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BACK TO BLACK

He left no time to regret, kept his dick wet, same old safe bet. Me and my head high, and my tears dry, get on without my guy, you went back to what you knew, so far removed from all that we went through, and I tread a troubled track, my odds are stacked, I'll go back to back. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her and I go back to...I go back to us, I love you much; it's not enough, you love blow and I love puff, and life is a pipe, and I'me a tiny penny rolling up the walls inside. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her, and I go back to...

 

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SI DEVE ESIGERE PIÙ DA SE STESSI CHE DAGLI ALTRI

Se a un certo punto un'amicizia o un amore cessano, forse non sono mai esistiti davvero.


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S'I' FOSSE FOCO (SONETTO DI CECCO ANGIOLIERI)

 

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SMILE: THE LIFE IS SO GOOD!

 

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FIAMMELLA SEMPRE ACCESA NEI CUORI

L'importante è come si vive e non quanto.

 

THE SECRET (BY GIOV@NNI)

 

 

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LA NUVOLA BIANCA

Post n°748 pubblicato il 04 Marzo 2015 da menegi53
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le tende del balcone della mia camera si muovevano appena al soffio di brezza che veniva da est. Mi alzai per fermare le tende. Guardai fuori, e nel cielo blu della sera, schiere di nuvolette andavano qua e là portate dal soffio impetuoso dell’aria. Sembravano piccole mongolfiere tutte colorate e credetti di scorgere qualcosa di strano nella nuvola che mi sfilava davanti. In quella schiuma bianca, vidi riflessi il mio volto, i miei occhi, i miei capelli svolazzanti. La cosa mi impressionò molto. Rinchiusi la finestra e me ne andai a dormire. Non riuscivo ad addormentarmi però. Da dove proveniva quel richiamo? “Svegliati, vieni!” Mi misi a sedere sul letto, poi mi convinsi di avere sognato e tornai a dormire. Ma sul più bello, quella voce si fece udire di nuovo. Ancora una volta mi scossi, mi guardai attorno. Chi dunque m’aveva chiamato? Il cuore mi batteva forte. Pure, quella voce era reale. Aveva detto il mio nome! Istintivamente mi venne da pensare al volto che avevo intravisto in quella nuvola ed aprii la finestra. Rimasi deluso, non vedevo più nulla. I pensieri, improvvisamente liberi, presero la rincorsa come leprotti inseguiti dai cacciatori. Correvano, frugavano, esploravano ed io correvo dietro ognuno di loro. Non ero più una persona, ma tante, quanti erano i miei pensieri. Era come se da me fossero nate tante immagini uguali. Ad un certo punto, il pensiero dietro cui correvo svanì e mi ritrovai in una specie di palloncino, come quello che i ragazzini lasciano volare nei giorni di festa, non mi faceva paura il vuoto sotto di me. Altre nuvole mi tenevano compagnia. Mi sentivo come un bimbo tra le braccia della sua mamma. Voci cantavano, in un coro stupendo ma i cantori non si vedevano. In un giardino bellissimo, le nuvolette si aprirono e guizzarono fuori bimbi di ogni età, di ogni colore e si unirono ad altri mille che erano lì. Era, un asilo nido? Erano diversi l’uno dall’altro, ma avevano tutti qualcosa in comune che mi sfuggiva. Parlavano lingue diverse, eppure tutti si capivano. Ero rimasto un po’ in disparte ad osservare. Senza la mia nuvola mi sentivo a disagio. “Vuoi giocare con me?” Guardai incerta la bambina che mi si era avvicinata. Le sorrisi.: “Giocare con te? Non sono un bambino!”. “Ti sbagli! Siamo tutti bambini qui!”. Accondiscesi. “A che cosa giochiamo?”. “Ti piacciono le fiabe?”, “Credo di sì però… io non le so raccontare. Non me ne ricordo una.” “Sarò io a raccontartela; tanto per cominciare, te ne racconterò una molto bella. Potrebbe essere una storia vera!” La piccola cominciò a raccontare. Cosa strana era che, mentre lei raccontava, apparivano come su di uno schermo, immagini e luoghi che facevano parte della storia. Un giorno, arrivò Ester, da un paese lontano, diceva, oltre i monti, oltre il mare. Non aveva nulla con sé, solo la sua bellezza. Gli abitanti del paese, facevano a gara per ridarle il sorriso e la fiducia nell’avvenire, insieme a cibo, vestiti, affetto. Le ragazze erano invidiose di quella ragazza così bella dai capelli biondissimi. Intanto in paese molti giovani si erano innamorati di lei, Giorgio per esempio un giorno le chiese di sposarlo. Ma lei preferiva Franco, più bello e più ricco di lui. La bella forestiera, non sapeva chi scegliere, e decise di stare con l’uno e con l’altro. Incominciò a fare il doppio gioco, ma non si accorgeva di scherzare con il fuoco. Così, quando gli amici scoprirono la verità, vennero alle mani e uno di loro, gravemente ferito, morì. Per sfuggire agli insulti e alle minacce degli abitanti del paese, Ester fuggì attraverso la campagna, nascondendosi tra le spighe di grano non ancora maturo o tra i filari di girasoli che lì, crescono folti. Incominciò a girare di luogo in luogo in cerca di cibo e di lavoro. Era incinta, non aveva un mestiere, nessuno la voleva. Inoltre, nei dintorni, s’era diffusa la voce che lei portava disgrazie per la sua bellezza. Per non morire di fame aveva venduto i graziosi vestiti, i gioielli e tutto ciò che le era stato donato. Poi, qualcuno, le fece balenare l’idea che senza quel pancione, la vita sarebbe tornata a sorridere; le promisero che ne avrebbero fatto una stella, ma per realizzare ciò doveva liberarsi di quell’ingombro. Decise di farlo. In uno squallido ospedale il corpicino della bimba, sì, era una bambina, finì tra i rifiuti ma il soffio vitale no. Spaurito e triste si nascose in un angolo del cuore della mamma e volò via, in un sospiro mentre lei dormiva. ”E’ una storia triste, la tua le dissi. Perché hai voluto raccontarla proprio a me?”. “Ma non è finita!” Mi disse la vocina leggera come un petalo di rosa che sapeva di pianto. Riprese a raccontare dopo un attimo. “Mentre volava via, il piccolo soffio piangeva. Si sentiva smarrito in quel cielo immenso, senza la piccola culla di carne che gli avevano rubato. Un soffio di vento caldo la portò in questo bellissimo luogo che vedi”. Mi guardai intorno e vidi meravigliato un numero infinito di piccini che giocavano e danzavano in girotondo. E lei continuò: “La bimba però non aveva dimenticato la sua mamma che non le aveva voluto bene. Pensava a lei, ne sentiva la voce, qualche volta, anche il battito del cuore. In un angolo nascosto rimaneva a guardarla. E divenne il suo piccolo angelo che la proteggeva da ogni minaccia”. “Ma… Allora…!”. “Così la mamma cominciò a lavorare, e qualcuno si innamorò di lei ancora una volta: era un uomo maturo, gentile e buono. La prese con sé, la sposò e insieme andarono a vivere nel paese di lui. Ancora una volta la mamma rimase incinta. Ma, questa volta c’era lui che la proteggeva ed era felice di diventare padre. Nacque una  piccina molto graziosa, che crebbe, ed è diventata una ragazza gentile e felice”. Io la guardai con attenzione. In miniatura, quella bimba aveva i miei stessi lineamenti e i miei occhi, la mia stessa maniera di muovermi, quasi mi avesse studiato a lungo come un mimo. “Come ti chiami?”, le domandai infine, mentre il cuore mi batteva forte. “Non mi hai detto ancora il tuo nome.” “Il mio nome è Lisa, la mamma ha dato a tua sorella il nome che non ha potuto dare a me. “Allora tu sei…” “La tua prima sorellina. Da qui io posso vedervi e partecipare ai momenti belli o tristi della vostra vita. Per me, è una gioia sapere che la mamma non è rimasta sola e che nei suoi pensieri ci sono anch’io. E so anche che tu la vai a trovare spesso”. Piangevo di commozione, avrei voluto abbracciarla, chiederle tante cose. Mi sarebbe piaciuto rimanere ancora con lei, ma la nuvoletta bianca mi riprese e in volo, mi riportò a casa, dove ritrovai tutti i miei pensieri.

