¤GIUSTIZIA POETICA*°

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SUMMER MEMORIES

Post n°1168 pubblicato il 05 Giugno 2015 da poeticjustice
 
Tag: Diario

Quando ero piccola, ricordo che, attendevo con impazienza il mese di giugno.
Per me significava poter giocare o leggere tutto il giorno, senza gli orari imposti dalla scuola o del dover fare i compiti per forza tutti i giorni.
Adoravo la libertà di poter scorrazzare in giro con la mia bicicletta, assaporarmi l'aria dei campi, sentire il vento caldo attraversarmi i pochi vestiti che indossavo.
Ero molto resistente alle alte temperature, non mi fermavo nemmeno nelle giornate più afose, bevevo moltissimo, quello sì, ma solo per poter tornare nuovamente in campo con il mio pallone, avventurandomi in partite di calcio che duravano ore e ore e che mi lasciavano lividi ed un senso di soddisfazione e gioia totale.

Quei giorni in cui il sudore e la voglia di vincere la facevano da padrona, ora non so in quale angolo recondito della memoria siano andanti a finire.
Fanno ancora parte di me, costituiscono quello che sono ora, rappresentano la me bambina.
Quella voglia di fare tutto, ogni cosa correndo a perdifiato, a volte anche cadendo, adesso mi fa sorridere, provo tenerezza e allo stesso tempo nostalgia.
Cielo, quanto ho corso a piedi dietro ad un pallone da calcio oppure in bicicletta tra le campagne e i fossati.
Non era mai abbastanza lungo un gioco, non mi bastava il pomeriggio, volevo continuare fino a tarda sera, quando la luce dei lampioni non era sufficiente ad illuminare il frisbee o i racchettoni, ma si giocava lo stesso e anche ridendo di più!

Le vacanze tanto desiderate e attese per un intero anno scolastico passavano velocissime tra gite al lago, corse con la Kikka (il nostro cane), partite infinite a pallone, ginocchia sbucciate, occhi che s'illuminavano solo a sentire la parola: "Giochiamo?".
Ora questa parola me la dicono i bambini e la sento come un profondo atto di fiducia che mi dona una senso di pace immenso.
Non ho perduto quella voglia di giocare, di sedermi per terra, di sporcarmi, di divertirmi, è sempre in me, c'è solo meno tempo da dedicargli, ma resta.
Io non devo ricordarmi di essere stata bambina, perché un pò bambina lo sono ancora, fortunatamente!


PJ

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