Mondo Parallelo

Ritagli di vita e di suoni

 

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BACK TO BLACK

He left no time to regret, kept his dick wet, same old safe bet. Me and my head high, and my tears dry, get on without my guy, you went back to what you knew, so far removed from all that we went through, and I tread a troubled track, my odds are stacked, I'll go back to back. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her and I go back to...I go back to us, I love you much; it's not enough, you love blow and I love puff, and life is a pipe, and I'me a tiny penny rolling up the walls inside. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her, and I go back to...

 

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SI DEVE ESIGERE PIÙ DA SE STESSI CHE DAGLI ALTRI

Se a un certo punto un'amicizia o un amore cessano, forse non sono mai esistiti davvero.


aquila

 

S'I' FOSSE FOCO (SONETTO DI CECCO ANGIOLIERI)

 

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SMILE: THE LIFE IS SO GOOD!

 

LOVE HER AGAIN (DAL CD "ALONE" DI G.M.)

    

 
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FIAMMELLA SEMPRE ACCESA NEI CUORI

L'importante è come si vive e non quanto.

 

THE SECRET (BY GIOV@NNI)

 

Messaggi di Dicembre 2015

GOCCE DI NEBBIA

Post n°898 pubblicato il 26 Dicembre 2015 da menegi53
 

Ed era la folla vicina che mi attorniava con le sue grida e il suo spingere. Io guardavo ed ascoltavo il rumore assordante di mille voci e, vicina, un’aiuola spezzava la monotonia del tutto lì intorno. Due vecchi che passavano lenti: in mano dei sacchetti bianchi con dentro la frutta appena comprata; li guardo, sono assorti, i loro occhi di pace, in questo giorno uggioso e nebbioso di dicembre. Una donna vestita di vento mi spinge senza volerlo, ed io lo stesso le chiedo scusa per non averla scorta in tempo, anche se ero immobile ad osservare e proteso ad ascoltare attorno il frastuono. Così, cercando di cogliere in motivi rotondi, tra tanti suoni, ecco un bisbiglio divenire sempre più forte, come ansia vocale da dover tradurre in pensiero, parole dal suono acuto, di quelle che partono da un grido che viene da dentro, con un urlo che non ha inizio né fine, di quelle che cercano le vie del suono e del passo. Forte colore e odore di amicizia qui accanto, mi piace sentire sorrider la gente mentre si stringon le mani e sfugge un abbraccio che sembra mai pago. Poi lentamente mi avvicino al mare, in questo giorno di festa dopo il Natale. Mi sono spinto con l’auto dalla città, ormai lontana, fin sulla riva. Avevo voglia di sentir l’onda salutarmi tra la nebbia d’inverno, di goder del silenzio di bianche ali spigate nel cielo, unite al mio gioco di immagini confuse in un impercettibile fruscio che sembra provenire da dentro. E lungo la riva, avvolto nella giacca imbottita, coi jeans un poco arrotolati sulle caviglie, con le scarpe da footing che scricchiolano ad ogni conchiglia pestata, passeggio, con l'abbandono come di ombra indistinta che medita, confusa tra il biancastro e freddo color delle nuvole basse di nebbia. Sensazione nel cuore, quasi d'uccello che sappia di dover nascere. Senza vedermi mi guardo e mi specchio in un disco di sole che non vuole affacciare, a cui il sogno adesso sembra fare da compagno, in un silenzio di ovatta che innalza i miei passi. Affacciato a un angolo di cielo,  mi aggrappo a un istante infinito, anteriore a un lontano suono d’arpa, con le corde allentate e pizzicate dal vento, che intona la sua melodia di note dolcissime, alle parole, alla pioggia che tra poco forse sarebbe caduta. Io, sì prima di questo suono, io non sapevo. Non volevo sapere. Bianca alunna dell'aria, la sera trema con le stelle già pronte a spinger per far compagnia alla notte, con i fiori e con gli alberi nascosti nel buio. Più in là, tra la sabbia bagnata, uno stelo, un fiore che adesso sta nascendo appartiene alla terra; è la sua verde cintura. Me ne faccio una ghirlanda da regalare alla luna stasera, quando tornerò sui miei passi. Insieme con le mie stelle, di tutto ignoranti, che, ricordo, ieri, per scavar negli occhi della notte due lagune quasi per gioco, in due mari per poco annegarono. E anch’io sono riuscito a salvarmi dal turbine del sorriso di una notte che tra poche ore sarà un fiume di stelle riflesse sul mare! Sì, perché altrimenti la serenità che mi ha avvolto ad osservare le onde che violente si frangono tra gli scogli, non mi avrebbe permesso di andare, e sarei voluto restare, lì, immobile, fermo in silenzio a guardare; certo, così, a contemplare magari qualche goccia di pioggia cadere, la spuma bianca salire, le gocce che forano la sabbia, tanti crateri, uno vicino all’altro come pensieri sbocciati nel luccicare della rena bagnata, poi quel soffio di vento, che con le minute gocce si mischia al mio sguardo accecato dalla luce d’un pianeta lontano: no, forse è un raggio di luna scappato a una falla apertasi tra le nuvole bianche, già apparsa a fianco del sole adesso. Ed io allora mi scuoto dal mio silenzio, ombre mi passan vicino e mi salutano, come me vestite e paludate nei loro colorati giacconi imbottiti; preferisco prendere i miei ricordi e scappare, in questo pomeriggio tardo che avanza, prima che la notte si dipinga di stelle, e i miei pensieri si confondano nella nebbia come gocce di pioggia, come raggi di luce, che cadono piano, senza alcun suono, tra le onde nel mare, che adesso, sul far della sera, mi appare lontano. 

