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PRIAPO E POMONA
Post n°126 pubblicato il 28 Luglio 2015 da giansartoretto
I vostri orti sono i nostri occhi,
verdi, perché riflettono il grande
mare di insalate.
Come fare per campare e merda
non mangiare,
Caro compare?
L’orto devi imbiarare.
Priapo e Pomona
Con voi la natura diventa
icona, dell’estate
e delle caldane:
- son chi in sta luce meridiana
pieno di assopimenti atroci,
neanche un batrace per chiacchierar…
me giro e tutto si tace
io solo cammino
a fianco c’ho il mio pino
l’ombra del quale mi avvolge
come un sudario di quiete.
Mens Lete
Brusa coverte.
Priapo e Pomona,
lui la guarda
lei lo ama,
il Priapo dio degli orti,
la Pomona, dea della verzura,
il primo feconda
cazzuto come un imbuto, senza tondo,
la seconda cura
la crescita, un’andatura
rigogliosa che il vento trascina
per tutta la dorata mattina,
Ma ecco che entra in campo una littorina
e là vicino, macchine da orbi,
percorrono la via,
un furgone di cassette
grida pomodori, monotono,
a chili sette, si fa sconto!
Con tanto di megafono
e il sacco pronto.
Io m’avvicino e chieggo con grazia, da solo:
- fammi assaggiare il pomodorino?
Ma va a ffanculo cretino!
Ed accelera
tra gli arbusti stecchi
lasciandomi con dua ficchi seccchi
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il 21/01/2015 alle 18:07
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