associazioneganesh

associazione umanitaria senza profitto

Creato da associazioneganesh il 03/11/2008

regali

stazione

ogni regalo solidale contribuisce ai progetti GANESH. ci sono regali per tutti i gusti e tutte le tasche.
all'amica o amico al quale avrai dedicato il regalo da te scelto, sarà inviato un 
certificato che spiegherà il gesto di generosità che hai voluto compiere a suo nome.come devo procedere all'acquisto dei regali?scegli il regalo che ti piace di più o ritieni più adatto alla persona alla quale lo vuoi dedicare. mandaci una mail con la tua richiesta ed eventuale commento;  in questo modo il tuo ordine sarà registrato.
per renderlo effettivo dovrai procedere al pagamento tramite bonifico bancario e inviarci la ricevuta sempre tramite mail. 
IBAN:  

IT10M0306909606100000110538 

bancaprossima intesasanpaolo

 

 

il 17/09/2010 abbiamo effettuato
un accredito di 200 euro grazie
all'interessamento di marilena,
alfredo,
stefano, anna e vincenzo. 
ancora un grosso grazie.

quello di giugno, è stato un mese
davvero generoso. un grosso grazie
a maria e roberto, che anche questo
anno ci seguiranno per le strade del
mondo: quello dell'altra parte. 



 

 


 

 

 

 

 

regali: barca con bambini

stampa professionale su carta fotografica

30x55 cm  15 euro
40x73 cm  25 euro
50x92 cm  35 euro

 

 

 

regali: famigliola

stampa professionale su carta fotografica

30x60 cm    15 euro
40x80 cm    25 euro
50x100 cm  35 euro 

 

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burundi

Post n°52 pubblicato il 07 Aprile 2023 da associazioneganesh
Foto di associazioneganesh

lo scopo di questa missione in burundi, era la realizzazione di un pollaio per l'allevamento di galline e polli per uova e carne per piccoli e bambini abbandonati o orfani di genitori; inoltre, inizio di una coltivazione di legumi ad alto tenore di proteine, nonché apportatori di sostanze nutritive per il suolo stesso da coltivare. 4 zaini pieni dell'occorrente minimo per iniziare il progetto e quattro settimane in tutto a disposizione; per conoscere e scegliere un orfanotrofio in cui avviare la collaborazione; una lunga e faticosa ricerca ti tutti i materiali necessari per costruire il pollaio (pietre per fondazioni, mattoni per i muri, pali di legno e lamiere per la copertura, rete metallica e poi...) e cominciare a seminare; a piedi lungo i saliscendi della capitale che declina intorno ai 1700 metri sul mare; quasi tre settimane per tutto questo e per sottoscrivere i progetti con tutte la parti in essere. finalmente le pietre e i mattoni e il cemento arrivano nel centro per orfani e i muratori comincino subito, con in mano un disegnino fatto a mano al momento. una settimana di febbrile lavoro da parte di tutti; muratori, le suore che ci fanno anche da mangiare, altri acquisti necessari, come la calce, la rete per l'esterno pollaio e infine i pulcini con del mangime. ho pensato e penso ancora che abbiamo realizzato tutto in tempi record, forti di una tenacia e di un senso pratico che ci aiuta e addirittura ci salva in situazioni e in ambienti tanto difficoltosi da vivere e da gestire. siamo andati via da questa terra tanto ospitale, quanto non facile da sopravviverci, vedendo il pollaio praticamente finito, i pulcini gia a loro agio nella stanza in attesa di essere trasferiti nel pollaio, una volta adeguatamente disinfettato. e vedendo i primi frutti di un veloce apprendimento dei rudimenti per una proficua e nuova coltivazione di importante apporto proteico per i piccoli orfani. centro. in attesa di conferme fotografiche del buon andamento dei due progetti e del prossimo viaggio per parlarne da vicino con i referenti sul posto. e per discutere di un altro progetto, con gli stessi obiettivi e propositi. che venga l'estate! 

