Creato da zaffira01 il 28/08/2011
Recensioni, segnalazioni, anteprima e interviste, su richiesta e non :)
 

Criteri di valutazione per le recensioni

- Capacità del libro di tenere il lettore attaccato alle pagine
- Originalità della trama

- Caratterizzazione dei personaggi
- Stile
-Correttezza grammaticale
... e ovviamente un po' di gusto personale :)

 

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Il Sigillo di Aniox vol.1
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Libri letti nel 2013

1 - Il Condottiero delle Isole- Adriana Comaschi
2- Le sette biciclette di César - Sebastiano gatto
3- Hunger Games - Suzanne Collins
4 - Brilliant ( Ali di fata)- M.P.Black
5- Roma 42 d.C/ Cuore nemico- Adele Vieri Castellano
6- Hunger Games- La ragazza di fuoco-Suzanne Collins
7- Hunger Games- IL canto della rivolta- Suzanne Collins
8- Discorso sul metodo- Renato Cartesio
9- Destino- Sabrina Rizzo
10- La bella di matematica - Alessandro Cecconato
11- Paranormal Kiss- Valeria Bellenda

12- La badessa-Dario Canova
13- Regole del gioco- Mario De Martino
14- The Selection- Kiera Cass
15 - La gemma di Siena- Marina Fiorato
16- Crossed -Ally Condie
17- Aghjkenam- il Segreto della Città Perduta- Fabiana Redivo
18- Memorie di una Geisha- Arthur Golden
19-La sposa del guerriero-Jessica Ravera
20- Roma 39 d.C - Adele Vieri Castellano
21-Il sentiero dei nidi di ragno -Italo Clavino
22- Alchemia- Chiara Guidarini
23- Attila, l'incontro dei mondi - E.F. Carabba
24-Rosa d'inverno - K.E.Woodwiss
25- I Malavoglia- G.Verga
26- Oltre l'oscurità- Alessandra Paoloni
27- Il giorno della civetta- Leonardo Sciascia
28- Proposta indecente-Emma Wildes
29- La dama delle nebbie -Julie Garwood
30 - Gente di Dublino - James Joyce
31- Uno, nessuno e centomila- Luigi Pirandello
32- Lezioni di seduzione- Emma Wildes
33- Il secolo breve- E.Hobsbawn
34-Manifesto del partito comunista-Marx-Engels
35-Shades of life- Glinda Izabel
36- Un anno sull'Altipiano - Emilio Lussu
37 - Immortal- Alma Katsu

 

 
 

 

Recensione: La gemma di Siena di Marina Fiorato

Post n°99 pubblicato il 20 Giugno 2013 da zaffira01
 

 

TITOLO: La gemma di Siena
AUTORE:  Marina Fiorato
CASA EDITRICE: Nord
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2013
PAGINE:318
PREZZO CARTACEO:  €17, 60

 


Siena, 1723. Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, Pia de' Tolomei riceve in dono un ciondolo d'oro e un marito. Il primo, ornato da un'incisione che raffigura Cleopatra, per ricordarle il suo nobile lignaggio; il secondo, per suggellare l'alleanza tra la sua famiglia e i Caprimulgo, il casato più influente di Siena. Ma per Pia è come sprofondare in un incubo: Nello Caprimulgo è un uomo meschino e violento, che renderà la sua vita un inferno in terra... o peggio. Potrebbe addirittura ucciderla, proprio come ha fatto lo sposo della sua omonima antenata, cantata da Dante nel Purgatorio. Pia non ha scelta: deve fuggire. E la chiave per riuscirci è il suo maestro di equitazione, Riccardo Bruni, un giovane affascinante e gentile, cui lei si affeziona ben più di quanto sarebbe lecito... Tuttavia l'abisso sociale che la separa da Riccardo non è l'unico ostacolo ai loro piani. Nei sotterranei del palazzo dei Caprimulgo, infatti, da qualche tempo si riuniscono in gran segreto i rappresentati di alcune delle famiglie più in vista di Siena, che stanno tramando per rovesciare il governo di Violante de' Medici. E, quando scoprono che il giorno scelto per agire è quello del prossimo Palio, Pia e Riccardo si rendono conto di essere i soli in grado di fermare la cospirazione...

