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BACK TO BLACK
He left no time to regret, kept his dick wet, same old safe bet. Me and my head high, and my tears dry, get on without my guy, you went back to what you knew, so far removed from all that we went through, and I tread a troubled track, my odds are stacked, I'll go back to back. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her and I go back to...I go back to us, I love you much; it's not enough, you love blow and I love puff, and life is a pipe, and I'me a tiny penny rolling up the walls inside. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her, and I go back to...
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S'I' FOSSE FOCO (SONETTO DI CECCO ANGIOLIERI)
SMILE: THE LIFE IS SO GOOD!
LOVE HER AGAIN (DAL CD "ALONE" DI G.M.)
THE SECRET (BY GIOV@NNI)
Messaggi di Maggio 2015
Una gelida ombra insegue i miei passi. Per inebriarmi della luce del mattino, volgo il viso alle nuvole grigie di sopra, che passano lente e poi si infrangono l’una con l’altra, come vetro che, colpito da un ruvido sasso, si frantuma in mille pezzi; nuvole, passano, come lacrime nere colano dal volto di una donna che piange la sua tristezza e la sua miseria in una valle arida e pensante. Mi avvicino a lei con la dolcezza di un gatto, timoroso ma desideroso di chiedere perché; e stretto nella sua mano un fiore che non ha profumo, solo per dire che conta anche lei, con il suo pianto nel mondo fatto di ghiaccio. La mano, ruvida e minuta si ritrae, poi prende il fiore, sorride e lo stringe nel petto, con la malizia del gabbiano imperatore: piume bianche, le ali piegate a racchiudere il cielo, purificate dall’acqua ove galleggia il suo cuore che pulsa di fronte al cielo. Ci sono molte pietre lungo il sentiero della nostra vita, dalla nascita fino alla morte. Pietre su cui inciampiamo, pietre che bloccano il nostro cammino, pietre che usiamo per costruire muri attorno a noi e soffocare i nostri sogni, ma ci sono anche pietre speciali. Lastricano i pensieri che portano al cuore. Aprono le porte del nostro spirito e costruiscono porti sicuri per i nostri sogni. E nessuno, tranne il sentimento, mi ha insegnato così bene il modo di metterle insieme in un variopinto arcobaleno, cosicché ogni colore riflette il dono di queste pietre, il colore del sole scomposto nei suoi colori più belli, quelli che ormai sono tutto ciò che rimane del mio spirito bambino. Insieme con frammenti di cuore che pur divisi continuano a battere, nell’ombra allungata d’una donna che adesso sorride, a coprire la mia, lungo il litorale d’una spiaggia deserta, con tante orme indistinte cancellate dall’onda che arriva e poi si allontana. Mare lontano, una spiaggia, sabbia fredda, una donna che trascina il suo passo fatto di piccoli passi, ogni passo una goccia di sale, risucchiata dall’acqua che brontola e poi s’acquieta, silenzio, e nel silenzio un battito d’ali.
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Qualche volta sento il fruscio delle foglie che m’inonda l’idea, e corro dopo luci colorate, corro dopo un sogno, un sogno dentro me. Sento il soffio dell’idea che sorge da sé. Mi fermo un istante, c’è come un velo nell’aria, in questo sole di maggio. Gli alberi scuotono il capo, narrano in silenzio la storia della loro primavera. Il campo vicino alle case più in là è un tappeto giallo, falciato, disseccato. Sta conversando con un praticello ancora verde. Stanno parlando del loro prossimo viaggio entro la terra. Un suono di campane unisce il prato e il campo nella brezza leggera, che scioglie ogni nodo dolcemente, come il ricordo di una cara vecchia carezza. E poi lo vedo. Un colore rosso acceso scuote il silenzio e, lo stesso, si fa tangibile nell’immenso di un astro sognante, incandescente, tra roghi e cirri e foreste sempreverdi dove scorre l’acqua che gorgoglia chiara. Scorre, scava piacevolezze arcane, asimmetriche di anelli nel garbuglio mistico dei fili, nell’intensa preziosità dell’esserci. Ceralacche rosse a suggello di un destino clandestino nel vago rumore di un soffio di vento. E nello sbadiglio rosa dell’aurora il divenire danza e piroetta cedevole più nella forma che nella sua sostanza. E in ogni giravolta, sbigottito il giorno si destreggia, mentre la notte tra le sue braccia, aspetta.
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Finestra senza davanzale, telaio, vetri. Un’apertura e nulla più, ma spalancata. Non devo attendere una notte serena, né alzare la testa, per osservare il cielo. L’ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre. Il cielo mi avvolge ermeticamente e mi solleva dal basso. Perfino le montagne più alte non sono più vicine al cielo delle valli più profonde. In nessun luogo ce n’è più che in un altro. La nuvola è schiacciata dal cielo inesorabilmente. Come la terra e sotto i cunicoli di gallerie intricate, la talpa è al settimo cielo così come il gufo che scuote le ali. La cosa che cade in un abisso cade da cielo a cielo. Friabili, fluenti, rocciosi, infuocati e aerei, distese di cielo, briciole di cielo, folate e cumuli di cielo. Il cielo è onnipresente perfino nel buio sotto la mia pelle.
