Creato da kickingforkicks il 06/12/2006

Lunghi Sn I Giorni..

Non so perchè, del resto, un vecchio residuo di morale filosofica, forse, che mi fa dire che in fondo non siamo qui per divertirci. Per far che, allora? Non ne ho idea, per durare, probabilmente, per ammazzare il tempo prima che lui ammazzi noi. (Le Benevole)

 

 

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1906 Richard Strauss - Salome

Post n°372 pubblicato il 12 Marzo 2010 da kickingforkicks
 
Tag: Musica

Introduzione, 1901, 1902, 1903, 1904, 1905.

La prima in teatro della Salome di Richard Strass avvenne il 9 dicembre 1905 a Dresda, cittadina all'estremo est della Germania. 

Però se c'è una data a cui accostare quest'opera è il 16 maggio 1906, quando fu rappresentata per la seconda volta, nella città di Graz, una delle città più grandi dell'Impero Austro-Ungarico. Un evento fondamentale per la musica dell'900 e non solo. Infatti oltre a grandi compositori europei di quel tempo o futuri (Puccini, Mahler, Scheonberg, Berg..) persino Adolf Hitler dichiarò, anni dopo, di essere stato presente quella sera (informazione mai accertata).
E in sala c'era anche chi non esisteva, come vi spiegerò più avanti.
Tutti lì per un'opera considerata dei censori dell'Impero come scandalosa e quindi impossibile la sua rappresentazione al Teatro di Vienna. Censura che non fece altro che aumentare la curiosità verso quest'opera.

Un colpo fortunato per la popolarità di Strauss che non aveva problemi ad avere i riflettori puntati. Anzi la popolarità avrebbe portato a più prestigio e quindi a più soldi. Attaccamento ai soldi che non cercò mai di nascondere come molti altri del suo tempo. Era fatto così Richard Strauss, era una persona sincera e schietta. Ed era sicuro di sé. Credeva nelle sue capacità. Sapeva che Salome meritava tutta l'attenzione possibile.
Non era mica un semplice sbruffone. Una persona che 9 anni prima compose l'apertura di Also Sprach Zarathustra, aveva già dimostrato quello che era in grado di fare.
La composizione di Salome costò 2 anni al compositore. Un periodo molto breve per l'epoca anche perché l'opera che rappresentava era solo una trasposizione musicata del dramma teatrale di Oscar Wilde del 1891. Ma la vicenda di Salome, per quando mutata nel tempo, risale addirittura al Vangelo Secondo Matteo.
Salome era una principessa di Giudea che, respinta da Giovanni Battista, chiede ad Erode, suo padrigno, la testa del profeta. La principessa per far avverare il suo desiderio eseguirà la Danza Dei 7 Veli per il tetrarca, il quale, nel suo desiderio incestuoso, accetterà di eseguire la decapitazione. Una volta tagliata la testa di Giovanni, Salome declamerà tutto il suo amore per il profeta e bacerà la testa servita su un piatto d'argento. Erode, guardando impotente questo scempio necrofilo che lo aveva inorridito, ordinerà ai soldati di giustiziare Salome.
Cosa si fa per amore, eh?!
Ma la storia è solo parte dello scandalo dell'Opera. Perché la musica che accompagna lo spettatore nella vicenda, non si era mai sentita. Composizioni grandiose che si frantumano in un istante. Atmosfere fluttuanti che esplodono all'improvviso senza alcun apparente senso logico. Persino la Danza Dei 7 Veli, molto sensuale, viene accompagnata da ritmi secchi che contrastano ritmi orientaleggianti e da una nenia lugubre che non solo non è erotica ma può solo far immaginare i fatti drammatici a cui lo spettatore in seguito assisterà. Il tutto concludendosi col rumore. Un esplosione di note, una disarmonia tra fiati e legni, che dura pochi secondi, giusto il tempo per giustiziare Salome e scoccare lo spettatore prima di accendere le luci.
Era iniziato il '900 nell'Europa dell'est come era iniziato in Francia con Debussy.
E Strauss smise di essere il nuovo Wagner. Iniziò solo a essere Richard Strauss.
Già nelle sue prime opere importanti nonostante strutture e grandiosità wagneriane, si poteva capire che Richard III (così lo chiamavano i colleghi, anche se un Richard II non c'è mai stato) era diverso da Richard I. Per esempio del simbolismo wagneriano non ce n'era traccia nel giovane Strauss che però compensava la mancanza con l'ironia.
Ironia che spesso sfociava in feroce satira (anche Salome per molti è la rappresentazione della corte di Gulielmo II). Persino in Also Sprach Zarathustra, con la sua apertura splendidamente wagneriana contiene giochi musicali come innesti di walzer viennese a mo' di parodia. In Don Chisciotte (1897) e in Una Vita Da Eroi (1898) personaggi chiave vengono sottolineati da musiche volutamente grottesche. Anche per questi cambi di atmosfere si arriverà a comporre le rivoluzionarie musiche di Salome.
Un'ironia corrispondente alla sua brillante personalità. Già, oggi, per la prima volta da quando abbiamo iniziato questa rubrica, Il Secolo Della Musica, parliamo di un artista di cui il carattere non vale meno del valore artistico, in quanto solo una persona con il carattere di Strauss (ribelle, ironico, schietto) poteva far avanzare così tanto la musica dal punto dove si era fermata nell'800.
E ancora di più Strauss oserà con la sua figlia ribelle di Salome, Elektra, di quattro anni più giovane. Nell'Elektra quello che era eccezione in Salome diventa regola. Strauss si fermerà ad un passo dalla atonalità che poi farà la fortuna di Schoenberg.
Dopo l'Elektra Strauss tornerà indietro. Forse per aver osato troppo o per paura che la sperimentazione diventasse fine a se stessa. Non perse certo l'ironia e continuò a comporre moltissimo fino alla sua morte nel '49, ma niente di importante come nei primi 20 anni di attività. Criticando aspramente anche molte composizione di Schoenberg che, in fondo, aveva ripreso il discorso dove l'aveva finito lui.