 


RECENSIONE

Marina Fiorato, con questo romanzo, trasporta il lettore nella Siena del XVIII secolo: una città divisa in contrade, che si identifica con i suoi storici palii. La storia di Pia dei Tolomei comincia il giorno del suo diciannovesimo compleanno, quando il padre la consegna nelle braccia di Vincenzo Caprimulgo.
La delusione di Pia, donna della contrada della Civetta, che si vede data in moglie al figlio del signore dell'Aquila, è acuita anche dalla paura di quello che, Pia lo ha già capito, sarà tutto fuorché un marito gentile.
Durante il palio, succede l'inaspettato: non solo Pia scorge tra la folla il giovane più bello che abbia mai visto, ma un incidente mortale colpisce Vincenzo, costringendo il fratello Nello a prenderne il posto sotto ogni aspetto.
Pia entra così a far parte della famiglia dei Caprimulgo, con tutti i suoi intrighi e le sue cospirazioni.

Cospirazioni tese a rovesciare il governo di Violante Beatrice de' Medici e riportare Siena agli ordinamenti indipendenti del passato.
Mentre Pia sogna soltanto di riuscire, prima o poi, a fuggire, grazie agli insegnamenti di Riccardo Bruni, quest'ultimo è deciso a salvare il governo della città e aporre fine alle trame dei signore delle contrade. E qualsiasi cosa Riccardo e Violante possano  fare, dovrà essere messa in atto prima del palio dell'Assunta, perché un'oscura minaccia incombe su Beatrice, donna perguitata dalla perdita dei figli, due gemmeli che ha potuto stringere tra le braccia solo per poche ore e il cui ricordo non le dà tregua.

Sullo sfondo di una Siena ben delineata, si collocano i protagonisti di questo romanzo, ciascuno con una propria storia, mai banali e scontati. La trama non è mai scontata e mescola insieme romanticismo, azione e suspence.
I colpi di scena, benché non eclatanti, contribuiscono a mantenere costante l'attenzione del lettore. Il che in ogni caso è un bene, ma direi che lo è ancora di più nel caso di un romanzo storico "corposo" come in questo caso.
Lo stile è asciutto e incisivo, non lascia spazio a fronzoli inutili e, benché l'abbia trovato un po' "rigido" - ma devo anche dire che è tra i primi romanzi storici che leggo ed è naturale che per essi non si usi lo stesso linguaggio dei libri "per ragazzi"- non è stancante.

Ad alleviare la fatica contribuisce senz'altro la curiosità: cosa succederà a Pia? E' davvero destinata a seguire il destino della sua omonima, quella Pia de' Tolomei che Dante canta nel Purgatorio? O è più simile a Cleopatra, la regina da cui, secondo la tradizione, la sua famiglia discende? In ogni caso, riuscirà prima o poi a liberarsi dalle grinfie dei Caprimulgo? E Riccardo Bruni, riuscirà ad aiutare la governatrice? E, non ultimo, perché si fa tanto riferimento alla perdita di Violante?

Tutti interrogativi che il lettore non può fare a meno di porsi, nella speranza che, nella pagina successiva o magari in quella dopo ancora, sia scritta la risposta.
Speranza che non viene, in effetti delusa: il finale non è certo inimmaginale, ma sfido chiunque a prevedere gli sviuppi che la trama presenta. Sviluppi che, ovviamente, non si possono rivelare... ma che di sicuro non lasceranno insoddisfatti.

Marina Fiorato dipinge il passato e i suoi personaggi con un'abilità tale da farli sembrare uguali a noi e ai nostir tempo, e in effetti, nessuno può negare che sia davvero così: amori, intrighi, tradimenti e imprevisti fanno ancora parte della nostra vita, così come erano ingredienti degli anni passati e lo saranno dei tempi futuri.

Consigliato a chi cerca un romanzo ben scritto e ben strutturato, con una trama coinvolgente e consistente.

UN ASSAGGIO...

