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LA RIVELAZIONE DEGLI ANTICHI CAVALIERI

Post n°76 pubblicato il 31 Gennaio 2010 da giove.8910

Gian Marco Bragadin

C’e stato un tempo che Malta, l’isola dei Cavalieri di S. Giovanni, poi divenuti Sacro Ordine Ospitaliero dei Cavalieri di Malta, era il ponte ideale tra la Terrasanta e la Francia, allora Centro della Cristianità. Terra ideale, finite le Crociate, per mantenere e perpetuare lo spirito dei Cavalieri del tempo prima , templari o poi altri ordini di monaci guerrieri o cavallereschi. Essere cavaliere un tempo, povero soldato di Cristo, non significava solo combattere per il Cristo o assistere feriti, morenti o pellegrini. Ma soprattutto significava essere al servizio di Dio, per ogni causa ed in ogni momento, cioè essere soldati del Cristo, che andava servito con amore, onore, fede, devozione per la gloria di Colui che era il CAVALIERE DI TUTTO e di TUTTI. Questi erano gli ideali dei Cavalieri di un tempo, preparati a sottostare ad una rigida disciplina e ad offrire la propria vita per la gloria del Redentore. Sono tornato a Malta, forse dopo secoli, come tanti altri che furono Cavalieri, ed ho ricevuto dai Maestri un messaggio durissimo. Oggi nel mondo chi si è reincarnato ed era stato Cavaliere, non è più degno di portare quel titolo, perché con il passare dei secoli sono stati persi gli ideali, i sacri principi, che erano la forza dei Cavalieri, i valori su cui fondavano la loro disciplina. I monaci guerrieri che avevano dominato la scena europea delle Crociate al XVII secolo almeno, i depositari dei segreti più occulti, custodi delle grandi verità della nostra storia e della parola del Cristo, oggi, diceva il messaggio, hanno inseguito il potere, il danaro, i piaceri del mondo, come tutti. Anche quando erano ai più alti gradi delle sette segrete, degli organismi del potere economico e politico più o meno occulto, dei vari ordini ecclesiastici o vicini alle Chiese. E i Maestri ci ricordano tutto questo, come lo ricordano ad ogni uomo e a ogni donna che hanno perduto la fede, i principi e gli ideali del vivere secondo natura e coscienza. Un pellegrinaggio a Malta, nella Cattedrale di San Giovanni, dove centinaia di lapidi intarsiate di marmo colorato, ci ricordano la potenza e la gloria dei Cavalieri di un tempo, è come un viaggio nella nostra storia passata, alla ricerca dei sentimenti e dei principi che abbiamo perduto. Davanti a quelle tante lapidi, di nobili Cavalieri francesi, italiani, tedeschi, vissuti soprattutto tra il 1500 e il 1700, cercavo tra i nomi o le scritte in latino, qualche indicazione o riferimento che potesse farmi capire in quale di quelle tombe potevano esserci le ossa di chi aveva vissuto con la mia anima in quei tempi. E qual era stato il suo nome, il suo casato, il blasone, la nazionalità, le gesta, la gloria. Una ricerca senza fine, di lapide in lapide, questo ha un nome che somiglia al mio, questo aveva combattuto a Lepanto con un mio avo, quell’altro aveva i miei stessi natali, questo ha uno stemma che mi è familiare. E così via. Dopo alcune ore di ricerche, dopo aver fatto tante foto, e dopo qualche visita nell’attiguo museo, per rifarmi al vista con uno dei quadri più straordinari di tutti i tempi, il martirio del Battista di Caravaggio, mi chiusi in meditazione in un angolo di quella straordinaria Cattedrale, ricchissima di storia e di tesori artistici. La mia ricerca di quello che fui, sembrava fallita. E da dentro una sensazione, poi un pensiero, sempre più forte e chiaro mi saliva dal cuore alla mente. “Che cosa sei venuto a cercare tra tante tombe? Chi eri? E perché vuoi saperlo? Per vanità? Per curiosità? E che ne fai di un nome o della polvere di povere ossa? Non è una tomba o un nome quello che devi venire a cercare qui. Ma è lo spirito del Cavaliere che eri che devi cercare e trovare. Prega, supplica di trovarlo, perché è quello spirito che ha portato nel mondo i “poveri soldati di Cristo” di un tempo e che rese straordinaria, meravigliosa, la loro missione. E se tu credi di essere stato un Cavaliere, e di aver dato la vita sulle mura di Gerusalemme, o nell’assedio di Malta, o per qualsiasi altra azione a difesa dell’onore del Cristo, è quello lo spirito, l’ideale che devi ritrovare e che devi mettere al centro della tua vita, dentro il tuo cuore, per farti tornare a combattere. Non più contro gli infedeli, o i nemici del tuo Ordine, ma contro altri nemici, che cercano di impedire la tua nuova missione, o forse contro te stesso, quando sei preso dalla paura di non farcela, e vorresti abbandonare tutto per i piaceri del mondo. Ognuno di noi può trovare dentro di sé lo spirito del Cavaliere. Lo trovi, lo rafforzi, lo faccia diventare la bandiera della sua fede. E con questa bandiera spiegata potrà ricominciare a correre per i sentieri più gloriosi della sua strada, con rinnovato ardore, al servizio del Cavaliere di tutti i Cavalieri.

