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BARBAJADA/Antiche tradizioni ormai dimenticate

Post n°150 pubblicato il 15 Gennaio 2013 da gosth_inside
 

"BARBAJADA" Lo sapevate che..


 Bevanda “storica” della prima metà dell’800, che accompagnava la degustazione dei dolci
Le signore della vecchia Milano andavano a gustarla, nel pomeriggio, nelle pasticcerie alla moda.
Deve il nome
a Domenico Barbaja che fu il primo a servire (o almeno ne prese la paternità) un particolare tipo di caffè con schiuma di latte, probabilmente il primo "cappuccino"  Per questa specialità, divenne così popolare che da cameriere qual era fu in grado, in breve tempo, di aprire una serie di caffè che servivano la nuova bevanda.
 La "Barbajada" rimase in uso fino agli anni Trenta e oggi è quasi dispersa.


Barbajada ricetta:

Tempo di preparazione: 5 minuti - Tempo di cottura: 10 minuti.
Dosi per 4 persone


2 tazzine di cioccolata liquida (preparata con 2 cucchiai di cacao amaro e acqua), 2 tazzine di latte
3 cucchiaini di zucchero, 2 tazzine di caffè, 8 cucchiai di panna montata zuccherata.
Attrezzatura: un recipiente , una frustina.
Versate nel recipiennte il latte  , il caffè, la cioccolata e lo zucchero e fate scaldare a fuoco moderato, sbattendo in continuazione il composto con una frusta sino a che si sarà formata in superficie una leggera schiuma bianca. Versate quindi il liquido bollente nelle tazze e completate con cucchiai di panna montata per ogni porzione.
Specie durante i mesi caldi la barbagliata può essere servita ben fredda e zuccherata, in alti bicchieri.

Cinzia

 
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                                         "Silenzio"

Vi sono qualità incorporee essenze,
cui è data come una duplice vita, che è poi
doppia entità che sempre scocca
e luce, in solida forma e in ombra.

Vi è un silenzio che è duplice mare e riva
corpo anima. Abita l'uno in solitari luoghi,
ricoperti d'erba recente: qualche solenne grazia,
umane memorie e una lacrimata sapienza

gli han tolto ogni terrore. Il suo nome è Mai Più.
È quello il silenzio corporeo: non devi paventarlo!
ha potere in se stesso di nuocere.
Ma se mai un incalzante fato (intempestiva

sorte!) ti portasse a incontrar la sua ombra
(un elfo è, senza nome e frequenta solinghe plaghe,
mai calpestate dal piede di un uomo),
oh, allora, raccomandati a Dio!

Edgar Allan Poe

 

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"Taedium vitae"

Trafiggere la mia giovinezza con pugnali disperati, portare
La chiassosa livrea di questa età meschina,
Lasciare che ogni mano vile saccheggi il mio tesoro,
Immischiare la mia anima ai capelli di una donna,
E non essere che il lacchè della fortuna, lo giuro,
Io non lo amo! Queste cose sono meno per me,
Meno della lanugine di cardi sull'aria estiva
Che non ha seme: meglio stare in disparte
Lontano da questi calunniosi sciocchi che beffano la mia vita
Senza conoscermi, meglio il tetto più vile
Adatto a ospitare il più umile veltro,
Che tornare a quella rauca grotta di conflitti
Dove la mia bianca anima per la prima volta baciò la bocca del peccato.

 Oscar Wilde

"Ad Arthur Rimbaud"

Mortale, angelo e demone, vale a dire Rimbaud,
tu meriti il primo posto in questo mio libro,
benché uno sciocco imbrattacarte t'abbia trattato da debosciato
imberbe e mostro in erba e studente ubriaco.

Le spirali d'incenso e gli accordi di liuto
segnalano il tuo ingresso nel tempio della memoria
e il tuo nome radioso canterà nella gloria,
perché mi hai amato come bisognava.

Le donne ti vedranno gran giovanotto forte,
bellissimo d'una bellezza contadina ed astuta,
molto desiderabile, di un'indolenza audace!

La storia ti ha scolpito trionfante sulla morte
e fino ai puri eccessi amante della vita,
poggiati i bianchi piedi sulla testa dell'Invidia!

Paul Verlaine

 

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