"Un anno di preparazione, dieci uomini, dieci cavalli, tre giri di piazza del Campo e poi tutto si conclude in un istante. Impossibile per un forestiero concepire e ancor meno comprendere il significato che il Palio aveva per ogni senese. Che fosse nell'aria che respirava, nel cibo che mangiava, addirittura nei sogni che ne animvano il sonno. Che pregasse i propri santi di far vincere la contrada cui apparteneva, ogni giorno dell'anno, senza mai saltarne uno. Che lealtà, colori e contrade scaturissero dal Palio, così come la tela scaturisce dal ragno. Che le usanze e la società senesi fossero irradiate come cerchi concentrici da quella piazza e da quel giorno, e dal cerchio più piccolo di tutti: la pista. Cosparsa di polvere di tufo proveniente dai colli toscani, percorsa da uomini nati e cresciuti a Siena in groppa a cavalli nati e cresciuti a Siena, sotto lo sguardo di palazzi e torri della città vecchia. Il Palio era il centro; il Palio era Siena. Bastava sapere quello."

 
 
 

Recensione: The Selection di Kiera Cass

Post n°98 pubblicato il 18 Giugno 2013 da zaffira01
 

Onestamente, non capisco come mai, ultimamente, tra i libri che vanno di più ci sono i romanzi distopici e quelli incentrati sui reality show... Sarà che Hunger Games ha lasciato il segno, e molti cercano di imitarne se non altro il "format"... E' il caso per certi versi di The Selection di Kiera Cass, acquistato in parte per la trama che ritenevo mi avrebbe fornito il materiale per una recensione molto "critica", in parte dalla copertina che, come molti altri, trovo molto bella, per non dire stupenda. A lettura appena conclusa, ecco il mio personale parere su questo primo libro della serie.

 

TITOLO: The Selection
AUTORE: Kiera Cass
CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2013
PAGINE: 299

"Uno spettacolo sfavillante come un diamante. Una competizione feroce come la vita. Un gioco pericoloso come l'amore. Molti anni dopo la Quarta guerra mondiale, in un Paese lontano, devastato dalla miseria e dalla fame, l'erede al trono sceglie la propria moglie con un reality show. Spettacolare. Così, per trentacinque ragazze la Selezione diventa l'occasione di tutta una vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di fatica e povertà. Di conquistare il cuore del bellissimo principe Maxon, e di sognare un futuro migliore. Un futuro di feste, gioielli e abiti scintillanti. Ma per America Singer è un incubo. A sedici anni, l'ultima cosa che vorrebbe è lasciare la casa in cui è cresciuta per essere rinchiusa tra le mura di un palazzo che non conosce ed entrare a far parte di una gara crudele. In nome di una corona - e di un uomo - che non desidera. Niente e nessuno, infatti, potrà strapparle dal cuore il ragazzo che ama in gran segreto: il coraggioso e irrequieto Aspen, l'amico di sempre, che vorrebbe sposare più di ogni altra cosa al mondo. Poi, però, America incontra il principe Maxon, e la situazione si complica. Perché Maxon è tutto ciò che Aspen non sarà mai: affascinante, gentile, premuroso e immensamente ricco. E può regalarle un'esistenza che lei non ha mai nemmeno osato immaginare? "The Selection" è un romanzo straordinariamente romantico e avvincente che trascina le lettrici nel vortice di una storia d'amore impossibile. In corso di traduzione in tredici Paesi, ai vertici delle classifiche negli USA e in Francia, un caso editoriale internazionale che diventerà presto una serie televisiva per Warner Bros."

 

RECENSIONE

Parto subito dicendo che l'inizio mi è piaciuto proprio poco: troppe informazioni servite al lettore su un piatto d'argento, la protagonista, America Singer, ci tiene a dire di sè e della sua famiglia il più possibile, in una sorta di infodump, come se temesse di non averne più tempo in seguito.Per quanto carina, poi, l'idea della "selezione" non la trovo poi così originale: non è altro che un'altra versione di quei reality show che, in questo periodo, vanno tanto di moda nei libri e che talvolta sono davvero assurdi. Ma in effetti, non è un vero reality quello che poi America sarà portata a vivere.

Ad America non interessa la corona nè, tantomeno, il principe, perché il suo cuore è già impegnato con il bel Aspen; ma quando il loro rapporto si rivelerà diverso dai sogni di America, per sfuggire al dolore questa giovane diciassettenne comincerà a considerare il palazzo reale come una gabbia dorata, ma anche come il solo luogo dove può trovare rifugio per il suo cuore spezzato.

