Creato da gnappa.etta il 22/01/2007

AntiPrecariato

La bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere: dovete patire, stare male, soffrire.. non abbiate paura di soffrire, tutto il mondo soffre!Dilapidate la gioia, sperperate l'allegria e siate tristi e taciturni con esuberanza!.. perchè la felicità è una responsabilità!

 

« l'esperienza del limite...Itaca di Costantino Kavafis »

Quando il bisogno di riconoscimento diventa una droga

Post n°274 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da gnappa.etta

Se pensiamo al narciso moderno probabilmente lo immagineremo davanti lo specchio di una sala pesi che alza manubri emettendo suoni da cavernicolo e subito dopo ammira i suoi bicipiti; o quello che si siede alla toeletta di un parrucchiere per farsi depilare le sopracciglia, luogo che fu fino a poco tempo fa, un presidio prettamente femminile.
Così come immaginiamo la donna alzarsi presto la mattina per prepararsi, truccarsi e vestirsi per recarsi al lavoro come se dovesse andare al veglione di Capodanno. Lo vediamo ancora attraverso le varie ricostruzioni estetiche sempre più in voga, labbra, seni, zigomi rifatti, unghie da serate degli Oscar. L’aspetto esteriore e la cura per il corpo non sono però solo una vanità, se non sono l’unico modo di occuparsi di sé, ma vengono accompagnati da una cura per la propria Persona, altrettanto minuziosa per l’introspezione o l’intelletto.
Il culto per l’apparenza è solo una delle manifestazioni del narcisismo, quello che riguarda appunto il lato vanesio della personalità ed è quello più ovvio. La vanità esiste da sempre in realtà, ma non è mai arrivata a generare come oggi una popolazione a modello star di Hollywood.
Il problema sta nel cercare di diventare altro da quello che si è, mettendo una maschera anche solo estetica, che permette di tenere nascoste le fragilità e le insicurezze che sono invece umane. Questo lato è quello più facilmente individuabile, perchè è visibile appunto. Lo scoviamo ancora in modo piuttosto chiaro nei racconti un pò troppo palesati delle conquiste maschili o femminili, nella vanterie per gli obbiettivi raggiunti, nel parlare sempre di sè (IO faccio, IO penso, togliendo spazio all’altro o sovrapponendosi nel discorso di continuo, ovvero nel non saper ascoltare), nei selfie, nei racconti interminabili delle proprie esperienze senza monitorare il grado di interesse che suscitano di fatto nell’interlocutore.
C’è però un sottofondo assai più vasto e subdolo del manifestarsi del narcisismo a cui non siamo abituati a prestare attenzione. Parente prossimo del bisogno di apparire è il bisogno di riconoscimento, il bisogno di sentirsi approvati, ammirati, stimati, condivisi, che può arrivare a delle forme di dipendenza inaudite.
Nel volontariato stanno infatti introducendo la norma di somministrare il Narcissistic Personal Inventory, ossia il test che stabilisce la presenza o meno ed il grado, del disturbo narcisistico e questo perchè molti che svolgono attività di volontariato o di beneficenza sono mossi più dal bisogno coatto di di sentirsi buoni ed essere considerati buoni; lo fanno inconsciamente per preservare e valorizzare agli occhi propri e altrui l’immagine idealizzata che hanno costruito di sè.
E’ chiaro che se lo scopo è il soddisfacimento di un bisogno personale, si rischia di provocare dei danni a discapito di chi si vorrebbe aiutare, non a caso molte attività di volontariato presentano fenomeni di fanatismo ed esaltazione, il fare del bene diviene in questo caso un modo per sentirsi importanti e l’aiutare il prossimo lo specchio di una personalità altruista, generosa. Il fatto che a volte dietro la beneficenza si nasconde invece un bisogno puramente egoistico ed esibizionistico chiaramente fa dell’altro un mezzo più che un fine. Tante forme di aiuto, solidarietà sottendono questo forte bisogno di sentirsi moralmente migliori, equilibrati e di piacere alle persone che sviluppano di conseguenza un’ ottima opinione di noi. Lo stesso bisogno compulsivo di riconoscimento e di piacere (oggi bisogna piacere sempre e a tutti) condiziona fortemente la personalità, inibendone l’autenticità, in quanto osando essere se stessi si rischia di incombere nella disapprovazione.
Probabilmente laddove si viene educati a sentirsi speciali la necessità non finisce con l’entrata nell’età adulta, ma trova solo altre strade di soddisfacimento. Ricordiamoci sempre che il nemico più grande del narcisismo è infatti l’autenticità. Allo stesso modo tale bisogno crea un meccanismo patologico quando si inserisce in un contesto lavorativo, non conta solo la gratificazione economica, quanto il bisogno di sentirsi unici, indispensabili, ammirati. Questo spinge ad una ricerca assoluta di perfezionismo da cui si può dipendere come da una droga, di cui non si può fare a meno.
Essere riconosciuti per quel che si vale è naturale, avere riconosciuti i meriti per cui ci si impegna è normale, il sottile tratto che distingue quest’aspetto però dalla patologia è sottile e ci si ritrova in una spirale in cui si fa sempre di più e si trovano avvoltoi che chiedono sempre di più.
Molti giovani cadono oggi in questa trappola e pur di ottenere l’approvazione dei capi sono disposti a tutto, anche a mettere da parte la loro vita privata, anzi sembra quasi che questo sia un prerequisito fondamentale, di cui è ovvio, è facile diventarne vittime. La lusinga quindi nasconde un insieme di motivazioni diverse, molte delle quali sono invisibili e non comprensibili ad una prima lettura.
Ricordiamoci che chi soffre di narcisismo instaura relazioni in cui l’altro diviene solo uno specchio per gloriare il proprio Ego e nutrire i propri bisogni, solo che spesso il soggetto non ne è consapevole e quando lo diviene, smettere è faticoso e difficile. Queste personalità hanno talmente forte la dipendenza dal giudizio altrui, che per loro essere se stessi appare qualcosa di pericoloso, nonchè ignoto.
Questo non significa che la gentilezza, la solidarietà, la disponibilità, l’affidabilità siano sempre e solo manifestazioni narcisistiche, ma che potrebbero esserlo. L’importante è renderci consapevoli di quale sia la vera motivazione che ci spinge a mostrarci o ad essere in un certo modo.

