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Kandinsky a Pisa: dalla Russia all'Europa

Post n°223 pubblicato il 09 Marzo 2013 da gabriellatiganisava

 San Giorgio II - 1911

L’arte con l’anima di Kandinsky

 Dalla Russia all'Europa: Pisa-Palazzo BLU, 13 ottobre 2012- 3 febbraio 2013

Com’è noto, l’astrattismo si ispirò all’ideale di un’arte pura, spirituale, che non si pone come obiettivo la mera rappresentazione della natura, ma l’assenza delle figure, la teorizzazione di esse, mediante colori, linee e forme-simboli. Tra i padri dell’astrattismo ricorderemo il pittore russo, Wasilij Kandinskij (1866-1944): chi scrive nutre una vera predilezione per questo raffinato e colto artista, dalla biografia atipica per un pittore. Nato a Mosca, prima di consacrarsi all’arte, fu avvocato e promesso alla carriera accademica. Intorno ai trent’anni si trasferì a Monaco di Baviera e qui si concentrò sullo studio dell’arte popolare russa e della pittura. Sempre nella cittadina tedesca incontrò Paul Klee con il quale avviò una duratura e profonda amicizia. Inizialmente i dipinti di Kandinsky furono contagiati dal pointillisme, ma poco tempo dopo, l’artista maturerà uno stile più personale, staccandosi dalla pittura figurativa per abbracciare l’astrattismo. Dalla frequentazione di alcuni pittori, tra cui colei che diverrà anche la sua compagna di vita, Gabriele Munter, - altri sono Franz Marc (autore del dipinto “Grandi cavalli blu” 1911), August Macke, Franz von Stuck, Jawlensky, lo stesso Klee –nascerà il gruppo Der Blau Raiter (Il cavaliere azzurro, 1911, Monaco). La scelta del nome (quadro omonimo di Kandinskij ed almanacco del gruppo) non fu casuale: il blu è per gli astrattisti il colore della spiritualità, dell’anima, mentre la figura del cavaliere si ispira a San Giorgio, il miles per eccellenza., vittorioso del Bene sul Male. A questo periodo risalgono anche le tre serie di opere note come Improvvisazioni, Composizioni e Impressioni.

Rientrato a Mosca, l’artista partecipò attivamente alla preparazione della Rivoluzione bolscevica del ’17: nel frattempo si mantiene insegnando arte nella sua città natale. Nuovamente a Monaco, assieme a Klee, partecipò al Bauhaus di Weimar, la stagione artistica che prelude al primo conflitto mondiale, da cui però si allontanerà negli anni Venti. Da allora, i suoi dipinti saranno sempre più ispirati al geometrismo (vicino alle scelte pittoriche di Mondrian), soprattutto alle figure del cerchio e del triangolo,  senza però mai abbandonare l’espressione forte dei colori cui attribuisce dei significati.

Kandinsky fu anche autore di un libretto alquanto anticipatore della stagione dell’arte astratta, intitolato: “ Lo spirituale nell’arte- (1911)”. In esso l’artista scrive: "la pittura non deve imitare la natura, ma deve lasciare liberi colori e forme, come succede ai suoni in musica. Non c’è bisogno di dipingere il cielo. Il blu da solo può dare, più e meglio del cielo, un’idea di quiete, di tristezza, di distanza o d’altro ancora. E inoltre: “l’artista deve avere qualcosa da dire, perché il suo compito non è di dominare la forma, ma di adattare la forma al contenuto”. Quindi Kandinsky suggerisce un’arte con l’anima, non formale, non figurativa, non imitazione del mondo reale, ma piuttosto proiezione dell’interiorità, della spiritualità, influenzata dal mondo delle sensazioni, dal mondo dell’Essere. Paradosso fu che l’epoca in cui Kandinsky scriveva sull’arte e componeva le sue opere (bellissimo il dipinto ospitato alla mostra di Pisa, “San Giorgio III”- 1911) – siamo ai primi del ‘900 – si aprirà con i due conflitti mondiali, della rivoluzione bolscevica, degli scontri di classe; il secolo "breve" delle ideologie, del nazismo e del franchismo, dello stalinismo, quindi un periodo storico per nulla “spirituale” ma all’opposto, ricco di violenti contrasti, di terribili sconvolgimenti planetari, di autoritarismi e genocidi. Tutta la produzione artistica del periodo è pervasa da un’inquietudine che preconizza le grandi tragedie del XX secolo. Ma l’arte, si sa, è sempre qualcosa di diverso anche se nel contempo espressione del periodo storico in cui essa deve essere cronologicamente contestualizzata; fortunatamente essa si eleva, qualche volta in maniera sublime, al di là del tempo e dello spazio, al di sopra delle miserie umane, arrivando a sfiorare le vette inarrivabili dai terreni, del non-umano, di ciò che rientra già nella sfera del Divino.

M. Gabriella Tigani Sava

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Porto d'Arti il 30/10/13 alle 19:19 via WEB
Ottimo excursus sul grande pittore! Visto il tuo interesse per Kandinsky e i legami arte-musica da lui preconizzati, vorremmo segnalarti un racconto-gioco proprio su questo tema, che la nostra associazione ha pubblicato online (liberamente fruibile): "Il Risveglio - The Kandinsky Conspiracy". Trovi tutti i dettagli sul nostro sito alla pagina http://www.portodarti.it/ilrisveglio_kandinsky.html e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/kandinskyconspiracy?bookmark_t=page Se ti va prova e facci sapere la tua opinione! Grazie e buon proseguimento col tuo blog :) Porto d'Arti - Associazione Culturale www.portodarti.it
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gabriella il 22/11/13 alle 14:40 via WEB
Grazie! Sono stata all'estero e rientrata da pochi giorni. Non ho ancora visto il vostro racconto-gioco ma lo farò a breve e vi farò sapere.
 
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