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Creato da: gentechepensa il 08/07/2009
guardare in faccia la realtà senza mentire a se stessi

 

 

La Russa a Tg24 dimosta incosapevolemente a cosa sia ridotta la democrazia...

Post n°13 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da gentechepensa
 
Foto di gentechepensa

 

Ignazio La Russa, commentando a Sky24, le inchieste dei giudici, ha tuonato: "non permetteremo a nessuno di scegliere al posto nostro. Saremo noi a scegliere i nostri candidati". Si riferiva ai giudici, ed è giusto che non siano i magistrati a scegliere i candidati... ma il problema è che quel "noi", non è referito di certo al popolo italiano, quanto a "loro", i politici. La dichiarazione di La Russa, suona come un tremendo monito. Saranno "loro", i politici, a non permettere a nessuno di intromettersi nella "loro" cosa. La politica.

E' vero. I magistrati devono indagare, condannare eccetera. Certamente non spetta a loro decidere chi sia da eleggere, il loro compito è decidere chi sia da mettere in galera (il che in realtà è comunque messo in seria discussione da chi sta al potere...)!

Ebbene la dichiarazione di La Russa: "non permetteremo a nessuno di scegliere al posto nostro, saremo noi a scegliere i nostri candidati" è l'inconsapevole e inconscia manifestazione di una verità. Il nessuno, ovvero chi non dovrebbe intromettersi nella decisione della politica, non esclude solo i magistrati, ma chiunque non sia il dirigente di un partito.

La tendenza della classe politica attuale (e non solo di La Russa e della sua parte) è di eliminare ogni vincolo democratico, lasciando al voto, alle elezioni, una funzione più nominale che altro: la decisione del polo vincitore.

Quanto alla scelta dei rappresentanti, ovvero della non trascurabile schiera della centinaia di deputati e senatori, questa è lasciata alla decisione arbitraria dei partiti, grazie alla terribile legge che istituisce le liste bloccate e di fatto elimina ogni ingerenza degli elettori su chi debba andare a Roma.

Fortunatamente principi più democratici valgono per i sistemi elettorali degli enti locali e delle regioni, ma la realtà è solo una:

loro, i politici, voglio decidere tutto e non vogliono permettere a noi (cioè a tutti gli altri, magistrati e normali elettori) di decidere niente.

Loro decideranno.

Noi, come al solito, pagheremo (in tutti i sensi).


 
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La Corte Costituzionale boccia il Lodo Alfano. Un segnale che lo strapotere di Berlusconi è arginabile.

Post n°12 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da gentechepensa
 
Foto di gentechepensa

La Corte Costituzionale ha oggi bocciato il Lodo Alfano che sospende i procedimenti penali a carico delle cariche più alte dello stato. La pronuncia della Corte è un segnale forte in un momento in cui molti ravvisano un eccessivo concentramento di potere in capo ad una sola persona. Al di là della correttezza o meno della decisione, è importante che al Governo sia stato ricordato che anche il potere di un esecutivo ben sostenuto politicamente non è illimitato.

La Corte ha ravvisato che il Lodo Alfano si scontra con i principi dettati dagli articoli 3 e 138 della Costituzione. Sinceramente preferisco non commentare la decisione sul piano del diritto. Perchè è abbastanza ovvio che la questione sia piuttosto discutibile (e ne è prova la decisione non all'unaminità della Corte). Il fatto più interessante di questa notizia è un altro.

La Corte, con questa decisione molto attesa, e sul cui esito il pronostico era probabilmente contrario, ha mandato un importante messaggio al Governo.

E' giusto che il Governo faccia il suo lavoro. Ovvero governi. Fin qua siamo d'accordo tutti. Se ci sono delle decisioni da prendere: bene. Vengano prese. Un po' di concretezza gli italiani se l'aspettavano. Però - diciamolo francamente - il Governo ultimamente sta esagerando in un senso opposto. Mentre solitamente i nosrti governi brillano per incapacità di decidere e lentezza, questo Governo sta facendo troppe cose. Col rischio di farle male e talvolta di farel con prepotenze e senza rispetto per le regole.

Il Lodo Alfano, uno dei primi provvedimenti "forti" presi dal Governo era stato criticato fortemente. La classe politica è già abituata ad autodifendersi, creando appunto leggi e strumenti per rendersi intoccabile. Non per niente la definizione di "casta" che tanto bene si confà alla classe politica italiana.

Ebbene la Corte Costituzionale ha dimostrato che non tutto è possibile. Anche per una coalizione di Governo forte e coesa come non mai nella storia recente (e forse in assoluto) del nostro Paese, ebbene per tutti esistono dei limiti, come è giusto che sia.


 
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Il Passante di Mestre non ha il "new jersey". Qualcuno morirà, solo allora lo installeranno. Come sempre in ritardo.