R. M. 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: gnappa.etta
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 34
Prov: RM
 

NOTA INFORMATIVA

Tutto quello che è scritto è solo frutto della mia mente malata, ogni riferimento a vita reale è puramente casuale.

Se ti reputi un perbenista e non ti piace quello che faccio in questo blog e non ti piace lo zoo, se sei un fan di Costantino, Costanzo e derivati sei pregato di cambiare sito...ma non rompere i coglioni!!!


Dedico questo space alla grandezza morale di tutti coloro che per trovare e diffondere la verità hanno lottato o immolato la vita. È esclusivo merito loro se l'uomo ha progredito e progredisce verso la logica, verso la vera civiltà e quindi verso miglior vita.

Sponsorizzato da: io sono Albertino e tu non sei un cazzo; corsi di autoconvincimento a Radio skefeey!

Per me è difficile perdonare le follie e i vizi degli altri o le offese arrecatemi. La mia stima una volta perduta, è perduta per sempre!

 

AR LETTORE

Fratello, si te senti stommicato
da un monno indò ce regna l'impostura
stacca la spina e datte a la lettura
de 'sto "capolavoro" che ho sficato.
Dico deppiù: nun so' conziderato
come Trilussa un mostro de bravura
sortanto perché a me Madre Natura
nun m'ha dato "l'artezza", nun m'ha dato.
Te posso assicurà, in ogni sonetto
ciò messo er nerbo, l'anima er calore
de Roma quanno chiacchiera in dialetto
e allora, amico mio, famme l'onore:
leggi 'sti verzi d'una Romana schietta
che belli o brutti, sorteno dar còre.
 

OGGI,70ANNI DOPO,IL DISCORSO È ANCORA ATTUALE

Il Grande Dittatore - Discorso All'Umanità  - Charlie Chaplin

A ridere si rischia di apparire pazzi.
A piangere si rischia di apparire sentimentali.
A cercare gli altri si rischia di rimanere coinvolti.
A esprimere i propri sentimenti si rischia di essere respinti.
A esporre i propri sogni di fronte a tutti si rischia il ridicolo.
Ad amare si rischia di non essere corrisposti.
A continuare, pur con pronostici sfavorevoli, si rischia la sconfitta.
Ma bisogna saper correre dei rischi perché il rischio più grande nella vita è non rischiare nulla.
Quelli che non rischiano nulla non fanno nulla, non hanno nulla, non sono nulla.
E' possibile che evitino di soffrire, ma non possono imparare, sentire, cambiare, crescere od amare.
Solo chi rischia è libero
 

MIEI PENSIERI

A ogni mia sconfitta c'è dolore,
il dolore comporta una crescita
la crescita stessa è una vittoria,
la vittoria dell'essere migliori
ed è vita questa, questo significa vivere,
perché se, fosse sempre troppo bello per essere vero, lo chiameremo paradiso...
 