 
 
 

AKSHAYA TRUST

Post n°51 pubblicato il 21 Giugno 2022 da associazioneganesh
Foto di associazioneganesh

AKSHAYA TRUST e il regalo che ci ha fatto oggi. Abbiamo passato una bellissima giornata insieme ai pazzarelli che risiedono nella struttura. Ci siamo arricchiti, saziati dei loro sorrisi e della loro gioia nel vederci, dei loro sguardi di una dolcezza disarmante, delle loro mani giunte quale ringraziamento per esserci accorti di loro, della loro voglia di creare un contatto con noi vuoi abbracciandoci, vuoi regalandoci un pezzetto del mango che stavano pulendo per la cena, vuoi offrendoci un fiore.E noi cosa potevamo offrire loro se non servirli, condividere la loro giornata, raccogliere e corrispondere con naturale gioia ai loro sorrisi e alla loro felicità.Giusto per conoscenza, nel centro AKSHAYA TRUST ci sono circa 500 residenti. Sono stati raccolti per strada in condizioni inaccettabili per qualsiasi essere umano, sporchi, malati, vestiti di soli stracci e con precaria salute mentale: gli ultimi degli ultimi. In questo centro che vive di donazioni vengono accuditi con cura, dal taglio delle unghie, che vi assicuro erano più pulite delle nostre, alle visite mediche ed è notevole vedere dalle foto la differenza tra come erano prima di entrare nel centro e come sono ora. È stato bello anche notare che coloro che li accudiscono conoscono tutti i loro nomi Noi, ancora una volta, abbiamo creduto in questo centro e non possiamo non sostenerlo seppur con i nostri limiti. Una speranzosa frase, conosciutissima e, spesso ripetuta senza una chiara conoscenza del suo profondo significato, ma soprattutto con una ipocrisia di chi ultimo non è e bada bene a non diventarlo: "gli ultimi saranno i primi e i primi saranno gli ultimi". Ripetuta con l'accento di chi ritiene di avere la sacra conoscenza in tasca ("che.. non vi rimanga in tasca"), caritatevoli della domenica (ma è una "domenica delle salme"); a consolare chi non vede consolazione e le sue domeniche non odono campane. Non ho nessuna intenzione di polemizzare sulla frase, non ho nessuna voglia di farlo in questo, esso si sacro, inframezzato. Ma giova ricordare che nelle scritture di Marco, vi è una significante forza e un'amara rivelazione di una verità che mette alla gogna chi si solleva in una candida e incaritatevole toga. I primi non sono i ricchi e gli agiati che non passeranno mai per la cruna dell'ago e gli ultimi non sono sommariamente i poveri in canna. I primi sono i saccenti ed ipocriti sempre con la bibbia in tasca e che spesso la calpestano con ignavia indolenza; gli ultimi non hanno né toga, né libri sacri da mostrare e se ne restano lontani, perché sono più cristiani dei cristiani, più credenti dei credenti; l'esempio che, i credenti, farebbero bene a mettere in pratica. I nostri ultimi degli ultimi, non sono neanche questi ultimi; sono lì, attesi dalla prossima vita, forse più fortunata, certo più vicina a brahman. 

 
 
 

aurangabad

Post n°50 pubblicato il 21 Giugno 2022 da associazioneganesh
Foto di associazioneganesh

ancora loro, gli ultimi degli ultimi; ma questi non vanno oltre il marciapiede, non hanno un'accoglienza con un tetto, del cibo e delle cure. qui la mente scivola inesorabilmente giù per perdersi per sempre. e allora un giro per qualcosa di caldo, poi ne fai un altro perché pensi che della frutta possa servire, poi immagini che qualcosa di dolce possa dargli un guizzo nuovo, e poi perché non ripassare con qualche biri da fumare nel fresco della notte? e così domani. ci vorrebbero tanti domani così, ma domani sarà di nuovo buio sullo stesso marciapiede. 

