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« Light in the darkIo vagabonda »

Il gran sole di Hiroshima

Post n°1176 pubblicato il 23 Agosto 2015 da poeticjustice
 

Forse pochi di voi conoscono la storia di Sadako Sasaki, una bambina che, quando il 6 agosto 1945 venne sganciata la bomba Little Boy su Hiroshima, aveva solo due anni. 

Nel novembre del 1954, un fastidioso gonfiore sul collo costrinse Sadako a letto per alcuni giorni. 

A Capodanno il gonfiore si era esteso alla faccia, e piccole macchie color porpora erano comparse sulla gamba sinistra della bambina. 

Il 18 febbraio del ’55 la diagnosi: leucemia. 

Il 21 il ricovero all’ospedale della Croce Rossa, con appena un anno di vita da vivere, prima che i globuli bianchi proliferassero impazziti nel suo sangue, portandole via l’ossigeno. 

Fu Chizuko, un’amica, a regalarle l’origami: una piccola gru di carta nella quale erano racchiuse una leggenda e una speranza. 

Secondo una antica leggenda, infatti, chi avesse piegato mille origami raffiguranti una gru avrebbe potuto esprimere un desiderio che gli dei avrebbero esaudito. 

Sadako sognava di esorcizzare la morte, di sconfiggere quella sua malattia, di continuare a sperare nella Vita, la vita dell’intera umanità. 

La storia di Sadako terminò la mattina del 25 ottobre 1955. 

C’è chi dice che le sue mani si fermarono dopo 644 origami; per altri, il numero di mille fu abbondantemente superato.

Nel 1958 all’interno dell’Hiroshima Peace Memorial venne posta la statua di Sadako, ritratta con le braccia aperte protese verso il cielo mentre una gru spicca il volo proprio dalle sue mani. 

Alla base della statua si possono leggere queste parole: “Questo è il tuo pianto. La nostra preghiera: Pace nel mondo”.

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