Creato da marlow17 il 23/02/2015
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Fletcher CXI

Post n°110 pubblicato il 21 Dicembre 2016 da marlow17









"La cosa importante è che Tommaso sia insieme al dottor Gretsch quando quest'ultimo rientrerà in ospedale. Dovrà giustificare la sua presenza e avere un pass che gli conceda movimento all'interno della struttura. In seguito sarà più facile avvicinare Van Huijten e conoscerne il reale stato." Fletcher, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, esplose in un sommesso putiferio di imprecazioni e rabbia: "Penso che Peter sia impazzito, e anche tutti voi che gli date corda. Per quel che ne so nelle cliniche la presenza dei clown è concessa solamente in pediatria e neuropsichiatria infantile. Come riuscirete a giustificare il ronzio di Tommaso intorno a un vecchio ustionato per di più sottoposto a rigida sorveglianza?" Gretsch scacciò con la mano sinistra i pensieri molesti: "Qualcosa inventerò. Lo spaccerò per una iniziativa pilota per non far sentire ai vecchi degenti l'assenza di nipotini o similari. Una piccola rivoluzione in corsia. Se i bambini malati hanno bisogno dei pagliacci, gli anziani ricoverati necessitano del battito fresco dell'ala della gioventù...oppure no, Fletcher?" "Fate come volete ma è camminare sul filo." "Ce ne assumiamo ogni responsabilità, e Tommaso è molto più maturo di quanto tu pensi." "Levatevi dai piedi, adesso. Fate la vostra pantomima che Io voglio parlare da solo con il dottor Kraft." Stranamente non ci fu opposizione e Stephanie, Beatrice, Gretsch, Peter, Christine e Tommaso uscirono dalla stanza sull'imponente corridoio centrale. Il ragazzino teneva ancora sul braccio il suo completo da clown e ne pareva alquanto geloso. Dentro, Fletcher aveva preso una sedia e s'era assiso proprio in fronte allo psichiatra. "Chi è Percace, Maximus?" "Un uomo molto ambizioso." "Non è così semplice...Io ho avuto chiari indizi che possa essere, essenzialmente, quello che definiscono Anticristo. Conosce la setta degli Yazidi, Kraft?" L'interlocutore attonito scosse il capo. "è cresciuta fra Aleppo e Mosul e crede che per giungere al Bene Supremo sia indispensabile passare attraverso un interregno del male, il quale sarà infine riassorbito da Dio stesso e posto alla sua destra. Il simbolo della setta Yazida è un pavone, e ogni cosa fino a questo istante ha dimostrato quanto quello sia l'animale sacro a Percace. Ci troveremmo così di fronte a un Van Huijten incarnazione del Bene e SUO FIGLIO rappresentazione del Male. Il potere raggiunto da Jakob Percace starebbe solo lì a dimostrare quanto la Malvagità sia strettamente funzionale all'emergere della Bontà e la pigrizia con la quale il giovane prodigio della psichiatria è rimasto sulle nostre tracce per così tanto tempo senza metterci dietro le sbarre di un manicomio sta lì a provare che il suo potere è basato su piedi d'argilla e non può essere diversamente." Kraft meditava acutamente, poi borbottò: "Lei è uno Yazida, Fletcher?" Liberty sorrise. "Questo non è importante al momento. Ciò che conta è che nel momento in cui Percace emerge al potere assoluto dissemina tutta una serie di piccoli indizi per poterlo annientare. Ed è riguardo questo strano comportamento che dobbiamo lavorare a fondo." Lo psichiatra si accarezzò il mento e annuì affascinato: "Un padre (Van Huijten) con una storia convulsa alle spalle e un figlio (Jakob) sulle sue tracce, ad emularlo ma a perderlo progressivamente di vista. Il Bene che stana il Male fingendosi debosciato e bislaccamente perduto. Sì. Qualcosa ha senso in quello che sta sproloquiando, Fletcher."








(Continua)









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Commenti al Post:
anastomosidisabbia
anastomosidisabbia il 21/12/16 alle 10:30 via WEB
Confesso che mi si sono confuse le idee. La narrazione dal punto di vista di Fletch rende plausibile che egli sia l'eroe, il buono; ma la distinzione tra bianco e nero non è così netta come si potrebbe desiderare. Parrebbe di poter dire che il buono sia costretto ad adottare comportamenti "cattivi" a fin di bene e che il cattivo si finga buono per scopi malvagi; ma è davvero così oppure sono solo le due facce di una stessa medaglia?
 
 
marlow17
marlow17 il 21/12/16 alle 11:09 via WEB
Percace nella sua "Malvagità" Ha un periodo di interregno sulla Terra ma è destinato ad essere riassorbito dal BENE, ovvero il padre. In questo senso Fletcher, l'eroe del racconto, si trasforma in puro e semplice strumento per l'INEVITABILE disfatta dello psichiatra e per il suo ricongiungimento alla Luce eterna. non è neppure un caso che Van Huijten abbia un passato torbido e misterioso. Lui è l'emanazione divina che non può attraversare la terra senza contaminarsi. D'ora in avanti questo romanzo sarà la cronaca di una sconfitta annunciata: quella di Percace da parte dei suoi avversari, ma, al tempo stesso, i gioco non sarà chiuso perché non vi può essere BENE senza Male e MALE senza BENE.
 
   
anastomosidisabbia
anastomosidisabbia il 21/12/16 alle 11:13 via WEB
Allo "strumento" cos'è concesso?

La necessità dell'umiltà?

 
     
marlow17
marlow17 il 21/12/16 alle 12:26 via WEB
Fletcher non è uno stinco di santo: ex maniaco sessuale, attuale fuggiasco, personalità spesso violenta e crudele, trova in Christine qualcuno che indirizzi le sue sfuriate irrazionali verso un obbiettivo "positivo", che è la ricostruzione della sua stessa anima. Questo romanzo è la cronaca di una palingenesi. Per tutti.
 
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 21/12/16 alle 12:09 via WEB
E' ovvio che ci sia la resa dei conti...Figlio che vuole distrugge il Padre. Chissà che accada il contrario, forse. Mi fa stare sulle spine questo racconto dalla lettura ipnotica ^______^
 
 
marlow17
marlow17 il 21/12/16 alle 12:27 via WEB
Hai ragione, Grace. Non a caso l'ipnotismo ha giocato e giocherà un ruolo principe nelle prossime puntate. ^^
 
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