 
 
 

calendario 2022

Post n°49 pubblicato il 07 Gennaio 2022 da associazioneganesh
Foto di associazioneganesh

è pronto il calendario, grande formato, di associazione ganesh; uno sguardo su un mondo da pencorrere in 22 foto. disponibile, naturalmente per tanti.

 https://www.facebook.com/.../a.14130170.../2987511741465289/

 
 
 

prossimo progetto in mali

Post n°48 pubblicato il 04 Marzo 2021 da associazioneganesh
Foto di associazioneganesh

abbiamo parlato con dagalou, persona di contatto nel territorio dogon, qualche giorno fa e ci ha dato una idea per il prossimo intervento in quella zona. crediamo possa essere utile costruire un sistema di raccolta e stivaggio di acqua piovana da utilizzare una volta finito il periodo delle piogge, per continuare ad innaffiare e coltivare gli orti di varie famiglie. il miglio, il sorgo e vari ortaggi possono crescere solamente nel periodo estivo, grazie al breve periodo monsonico in questa terra di confine tra il sahara al nord e l'inizio della foresta al sud. una riserva d'acqua potrebbe prolungare di qualche mese l'attività agricola, con indubbio miglioramento delle riserve alimentari delle famiglie sempre in lotta per la loro sopravvivenza. grazie all'aiuto della del Bo ascensori, potremo iniziare questo nuovo progetto, naturalmente non appena si potrà partire. speriamo presto.

 
 
 

in attesa

Post n°47 pubblicato il 27 Gennaio 2021 da associazioneganesh
Foto di associazioneganesh

la situazione sanitaria del momento, purtroppo non ci permette di poter continuare sul campo i progetti in essere in india, come in mali. l'orfanotrofio di chennai e la scuola per ragazzi di strada della stessa città; le donne dogon; abbiamo degli impegni, anche morali, che manterremo e risolveremo non appena i pericoli, non solo sanitari, in cui potremmo incappare, risulteranno più blandi. nel frattempo, continuamente sentiamo gli amici che abitano sul posto e che ci aggiornano sulla situazione sanitaria e politica, così delicate in questi mesi.

proprio oggi, il console onorario del mali in italia, ci ha aggiornato sulle trattative tra le forze politiche interne, rivolte ad attenuare ed eliminare gli attriti ancora esistenti, nonostante le nuove forze abbiano intrapreso un colloquio con partner internazionali. purtroppo, localmente, vi sono ancora disordini che sconsigliano una presenza straniera; ma confidiamo in tempi brevi per la risoluzione di ogni attività pericolosa per la sicurezza personale. 

 
 
 

il 12 agosto si avvicina

Post n°46 pubblicato il 11 Giugno 2017 da associazioneganesh

grazie a loredana e nino, anche questa volta abbiamo un aiuto da spendere per cominciare a comprare l'attrezzatura per birrificare. il 12 agosto partiamo, il 15 al mercato di sangha e il 16 le donne di banani apprenderanno la tecnologia per produrre la loro buona birra. poi inizierà il grosso lavoro...

 
 
 

