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Costo del lavoro, sorpresa Italia: calo record grazie alla decontribuzione

Post n°956 pubblicato il 18 Marzo 2016 da giorgino41

In Italia calo record del costo del lavoro nell'ultimo trimestre 2015: -0,8% sull'anno, il dato più basso di tutta l'Ue.

lo indicano i dati diffusi da eurostat  che spiegano come invece il costo del lavoro sia aumentato in quasi tutta l'area euro (+1,3%) e nella Ue-28 (+1,9%). Nel trimestre precedente era aumentato di 1,1% e 1,9%. In generale nell’Eurozona, la componente salari è aumentata dell’1,5%, quella non salariale di 0,7%.

Per quanto riguarda il caso Italia il calo del costo del lavoro è da record: in particolare la componente non salariale (tasse e contributi che l’azienda deve pagare sul dipendente) è calata del 2,1% mentre la componente salariale è scesa di poco (0,2%). Il Paese con il maggior calo del costo del lavoro è l’Olanda che ha toccato il -8,2%.

Nel quarto trimestre 2015, il Paese con l'aumento più sensibile del costo del lavoro è stato la Romania (+11,4%), seguito da Repubblica Ceca (+8,6%), Lettonia (+7,7%), Bulgaria (+5,8%), Slovacchia (+5,3%) e Austria (+5,2%). I cali più sensibili, oltre all'Italia, Cipro (anche -0,8%), Olanda (-0,4%) e Lussemburgo (-0,1%). In Germania è aumentato di 2,1%, in Francia di 1,3%. Per quanto riguarda i settori, il costo del lavoro è aumentato dell'1,2% nell'industria, di 0,5% nelle costruzioni, di 1,3% nei servizi e dell'1,6% nell'economia non d'impresa.

Sempre Eurostat ha diffuso un altro dato quello relativo ai posti vacanti che aumentano. Nel dettaglio Eurostat spiega che il tasso di posti di lavoro vacanti nella zona euro era 1,6% nel quarto trimestre 2015, in crescita dall'1,5% del trimestre precedente e dello stesso periodo del 2014. Il tasso nella Ue-28 era 1,7%, e nel trimestre precedente 1,6%.

Tra gli Stati i cui dati sono disponibili, il tasso più elevato si è registrato in Germania e Regno Unito (2,6%), Repubblica Ceca (2,4%) e Belgio (2,2%). I più bassi in Polonia (0,5%), Spagna e Portogallo (0,6%). In Italia, i cui dati non riguardano però l'intera economia ma solo alcuni settori, il tasso di posti vacanti nell'ultimo trimestre del 2015 era 0,5%, in calo dallo 0,4% del precedente trimestre.

 
 
 
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