 

Giov@nni

 
 
 

VIENI SEMPRE

Post n°897 pubblicato il 24 Dicembre 2015 da menegi53
 
Tag: Se puoi

Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:...
che aspetti? Vieni sempre, Signore.

Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
e allora vieni sempre, Signore.

Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e tu dunque vieni sempre, Signore.

Vieni, tu che ci ami,
nessuno è in comunione col fratello
se prima non lo è con te.
Noi siamo tutti lontani, smarriti
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, se puoi, vieni tra noi!
Vieni sempre, Signore.

Quante volte ti cerco e poi,
nessuna risposta, 
quante volte ho tentato di capire perché.
E accorgermi che non sono niente.
Ma credere non mi costa nulla:
e allora vieni, e non badare alle mie parole !
Sono solo parole, null'altro!

E dunque vieni, perché 
son frasi spezzate fatte di vento, 
non hanno senso, è solo un lamento.
Eallora fai finta di non aver inteso
fammi restare con il fiato sospeso:
adesso vieni, tu... vieni sempre, Signore.

                                             Giov@nni

 
 
 

DEDICATA

Post n°896 pubblicato il 23 Dicembre 2015 da menegi53
 

Dedicata, agli inverni che non abbandonano i cuori, alle primavere infinite, rigoglioso disgelo dell'anima, dedicata ai coraggiosi che cavalcano i draghi, ai timidi dal cuore gonfio di parole mai pronunciate; dedicata alle volte che ci crediamo e poi non era cosi, dedicata alle follie della giovinezza, ai saltimbanchi, alle donne dell'amore, agli uomini della fede, agli infedeli, a tutti quelli che sanno vivere e a coloro che non sono mai nati. Dedicata, ai fiori gentili, alle selve ombrose, alle acque, alle vette e ai deserti. Dedicata, alla bellezza del mondo e alle sue brutture. Dedicata, a chi non si arrende e continua a sognare, dedicata a me che mi perdo nei sentieri del nulla per non voler vedere nulla di quanto meschino mi appare dinanzi; dedicato a chi non perdona e ha l’odio nel cuore, dedicato a me che vorrei scioglierlo come ghiaccio al sole, dedicato alla tristezza, alla melanconia di un giorno perduto per niente a ricordare e a rimpiangere chimere lontane mai più sognate. Dedicato all’amarezza e al rancore di chi non ha pace ed è stato allontanato perché l’egoismo di pochi ha avuto il suo sfogo. Dedicato a me, in questa giornata, in questo oggi, il mio oggi, sì, oggi è una giornata grigia, né scura né chiara, solo grigia. Fa un poco freddo, o forse è quello che sento dentro, forse. La gente cammina, io cammino. Tante persone, tanti pensieri, il mio pensiero. Quanti compartimenti di vita, quante cose da esplorare giorno per giorno. Per accoglierli tutti faccio il vuoto in me. Nessuna tristezza, nessun rimpianto, nessun dolore, niente di negativo, voglio solo godere di ciò che mi circonda e rintanarmi in un piccolo angolo di verde e perdermi in esso. Peccato mi dico, non conoscere il sentimento dell’odio... forse se lo conoscessi, saprei meglio identificarlo e catalogarlo e magari saprei cosa vuol dire odiare e potrei farlo a mia volta senza rimorsi, come vedo spesso fare, ma, quel giorno che son nato purtroppo, mi è stato negato. E nemmeno sono un buon discepolo perché di apprendere ciò che non mi appartiene non riesco; resterò così come sono, con questa lacuna nel cuore senza un opposto da comparare alla parola amore! Oggi il cielo è grigio, né troppo scuro, né troppo chiaro… solo grigio.