birra di miglio

Post n°45 pubblicato il 02 Febbraio 2017 da associazioneganesh
 
Foto di associazioneganesh

ho creduto nel lavoro di queste donne del territorio dogon  in quel di banani, vicino sangha, così cercai di spiegare loro che si poteva tentare di mettere su un progetto che le vedesse nella produzione di una birra di miglio, loro specialità, prodotta con una moderna tecnologia, anche se a livello "familiare", in modo da poterla imbottigliare e smerciare dapprima nei mercati della zona, così come fanno adesso con il loro prodotto non definibile propriamente birra e poi in una zona il più larga possibile. ed ecco che abbiamo formato un gruppetto di donne che saranno aiutate finché non saranno in grado di produrre una buona birra da sole. presi un pò di miglio e di sorgo da portare in italia, come se lo zaino non fosse già abbastanza pesante. a casa ho maltizzato il miglio e ho messo a punto una ricetta a base di miglio ed ottenuto una birra leggera (infatti dissi alle donne dogon che avremmo fatto una birra con circa 4,5 gradi alcolici), paglierina e leggermente fruttata: l'esperimento è riuscito. sto pensando già ad una ricetta per ottenere una ambrata, ma sempre leggera e luppolatura aromatica. appena possibile, dovrò ritornare a banani, comprare l'attrezzatura minima per fare una certa quantità di birra, quindi un corso pratico sul posto per le donne dogon che formeranno la cooperativa. ipotizzo che tra due anni saranno completamente autonome sia per produrre le materie prime oltre al miglio che già coltivano (quindi orzo, luppolo e piccoli frutti), sia nel processo per arrivare ad una birra finita con tutte le caratteristiche di un prodotto doc locale. ci vogliono anche i fondi necessari per tutto il materiale e gli spostamenti; naturalmente, tanto lavoro ed impegno, forza sia fisica che mentale.  

 
 
 

LE DONNE DOGON

Post n°44 pubblicato il 16 Gennaio 2017 da associazioneganesh
 
Foto di associazioneganesh

prima di partire, avevo letto che in mali veniva prodotta una birra particolare, fatta col miglio, una bevanda che veniva prodotta e venduta dalle donne di una zona particolare molto bella e patrimonio unesco, il territorio dogon. la prima sera la passiamo a djenné, con la sua grande moschea patrimonio dell'umanità. ci viena offerta la possibilità di provare la tanto fantasticata birra e la prova è...deludente! per niente frizzante, pochissimo alcool, nessun sapore particolare, se non quello che ricorda l'aceto di una birra "andata". le persone del posto dicono che purtroppo, per trasportare la birra dalla zona di produzione a lì ci sono voluti giorni e che la bevanda non dura più di 3-4 giorni dopo fatta, quindi...quella assaggiata era davvero andata un pò ad aceto. ci ripromettiamo di riprovarla nella zona di produzione e così, al mercato di sangha beviamo un pò di questo nettare prodotto sicuramente il giorno prima e non sentiamo più l'aceto della volta precedente. ma di birra, aveva poco. infatti si vende in dei bidoni aperti, giusto un piatto di plastica per evitare polvere e sabbia. rimane un prodotto non frizzante, non imbottigliato, senza luppolo e nessun aroma particolare. un poco dolce, indice della presenza di zuccheri e destrine non trasformati. insomma, io avevo pensato ad una birra più o meno come la conosciamo, a parte la variante del materiale usato e invece provo un'acqua dolciastra colorata dal miglio bollito e poi inoculato con del lievito madre locale. mi incuriosisco e vado a vedere come le donne dogon producono questa birra e, non solo gli ingredienti base non sono completi, ma il processo tecnologico non lo conoscono; ad esempio bollono il miglio schiacciato per molte ore, ma senza badare alle temperature; non vi sono altre aggiunte, né amaricanti, né orzo e il lievito di sicuro non è ideale per la fermentazione, visto anche il grado alcolico bassissimo. allora mi viene una idea.

 
 
 

mali

Post n°43 pubblicato il 13 Novembre 2016 da associazioneganesh
 
Foto di associazioneganesh

 

nel momento che ho deciso di andare in mali, sapevo che il turismo era fermo da anni e che vi erano problematiche di sicurezza per le persone straniere, sia eventuali turisti che cooperanti occupati in varie missioni. problematiche, avevo capito, sia al sud e nella capitale che al nord, avvicinandosi al deserto che arriva al confine con l'algeria. i motivi che si leggevano sui giornali e che si sentivano alla tv erano, come per altri paesi del vicino oriente, da addebitare agli immancabili gruppi di "ribelli". che, in questo caso, oltre che "curare" i vari attentati in alberghi e a convogli di forze multinazionali, erano anche dediti a sequestri di stranieri per chiederne il riscatto. attività svolta soprattutto a danni di italiani perché, come vengo informato dopo, la farnesina paga più facilmente che altri stati.

