Mondo Parallelo

Sei lontano sole

eppure mi hai lasciato

addosso un pezzo di te.

Fasciata nel buio

la mia mente sogna

i girasoli.

Ho sete di vento

ho fame di nuvole

e di pallide stelle.

Parole dipinte

sul volto e carezze

come speranze.

Presto stanca

ciò che permane,

le anime in eterno mutare.

Rocce di un mondo

di stelle e gioielli,

bolle di vento e sapone.

Spose di un tempo

senza durata,

battito d'ali d'uccello.

Scintillio di neve,

come arcobaleno

su un petalo rosa.

Cuore

che fugge

a tutto ciò che scorre,

parole

scritte dal vento

sui granelli di sabbia.

                                                               Giov@nni

Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre, angelo dal viso di cera.

Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e dunque vieni sempre, coi tuoi piedi scalzi.

Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: e dunque vieni sempre, e abbracciami di nuovo.

Vieni, figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: e dunque vieni sempre, il mondo adesso tace.

Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: e dunque vieni sempre, tu ci accarezzi e ci spezzi le catene.

Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e dunque vieni sempre, le lacrime ora non hanno colore.

Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti: e dunque vieni sempre, le luci accese e tu che ci saluti .

Vieni, tu che ci ami, nessuno è in comunione col fratello se prima non lo è con se stesso, tu su di  lui posa le tue mani.

Noi siamo tutti lontani, smarriti, né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:

vieni, angelo di sogni lontani, vieni sempre, basta che chiami!

Noi t’aspettiamo, alzeremo le palme per afferrarti e per non farti cadere

quando tra noi, vicino, nella notte, in silenzio volerai giù dal cielo,  

con il tuo viso di cera posato sul nostro, quasi a sfiorare

con le tue labbra socchiuse la nostra fronte in un bacio  

che in sé racchiude tutto il bene del mondo; sì, vieni di notte,

nel silenzio più vero, nella flebile luce che squarcia il buio profondo,

nel silenzio di un attimo che come impazzito, adesso che vieni, mi gira in tondo.

Ma forse silenzio non è, come musica lieve un suono io sento,

e sorrisi di bimbi lontani, e nuove stelle nel cielo.

Nella notte mi perdo, e nel buio un organo suona, un coro di voci

accompagna il cammino nella strada di sempre, percorsa nel tempo

ma non sono solo, insieme alla musica il vento, e qui accanto,

nel suono incantato, mille cetre dorate e, certo, se mi guardo intorno attento,

di violini ed archetti che si muovono lievi  nel vento, ne conto altri cento.

Giov@nni