La sua popolarità non scese mai, fino alla sua morte (avvenuta l'8 settembre 1949) e iniziò soprattutto grazie a Salome, la sua opera più coraggiosa, che dopo la rappresentazione di Graz continuò ad essere rappresentata in altre decine di città del Europa dell'est. E tutt'oggi è tra le opere più rappresentate al mondo. E qui vi torno a parlare del personaggio che non esiste ma che era presente la sera a Graz. Infatti la serata fu anche descritta nel romanzo Doctor Faustus di Thomas Mann. La storia di Faust parla di un uomo che vende l'anima al diavolo in cambio della felicità. E' una storia che viene ripresa da molti grandi scrittori nel corso dei secoli (Goethe ci fece il suo libro più famoso) ma Mann ne cambiò punto di vista. Se infatti prima Faust era sempre stato un medico ora in cambiò della anima Faust nel romanzo di Mann chiede di essere il più grande dei musicisti. E così fu. Anche se condannato alla dannazione. Cosa che non succederà a Strauss (se collaborare superficialmente con il Terzo Reich si esclude - ma questa è un'altra storia) ma di sicuro il romanzo è ispirato alla sua storia. Poche volte un compositore aveva saputo coniugare arte e popolarità come Strauss. E come il personaggio del romanzo di Thomas Mann. Una cosa che destò molti sospetti nell'amico Mahler, che considerava la popolarità come una maledizione per l'importanza delle opere (anche se lui in popolarità era secondo solo a Strauss..). 
Vi lascio alle parole di Alex Ross, saggista di "Tutto Il Resto è Rumore" (che consiglio vivamente a chi ama la musica) per gli ultimi anni di Strauss:
"E Strauss sarebbe vissuto fino ad un età surreale. "Sono veramente sopravvissuto a me stesso," disse nel 1948. Al tempo della sua nascita, la Germania non era ancora stata unificata e Wagenr non aveva compiuto l'Anello di Nibelungo. Quando Strauss morì, la Germania era stata divisa in due nazioni, e i soldati americani fischiettavano Some Enchanted Evening per le strade"

P.s. Il precedente 1906 viene quindi cancellato (anche se lo lascio nel blog in quanto interessante soprattutto fuori dai confini musicali!!) perché aver parlato di Billy Murrey al posto di Richard Strauss è da deficenti.. 

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Commenti al Post:
OutOfTarget
OutOfTarget il 10/04/10 alle 09:42 via WEB
Con la danza dei sette veli in sottofondo ti dico che riesci sempre a stupirmi.
 
fucio02
fucio02 il 29/04/10 alle 13:49 via WEB
Il "mito tedesco" della musica era rappresentato da Richard Wagner. Effettivamente, collaborare con il III Reich fu di fatto un "patto faustiano". In quelle condizioni si poteva arrivare al potere ma si doveva essere complici di un regime criminale. Cordiali saluti.
 
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