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Galeone Pirata

In viaggio tra la storia le curiosità di Brescia

 

 

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LE VISCERE DELLA LEONESSA

Post n°405 pubblicato il 13 Novembre 2007 da galeonepirata


Brescia vanta una fitta e misteriosa rete di cunicoli sotterranei. Si tratta per lo più di antichi fiumi o rogge che in passato solcavano la città e che oggi sono stati ricoperti. E' il caso del Garza, del Bova, del Celato, del Dragone, del Molin del Brolo e della Garzetta. Corsi d'acqua che si intersecano e si distendono sotto la città: una vera porta verso il passato. E' come se il passato continuasse a vivere nelle viscere della terra.
Esiste un gruppo di appassionati che ha fondato l'associazione Brescia Underground, con l'intento di riscoprire e rendere noto a tutti cosa si cela sotto la città.

"Il Dragone non è un semplice canale. Più in basso delle cantine un antro complesso, privo di luce, ossigeno, una strada che conduce verso le viscere più profonde del cuore urbano. Misterioso nell'immaginario collettivo bresciano. Lugubre budello senza uscita obliato dalla sua esistenza. Le sue acque solcavano la prima cinta comunale... Quanti hanno passato giornate al suo contatto... Il nome Dragò derivava da "vecchio arnese" rifeito alle mura resesi inservibili nel 1237 - 1249 per l'ampliamento della città. Portare alla luce ciò che è sempre stato nell'ombra. Ridonare un senso a colui che ha offerto sangue, divenuto oggi unico angusto e malsano ricettacolo abbandonato al suo passato...
Questo è ciò che ci prefiggiamo. Benvenuti con noi nel cuore della Leonessa."


Brescia
L'antro degli scivoli
(zona S. Faustino)



 
 
 
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Ebbene c'è un forziere...
Per trovarlo dovrai far rotta
ai confini del mondo e oltre
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"Lui non ha mai smesso di amarla, ma il dolore patito era troppo per poter vivere, ma non abbastanza per poter morire.
Non valeva le pena di provare le fugaci piccole gioie della vita e così si cavò il cuore dal petto, lo serrò in un forziere che nascose al resto dl mondo"



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C'era il forziere con dentro l'oro, e lo prendemmo!
Spendemmo e scambiammo, sperperammo e scialacquammo in cibo, rhum e piacevoli compagnie, ma più ne buttavamo via e più prendevamo consapevolezza che il bere non ci dissetava, il cibo in cenere si trasformava e che la migliore compagnia del mondo non leniva la nostra lussuria.
Eravamo stati maledetti!


 
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La luna ci mostra per quello che siamo realmente
 
Ma se dovrete sfidare le infestate ed arcane acque dei confini della terra, allora vi occorrerà un capitano, uno che conosca quelle acque...
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immagine troppo a lungo ho dovuto patire la sete senza poterla estinguere, troppo a lungo sono stato affamato da morire e non sono morto.
Non sento niente, nè il vento sulla faccia, nè la spuma dell'onda...
 

"Una montagna d'acqua mi sovrastava, incapace di muovermi, incapace di morire"

 
 

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