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>> Templari, la storia su aPPuNti di ViaGGio
Ricevuto in data 22/10/10 @ 10:09
~~~oOo~~~ Un Cavaliere è devoto al valore il suo cuore conosce solo la virtù la sua spada difende...

 
Commenti al Post:
linaladu
linaladu il 13/02/10 alle 20:40 via WEB
il mondo dei templarimi ha sempre avvascinato un po' tutti,anche a me in prima persona,ma in verita',loro hanno sempre nascosto,moltissime cose,sono diventati ricchi,formando ordini nuovi,i primi templari erano poveri,cosi' tutti credevano,ma sono stati loro a saccheggiare il tempio di gerusalemme. vorrei poterti dire tante cose,ma mi riservo al momento opportuno. ciao dolce notte.lina.
 
hengel0
hengel0 il 26/03/10 alle 11:50 via WEB
Buon fine settimana tesoro mio..tvtb...Bacini a cuoricino..Hengel
 
RICKYDUE
RICKYDUE il 28/04/10 alle 13:35 via WEB
Un crissimo saluto..^__^ Ricky
 
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certo,caro amico,DIO e' personale,ma non credi,che...
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CROCE DELLE8 BEATITUDINI

templaretemplari 

 

Tra le croci simboliche annoverate nel gruppo dei simboli templari, ve n'è una che ha un'importanza particolare, la Croce delle Otto Beatitudini, così chiamata perché presenta otto punte, o cuspidi, nella sua periferia esterna. Questa croce, dipinta solitamente nel colore rosso sugli edifici sacri (vedi, ad es., su questo sito, la Chiesa templare di San Francesco, a Sermoneta, Latina), era comune anche all'Ordine di San Lazzaro ed a quello degli Ospitalieri, ed è rimasta oggi l'emblema ufficiale dei Cavalieri di Malta, eredi degli antichi Ospitalieri di San Giovanni e di Rodi. Questo simbolo deriva direttamente dall'Ottagono, tracciando alcune delle sue diagonali e dei suoi raggi, e pertanto ne eredita tutta la simbologia associata all'Ottonario. Una delle sue caratteristiche fondamentali è che essa si raddoppia in una croce interna più piccola (si veda, in proposito, anche la successiva figura 2, che riporta le linee di costruzione), formata da quattro triangoli isosceli identici, opposti al vertice, che assumono la forma di una croce patente

 

IL BALTEO

Al termine al Neo-Cavaliere viene consegnato:
  1. Il Balteo, una sciarpa bianca con i simboli che richiamano i valori cristiani, a perenne ricordo di percorrere definitivamente la Via Iniziatica per pervenire alla Redenzione dello Spirito.
  2. La Spada, per combattere contro l’Ingiustizia, senza mai considerare come nemico l’avversario sconfitto, ma avendo la forza di esercitare la Misericordia.
  3. Il mantello bianco, con una Croce della Passione rossa sul petto sinistro, a simboleggiare la purezza che devono sempre avere le azioni del Cavaliere Templare, con l’aiuto del cristianesimo iniziatico.
 

ORDINE DEI CAVALIERI TEMPLARI

Con la seconda Crociata gli eserciti di Goffredo di Buglione, Boemondo di Taranto e numerosi altri, nel 1099 conquistarono Gerusalemme, ma la morte dopo un anno di Re Goffredo tolse alla Cristianità la forza e l’ organizzazione necessarie a mantenere un territorio ostile per mentalità e religione. Il nuovo Re di Gerusalemme Baldovino II riusciva a malapena a conservare i territori occupati, dovendo affrontare diatribe interne e grossi problemi col Patriarcato di Costantinopoli.
Le strade e i pellegrini erano quindi facilmente soggette ad attacchi ed imboscate, fino a quando la loro difesa venne assunta da un nuovo tipo di milizia costituita da monaci combattenti, gli Ospitalieri, i Templari e altri.

tempioNel 1118 i nobili cavalieri Ugo de Payns e Goffredo di Saint-Omer insieme ad altri sette cavalieri, si recarono in Terra Santa, ricevendo da re Baldovino II l’ autorizzazione a fissare la loro residenza in un edificio che aveva qualcosa di storico e leggendario insieme: c’ è chi sostiene che era costruito sulle macerie del Tempio di re Salomone, chi su quelle del Tempio di Erode a sua volta costruito sulle macerie di quello di re Salomone. L’unica certezza è che si trattava di un luogo ritenuto sacro, posto sulla spianata del Tempio - e da qui nacque il loro primo nome “Cavalieri del Tempio” o “Templari”. Successivamente l’edificio divenne la Moschea araba di Al Aqsa, che oggi tra gli islamici è superata in sacralità solo dalla Mecca e da Medina.
In breve tempo quei nove divennero una schiera numerosa richiamata dalla Fede o da qualcosa di più terreno. E qui comincia il rincorrersi di certezze, dubbi ed ipotesi.