che ci fossero pochi turisti, poteva dispiacermi per le infrastrutture esistenti sul posto e che non trovavano soluzioni agli investimenti fatti negli ultimi anni; ma certo non toglieva nulla ai percorsi che avevo in mente e che erano legati alle varie idee di cooperazione che avrei voluto sviluppare con gruppi di persone, una volta trovatomi sul posto e verificato le varie fattibilità.

dopo alcune telefonate ad autorità maliane in italia e a responsabili di progetti umanitari in mali, decido che si può fare il biglietto. Il rischio spiegatomi, calcolato e calcolabile, lo corro.

per la precarietà della ricezione turistica non vedo problemi, sicuramente si troverà una tranquilla soluzione, una volta in cammino per le strade di questo paese così tanto "pericoloso". si parte, con chi sono sempre i miei compagni di viaggio, per quello che è stato ed è un grande viaggio.

 

 

 
 
 

mali

Post n°42 pubblicato il 13 Luglio 2016 da associazioneganesh
 
Foto di associazioneganesh

il 23 luglio, associazioneganesh sarà in mali, in particolare sull'altopiano abitato dai dogon, ad est di mopti. scopo del viaggio, prendere contatti con altre persone, italiane e del posto, che hanno già cominciato a lavorare nella zona per far nascere scuole elementari, progetti di agricoltura, costruzione di pozzi di acqua anche potabile ed altro ancora. in particolare, siamo in contatto con marina e paolo menè di "progetto dogon", una onlus di padova che ha lavorato molto sull'altopiano e che che ha costruito legami con gente locale indispensabile per la realizzazione dei progeti umanitari. noi di associazioneganesh, abbiamo interesse a capire ciò che gli altri hanno già realizzato, per poter fare ancora altro assieme agli altri. certo, una idea l'abbiamo di sicuro e al nostro ritorno ve ne parleremo. 

speriamo in un viaggio non diciamo facile, perché non lo è, ma che almeno non ci costringano ad  "allungare la permanenza in mali senza la nostra volontà". ma siamo predisposti anche a varie ed eventuali.

arrivederci alla fine di agosto e buone vacanze a tutti.

 
 
 

soci

Foto di associazioneganesh

con l'iscrizione di nuovi soci, che seguono anche i corsi di fotografia e a breve un corso sulla birrificazione casalinga, associazioneganesh ha avuto un accredito di 280 euro, versati sul conto corrente dell'associazione. speriamo di poter contare altri soci in occasione del corso di birrificazione, così da poter versare altro sul conto e cominciare a pensare ad un altro intervento in questo mondo sottosopra. 

 
 
 

corsi di fotografia digitale

Foto di associazioneganesh

associazioneganesh ha organizzato e sta svolgendo dei corsi di fotografia digitale per i propri soci. ogni martedì, presso la propria sede di scafati, si svolgono gli incontri di teoria e pratica. i primi 6 appuntamenti hanno trattato il menù di ripresa e l'uso della ghiera dei modi di scatto. dal 26 aprile si sta trattando il bianco e nero: cosa scattare, come convertire a partire da un file raw a colori, oppure partendo da un jpg. problematiche e limiti per ottenere un bianco e nero degno di nota. 

 
 
 

madurai

Post n°39 pubblicato il 20 Marzo 2015 da associazioneganesh
 

quando, nell'agosto 2013, abbiamo lasciato una somma idonea a poter proseguire i lavori per questa nuova ala del centro curato dal "cuoco di madurai", vi erano solo le fondazioni. adesso vedo un lavoro quasi terminato. la prossima volta ritorneremo a darci una occhiata da vicino e sicuramente programmeremo qualche altro intervento diretto a favore degli ospitati, persone poco fortunate provenienti dalle strade della città. anche se "poco", quel poco bisogna impegnarsi a realizzarlo.