E alla reggia di Illéa, regno nato dalle ceneri dell'America dopo la Quarta Guerra Mondiale, America deve fronteggiare le altre trentaquattro selezionate, una più bella dell'altra, in cui si mescolano ragazze di quasi tutte le classe e caratteri, dalla dolce Marlee, con cui America stringerà subito amicizia, alla perfida Celeste, tanto bella fuori quanto subdola e invidiosa dentro.
Ma soprattutto, benché il ricordo di Aspen non la abbandoni mai, Lady America, che in una società divisa in classi, grazie a questa "lotteria", è passata da essere una Cinque a una Tre, una nobile, farà l'incontro con Maxon, il principe in cerca di una moglie e di una regina, che dovrà essere scelta tra le ragazze selezionate. Suo malgrado, America scoprirà che Maxon non è il tipo snob che lei ha sempre visto in tv, e la diffidenza nei suoi confronti piano piano si attenuerà.

Ma la vita di corte non è fatta solo di chiacchere e di lezioni, di abiti da cerimonia e di appuntamenti con le telecamere: per ben due volte il palazzo verrà preso d'assalto da misteriosi ribelli, alla ricerca di un qualcosa di non specificato, mettendo a dura prova i nervi delle possibili principesse...

America riuscirà a sopravvivere all'invidia delle altre ragazze e ad approfondire il suo legame con Maxon, ma arriverà il punto in cui Aspen rientrerà prepotentemente nella sua vita, e America dovrà cominciare a fare luce sui propri sentimenti.

Ammetto che il libro si fa leggere e offre una lettura breve e piacevole, scadendo solo in rari momenti nel noioso. Alcuni passaggi erano un po' prevedibili, non ultimo il legame che si sarebbe venuto a creare tra Maxon e America, e, beh, in alcuni punti ho sentito "puzza" di trovata commerciale. E' vero che il libro è stato salutato come un caso editoriale, ma è altrettanto vero che è stato scritto e pubblicato in un momento in cui i libri distopici vanno alla grande... senz'altro questo ha aiutato parecchio, oltre al fatto che sicuramente le ragazzine romanticone saranno impazzite di fronte ad una storia del genere.

Tuttavia, non posso negare che alla fine dei conti mia sia piaciuto: putroppo, non riesco a resistere a un pizzico di romanticismo, nè a mentire quando dico che non vedo l'ora che esca la serie televisiva o, meglio ancora, direttamente il seguito, The Elite, la cui uscita in Italia non è stata però ancora fissata.

Pertanto, sconsiglio di prenderlo per un capolavoro sensazionale, si sa che dopotutto l'editore deve fare pubblicità - non a caso, su praticamente tutti i libri fantasy che ho a casa, per esempio, ci sono frasi del tipo "il miglior scrittore fantasy italiano, il re o la regina del fantasy" e chi più ne ha più ne metta. Ma è comunque un libro carino che offre ore di svago piacevole, e non è privo di motivi per cui può risultare apprezzabile, ci sono colpi di scena e, a parer mio, la relazione, non propriamente amorosa, tra America e Maxon è delineata in modo efficace e coinvolgente, cattura l'attenzione del lettore.

Per finire, ecco a voi la cover del seguito, "The Elite", bellissima anche questa!

 

 

 



 

 
 
 

Recensione: "Regole del gioco" di Mario De Martino - In anteprima

Post n°97 pubblicato il 15 Giugno 2013 da zaffira01
 

Mario De Martino ternerà presto in libreria con un altro, avvincete thriller! Dopo I figli di Atlantide e Antarctica, editi da Casini Editore, e altri romanzi, ecco Regole del gioco!

 

 

 

TITOLO:Regole del gioco
AUTORE: Mario De Martino
CASA EDITRICE: La Corte Editore
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2013
PAGINE: 224
GENERE: Thriller
Comprato al Salone Internazionale del Libro di Torino 2013. Nelle librerie uscirà ques'autunno.

"Cosa faresti se ti risvegliassi in una casa da cui non puoi uscire, con altri quattro sconosciuti e con una voce che ti dice che, se entro 5 ore non ne rimarrà solo uno, morirete tutti quanti?"

