1921QuartoProvvisorioolgaansoteguipaglialunga1capuzzoMaiepoimaizm12ps12StefanoP.74
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

motori ricerca

 


contatori internet

popoli e comunità

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963