 
 
 

interventi di cataratta

Post n°38 pubblicato il 09 Maggio 2014 da associazioneganesh
 
Foto di associazioneganesh

 

in aprile associazioneganesh ha sostenuto 10 operazioni di cataratta a favore di altrettante persone ospitate da AKSHAYA TRUST, in madurai-india. speriamo di riuscire a sostenere altri interventi, per risolvere almeno in parte i problemi di genti in questa parte del mondo.

 
 
 

madurai

Post n°37 pubblicato il 01 Ottobre 2013 da associazioneganesh
 

soccorso ai diseredati

 

negli ultimi mesi, abbiamo letto e scritto di due associazioni che, in india,
s'impegnano nella cura psico-fisica di ragazzi, mamme ed anziani indifesi.
sorrisi di bombay voluta da un giovane spagnolo che ha conosciuto gli
aspetti più devastanti della vita nelle baraccopoli della zona nord di
mumbai, educa e cura bambini che, altrimenti, avrebbero la sola strada del
"vagabondare" alla ricerca di materiale di riciclo da rivendere. la ong aiuta
anche le madri verso una consapevolezza di possibili attività e diritti umani.
akshaya trust , aiuta gli indifesi di madurai, nel tamil nadu, sud dell'india, in
un centro fuori città, dove vi sono più di 400 diseredati, tra giovani ed anziani
con gravi problemi psico-fisici. tutta gente che ha solo la strada e il
marciapiede e nessuna possibilità di mangiare ed eventualmente di curarsi.
nella casa voluta da narayanan krishnan, infermieri e medici curano le
malattie più comuni, come ferite infette, tubercolosi, lebbra, ma anche casi
più gravi. la vita di grossi stenti che questa gente è obbligata a sopportare,
può portare ad uno squilibrio psichico non indifferente. mangiare, poter
dormire in una vera casa, riposarsi e essere curati, poter rendersi conto
di un mondo sicuramente diverso da quello calpestato ogni giorno e
traguardato dall'altezza di cumuli di fetida poltiglia, è straordinarietà per
moltissimi indiani. e non per arrendevolezza! il centro offre stanze per
dormire e riposare; infermerie per essere curati; cucina e mensa per
cominciare a sostenersi fisicamente, dove gli stessi ospitati sono
aiutati a prepararsi da mangiare; ambulanza con personale addetto per
i pronti interventi on the road; personale locale che aiuta gli ospitati a
cominciare attività che potrebbero risultare utili quando sono pronti a
ritornare per strada; una struttura praticamente autosufficiente,
producendo energia elettrica e potabilizzando acqua piovana e di pozzo.
visto questo grosso impegno in un lavoro più che meritevole e la costruzione
di una nuova ala per alleggerire i dormitori già esistenti, siamo stati
tranquilli nel lasciare un contributo per il futuro dell'opera del "cuoco di madurai".
altre associazioni, altre persone impegnate in un lavoro umanitario in aree
continuamente compresse dagli appetiti insani di una esigenza inumana 
e dannosamente superflua. delhi, calcutta, varanasi, bangalore o mysore,
all'interno come sulla costa; bambini, anziani, madri e ragazzi spinti
negli strati più "intoccabili" di uno scenario cosmicamente regolato da
milioni di entità necessarie a spiegare l'esistenza della maggior parte
degli esseri di questo sub continente dalla vita variegatamente inusuale.

 
 
 

mostra fotografica

Post n°36 pubblicato il 17 Aprile 2013 da associazioneganesh
 

slum di mimbai

vi aspettiamo tutti...

 
 
 

mysore

Post n°35 pubblicato il 05 Dicembre 2012 da associazioneganesh
 
Foto di associazioneganesh

 

eravamo usciti per mangiare, in una delle tante, solite bancarelle sparse ovunque, in ogni centro, in ogni città; uno di quei carretti col piatto largo di ferro dove si fanno saltare tutti gli ingredienti per formare uno dei vari piatti caldi a base di legumi e ortaggi e verdure. ottimo il misto tra lenticchie, patate, verdure, pomodoro e tanto piccante. la serata mitigava senz'altro il caldo opprimente del giorno, in quel mese di agosto ancora interessato dall'aria monsonica, umida al punto da stendere in un volume cosmico il velo di umidità perennemente attaccato alla pelle. i vestiti inzuppati anche dalla pioggerellina che a tratti ti ricorda il corso naturale ed immutabile di una natura che segue il proprio corso, al di sopra e al di là degli eventi e dell'affanno umani.