AMATEMI

"Io non credo che alla fine della mia vita voglio contare il numero delle persone che ho incontrato, quante volte ne è valsa la pena, se era meglio lasciar perdere oppure se non era più giusto continuare. Io voglio sapere se ho amato abbastanza e se sono stata amata abbastanza. Nient'altro. Nè tradimenti. Nè verità. Nè menzogne. Solo contare il numero di giorni giorni in cui il mio amore per qualcuno coincide con l'amore che qualcuno ha per me. Tutte le sere in cui potrò andare a dormire con questa certezza, potrò mettere quella giornata tra le cose buone e potrò misurare il giorno successivo dal senso che prenderà la mia vita, come si rifletterà su tutto il resto della mia esistenza e su tutte le cose che faccio.

Questa è la mia vita. La mia parola. I miei occhi, i capelli, la curva dei miei fianchi. Io non posso andarmene dalla mia pelle. Quello che so è che non voglio più stare sola. Perchè quando sei sola non puoi perderti mai, nemmeno una volta, perchè se ti perdi poi non c'è nessuno che viene a cercarti."

 

AREA PERSONALE

 

AAA-ANNUNCI!

 

J. AX - AQUA NELLA SCQUOLA

Ricordi quando ero piccino
portavi la mia foto nel taschino
eri tanto orgoglioso di me, papo
eri tanto orgoglioso di me, papo
e la mostravi a chi ti stava vicino
dicevi a tutti questo è il mio bambino
adesso invece ti vergogni di me babbo
adesso invece ti vergogni di me babbo

ma va bene va bene a me
non me ne fotte di fare fatica
voglio una bella vita mica una salita
perché se sono vivo la colpa è solo tua perciò paghi te
non mi fotte niente di ciò che dici, dei tuoi sacrifici
di quanto è rispettabile il tuo circolo di amici
tu non lo puoi capire quanto là fuori è dura è dura per me
dobbiamo avere solo certi vestiti
perché non sei nessuno se non sono firmati
per essere qualcuno devi avere gli amici
dobbiamo essere tutti uguali sputati

io voglio avere tutto
e ora voglio bere di brutto a duecento allora
e quella polverina che dà l’amaro in gola
voglio una pistola si si
aqua nella scquola
io voglio avere tutto ora
voglio bere di brutto a duecento allora
e quella pillolina nella mia coca cola
voglio una pistola si si
aqua nella scquola

a me non fotte niente della gente sfruttata
mi fotte anche di meno di chi avete fatto papa
a fine giornata quello che ho in tasca
è l'unica cosa che conta per strada
voglio l'analista perché fa figo
non vado in palestra
mi faccio la lipo
e se ammazzo un tipo ho un avvocato
che ha dato la colpa ai videogiochi violenti
e alla musica rock
non mi interessano discorsi pesanti
ma motori potenti e tette più grandi
i politicanti li sento distanti
mi piace essere uno tra i tanti

io voglio avere tutto
e ora voglio bere di brutto a duecento allora
e quella polverina che dà l’amaro in gola
voglio una pistola si si
aqua nella scquola
io voglio avere tutto ora
voglio bere di brutto a duecento allora
e quella pillolina nella mia coca cola
voglio una pistola si si
aqua nella scquola

io canto solo in coro
e dentro sono solo
e fuori sono sano
ma dentro tutto è nero
a volte voglio uccidermi
a volte voglio uccidere te uccidere te
ma tanto tu non ci sei mai,
padre lassù non ci sei mai
paese mio non ci sei mai
non me ne fotte non me ne fotte
io me ne batto di diventare famoso
io tanto già ci vado nel locale esclusivo
l’importante è fare una vita da divo
tra un eccitante ed un sedativo

io voglio avere tutto
e ora voglio bere di brutto a duecento allora
e quella polverina che dà l’amaro in gola
voglio una pistola si si
aqua nella scquola
io voglio avere tutto ora
voglio bere di brutto a duecento allora
e quella pillolina nella mia coca cola
voglio una pistola si si
aqua nella scquola

 

ULTIME VISITE AL BLOG

liliana.petrilliorfeo3bisCalliopediMentoreamalaterraluca_paceschitregliamariaDelsio84lilianebrasilgiulia.gallik94gnappa.ettaocello.francescovilla.nettunosbegliaVilma63mauriziotrappetti
 

ULTIMI COMMENTI

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963