Cinque sconosciuti si svegliano in una casa da cui non possono uscire. Una voce al telefono dice loro che hanno 5 ore di tempo. 5 ore nelle quali dovranno giocare.
Le regole sono molto semplici: solo uno potrà sopravvivere, e se allo scadere del tempo non ne sarà rimasto uno solo, moriranno tutti quanti. Quello che non sanno ancora, però, è che hanno tutti una cosa in comune e che, tra di loro, c'è un mentitore, una persona che sa molto di più di quello che ammette.
Inizierà così un incubo che spingerà ciascuno di loro oltre i limiti della propria coscienza.
Ma chi c'è dietro a questo folle gioco? Chi è il Master che manovra tutto?
E, soprattutto, perchè continua a porre la stessa domanda?
"Qual è la cosa più orribile che tu abbia mai fatto?"

 

RECENSIONE

 

Ancora un volta, Mario De Martino non si smentisce. E, ancora una volta, ciò che del libro e di lui si dice, in copertina o da altre parti, si discosta poco o niente dal vero. Mi è capitato di leggere libri che venivano pubblicizzati come rivoluzioni del genere fantasy, come capolavori da non perdere - pubbilcati magari dall'ultima casa editrice di questo mondo - per poi scoprire che in realtà non erano altro che degli obbrobri, con strafalcioni grammaticali e logici che nemmeno i bambini delle elementari commettono più ( o almeno si spera).

Ma questo giovane autore non rientra nella massa degli (auto?)celebrati scrittori in grado di tessere una storia come si deve.

Andiamo con ordine.
In questa recensione parlerò prima dello stile, perché non c'è praticamente niente da dire: fluido e coinvolgente, mai scontato, l'autore riesce a condurre con maestria il lettore pagina dopo pagina, senza mai risultare noiso. E questa volta, a dispetto degli ultimi libri che ho letto recentemente, non ho trovato neppure un errore, nè di stampa nè di altro tipo. Ovviamente, la presenza di errori di scrittura non incide molto sul parere di un lettore, ma è sempre meglio che ce ne siamo il meno possibile o che proprio manchino.

Della trama non si può svelare troppo, soprattutto per non rovinare la sorpresa ai lettori, e spero che questo libro ne avrà molti, visto che oltre a meritarseli davvero, è anche breve e non richiede che qualche ora per essere letto.
Devo ammettere che all'inizio, la storia di cinque persone rinchiuse in una stanza con l'ordine di ammazzarsi a vicenda mi ha fatto storcere un po' il naso, da una parte per la violenza che sicuramente ne sarebbe seguita, dall'altra perché mi ricordava un po' Hunger Games, con i tributi costretti a uccidere gli altri per rimanere in vita. Ma si è trattato soltanto di una sensazione momentanea, che con il procedere della lettura si è dissolta completamente.

Prima di tutto, ogni protagonista ha una sua storia alle spalle, ha un proprio carattere e una propria personalità, non si ha soltanto a che fare con dei nomi stampati su un pezzo di carta con cui l'autore ha la presunzione di identificare un personaggio.
Mario De Martino si dimostra davvero molto abile nel delinare il loro profilo psicologico: quasi come un esperto della mente umana - non escludo che lo sia davvero - analizza le sue varie reazioni di fronte ad una situazione come quella che sta alla base di questo thriller, delineando in modo preciso ed efficace le reazioni di Ryan, Harry, Alene, Kimberly e Todd davanti alle esperienze che si trovano ad affrontare, contro la loro volontà.

L'idea di fondo è molto inquietante, tante che ogni tanto, per quanto il libro fosse intrigante, ho dovuto fare delle pause e prendere fiato, e sperare di non sognarmi qualcosa di notte, di non sognare di essere una dei personaggi perché non sarebbe stato per niente una bella sensazione. Essere chiusi in unaa casa, con porte e finestre murate e decine di telecamere che studiano ogni tuo comportamente, con un Master che può mettersi in contatto a suo piacimento con uno degli "internati" e detta le regole del gioco, chiedersi cosa mai si è fatto di così terribile per finire in un simile inferno e per di più, avere la consapevolezza che c'è qualcuno che sa, e che di cinque solo uno può sopravvivere... brr, mi vengono i brividi solo a pensarci!

Citando un breve estratto da Wikipedia:

"Il thriller  è un genere di fiction che utilizza la suspense, la tensione e l'eccitazione come elementi principali della trama. Il thriller stimola fortemente gli stati d'animo del fruitore dell'opera innestando, tramite l'anticipazione, un alto livello di aspettativa e al contempo di incertezza, sorpresa, ansia e/o terrore.  Accorgimenti tipicamente letterari quali falsi indizi, colpi di scena e complotti sono ampiamente utilizzati.