un anziano coi segni sui piedi e sulle mani di una malattia deturpante che si dice debellata, ma inspiegabilmente attiva in ogni parte dell'india. le sue mani protese per stringere le tue, chiedendo un attimo di contatto, un riconoscimento della propria esistenza, del suo sofferto esistere, del suo obbligato isolamento dentro una umanità un poco distratta. un sorriso, un velato sguardo, implorante, desideroso di contatto; una richiesta di vita, una vita meno affranta, una vita più vita!

il distacco è doloroso, nella mente lancinanti attacchi di pensieri orribili, una esplosione di rabbia amplificata da una incapace azione; un'onda di ricordi che mi sommergono come a cercare una composizione verso un puzzle coi tasselli giustamente incastrati, ma che restano in un turbine senza fine di figure che vanno e vengono senza pace, senza sosta, senza un posto adatto. Impossibile formare un quadro sensato; un quadro che resta senza angoli, un vicolo tetro senza sbocco, che blocca la mente che comincia a vacillare.

nelle vicinanze, un grande cancello che viene aperto di domenica, apre sul parco del palazzo del marajà di Mysore. Una costruzione in grande stile, con ampi giardini e addirittura un tempio privato su di un lato del comprensorio. le grandi facciate del palazzo e del tempio, sono tappezzate con migliaia di lampadine accese ad ogni apertura, quando migliaia di persone girano per i prati e si siedono sull'erba per ammirare questa meraviglia del passato. già, una meraviglia forse per i proprietari, che neanche ci abitano più. solamente uno dei rampolli della nobile famiglia passa qualche periodo di tempo in un'ala del palazzo. Un inutile lusso, peraltro sprecato.

ci muoviamo verso il nostro economico, ma decente albergo appena fuori dalla piazza centrale, in un vicoletto stretto, ma non spaventoso. da un cielo coperto che fa salire l'umidità notturna a livelli insopportabili, cade qualche goccia d'acqua che mi costringe a riparare la camera fotografica sotto la maglietta, che era già bagnata dal sudore di tutta una giornata passata a camminare per la città; forse, farebbero meno danno le gocce d'acqua. Appena svoltato l'angolo in ombra della piazza, un leggero fruscio mi fa girare di scatto la testa verso destra e rimango attonito nell'incontrare il volto scavato di una donna magra da far paura, che mi guarda senza neanche la forza di cambiare espressione. continua ad osservarmi con quegli occhi che escono dalle orbite scavate dalla fame e dagli stenti di tutta una vita di patimenti. è talmente senza forze, che si muove lentamente e senza scatti, come qualcosa o qualcuno la tenesse e la facesse scivolare verso il basso in uno spazio senza gravità. il tempo rallenta, si ferma. almeno una infinità di tempo mi sembra che impieghi per sdraiarsi e coricarsi tra il cartone a terra e il panno che si tira addosso. perché per una infinità di tempo mi sembra che il suo sguardo mi penetri fin dentro le ossa. un attimo che dura una vita. i suoi occhi si affondano fino a scavarmi nella carne dei solchi vivi, che bruciano a contatto delle gocce d'acqua mista a polvere che oramai mi bagna completamente. ancora una volta, lo stesso tremendo pensiero: dove siete ora?

dopo mezz'ora ero ancora a girare attorno a quella piazza e ad un'altra simile; entravo ed uscivo dai vari vicoletti che arrivavano sempre agli stessi magazzini di stoffe ed elettronica. Incapace di orientarmi, di ritrovare la strada fin troppo nota, forse a causa delle lacrime che offuscavano gli occhi di poco aiuto in quel girovagare silenzioso, forse per non tornare in una stanza chiusa e troppo piccola per la marea di pensieri e di sgomento che si erano letteralmente impadroniti di tutto me stesso.

