Creato da Cinquanta50Sfumature il 17/02/2015

50 sfumature....

Lasciati andare, lasciati guidare

 

 

Il Tempo.....

Post n°34 pubblicato il 26 Settembre 2017 da Cinquanta50Sfumature
Foto di Cinquanta50Sfumature

Un’altra volta ancora.

Mi ero detto, anzi mi ero imposto, di chiudere con queste relazioni e ci ero anche riuscito a dire il vero, questo perché a 50 anni si è pregni di esperienze, che non tutte si trasformano in saggezza però....

Se non altro la mente comincia a capire cose che prima il corpo premetteva per istinto e se ne capisce l’essenza e si trova in queste motivazioni una soddisfazione prioritaria a quella del corpo stesso.

Però quando le pulsioni partono dalla mente e quando c’è chi riesce a stimolare questa “secrezione neuronale”, allora diventa davvero difficile, anche a 50 anni, sfuggire al desiderio di farlo un’altra volta ancora e di essere razionali.

E credo lo si faccia in particolare per il piacere della mente, se questa è la sede anche dell’affettività, non tanto per il solo appetito sessuale.

Un SMS, uno di quelli che ti aspetti siano così, una scappatoia per riaprire un discorso terminato tempo prima per non rischiare di trasformare una relazione in un’altra “relazione”.

Ancor più che aspettarselo, ce lo si augura da tempo.

Il pretesto: un pranzo nella pausa tra l’orario meridiano ed il pomeriggio, ma poi una velata allusione che non doveva nemmeno essere letta tra le righe per essere compresa.

Vado.

Lei è già dove ci siamo detti, sorridente e coi suoi occhi azzurri acceso, vestita in maniera sportiva quasi a sottolineare l’innocenza dell’incontro: si alza, mi viene incontro e mi abbraccia per alcuni secondi spingendo il seno contro il mio petto giacché mi sono flesso per porre il mio viso accanto alla sua guancia.

Oltre un anno e mezzo trascorso senza quasi sentirsi a parte qualche messaggio di convenzione, una distanza che pareva incolmabile dissolta nel volgere di un abbraccio.

Ci si racconta cosa è accaduto in questo periodo, ci si ascolta a vicenda, scorrendo con gli occhi il volto altrui e scoprendo che a questa età comunque si cambia, seppure in maniera lenta e graduale, ma oltre un anno ha invecchiato me regalandomi qualche kilo in più e segnato un poco pure il suo viso.

Questo non diminuisce la sua bellezza e la sua dolcezza, la sua sensualità sono rimaste immutate, tanto lo erano trent’anni fa quando la vidi per la prima volta e la conobbi come la donna di un amico che poi dopo un paio di decenni fece le valigie per andarsene per altri lidi, con altra compagna.

Di lei mi era sempre rimasto il ricordo della sua simpatia e quello sguardo che sprizzava vivacità in ogni occasione, non da meno del suo corpo che seppure minuto che sprigionava una sensualità ad ogni suo movimento.

Il pranzo veloce e frugale, inteso per lasciare spazio al resto, se resto doveva esserci.

Mi alzo e la prendo per mano, lei si lascia trasportare, non si nega al contatto, segue i miei passi, non si ritrae.

Il percorso da lì a casa sua è veloce, qualche minuto di auto: giungiamo sotto casa senza aggiungere parola, cerca freneticamente le chiavi dalla borsetta quasi col timore di perdere qualche secondo, apre la porta e l’ascensore già presente ci accompagna fino al suo piano in un silenzio quasi surreale.

Apre la porta e la richiude dietro a sé, con il blocco interno, quasi a voler tenere dentro ciò che è nell’appartamento ed il resto totalmente fuori.

Non parliamo, i nostri occhi sono così vicini, le sue mani nelle mie mani: sento, per una forma di empatia che tra noi è sempre esista, il vibrare del suo corpo ed il suo desiderio che va oltre ad ogni regola della logica e della morale, la sublima a qualcosa che affettivamente si definirebbe il altro modo e di cui ho paura, in quel contesto, anche solo di pensarlo....

Non esiste una regola, non esistono ruoli, non c’è un banale elenco o contratto che definisca chi deve fare cosa, esistono due corpi e due menti e due cuori che vibrano all’unisono, un diapason sul quale siamo entrambi accordati.

La ritrovo.

Mi ritrovo.

Non riesco a darmi risposte sebbene la mia mente brulichi di perché: perché non ci siamo più visti da allora, perché ci siamo allontanati, perché ho rinunciato a tutto questo, perché io e te siamo due essenze separate di un uno solo che non si può ricongiungere....

Il tempo brucia, la passione brucia, il lasciarsi di nuovo brucia....

Questa volta non ci sono state bende, lingerie, corde, ordini.... non c’è stato uno che comanda e l’altra che esegue, non c’è stato bisogno di altro che di lasciarsi andare.....

Guardo l’orologio: sono fuori tempo, debbo scappare.

La lascio in piedi sull’uscio della stanza, avvolta in un plaid azzurro come i suoi occhi che mi guardano mentre mi rivesto e non riesco a capire se la sua sia tristezza o gioia, paura o rassegnazione, sfida o comprensione della situazione, che è com’era allora e tale rimarrà.