 

Giov@nni

 
 
 

STASERA SEI BELLA

Post n°895 pubblicato il 20 Dicembre 2015 da menegi53
 
Tag: Respiro

Stasera sei bella... Talmente bella... Che il mio cuore s'è perso e ti cerca. Parole di noi lascio tra righe di fogli colorati. Le leggo nel silenzio senza un dire di niente ed un niente riempie l'aria densa di ricordi. Il tempo scorre sulle lancette di un orologio a muro dimenticato che ha taciuto adesso l'emozione. Silenzi nel cuore fragile e, la polvere, si posa lenta come una carezza. Brividi che nella stagione che fredda avanza, gelano altre parole. Sono innocente eco nei sospiri di vento che albeggiano, e, di sale è l'amore che cammina tra ambrate trasparenze. Il ritornare è fragile parola che rovescia il mare. Respiro. Frattanto vivo, colgo tepori di nuovi orizzonti, vele in mare aperto a navigare in armonia. Respiro, in una calda lacrima nel silenzio che consola il pianto tra riccioli di vento, nel brusio del mare, nelle pieghe dell'anima dove si è fermato il tempo nell'attesa di giorni dove tutto è magia. Respiro. Dolce è l'aria che profuma di fiori in un tramonto di luce di un'alba che parla d'amore, d’amore per te che mi appartieni e mi voli dentro, tu sei quella che io sento ogniqualvolta si alza il vento della mia sete di stelle inappagata, nel mare oscuro delle mie speranze, nell’illusione d’un momento ancora, lì da afferrare solo per me, ad una nuvola appeso. Stasera, sì stasera sei bella perché ti sento, perché in lontananza scorgo una sagoma chiara, un sorriso che mi illumina il cuore, nel silenzio stagliato per consolare il mio, senza alcun rumore. Stasera sei bella perché il freddo non fa male, perché dentro tace il suono del ricordo, campane a festa fatte di bambagia, sorrisi fatti di mille occhi colorati di azzurro che si son fatti piccoli piccoli e protesi nell’afferrare il cielo. Respiro, fragile pensiero che dalla penombra del mio io s’eleva; respiro te che avanzi e che dondoli aggrappata ai miei domani, nient’altro da poter afferrare, adesso, nemmeno le tue mani. Solo parole lontane che mi portano solitarie immagini di un’alba mai sorta, di una frenesia che mi scava dentro, e nella notte come il giorno avanza, senza tregua, l’ondeggiare di un io che manca e non vuol capire che io sono parte di me e che di me non fa parte il mio sogno. Respiro, domani sarà diverso, domani sarà domani e nient’altro, perché, se adesso mi guardo, nemmeno mi vedo dietro lo specchio dei segreti del cuore, dietro il ricordo di un giorno di sole. Là, dietro i balconi socchiusi ad aspettare che un raggio mi laceri il petto, senza parole, senza nemmeno pensare a quello che hai detto. Stasera sei bella… Talmente bella che ho perso i contorni del tempo. E lunghi erano i battiti del pendolo in cuore, non sembrava nemmeno scandisser le ore, quasi un fruscio, ad ogni battito in petto. E cento e mille ali di farfalla aperte a dirmi ancora che il tempo, adesso, s’è fermato per me, per le stelle che rosse han smesso di cadere nel buio d’una notte senza luna, per il mare che col mare dei miei istanti si confonde; nel ricordo dell’attimo in cui ero immortale, legavo la libertà ad un alloro, scherzavo con i passeri in volo. Un sogno, la notte sereno, nella fugace luce fioca di mille lucciole danzanti, ed io seduto a un pianoforte bianco. Un fascio di note intermittenti sfuggite di sotto le mie dita, ticchettio di tasti per una musica infinita, un soffio di cielo, tra fruscio di foglie lontane, avvolge profondo il silenzio dell’anima, adesso, con la sua voce senza suono che varca i confini del corpo e lieve si posa sulla cresta d’un onda che arriva e lontano mi porta. Stasera sei bella… Talmente bella!...  Allora vieni, t’aspetto.  Vieni a cercar quadrifogli, a correr nel vento sulla riva dell’onda, a inseguire un gabbiano ferito, col nido tra gli scogli, nascosto in una macchia di arcano silenzio, nella notte chiara di un oggi che forse era ieri. Senza sonno di sorta a farmi sognare, perché niente nel cuore mi va di cercare stasera; tranne il ricordo di rose su rami, di volti di bimbi, di carezze infinite, di giorni passati tra canti di cori lontani, tra arpe birmane suonate dal vento. Sono disteso su un’amaca di foglie rosse appesa ai lati d’un cuore, per caso apparso nel cielo tra le stelle più belle, e io, respiro il respiro del mondo, ascolto il canto di un cigno invocare la gioia ansante appannata d’alito di vento, la mano protesa, il cielo di sopra… come lanterna accesa.

