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Rc auto e moto, Consumatori: assurdi salassi da +245 a +480% in 19 anni che producono 4 mln di veicoli non assicurati

In Italia rc auto si mangia il 6,5% di stipendio, il doppio della media OCSE (6 paesi); il triplo dell’Inghilterra. A Napoli i carabinieri di Marcianise e Villaricca, hanno sequestrato 13.000 polizze false, generalmente piazzate a 100 euro l’una, per sostituire le garanzie vere. Secondo recenti studi (Aci-Ania ed Ivass), in Italia circa 4 milioni di veicoli (auto, moto, scooter, ecc.), l’8% del parco circolante sarebbero privi di polizze, causando danni e frodi assicurative stimate in circa 2,8 miliardi di euro.

Adusbef e Federconsumatori impegnate da anni a denunciare fenomeni elusivi, condannano il ricorso a polizze fasulle che danneggiano gli assicurati virtuosi, oltre il 90% che senza provocare incidenti, sono costretti a pagare anche per gli evasori, ma non si stancano di denunciare tariffe le più care d’Europa, arrivati alle stelle anche per contiguità e vera e propria complicità degli organismi preposti ai controlli con le compagnie (come risulta da indagini giudiziarie Procure).

Prima della liberalizzazione tariffaria del 1994, sotto il regime dei “prezzi amministrati”, gli assicurati pagavano in media 700.000 lire, il controvalore di 391 euro per assicurare un’auto di media cilindrata fino a 1.800 C.C. Dodici anni dopo, nel 2006, il costo medio della stessa polizza per un auto di fascia media (non contando le punte estreme come la Campania) è lievitato a 868 euro, con rincaro del 122%, per passare a 1.250 euro nel 2013, con un aumento di 889 euro (+180 %), a differenza di altri Paesi UE, Francia, Spagna, Germania, con aumenti registrati che non hanno superato la soglia dell’ 87 %. I costi medi delle tariffe RC Auto in 19 anni (2004-2013), sono più che raddoppiati passando da 391 euro del 2004 a 1.250 euro nel 2013,con una incidenza di valore di + 859 euro ed una percentuale del 235%

Ancora peggiore la situazione delle polizze obbligatorie per assicurare moto e motorini sotto i 150 cc di cilindrata, con utenti taglieggiati costretti a subire rincari scandalosi ed ingiustificate superiori al 400%, con costi medi passati da 98-121 euro (minimo e massimo) del 1994, a 490-530 Euro (minimo e massimo nel 2008), e con costi RC moto che hanno subito l’impennata del 480% nel 2013, ed un aumento secco di 549 euro, passando da 121 a 670 euro (escluso incendio e furto).

Il caro Rc auto responsabile di 4 milioni di veicoli non assicurati, un pericolo per l’incolumità propria e dei terzi trasportati e danneggiati, che non sempre vengono risarciti dal Fondo Vittime della Strada.  Secondo elaborazioni Adusbef, nei 6 principali paesi europei (Italia, Inghilterra, Germania, Irlanda, Francia), l’incidenza dello stipendio netto per coprire una polizza Rc Auto è pari al 6,5 % in Italia; il 3% in Spagna; il 2,9% in Francia ed Irlanda; il 2,8% in Germania, il 2,2% in Inghilterra.

Le famiglie italiane, fanalino di coda degli stipendi netti con 19.100 euro (10.000 euro in meno degli inglesi) i cui redditi netti si collocano al di sotto della media Ocse (20.593 euro), sono costretti a sborsare i costi assicurativi più elevati (1.250 euro) e più del doppio della media Ocse (763 euro). Anche questo sistema consolidato di scippo con destrezza a danno di milioni di famiglie, è responsabile del declino dell’Italia