C’è un legame che unisce le persone e che va al di là della pura e semplice comprensione del contesto, esiste un qualcosa che rimane e che supera il tempo e lo spazio, che rimane sotto la pelle e non ti riesce più a levare di dosso, che rimane dentro alla tua anima materialmente ancorato a ciò che di più etereo possiedi, ma che ti rinnova ogni volta che lo vivi e ti fa sentire tanto vivo ogni volta che si rinnova.

Cosa conta cercare di capirlo? Quale scopo cercare di arrestarlo? Quale senso cercare di non viverlo?

L’esistenza è fatta di momenti tutti in fila, uno dopo l’altro, come una melodia che a volte suona intonata a volte dissonante ed il non ascoltare, vivere, percepire ciascuna di queste note quali esse siano, il lasciare troppi spazi vuoti per la paura di stonature non è una scelta saggia, tanto quando si avrà finito di scriverla, la tua melodia non sarai a sedere in prima fila ad ascoltarla.

 

 

“Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, né del preoccuparsi del futuro, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà. La vita può avere luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita. L'amore nel passato è solo memoria. Quello nel futuro è fantasia. Solo qui e ora possiamo amare veramente. Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo.” - Buddha

 
 
 

Sorriso...................

Post n°33 pubblicato il 01 Marzo 2017 da Cinquanta50Sfumature
Foto di Cinquanta50Sfumature

Sorridi.

E’ bello vederti così.

Nulla può sostituire la soddisfazione della vista di un tuo sorriso.

Collare ed ordini non sono che un gioco fra noi, un accordo che non mina minimamente la stima reciproca, un tramite per la soddisfazione di entrambi che può anche non essere imprescindibile quanto lo è il tuo sorriso.

Poco conta il linguaggio dei segni con il quale ci si denuda dei propri istinti senza palesarsi a voce se alla fine, ogni volta che si ritrova la parola fine, la fine dell’incontro, di una giornata, di una discussione, non vedo il tuo sorriso.

Adoro il tuo modo di porti, la tua malizia, quel tuo sguardo da finta pudica, da ragazzina senza malizia, quel tuo modo di giocare col tuo corpo, la ricerca della punizione, la fuga poi nelle mie braccia, l’abbandono.... ma poi cerco quel tuo modo di sorridere che azzera tutto il resto e si fa ragione pura dell’esistere in quel modo....

Senza quello tutto è inutile, il dolore, il piacere, il cercarsi e desiderarsi sono inutili sofferenze se alla fine tutto non trova motivo di esistere per quell’unico momento che esprime gioia e serenità.

Mai lingerie sarà così erotica di quella smorfia buffa sul tuo viso, che dilata le tue labbra e spinge gli estremi verso l’alto, mentre socchiudi gli occhi su quelle gote arrotondate....

 

Allora e solo allora il tutto si compie e toglie quel velo di banalità che a volte sembra ammantare le azioni di due adulti, forse non ancora troppo adulti, che, complici, si provocano in un gioco di ruoli lontano dall’essere teatro, così come non è teatrale il sorriso che ci accompagna e ci congeda....

 
 
 

Un segno...........

Post n°32 pubblicato il 25 Agosto 2016 da Cinquanta50Sfumature
Foto di Cinquanta50Sfumature

Un segno.

Te lo spiego per questa volta.... Un segno è una forma alla quale è stato attribuito un determinato significato, palese per chi lo sa interpretare, celato per chi non può o non sa farlo....

Quando ti chiedo un segno è a quello che mi riferisco, non chiedo altro.

La tua risposta deve essere adeguata alle tue e mie aspettative: il collare è segno di appartenenza, la frusta della necessità di essere domata, le corde di legame stretto, intimo e tacchi del desiderio di essere posseduta.... Così me lo devi indicare….

Se non siamo vicini e se desideri comunicarmi qualcosa, usa un segno...... non aspettare che te lo chieda.

 

Spero tu abbia capito........

 
 
 

Inferno o Paradiso?

Post n°31 pubblicato il 26 Agosto 2015 da Cinquanta50Sfumature
Foto di Cinquanta50Sfumature

Ognuno ha desideri nascosti, fantasie che vive solo nella propria mente e che, anche se solo in parte, vorrebbe condividere mentre spesso dall’altra si guarda bene dal farlo per paura di fraintendimenti o di essere giudicato per questo.

Cosiddette deviazioni o frutto di un vissuto, dell’educazione e di una personale interpretazione dei rapporti tra persone, a dire il vero ogni pratica sessuale può essere tutto questo od altro, ma credo che rimanga acclarata l’affermazione che l’uomo cerca più il piacere che la felicità e spesso, aggiungo io, finisce per confondere le due cose.

Tutto sommato nella mia esperienza, pure anche limitata al di là di ciò che potrebbe apparire leggendo queste pagine, ho avuto la netta sensazione che in un modo o nell’altro, anche nei desideri più “estremi”, alla fine tutti cerchino attenzioni e interessamento.