 

Giov@nni

 
 
 

POLVERE

Post n°894 pubblicato il 17 Dicembre 2015 da menegi53
 

Un mostro è un silenzio impossibile,

un amore mai detto,

un mostro è la polvere

sotto il mio letto.

Non ci faccio caso, domani

non ci sarà più, sicuro… domani.

Volgo lo sguardo fuori:

torri e cupole emergono

nei vapori densi

d’un tramonto rosa,

e tremule spuntano

le prime gemme della sera.

Ecco, oggi ho coperto i miei occhi

con la polvere della tristezza, 

finché entrambi son diventati

un mare colmo di perle. 

Tutte le lacrime che versiamo

per la gioia dell’essere

non sono lacrime,

come pensano molti, ma perle.

Mi lamento dell'anima con l'anima,

ma non per lamentarmi:

dico solo le cose come stanno. 

Il cuore mi dice che è stanco di me

o forse dei pensieri che gli do

e lo fanno sobbalzare,

me lo dice quando si stringe,

quando batte forte,

quando tutto diventa difficile e nero,

ma io non posso che ridere

di questi torti immaginari.

E quando tutto è cancellato,

dentro, mi chiedo:

“Noi siamo l’uno accanto all’altro

eppure nemmeno ci vediamo!”.

E allora, dove sono

questo "noi" e questo "io"? 

Forse ci sono perché io possa giocare 

al gioco del corteggiamento

con me stesso? 

Affinché tutti i "tu" e gli "io"

diventino un'anima sola 

e infine anneghino

nel gorgo del sentimento. 

Certamente, vero.

E oltre qualunque descrizione, 

è possibile per l'occhio,

chiudersi al di là delle lacrime,

al di là del mio io,

fuori dell’anima, fuori di tutto.

Può il pensiero comprendere

il mio riso o la mia pena? 

E adesso è possibile vedere

quello che ho nascosto dentro

perché mi faceva paura,

senza avere… paura? 

Soltanto di cose in prestito

nella vita spesso vive il cuore. 

Il giardino d'amore

è infinitamente verde 

e dà molti frutti oltre

alla gioia e al dolore 

al di là di entrambe le condizioni.

Senza primavera,

senza autunno, è sempre nuovo

è sempre dentro, appare

e poi scompare

come il vento

nelle fredde sere d’inverno,

e per quanto pensi

d’averlo perduto,

lui è qui vicino nascosto

nelle pieghe della mente

per dirmi sussurrando ovunque vada

che mi appartiene

e lo incontro ovunque, lungo la strada.

 

                                                                Giov@nni

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: menegi53
Data di creazione: 23/11/2011
 

L'IGNORANZA E' MENO ODIOSA DELLA PRESUNZIONE

 

NON FARE DEL BENE SE NON ACCETTI L'INGRATITUDINE

 

CI VUOLE TUTTA UNA VITA PER IMPARARE A VIVERE

 

LA FELICITA' E' FATTA DI POCHI ISTANTI

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INCONTRIAMO IL DESTINO SULLA VIA PER EVITARLO

L'amicizia: gli amici ti aiutano, i conoscenti ti salutano!

 

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A VOLTE UN PO' DI SOLITUDINE CI FA STARE BENE

Chissà perchè certe donne e certi uomini non cambiano mai! Com'è squallida l'umanità, e io ne faccio parte!

 

RONDINI (DAL CD "TIME OFF" DI G.M.)

 

Volano, come rondini volano

poi nel cielo scompaiono

i miei sogni così.

Tornano come rondini tornano

anche se non vorrei...

I miei sogni così.

Chi non ama ricordi non ha...

sempre solo restare dovrà...

Una vita vissuta così...

non vorrei...non vorrei.

Meglio ridere e piangere se...

se l’amore ora viene ora va...

fa soffrire, ma è meglio così:

solo non sarai...no mai!

I ricordi verranno da te

come gocce di pioggia...

cadranno giù...

dai tuoi occhi dal cuore e poi tu,

sognerai... Di tornar tra le braccia di chi... se ne andò..

senza dirti nemmeno perché...

Sognerai... Di fermare quel bacio... così,

che hai rubato alle labbra di chi...mai t’amò... mai t’amò.

 

NOTHING MORE

 

Alcuni si ricordano dell'educazione

solo quando la pretendono dagli altri

 

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FELICITÀ

Non parlate della vostra felicità a chi è meno felice di voi.

La felicità è come la febbre poichè tutti ci sono intorno per farcela passare.Felicità

 

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Senza il tuo consenso nessuno potrà mai farti sentire inferiore.

 

 

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Io sono più importante dei miei problemi.

 

COME SPIGHE DI GRANO

Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole

 
 

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