Giov@nni

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Commenti al Post:
SIMPLY_LIFE
SIMPLY_LIFE il 04/03/15 alle 09:37 via WEB
Le nuvole ogni tanto quando le osservo..sembra che mi parlano..come una favola..Buongiorno Giovanni e grazie per questa splendida novella*____*

(Clikkami)

 
annabelle61
annabelle61 il 04/03/15 alle 10:46 via WEB
Che bella fiaba Giovanni! *___*Le nuvole in cielo... sono come i sogni quando vagano nel fondo della nostra mente. Un bel giorno col sole che ci riscalda e tanti sorrisini! Ciao tesoro!**
 
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 05/03/15 alle 22:36 via WEB
.....
Non ho parole
E' incredibile. Ma non ho il coraggio di copiarla, Gio** mi sembra di portarti via qualcosa di troppo...tuo
 
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A VOLTE UN PO' DI SOLITUDINE CI FA STARE BENE

Chissà perchè certe donne e certi uomini non cambiano mai! Com'è squallida l'umanità, e io ne faccio parte!

 

RONDINI (DAL CD "TIME OFF" DI G.M.)

 

Volano, come rondini volano

poi nel cielo scompaiono

i miei sogni così.

Tornano come rondini tornano

anche se non vorrei...

I miei sogni così.

Chi non ama ricordi non ha...

sempre solo restare dovrà...

Una vita vissuta così...

non vorrei...non vorrei.

Meglio ridere e piangere se...

se l’amore ora viene ora va...

fa soffrire, ma è meglio così:

solo non sarai...no mai!

I ricordi verranno da te

come gocce di pioggia...

cadranno giù...

dai tuoi occhi dal cuore e poi tu,

sognerai... Di tornar tra le braccia di chi... se ne andò..

senza dirti nemmeno perché...

Sognerai... Di fermare quel bacio... così,

che hai rubato alle labbra di chi...mai t’amò... mai t’amò.

 

NOTHING MORE

 

Alcuni si ricordano dell'educazione

solo quando la pretendono dagli altri

 

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Non parlate della vostra felicità a chi è meno felice di voi.

La felicità è come la febbre poichè tutti ci sono intorno per farcela passare.Felicità

 

SCENDI! (A SONG BY GIOV@NNI)

 

TURBOLENZE D'ONDE

Senza il tuo consenso nessuno potrà mai farti sentire inferiore.

 

 

POLVERE DI STELLE SULLE MANI

Io sono più importante dei miei problemi.

 

COME SPIGHE DI GRANO

Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole

 
 

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