E’ vero che quelli che si sottostimano alla fine preferiscono siano gli altri a prendere iniziativa in ogni situazione, ma non è raro che chi invece appare come leader in campo lavorativo o sociale, nel privato poi desideri di contro provare la sensazione di non dover essere prigioniero delle proprie decisioni e si abbandoni ad una sottomissione anche più “subalterna” che i primi.

Sub e Dom sono solo ruoli auto-attribuiti, non dipendono da alcuna altra regola se non quella che la coppia definisce a priori e che vale solo ed esclusivamente per quella coppia, ovvero con altro partner può decadere.

Ciò che in definitiva conta è l’alchimia che si crea ed il grado di empatia che si raggiunge: in questo la sessualità, in qualsivoglia forma la si stigmatizzi, è pur sempre il frutto di un accordo, tacito o meno, tra due persone consapevoli, compiacenti, complici ed in questo non esistono regole o prescrizioni su cosa sia o meno giusto fare.

Nessuna pretesa di fare lezioni in merito, solo il semplice desiderio di sfatare alcune critiche e pregiudizi sull’argomento.

Un caro amico, sposato senza figli con una donna estremamente carina, seria e fedele così come anche lui, mi confidò qualche anno fa che da sempre nei loro rapporti sessuali obbligava la moglie ad indossare scarpe col tacco a spillo, in assenza delle quali il piacere che provava non era così intenso.

Un’altra conoscente mi disse che i rapporti sessuali col marito, quelli più passionali, le erano capitati in luoghi non convenzionali come il bagno di un locale pubblico, nell’androne delle scale, in cantina, di notte sul terrazzo... ed il loro desiderio pareva vibrare sulla stessa lunghezza d’onda, tanto da spingerli a cercare sempre situazioni nuove e stimolanti.

Cosa è allora una “deviazione”? Qual è il limite oltre il quale un amplesso si può definire deviato?

E cos’è un amplesso, qualcosa di fine a sé stesso od invece un piacere fisico che va di pari passo con quello emozionale?

Non cerco risposte e sebbene abbia una mia idea, preferisco non esprimermi.

Credo però che il limite stia nel rispetto della persona con la quale ci si rapporta, segnato solamente dalla trasparente condivisione d’intenti e fini: quello è il confine che si traccia mettendo in chiaro il proprio essere ed intendere le cose, sesso compreso.

Ho avuto alcune relazioni durature, alcune occasionali; ho conosciuto donne che cercavano espressamente una figura dominante, altre che volevano solo provare e che non hanno trovato soddisfazione in questo; ho vissuto momenti solo fisici ed altri anche emotivamente toccanti, dentro e fuori dalle lenzuola, perché nulla esclude nulla: la libertà di essere e lasciare gli altri siano ciò che sentono di essere, la libertà di slegare i freni inibitori e superare i preconcetti, la libertà di sperimentare e confrontarsi, questo è piacere.

La felicità è altra cosa, più nobile ed elevata, forse nemmeno disgiunta dal resto, ma di certo nemmeno schiava di questo.....

Abbiamo tutti un comune denominatore che ci lega: una sola vita terrena, questa...

Inutile quindi vivere di attese, nemmeno scialacquare la propria esistenza sia inteso, ma se debbo esprimermi in merito a quanto sopra, beh allora ammetto di essere soddisfatto delle mie esperienze e probabilmente sconterò le mie scelte nel secondo girone dell’inferno dipinto da Dante, sbattuto perennemente da una bufera, così come la passione travolge nella vita terrena chi non la sa governare.....

...di certo non finirà nell’ultimo girone nella terza e sesta bolgia tra i simoniaci, che barattano beni spirituali con quelli materiali, o tra gli ipocriti che vestono maschere in pubblico per mantenere un contegno che poi nel privato finisce per essere l’opposto.....

Ora credo andrò per altri lidi, penso di aver concluso questa parentesi sul blog e le altre cose che avrei voluto raccontare, le mie esperienze oltre a quelle che ho già descritto credo le terrò per me....

Concludo con una locuzione latina di Ovidio, ripresa poi dalla letteratura classica seguente, ma anche da qualcuno “più in alto” che non voglio citare in questo contesto e che alla fine, in termini più ampi della semplice frase che riporto, ammetteva quanto sia debole la carne umana e quando sia difficile attuare il bene, seppur comprendendolo:

“Video meliora proboque, deteriora sequor” (Vedo le cose migliori, ma seguo le peggiori).

Buon proseguimento a tutti

 
 
 

Errori.....

Post n°30 pubblicato il 21 Luglio 2015 da Cinquanta50Sfumature
Foto di Cinquanta50Sfumature

Mi scuso con chi legge....

Solo ora ho riletto alcune cose che ho scritto, cosa che solitamente non faccio siccome quando sento l'impulso di raccontare o raccontarmi lo faccio di getto, e mi accorgo purtroppo così dei diversi errori di sintassi e ortografia che ho commesso....

Vogliate perdonarmi per gli obrobri, voi che leggete incuriositi, mentre coloro che rimangono scandalizzati in merito all'argomento trattato avranno così un'ulteriore questione di cui indignarsi....

Buon proseguimento......

 
 
 
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