Post n°11 pubblicato il 31 Agosto 2009 da gentechepensa
 
Foto di gentechepensa

 

 

Il Passante di Mestre, a parte le polemiche e l’intasamento del primo agosto, ha superato l’estate con un bilancio positivo. Il vero scandalo è che sia stato costruito senza la barriera centrale in cemento del tipo “new jersey”. Come al solito bisognerà aspettare un incidente mortale ripreso dalla tv per installarlo (con grande spreco di denaro e il sacrificio di vite umane).

Il primo agosto, i chilometri di coda sul Passante hanno scatenato la polemica. Ma l’episodio è stato unico nel corso dell’estate, mentre in passato i disagi capitavano quasi ogni weekend (e ogni mattina di tutti i giorni dell’anno). Inoltre, anche il primo agosto, la coda si è verificata solo in una direzione e non è stata causata dal Passante, ma dall’assenza della terza corsia sul tratto di A4 che da Venezia conduce a Trieste. Laddove il Passante a tre corsie e la tangenziale di Mestre a due corsie si uniscono in una sola autostrada.

Il Passante era una necessità assoluta da anni. Lamentarsene è ridicolo. Certo: non può risolvere tutti i problemi di traffico del nord-est, ma ciò non significa che non andasse fatto.

Nessuno invece ha notato un errore gravissimo, intollerabile per un’opera inaugurata nel 2009. Tra i due sensi di marcia è stato installato un obsoleto guard rail del tipo “a doppia onda”. Percorrrendo il Passante, è incredibile notare che il tracciato nuovo presenta questo vecchio e inefficacie sistema di divisione e che, appena finito il Passante e ci si immette sulla vecchia A4, appare un lungo tratto munito di “new jersey” nuovissimo e appena installato.

La ragione di questo paradosso è sempre la stessa. La mancanza di lungimiranza che contraddistingue i nostri politici.

Per risparmiare qualche euro, tutto il Passante è stato realizzato con un vecchio guard rail.

Invece nel tratto vecchio, dove recentemente si è verificato l’orrendo incidente del camion che ha bucato di slancio il guard rail (link al filmato di youtube), il vecchio guard rail è stato sostituito dal “new jersey”.

Così accadrà anche col Passante. Quando ci sarà una tragedia (purchè questa sia registrata e venga trasmessa sui telegiornali) allora si fermerà tutto e si appalterà d’urgenza la sostituzione del guard rail. Mi sembra più che logico e chiaro che la tripice operazione di: installare il guard rail, smantellare il guard rail, installare al suo posto il divisorio in cemento con l’autostrada aperta al traffico, sia un’operazione MOLTO più costosa che mettere fin dall’inizio il “new jersey”.

Senza contare che qualcuno dovrà per forza morire per dare la sveglia a chi ci governa.

 
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Tremonti sì alla Cassa del Mezzogiorno... però intanto...

Post n°10 pubblicato il 31 Luglio 2009 da gentechepensa
 
Foto di gentechepensa

Tremonti ha oggi dichiarato di voler eliminare la degenerazione politica che deriva dalla distribuzione di fondi a pioggia nelle aree meridionali. Per la soluzione - ha detto - ci si potrebbe ispirare alla vecchia Cassa del Mezzogiorno. Intanto, però, il Governo fa piovere finanziamenti sulla Sicilia...

 

Tremonti, intervistato oggi a SkyTg24, ha parlato bene. Sui finanziamenti che dall'alto giungono alle varie zone disagiate, ha notato che essi producono (e hanno effettivamente prodotto) la "degenerazione della vita poltica, perchè hai fatto girare troppi soldi in troppi modi". Tremonti ha ricordato che l'enorme cifra finanziata per il Sud dalla Comunità Europea è stata divisa in migliaia di piccoli progetti: "agriturismi, fontane, vasi di fiori..." ma è mancata una visione d'insieme, che - date le cifre messe a disposizone - sarebbe stata possibile e veramente utile.

Il punto è cruciale. Tremonti, bisogna ammetterlo, l'ha individuato: se a richiedere il finanziamento è il piccolo assessore, questo si preoccuperà di favorire il ristoratore locale che vuole ripavimentare la cucina.

Ma i fondi europei (in questo esempio, ma lo stesso vale per quelli statali) sono stanziati a favore delle zone a basso sviluppo affinchè queste possano crescere o rinascere. Rinnovare i locali di un'osteria o rifare la fontana del paesello può essere anche utile, ma non quanto un sistema di opere infrastrutturali, che sarebbe stato possibile realizzare con la quantità di denaro stanziata negli ultimi anni.

Tremonti rispolvera la Cassa del Mezzogiorno, non come esempio positivon in senso assoluto, ma come idea di un organo unico che coordini i finanziamenti affinchè siano finalizzati allo sviluppo dell'insieme e non del particolare. Sganciandosi, data la dimensione dell'organismo, dai particolarismi politici locali e quindi (tentando di) non favorire il clientelarismo che spesso si annida come parassita gigante in ogni centro distributore di soldi pubblici.

Il principio è giusto. Peccato che nella stessa intervista, Tremonti ammetta che, per intanto, grossi stanziamenti partiranno da Roma in direzione Sicilia. Si parla di OLTRE QUATTRO MILIARDI DI EURO...