L'obiettivo dei thriller è in generale quello di mantenere alta l'attenzione del fruitore tramite l'espediente della tensione. Il protagonista si trova contro un ostacolo o un mistero.  Questa tensione viene costruita nel corso di tutta l'opera e può condurre ad un climax altamente stressante."

Insomma, quello di Mario De Martino è un thriller "per definizione", si potrebbe dire. Di rado ho trovato un libro che calzasse così a pennello con la spiegazione del genere nel quale viene collocato, e tutto ciò che si può dire di Regole del gioco, è tutto quello che un lettore si aspetterebbe da un libro di questo genere.
Per cui, Mario, complimenti!


 

 

 
 
 

Recensione : La Badessa di Dario Canova

Post n°96 pubblicato il 11 Giugno 2013 da zaffira01
 

Dopo un prolungato periodo di assenza per motivi scolastici, finalmente trovo un po' di tempo per dedicarmi a questo mio piccolo blog. Finalmente è iniziata l'estate, oggi splende anche il sole, direi che è una buona giornata per iniziare l'attività estiva di lettura e recensioni. Ecco la prima, "La badessa" di Dario Canova!

 

TITOLO: La badessa
AUTORE: Dario Canova
CASA EDITRICE: Piazza Editore
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2010
PAGINE:253

 

SINOSSI

"Dario Canova colloca questo suo secondo romanzo alla fine dell'800, durante il periodo del Risorgimento e dopo l'Unità d'Italia. E' la storia delle vicende che accadono ad una nobile famiglia, i dei Luigi, e ai personaggi che le ruotano intorno. Ritmo incalzante, numerosi riferimenti storici e una suora, la badessa, che tiene le fila di tutto il romanzo.
Ancora una volta Canova dipinge i suoi numerosi attori in maniera precisa e accattivante in una Venezia a volte romantica, a volte decadente."


RECENSIONE

Come da retro di copertina, la storia, o meglio, le storie, sono ambientate durante il periodo del Risorgimento, per la maggior parte a Venezia, ma anche in altre città italiane e a Parigi. I protagonisti sono svariati personaggi, legati in modo più o meno indiretto a una nobile famiglia di Torino, i dei Luigi, trasferitasi a Venezia proprio in concomitanza con i primi moti insurrezionali.

Bene, partiamo proprio dal contesto storico: l'autore lo conosce senz'altro molto bene, ma non per questo mi sento di dargli un dieci e di andare avanti.
Prima di tutto, specialmente nella parte inziale, esso sembra tratto direttamente da un libro di storia, anzi, in più di un'occasione ho avuto l'impressione che certe parti fossero prese direttamente dal testo di storia che uso io a scuola, perché l'organizzazione del discorso e le spiegazioni erano davvero molto simili. Lo sfondo storico è delineato sì con chiarezza, ma in modo distante, freddo, come se dopotutto fosse un qualcosa di estraneo agli stessi personaggi che in quegli anni vivono e partecipano ai cambiamenti dell'epoca. Non vi è un reale intreccio tra protagonisti e storia, le narrazioni del periodo storico e delle vicende di uomini e donne che popolano il romanzo sono staccate, mentre avrei apprezzato molto di più se ci fosse stato un legame indissolubile tra il contesto e i personaggi. Insomma, certo è che Dario Canova sapeva quello che scriveva, quando parlava del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, fino alla fine del XIX secolo, ma forse si è concentrato troppo su questo e poco sui personaggi.

Se personaggi si possono chiamare. Perché, il più delle volte, essi non sono che nomi con delle caratteristiche peculiari che l'autore ci premura di farci conoscere attraverso la sua stessa voce. Non si ha a che fare con "attori dipinti in maniera precisa e accattivante", quanto piuttosto con delle "figure".

Ciascuna di queste figure ha poi una propria storia alle spalle, che, ancora una volta, Dario Canova si preccupa di raccontarci, attraverso dei flash-back in cui la voce narrante è semplicemente la sua - insomma, abbiamo a che fare con un vero e proprio narratore onniscente ( il che, soprattutto per lettori giovani, non è molto intrigante).

