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25 aprile 1945: cosa è rimasto della Liberazione d’Italia?

Post n°6089 pubblicato il 24 Aprile 2017 da manu78_it

 25 aprile 1945 l’Italia viene liberata dal regime nazifascista. Il C.L.N.A.I. dichiara, nello stesso giorno, di assumere i poteri civile e militai anche al Nord.Celebre è l’annuncio fatto alla radio da Sandro Pertini, che proclama lo sciopero generale.“Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista. Per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine.Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire...

Gia' abbiamo superato situazioni in bilico, tra la vita e la morte, come le guerre e l dittatura.. ma siamo ancora qui..Forse il 25 aprile, questa Festa  Della Liberazione  puo' insegnarci davvero essere uniti e liberi, a diventare un popolo che crede in se stesso...

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Giuseppe il 24/04/17 alle 10:22 via WEB
La lotta dell’Ialia ieri e oggi è al cuore di tutti gli uomini liberi del mondo. Non ci siamo liberati del fascismo… ancora!
 
mah_40.it
mah_40.it il 24/04/17 alle 10:25 via WEB
vorrei porne due domande: è proprio in questo periodo che hanno creato la canzoncina “Bella ciao”? E non si sa l’esistenza del compositore, vero ? E ancora: chi è il personaggio che parla nella canzone come nella strofa “O partigiano, portami via”.
 
camile73_cb
camile73_cb il 24/04/17 alle 10:28 via WEB
Per parlare una lingua bisogna conoscere la sua storia, i suoi costumi, la sua cultura. Cioè, tutto quello che fa diversa la società italiana.La lingua è il riflesso, la espressione della cultura.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
sonodipassaggio il 24/04/17 alle 10:32 via WEB
Liberazione d’Italia; non dimenticare la contribuzione dei alliante. Piu di SEI MILLE (6,000) soldati CANADESE, si soldati di CANADA morte e in cimitero del Italia. Basta e basta il teatro di stati-uniti in Roma, mille e mille di soldati della allianza a pocco kilometri sud di Roma, soldati completamenti essausto, malati, ferriti ma non ”presentabile” per intrare a Roma.
 
mi_piaci15
mi_piaci15 il 24/04/17 alle 10:54 via WEB
la festa di una libertà conquistata con il sangue, durante una guerra civile e contro lo straniero invasore...
 
marcoste_it
marcoste_it il 24/04/17 alle 11:01 via WEB
La chiamiamo “Festa della Liberazione”, ma sarebbe più corretto chiamarla “Commemorazione della nostra Libertà”, nel rispetto dei tanti che sono morti per darci la libertà, dei tanti che sono morti per regalarci un sogno che si chiamava Italia. Dalle ceneri della guerra, nacque la Repubblica Italiana ed un nuovo Stato, una rinata Patria, quella che ancora oggi, nel 2010, salutiamo ad ogni sventolare del Tricolore. Eppure, siamo degni del sacrificio fatto da quegli uomini? Mi sento di rispondere no alla domanda. Abbiamo una terra bellissima, che il resto del Mondo ci invidia, ma non la valorizziamo, anzi, la svendiamo al miglior offerente. Di quel sogno che era l’Italia, cosa è rimasto? Non c’è giorno in cui non mi venga da chiedere cosa pensasse chi, ragazzo come tanti, con molta voglia di vivere e molti desideri in corpo, si ritrovasse a combattere in Russia, o a El Alamein o a Milano e vedesse cadere affianco a sé amici cari e commilitoni… E’ vero li ricordiamo con belle canzoni e gli dedichiamo almeno qualche ora nel corso dell’anno, ma è questo che davvero volevano? Se fossimo noi a combattere e morire, adesso, per la Patria, per cosa lo faremmo? O meglio, saremmo disposti a farlo? Da quello che si vede in giro e da quello che si sente ogni dì, non credo che ci sarebbero uomini disposti a tanto, oggigiorno.
 
