MEMORIE DI UNA GEISHA

Il cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come foglie. Finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla.

 

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Creato da: gameplayer il 26/08/2006
un percorso nell'anima

Messaggi di Marzo 2014

 

OCCHI SPENTI

Post n°772 pubblicato il 29 Marzo 2014 da gameplayer
 

Oggi è una giornata un po' così , partita bene , ma che nel pomeriggio è andata vertiginosamente in caduta libera, sto aspettando di sfracellarmi  ma.... ancora non accade.

Non mi chiedete il perchè, non lo so, mi sento molto sola oggi e probabilmente soffocata dai pensieri e problemi che ho e che devo affrontare... O forse come sempre la settimana mi ha consumato .

Stasera la maschera rabberciata della serenità e tranquillità ha retto bene, anche se per un paio di volte ero sull'orlo delle lacrime... Ma passerà, ho le spalle grosse, ce la faccio..  come sempre d'altronde ...Peccato per  questo senso di solitudine che mi invade.

 
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ANCORA UNA VOLTA IL 19 MARZO

Post n°771 pubblicato il 19 Marzo 2014 da gameplayer
 

noi

Come sempre oggi è il giorno in cui il dolore si fa più aspro, in cui mi guardo intorno e mi sento più sola. Per me  il 19 marzo è stata sempre e solo la festa del papà e oggi mi bruciano sulla pelle quelle consuetudini  che non ci sono ormai più. Non posso accettare che tutto sia finito così, in un attimo, in mezzo ad una carreggiata  come se tu fossi solo una bambola di pezza . Eppure eri un omone, forte, inattaccabile ed ora non ci sei più, travolto da una pazza che non guardava la strada… Perché so che su quella strada tu non ci sei morto di freddo in un 2 giugno … a dispetto del giudice che l’ha assolta per non aver commesso il fatto… E la chiamano giustizia...

Fa male sempre , ovunque , non si sopisce mai questo dolore che uccide ogni giorno un po’… Muore il sorriso e muore l’anima oggi più che mai , ma ormai il tempo mi ha reso brava a fingere l’allegria che non ho, la placidità che non ho…e anche oggi il sorriso non mancherà perché non si capisca, non si rovini la giornata ...

 

 
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TEMPUS FUGIT

Post n°770 pubblicato il 03 Marzo 2014 da gameplayer
 

In questi giorni sto molto riflettendo sul tempo che scorre. Probabilmente le mie riflessioni nascono dalla improvvisa consapevolezza che non sono più quella persona giovane a cui il mondo apre tutte le sue porte. Gli anni trascorrono, anche per me. Più volte ho detto  che il mio corpo cambia, che spesso non lo riconosco più, e mai verità fu più inoppugnabile.

Ma questo modo diverso di vedere e vivere la mia vita odierna nasce  anche dalla  valutazione di quanto le persone  che mi stanno intorno attualmente mi abbiano influenzato.

Mi sono scoperta essere diventata più esigente, è come se avessi nutrito la mia mente di nuove potenzialità e consapevolezza di me e adesso non potessi fare a meno di cercare il miglior nutrimento per me.

Prima ero una persona che si adattava, si accontentava, nella prospettiva che comunque potevo rinunciare a delle cose, ora non più. Vivo con estrema sofferenza la stupidità della gente, la chiusura mentale, l’incapacità di vedere  ampi orizzonti e prendere in considerazione nuove possibilità. Prima mi facevo molti scrupoli, adesso dopo il primo momento di scoramento  mi butto tutto alle spalle e procedo.

Questo nuovo disincanto  non inficia la mia attenzione all’altro e la mia disponibilità o il sorriso, è solo cambiato il mio assetto mentale.

A volte penso che insieme alle persone che mi hanno portato a questa nuova consapevolezza  di me , molto abbiano giocato anche i calci in faccia e le pugnalate ricevute, è come se ormai ci avessi fatto il cosiddetto callo e mi abbia portato all’ implacabilità che più volte ho mostrato, la corazza che mi ingabbia, modellata squisitamente  su di me.

So di dare molto, ma adesso pretendo anche , comprendo l’errore singolo, ma non quello ripetuto, e ho imparato a salvaguardarmi allontanandomi . Non mi bastano più i clichè , i repertori sempre uguali, non sono stupida ,vedo e do l’importanza che meritano . Ho perso gli occhiali rosa, l’ottimismo, la fiducia nel futuro e nel prossimo, vivo in un mondo interno più cupo e doloroso, ma quantomeno vedo me e so che cosa ci vorrebbe per me (che poi io non lo ottenga è un altro discorso ).

Al mondo dico, sì , va bene, ok… Tanto non si chiede se è la verità o una risposta di comodo di chi non ha più voglia di mostrarsi e dire di sé. Non si fa più beneficenza emotiva e affettiva.

 
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