La storia in sè non ha un vero leitmotif, più storie si incrociano all'interno di una stessa cornice, ma alla fine del libro, il lettore si ritova a chiedersi quale sia stato il senso di tutto... non ci sono veri colpi di scena, nè suspence, tutto viene linearmente raccontato, insomma, non c'è niente di davvero intrigante...ed è un peccato, perché se questo libro fosse riuscito meglio, ci sarebbe stata la possibilità di gustarsi un bel romanzo storico ambientato in uno dei momenti più importanti della storia d'Italia.

Passando allo stile, nemmeno questo è perfetto. Non ha elementi di particolare originalità, è semplice e, anche se non scade nel banale, non ha nulla di particolare.
Ci sono numerose ripetizioni, anche all'interno della stessa frase. Oppure, cosa ancora peggiore, proposizioni e concetti praticamente identici vengono ripetuti a qualche riga di distanza. Per non parlare delle virgole, che non vengono messe dove dovrebbero esserci ma quasi immancabimente vengono posizionate tra il soggetto e il verbo - cosa che, almeno a me, hanno insegnato che non si dovrebbe mai fare -. Particolari che con una revisione più attenta, penso si sarebbero potuti evitare.

Ho trovato, poi, delle vere e proprie contraddizioni sulla storia e i personaggi. Per fare un esempio, nella prima parte, parlando della moglie del conte Gustavo dei Luigi, tale Elisabetta, si legge quanto segue:

"Elisabetta era nata nel Monferrato in un palazzo del Duca delle Langhe, circondato dalle verdi colline, sua madre Elsa era originaria di una nobile famiglia nizzarda, la sua infanzia era stata felice, circondata dall'affetto dei suoi genitori e dai suoi fratelli, lei era la più piccola e per questo rappresentava il giocattolo di famiglia" ( Notare, tra l'altro, l'assoluta antipatia per i punti).

A pagina 201, invece, ecco come la stessa persona si presenta in sogno al figlio:

"Mi chiamo Elisabetta ( ...) Ero ragazza, ero piena di voglia d'amore, di conoscere, di confrontarmi con il mondo esterno, ero figlia unica, i miei genitori erno buoni ma lontani, ho vissuto sempre da sola."

Direi che non servono parole per evidenziare il contrasto.

Termino con un appunto sulla fantomatica badessa: ammetto che ha a che fare con più personaggi, ma da qui a dire che tiene le fila di tutto, ne passa di acqua sotto i ponti! Sembra più che altro una religiosa che, quasi per caso, è entrata in contatto con questi uomini e queste donne e ha deciso di aiutarli, facendo da intermediario o cose simili, ma non ha un ruolo determinante all'interno di nessuna vicenda.

Ancora una volta, ciò che si legge sul retro di copertina e che appare tanto invitante, non è che un'esagerazione di ciò che poi, alla fine dei conti, il lettore può gustare.

 

 

 
 
 

"Il Sigillo di Aniox. Ritorno alle origini", primo volume di una trilogia fantasy da me scritta!!!

Post n°95 pubblicato il 09 Maggio 2013 da zaffira01
 

 

 

 

"La vita di Rut viene sconvolta la notte del suo quattordicesimo, quando, durante la sua festa, degli sconosciuti fanno irruzione in casa sua con l'intento di catturarla. Da quel momento, la sua vita non potrà più essere la stessa. Accompagnata da Jack, suo amico e protettore, e dalle Sorelle della Luna, Rut ritornerà ad Aniox, uno dei Ventiquattro Regni, tra le braccia dei suoi genitori naturali. Fin da subito, però, l'ombra di una guerra contro il Destinato, giovane mago intenzionato a conquistare il suo Regno, oscurerà la felicità delle sue giornate, assieme alle parole d'amore e morte di un'indovina e alla misteriosa attrazione che Rut sente verso le montagne che occupano il suo orizzonte, legate ad un'antica leggenda di paura e magia. E mentre il Destinato e il suo generale Philibert si faranno sempre più vicini, portando con loro la minaccia di uno scontro armato, una figura mascherata, chiamata La Lince, lotta per mantenere e Rut deve fare i conti anche con i battiti sempre più forti del suo cuore. "

 

Lo potete acquistare su Ibs, deastore, basta inserire il titolo del libro nella barra ricerca di Google!

 

 

( Edito da Piazza Editore, 2012)

 
 
 
 
 

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