Non vi sono dubbi invece che tra il 1125 e 1127 l’ Abate Bernardo di Clairvaux redige la “Regola dei Cavalieri del Tempio”, che viene approvata dal Concilio di Troyes, con il Papa che promuove i Templari al rango di Ordine Sacro alle sue dirette dipendenze, quale Organo ufficiale della Chiesa in Terra Santa, con tutti gli onori, prebende ed esenzioni conseguenti.

 

MALTA

Ordine Cavalieri di MaltaIl Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta ebbe inizio intorno al 1080 come Ordine religioso di obbedienza benedettina, quando venne istituito a Gerusalemme un ospedale, intitolato a San Giovanni Battista, per la cura dei pellegrini che si recavano in visita alla Città Santa, ancora in mano mussulmana.
Per questa ragione i monaci erano anche conosciuti come “Ospitalieri”.
Nel 1113 vennero riconosciuti dal Papa come un Ordine religioso dedicato alla cura dei poveri e dei malati. Infine dopo il 1128, sulla scia ed esempio dei Cavalieri Templari, si trasformarono in ordine militare, pur conservando le funzioni ed il nome di Ospitalieri di San Giovanni. In questa veste svolsero un ruolo importante in difesa dei possedimenti cristiani in Palestina e Siria per tutto il tempo delle Crociate. Sull’ esempio dei Templari essi stabilirono una fitta rete di Commende in tutta l’ Europa cristiana, da cui traevano le risorse umane ed economiche per le operazioni in Terra Santa.
Con la caduta del regno di Gerusalemme nel 1291, gli Ospedalieri trasferirono il loro quartiere generale a Rodi, che governarono come potere sovrano. Per questa ragione l’ Ordine è conosciuto anche con il nome di Cavalieri di Rodi.
Nel 1522 i Turchi conquistarono l’ isola, e i Cavalieri si trasferirono a Malta, assumendo quindi il nome di Cavalieri di Malta con cui sono conosciuti oggi.
Napoleone Bonaparte si prese l’ isola nel 1798, e da quel momento le funzioni militari dell’ Ordine cessarono, e il loro unico compito rimase quello originario di Ospedalieri.
Nel 1834 l’ Ordine stabilì il proprio Quartier Generale a Roma, dove si trova tuttora. Esso è ancor oggi riconosciuto come Ordine Sovrano da molti stati, compreso quello italiano, che gli riconosce il diritto di extra-territorialità.
Già in questa breve cronistoria risalta il passaggio dalla leggenda ebraica del Tempio di Salomone ad una visione dei principi cristiani.
La cerimonia ha due tempi: nel primo al Neofita viene fatto rivivere un episodio relativo allo sbarco di Paolo nell’ isola di Melita (Malta), che termina con un’ agape mistica con la quale riceve il simbolico Mediterranean Pass, che ricorda il lasciapassare che veniva dato ai pellegrini che si recavano in Terrasanta. Uno dei più importanti doveri di un Cavaliere di Malta è infatti quello di far rispettare il Mediterranean Pass e le sue finalità simboliche.
Nella seconda parte il Candidato percorre diversi viaggi simbolici in mezzo a colori e parole di passo altrettanto simboliche, che vanno dal bianco della Purezza e della Nascita, al Giallo della vita fisica sublimata in Ascensione.
Al termine il Priore consegna al neo Cavaliere la croce ad otto punte
dell’ Ordine, rammentandogli che esse stanno ad indicare le otto Beatitudini.
La divisa del Cavaliere di Malta è un mantello nero, simbolo di Umiltà, che ha sulla parte sinistra del petto una croce bianca ad otto punte.


 

GRAN COMMENDA

Il Gran Commendatore ¬

“Il soldato ha la gloria, il monaco il riposo.
Il Templare abiura l’uno e l’altro.
Riunisce ciò che le due vie hanno di più duro: il pericolo e l’astinenza.
La grande questione del Medio Evo fu per lungo tempo la Guerra Santa, la Crociata;
l’ideale della Crociata sembrava compiuto nell’Ordine del Tempio.
Era la Crociata divenuta fissa e permanente.”
Michelet

Emilio AttinàL’uccisione del Gran Maestro dell’Ordine del Tempio, Jacques de Molay, e la conseguente dispersione degli appartenenti all’Ordine, e la confisca dei beni Templari, determinarono la fuga degli appartenenti stessi verso vari stati europei.
Molti di essi trovarono accoglienza in diversi Ordini Cavallereschi per cui la gloriosa Tradizione Templare non solo si conservò ma venne trasmessa alle generazioni future.
La Commenda dei Cavalieri Templari è il terzo dei Corpi rituali che formano il Rito di York e fa capo al Grande Accampamento dei Cavalieri Templari degli Stati Uniti di America

 

MOTTO TEMPLARE

Motto latino dei cavalieri templari: "Non a noi, non a noi Signore dà gloria, ma al nome tuo" corrispondente all'inizio del Salmo 114,1 della Bibbia C.E.I.; del Salmo 115,1 della Bibbia di G. Diodati).
 

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