alex_it_ab1
alex_it_ab1 il 24/04/17 alle 11:03 via WEB
Per questo, partecipare almeno un giorno all’anno ad uno di questi eventi commemorativi, dovrebbe non solo essere un obbligo morale, ma un momento in cui fare un minimo di pensiero proprio e riflettere su chi, qualsiasi persona sia, ha dato la vita per un ideale, per un qualcosa che lo ha spinto a dar battaglia ad altri suoi simili, suoi fratelli, suoi amici. Ricordando che c’è sempre una scelta, scegliamo non solo di ricordare, ma di continuare a tenere alti gli ideali di Patria, per un’Italia più forte e coesa, per un’Italia che viva e sappia dare vita.
 
mimma_serena
mimma_serena il 24/04/17 alle 11:13 via WEB
Un libro da ricordare : Uomini e no di Elio Vittorini (1908-1966) è uno dei primissimi libri sulla Resistenza ed è stato scritto tra la primavera e l’autunno del 1944, quando la lotta per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo era ancora in corso. Il protagonista del romanzo è Enne 2, capo di un gruppo di partigiani di Milano e personaggio problematico, intellettuale, tormentato da tanti dubbi esistenziali. Uomini e no è un libro che invita a riflettere sul senso profondo del combattere e del morire, sul bene e sul male presenti contemporaneamente in ogni uomo. Il titolo Uomini e no sembra proprio alludere a quanto di umano e di non-umano ci sia in ognuno di noi.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gianni il 24/04/17 alle 11:16 via WEB
.. Del 25 aprile non esiste piu' nulla, lacrime di coccodrillo per i polii del popolo italiano o di quello che ne e' rimasto
 
annalisa60_it
annalisa60_it il 24/04/17 alle 11:18 via WEB
OK...il 25 aprile 1945 è entrato nella storia d’Italia e sono d’accordo con te che la situazione di allora è decisamente cambiata. D’altra parte sono passati più di 70 anni. Sulle “lacrime di coccodrillo” concordo con te solo in parte: ci sono tanti politici (ma anche tanti cittadini comuni) che purtroppo mettono il bene privato davanti al bene pubblico, ma ci sono anche molti politici e cittadini onesti, che hanno piena consapevolezza del ruolo che svolgono.
 
kandy_77
kandy_77 il 24/04/17 alle 11:20 via WEB
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione: pero' ricordiamoci che uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo.
 
gianbrandi
gianbrandi il 24/04/17 alle 12:26 via WEB
Secondo me il 25 Aprile si festeggia. Si deve festeggiare. Perchè effettivamente (ed è sciocco chi lo nega) ci si è liberati da un tipo di oppressore che è il fascista. Ma non tutti possono festeggiarlo, perchè anche se ci si è liberati da un oppressore si accetta di sottostare ad un altro potere! E' sciocco ancora pensare di essere "liberati", perchè il tipo di oppressione è cambiato, ma la parola oppressione viaggia ancora tra le menti della gente. Non possiamo nè dire che il colore del potere è cambiato nè che si è effettivamente liberi. E' cambiato l'oppressore. La nostra non è una società libera, ma una società liberalista. Il libero mercato non è poi così tanto libero, ma liberalista. Non c'è solo il 25 Aprile Antifascista da festeggiare, ma bisognerà (e già da adesso) un nuovo "25 Aprile", quello definitivo, quello Antiautoritario. "Col liberalismo furono semplicemente messi in gioco nuovi concetti, e precisamente concetti umani al posto dei divini, connessi allo Stato invece che alla Chiesa, scientifici invece che religiosi, insomma, più in generale, veri concetti e leggi eterne invece che<princìpi e sistemi grossolani... In conclusione non mi sento affatto libero, perchè un oppressore c'è ancora...
 
giulia_770.it
giulia_770.it il 24/04/17 alle 15:08 via WEB
Due parole...festa della Liberazione Mah!..libertà e giustizia sociale dovrebbero camminare di pari passo...purtroppo ancor oggi ciò non accade...quindi che cavolo di libertà è?Un uomo non può considerarsi veramente libero se non ha un lavoro!...se ha fame? se va alla mensa dei poveri? se non puo' pagare l'università ai figli...è semplicemente un uomo umiliato...non d certo un uomo LIBERO!...
 
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