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11 marzo 2008

Post n°2 pubblicato il 16 Luglio 2008 da dajolina

Ancora oggi, il giorno è passato, terminato, scivolato, pianto, esploso, rinnegato, impaurito e finito. Quasi. Potrei prolungarlo, dovrei prolungarlo ma non lo faccio per noia, per la mia natura svogliata per quel formicolio nello stomaco che non indica un sentimento ma la fame depressiva che mi prende ultimamente. Stronzate. Fiumi e fiumi di stronzate escono dai miei pensieri, scivolando nelle mie vene, passano per il mio corpo, si concentrano nelle mie dita e scrivono scrivono scrivono fiumi di stronzate, quelle stesse che compongono la mia vita, oggi, azzardatamente, felice.

Sì, felice. Oggi per un istante sono stata felice. Non so se quella era la vera felicità, se era felicità. Ma un masso è caduto giù dal mio petto, frantumandosi, lasciando liberi i miei polmoni, lasciando libera me stessa. Ora m'attende solo il falò.

Erano giorni che convivevo con quel masso nello stomaco, sui polmoni, erano giorni che lo avevo con me, represso che cresceva, che stamane era nella sua crescita migliore, fotosentizzava, cresceva,  che ad una sola parola...puff. Frantumato in mille pezzi in un pianto liberatorio, sì, liberatorio e felice.

Sono lontana dall'essere chi voglio. Sono lontana dall'essere chi non voglio.

Si ha ciò che si vuole ma non ciò che si desidera.
Oggi ho desiderato. Oggi ho voluto un desiderio ed in fine l'ho avuto. Oggi ho avuto un desiderio.

Grazie papà. Grazie Dio

Volevo ricordare l'11 marzo. A volte, rileggo quello che scrivo, e non mi ci ritrovo.
Rileggo dopo mesi, cose scritte al momento, e non mi riconosco in quelle parole.

Mi vedo una persona diversa, a momenti.

Sono felice di non capirmi, a volte.

 
 
 
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