E giustifica tutto ciò sottolineando che "la Sicilia, a differenza delle altre regioni, ha progettato un piano". Omettendo di avere, in nome della fedeltà al feudo meridionale di Berlusconi e per tacitare i meridionalisti alla Lombardo, ceduto ancora una volta al particolarismo clientelare politico. Come al solito, parlare bene e avere l'intelligenza di centrare il problema non significa - in politica - agire di conseguenza.

 

 
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Brunetta, attenzione... Cosa stai combinando? Regali soldi ai poliziotti fannulloni????

Post n°9 pubblicato il 22 Luglio 2009 da gentechepensa
 
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Con la sua battaglia, Brunetta ha ridotto in modo considerevole i giorni di malattia nella pubblica amministrazione. Bene. Ma nessuno sa e nessuno dice che l'applicazione del Premio di Produttività alla forze dell'ordine, in pagamento in questi giorni, è un clamoroso "premio per tutti", anche per chi non HA LAVORATO NEANCHE UN GIORNO IN TUTTO IL 2008. In barba al principio di "premiare i migliori". Brunetta si è fatto fottere dai sindacati della Polizia e dai Cocer dei Carabinieri?

Un piccolo esempio di buona predica e cattivo razzolare. Inaspettato, a dire il vero.

Brunetta, grande sostenitore della tattica del "bastone e della carota" ma soprattutto nemico dichiarato dell'antichissimo tarlo della pubblica amministrazione, che è il principio di indifferenziazione, ovvero il trattare allo stesso modo chi lavora benissimo e chi malissimo, senza alcuna azione incentivante... proprio Brunetta ha consentito una vera e propria schifezza. Ma soprattutto un vero e proprio insulto all'efficienza cui aspira.

In questi giorni è stato firmato l'accordo ed è in pagamento il Premio di Produttività per gli appartanenti alle forze dell'ordine nazionali (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale eccetera). Il premio (ufficialmente definito Fondo per l'efficienza dei servizi di istituto) consiste in un quantitativo in denaro distribuito ai dipendenti, anzitutto come risarcimento per alcuni particolari disagi (servizio in alta quota, reperibilità eccetera) che però interessano solo un numero limitato di dipendenti. Molto più importante è invece la parte del fondo che è attribuito genericamente a tutti i dipendenti, quale "premio" per l'efficenza.

Negli anni passati era un sostanziale premio di produttività (o premio di presenza): per ogni dipendente veniva contato il numero dei giorni effettivamente lavorati e pagata una certa somma (circa 2 euro lordi) al giorno di presenza. Così, chi aveva lavorato di più, percepiva un premio maggiore (come media si trattava di circa 500 euro netti a testa, ma a chi avesse fatto tanta malattia poteva essere ridotto fino a zero).

Quest'anno invece, a gran sorpresa, proprio mentre Brunetta predica il bastone e la carota (ma la carota per premiare i migliori, NON PER TUTTI!!) ecco... il premio è invece distribuito in modo indifferenziato per tutti. Non importa se malati per 10 mesi... addirittura percepisce il premio chi sia assente "senza giustificato motivo" (cioè in pratica chi decide arbitrariamente di non presentarsi al lavoro senza nemmeno essere malato) purchè non per più di 15 giorni al mese (pazzesco). (ecco in formato Pdf il documento fimato dai sindacati di Polizia).

Non va bene, Brunetta. Fare grandi proclami pubblici e poi farsi gabbare dai sindacati di Polizia come un novellino. In questo modo il ministro si è chianato all'antico e dannosissimo principio dell'indifferenziazione, vero nemico per l'efficenza (altro che fondo per l'efficienza...).

Cosa potremo cambiare continuando così?

 

 
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ESSERE MODERNOIDI

Il nostro è il pensiero modernoide.

Cosa vuol dire? Sul dizionario non lo troverete, però il concetto esiste e magari riusciremo anche a spiegarvelo...

Del resto, la scarsa presenza in natura del pensiero modernoide è proprio la causa della sua assenza dalle pagine dei dizionari e ciò non rende semplice il compito di spiegare cosa sia!

In sintesi è il saper pensare in modo incondizionato.

Con un esempio grossolano: è saper dire in modo imparziale se un fallo in area è da rigore o meno, a prescindere dalla squadra che si tifa. E' facile farlo se la partita è tra Sudafrica e Gabon... In politica, o nella vita di tutti i giorni è invece molto più difficile, perchè difficilmente siamo del tutto terzi al tema che si tratta.

Come dire: magari è giusto abbassarci lo stipendio se è troppo alto, ma difficilmente potremmo essere dalla parte del governo che ce lo abbassa.

Essere modernoidi è invece saper dire: "sì, me la sono presa in quel posto, mi hanno tolto lo stipendio, ma era giusto così, perchè prima prendevo troppo per quel che facevo". Questo, se davvero prima si prendeva troppo (altrimenti è solo una qualche forma di masochismo...), è un tipico discorso modernoide.

 

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