GIOIOSO

Le cronache dei giornali nazionali e internazionali puntano gli occhi sulla mia città, la citta di Napoli, dove è in corso quella che gli inquirenti e politici denominano guerra di camorra. Questo fenomeno non è una novità, si spara da decine di anni, basta ricordare la guerra degli anni '80, quella degli anni '90, quella dell'anno scorso a secondigliano e quella della Sanità oggi. Qui dove vivo è un territorio ormai  abrutito dalla violenza, dalle condizioni di miseria e di degrado morale e culturale che non fanno altro che aumentare le contraddizioni già esistenti. Si sono fatti piu' e piu' volte piani speciali, si è militarizzato il territorio, si sono fatti arrivare ulteriori fondi per le forze dell'ordine, per la sicurezza, ma il risultato di queste operazioni è stato quello che si continua ad ammazzare. La classe dirigente a mio avviso è la vera colpevole di cio'. Non possiamo immaginare di risolvere questa questione militarizzando il territorio senza creare un alternativa concreta allo stato di degrado, non si puo' fare un piano specilae e lasciare che si continui a vivere di miseria e sfruttamento. Le fazioni politiche continuano a passarsi la responsabilità di una questione che va avanti da secoli. Spacccio di stupefacenti, estorsione, prostituzione, abusivismo e quant'altro possono risultare una soluzione occupazionale in questa città? Questa mia domanda provocatoria la lascio a voi, lascio a voi la risposta.

Concludo col dire che secondo me fino a quando esisterà chi si comporterà in modo ambiguo e avrà il potere di gestire questa città e questa regione, fino a quando si gestirà con l'imbroglio e l'inganno la cosa pubblica, fino a quando ci saranno politiche assistenzialiste ed emergenziali volte a tamponare un problema e non a risolverlo, avremo sempre guerre di camorra e lo stato di abrutimento aumenterà sino ad arrivare al punto del non ritorno.

Quanti ne incrociamo ogni giorno, quanti di loro seguono la nostra ombra, quanta indifferenza c'è in alcuni di essi, quanta malinconia in altri. Ma ci sono anche quelli gioiosi, quelli sensuali, quellli che non vogliamo vedere, quelli che quando li incrociamo ci danno sensazioni e sentimenti sempre nuovi. A volte si guarda lontano, ci si guarda intorno e non ci si accorge di cio' che si ha, cerchiamo nelle mani di chi sappiamo non poter stringere nulla, cio' che sappiamo non avere. Gli sguardi di chi vive nella solitudine pesa su di noi, lascia a volte il segno dell'indifferenza, non ci si chiede, non ci si sofferma a cercare di capire, essa, l'indifferenza, ci travolge. Ma proprio quando si pensa che è tutto finito, ecco che arriva la sorpresa di uno sguardo. Che bella sorpresa diremo.... Quante cose spesso lasciamo che accadano senza soffermarci a capire il reale significato di esse. Un uomo guardandosi allo specchio disse a se stesso di non riconoscersi piu'...di non riconoscere il suo sguardo, il suo animo....Quel giorno nello specchio egli non riconobbe la parte piu' bella di se, non seppe riconoscere quello che in lui stesse accadendo...Non seppe riconoscere la crescita che avvenive in lui, lòa sua crescita, non seppe comprendere l'essenza del suo sguardo....