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Conosco uomini che percorrono strade tortuose, sospese tra terra e cielo, camminano carezzando gli ostacoli come equilibristi su una corda tesa. La luce del sole, nei loro occhi è racchiusa, e nelle tenebre della notte, in silenzio, tengono in mano il cuore. Conosco uomini che sanno volare in alto, ben oltre le cime degli alberi secolari e più alti. Non stringono in pugno diamanti ma il loro nudo sorriso da regalare al mondo, per dar luce alle aurore di quest’oscuro millennio. Conosco uomini che ripetono ad occhi chiusi il loro grido sommesso di speranza soffuso, come un tatuaggio inciso nell’anima, che ad ogni giorno che nasce trasmettono al mondo, quasi fosse una bandiera di mille stelle dipinta, uno stendardo trafitto dall’arcobaleno iridato di pace e di voglia di amare. Là, dove il sole si inchina a baciare la terra bagnata di odio e di grida, la memoria ad ogni passo lancia il suo urlo e gli occhi rimangono chiusi, per paura di ritrovare accesi i fuochi della umana natura senza più freni; e scivolano antiche note sulle ali del vento che danza tra gli abeti, e sul crinale dei poggi e nell’indifferenza cullata dal canto di mille madri di carne, tra il pianto di bimbi dagli occhi immensi, occhi grandi, come la voglia di sorridere e giocare, occhi negli occhi dipinti e mai chiusi: di sotto le ciglia scrutano il mondo. E chiedono, senza parole, senza capire perché nasce il sole e poi la luna fino al mattino li inonda di sogni e di riflessi di un giallo colore. E incisi, scolpiti in quegli occhi da un artista provetto, i sogni di un mondo migliore. Un fiore che nasce e si apre tra le rocce, come l’arcobaleno dopo l’acquazzone; eppure quegli occhi, fatti di cielo e di nuvole bianche, sono come smarriti. L’onda del lago si perde sulla riva, il sangue dei papaveri… nel grano. E, già lo sento, non sa tacere, il mio cuore che vaga a cercar quadrifogli, poi a correre nel vento sulla riva dell’onda a inseguire un gabbiano, bianco, dal becco giallo, col nido tra gli scogli, baciato dal sole sotto un tetto di sogni, e, sotto la roccia, dei rossi germogli.
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S’inarcò, il grido. Trasalì di paura il cuore. L’anima volò oltre i confini E fu silenzio? E fu attesa? Chissà. Sbiadito colore tinge la pagina bianca velando parole intrecciate a fatica. Tremano lacrime tinte sotto le ciglia sottili assaporando uno spicchio di azzurro. Sbiadito colore sporca il foglio e il pensiero, segnato da vive emozioni che accendono l’anima inquieta dentro pupille nere. Trappole di luce. Potrei anche giocare nel vento, rubargli dalle ali un lamento, tramutarlo di colpo in sospiro, tra i sorrisi dei cuori perduti. Potrei parlare sottovoce d’amore con il sole che cade senza alcun rumore. Potrei volare ancora più in alto nel rosso del giorno che cambia colore, tra il viola di un raggio di sole, nella falsa luce biancastra del cielo che muore.
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INFO
L'IGNORANZA E' MENO ODIOSA DELLA PRESUNZIONE
NON FARE DEL BENE SE NON ACCETTI L'INGRATITUDINE
CI VUOLE TUTTA UNA VITA PER IMPARARE A VIVERE
LA FELICITA' E' FATTA DI POCHI ISTANTI
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INCONTRIAMO IL DESTINO SULLA VIA PER EVITARLO
L'amicizia: gli amici ti aiutano, i conoscenti ti salutano!
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A VOLTE UN PO' DI SOLITUDINE CI FA STARE BENE
Chissà perchè certe donne e certi uomini non cambiano mai! Com'è squallida l'umanità, e io ne faccio parte!
RONDINI (DAL CD "TIME OFF" DI G.M.)
Volano, come rondini volano
poi nel cielo scompaiono
i miei sogni così.
Tornano come rondini tornano
anche se non vorrei...
I miei sogni così.
Chi non ama ricordi non ha...
sempre solo restare dovrà...
Una vita vissuta così...
non vorrei...non vorrei.
Meglio ridere e piangere se...
se l’amore ora viene ora va...
fa soffrire, ma è meglio così:
solo non sarai...no mai!
I ricordi verranno da te
come gocce di pioggia...
cadranno giù...
dai tuoi occhi dal cuore e poi tu,
sognerai... Di tornar tra le braccia di chi... se ne andò..
senza dirti nemmeno perché...
Sognerai... Di fermare quel bacio... così,
che hai rubato alle labbra di chi...mai t’amò... mai t’amò.
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Alcuni si ricordano dell'educazione
solo quando la pretendono dagli altri
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FELICITÀ
Non parlate della vostra felicità a chi è meno felice di voi.
La felicità è come la febbre poichè tutti ci sono intorno per farcela passare.
SCENDI! (A SONG BY GIOV@NNI)
TURBOLENZE D'ONDE
Senza il tuo consenso nessuno potrà mai farti sentire inferiore.
POLVERE DI STELLE SULLE MANI
Io sono più importante dei miei problemi.
COME SPIGHE DI GRANO
Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole
Inviato da: virgola_df
il 31/12/2023 alle 11:48
Inviato da: menegi53
il 04/08/2020 alle 16:19
Inviato da: virgola_df
il 01/08/2020 alle 11:55
Inviato da: NORMAGIUMELLI
il 08/01/2019 alle 14:46
Inviato da: virgola_df
il 02/04/2018 alle 09:57