 

 

 

 

 
 
 

sabato

Post n°34 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da associazioneganesh
 

rinchiuso in una guardiola a lasciar passare auto e persone, in una giornata piovosa e fredda. un extra da 150 euro. più di una mensilità per un insegnante in una scuola per orfani a bombay; oppure 6 interventi di cataratta per anziani; oppure...                             con gli altri 700 euro già da parte, arriviamo a 850, per ora. al prossimo viaggio in india, con gli altri che metteremo da parte (speriamo tanti), sicuramente aggiungeremo un utile progettino a quelli già in attuazione da quelle parti. come al solito, potete sempre chiedere copia di certificazione delle varie operazioni compiute, per una vostra e nostra tranquillità. 

 
 
 

ETIOPIA

Post n°33 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da associazioneganesh
 
Foto di associazioneganesh

 

Quest'anno siamo stati nel corno d'africa, con lo scopo di renderci conto del modo di vita delle popolazioni lungo la rift valley e lungo l'OMO RIVER, al sud del paese.Per adesso cominciamo a caricare delle foto; quando avremo creato gli album necessari, allora ritorneremo su questo post per una descrizione dettagliata del viaggio e delle impression. Una buona visione e a presto.

 

 

 
 
 
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intenti

l'associazione, nata nel 2008, s'impegna ad aiutare ragazzi di strada e anziani soli che vivono per strada, sui marciapiedi, senza nessuno vicino. in india, essere soli, significa essere abbandonati a sé stessi; significa non avere nessuno o qualcosa che possa intervenire in caso di bisogno. senza soldi, senza assistenza sanitaria e sociale. niente, meno di niente. un incidente, una ferita, una malattia ed ecco che la situazione diventa drammatica; non è come in italia, dove un povero può incamminarsi verso una mensa per indigenti o verso un ospedale per ricevere delle cure necessarie. in india, anche solo una ferita, un male che sarebbe curabilissimo al suo insorgere, senza intervento portano la persona sfortunata ad un peggioramento dello stato psico-fisico a volte difficile, se non impossibile da debellare.
bambini scappati di "casa" dove non c'è più neanche un chicco di riso per loro; in giro per le periferie e anche per i centri di ogni città, con un braccio sullo stomaco a fermare i morsi della fame e con l'altro a cercare qualcosa che abbia un aspetto vago di commestibile, frugando ai lati della strada e tra cumuli di immondizia. la notte a cercare un cartone o uno straccio su cui appoggiare il proprio corpo sfinito; spesso, bisogna arrampicarsi sulle lamiere di qualche edificio, di una stazione, per non essere acchiappati e bastonati da poliziotti incredibilmente avversi ad una stentata esistenza fuori da ogni immaginario. al mattino e già stanchi morti sui grossi sacchi di juta pieni di plastica raccolta di notte e di giorno, frugando e scavando ogni dove, pur di vendere un pò di chili di questo materiale riciclabile.
ragazzi ed anziani, distesi e doloranti, impossibilitati a spostarsi, intenti a staccare una ad una le pulci da una barba ispida da mesi di cure impossibili. piegati su sé stessi, figli di un dio distratto, senza riuscire ad approfittare nemmeno di un offerto cartoccio con verdure e lenticchie.

 

mai e poi mai...

 

una storia speciale

 

regali: kovalam

stampa professionale su carta professionale

30x45 cm  13 euro
40x60 cm  20 euro
50x75 cm  30 euro 

ritirare la barca

 

regali: anjuna

 

Stampa professionale su carta fotografica

30x54 cm  15 euro
40x72 cm  25 euro
50x90 cm  35 euro

 

stato di goa

 

regali: spiaggetta

 

Stampa professionale su carta fotografica

20x46 cm  12 euro
30x69 cm  20 euro
40x92 cm  30 euro

 

palolem

 

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