Creato da liberawoman il 26/02/2009

Parliamone

perchè tutti possano dire la propria

 

Il mistero del testamento. Parla LaToya

Post n°237 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da liberawoman

A quasi quattro mesi dalla scomparsa improvvisa di Michael Jackson, i misteri non vedono una soluzione. Semmai aumentano di giorno in giorno. Come l’ultimo che vede il testamento di Jackson sotto accusa. Randy, fratello del Re del Pop, ha infatti affermato che Michael non può aver firmato realmente il testamento del 2002, quello cui si è fatto riferimento alla sua morte, perché in quel periodo il cantante era lontano 2,475 miglia dal luogo in cui si suppone sia stato redatto il documento.

Parliamo del 7 luglio 2002, ore 5 del pomeriggio a Los Angeles. A quanto pare, in quei giorni Michael era a New York, impegnato a partecipare a una campagna contro Tommy Mottola, manager della Sony, accusato di razzismo nei confronti degli artisti afroamericani. E il tutto è testimoniato da una serie di foto pubblicate dal sito TMZ (gallery dopo il salto).

In attesa di saperne di più, ariecco LaToya Jackson parlare, parlare e parlare. L’ultima sua intervista è quella rilasciata sul nostro Sorrisi e Canzoni Tv.

Si è trattata di una cospirazione per impossessarsi dei soldi di mio fratello, ne sono certa, ma non voglio influenzare il lavoro della polizia: so chi è stato e giuro ke nn la farà franca. Ricordo Michael magro negli ultimi giorni di vita, ma in salute. Ho sempre pensato però che qualcuno lo stesse drogando, che lo stessero riempiendo di medicinali di cui non aveva bisogno. In fondo sentivo che gli sarebbe accaduto qualcosa di brutto e che non sarebbe arrivato vivo sul palco si Londra.

E ancora accuse:

Lo hanno spinto ad accettare tutte quelle date, lo hanno manipolato. Avevano il pieno controllo della sua vita, tanto che sono riusciti a estromettere la famiglia: era quasi diventato impossibile raggiungerlo. E subito dopo la sua morte ho saputo che buona parte del suo staff, quella che gli era fedele, era stata licenziata nei mesi precedenti.

Un ultimo riferimento a ‘This is It‘, il film/documentario in uscita il 28 ottobre in tutto il mondo.

Non so se Michael sarebbe entusiasto del film. Lui era un perfezionista, ha sempre voluto dare il meglio al pubblico, e in quel film si mostrano performance molto lontane dalla perfezione che mio fratello ha sempre cercato e che lo ha fatto diventare il mito che tutti conosciamo.

Ma i fan, siamo certi, capiranno e apprezzeranno quest’ultimo dono caduto dal cielo.

Fonte: Starlettime

 
 
 

Michael jackson

Post n°236 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da liberawoman

 
 
 

Jackson, Dio mi comunica le idee

Post n°235 pubblicato il 19 Ottobre 2009 da liberawoman

Ci siamo (quasi). Poco più di una settimana all’uscita del film postumo di Michael Jackson, “This is it”, progetto che ha suscitato un gran numero di speculazioni sul contenuto e non solo. Ma una cosa ora appare certa: Michael era convinto che Dio avesse contribuito alla produzione della sua ultima fatica live. Quella mai andata in scena a Londra.

Il magazine Entertainment Weekly ha rivelato dei dettagli sulla realizzazione della pellicola. Jackson aveva chiesto (e ottenuto) di potersi esibire su ben 22 diversi palcoscenici e di creare un’opera imponente perché, come aveva confessato a Keny Ortega, ora regista del film:

È Dio in persona che mi comunica le sue idee durante la notte. E io non posso dormire avendo questo gravoso incarico. Se io non mi faccio trovare pronto per accogliere le sue idee, Dio potrebbe girarle a Prince.



Il presidente della Aeg Live, Randy Phillips, ha inoltre confidato il grande desiderio di Michael: esibirsi per i suoi tre figli.

Gli chiesi ‘perché proprio ora?’ e lui mi rispose: ‘Perché ho speso 12 anni della mia vita per tirare su i miei figli, e credo che siano sufficientemente grandi per apprezzare ciò che faccio. E io sono sufficientemente giovane per farlo ancora.

Intanto è ancora polemica sul singolo postumo di Jackson, “This is it”, che la Sony avrebbe voluto far passare come brano inedito. La casa discografica è stata costretta ad ammettere che la canzone non è originale, ma si tratta di un brano realizzato nei primi anni Ottanta da Paul Anka – titolo del brano originale “I never heard” – che nei giorni scorsi aveva dichiarato:

Si tratta di un mio progetto inciso con la voce di Michael nel mio studio. Avro’ il 50% dei diritti sul progetto perché è giusto cosi.

Si sa, per il denaro si arriva anche a mentire a dei fan ancora traumatizzati. Ma questo ci sembra davvero troppo.

Fonte:Starlettime

 
 
 

Michael Jackson diventa immortale in un fumetto

Post n°234 pubblicato il 18 Ottobre 2009 da liberawoman

Sono trascorsi quasi quattro mesi da quel terribile 25 giugno, quando il mondo della musica si ritrovò improvvisamente orfano di Michael Jackson. Quattro mesi sono tanti, eppure il Re del Pop non smette di far parlare di sé, tanto che il suo nome continua a riempire i giornali quotidinamente.

La notizia del giorno riguarda la vena creativa di Michael, non dal punto di vista musicale (quella la conoscevamo già), ma come fumettista.

Eh già, perché Jacko aveva grandi idee per la testa e voleva lasciare un segno indelebile anche come ideatore e sceneggiatore di fumetti, lavorando ad un progetto che vedrà la luce il prossimo giugno, in occasione dell’anniversario della morte (giorno più giorno meno).
A riferirlo è la casa editrice Random House, che sta facendo soldi a palate con la cessione dei diritti internazionali, nella convinzione che il progetto riscuoterà un enorme successo a livello editoriale.

Il fumetto si intitola Fated (”fatato” o “segnato dal destino”, fate voi) e racconta la storia di Gabriel Star, un cantante pop di successo, amato dai fans, ma tremendamente solo. Ed è proprio la solitudine che lo spinge a lanciarsi dalla finestra di un albergo dopo l’ennesimo concerto, alla ricerca di una morte tragica che possa scrivere la parola fine su una vita di sofferenza. Ma Gabriel esce illeso dalla caduta e scopre così di avere dei poteri da supereroe.

Come finisce la storia? Lo sapremo tra qualche mese, quando il mondo avrà l’opportunità di toccare con mano uno dei tanti progetti di Michael, cantante pop di successo, amatissimo dai fans e tremendamente solo, proprio come Gabriel Star.

La differenza sta solo nei superpoteri. In quanto all’immortalità, Michael non aveva certo bisogno di gettarsi dal trentesimo piano di un albergo per rendersi conto di averla raggiunta. Peccato solo che non se la possa godere.

Fonte:Starlettime

 
 
 

La verità di Ramazzotti: "Jackson non è morto"

Post n°233 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da liberawoman

Dieci secondi, anche meno. Il tempo di una gelida stretta di mano e di un "I love you" in mezzo falsetto. "Era il ’93. Io e Morandi avevamo affrontato 13 ore di volo per incontrare Michael a Los Angeles".

RIMINI - «Aspettammo mezza giornata mentre lui giocava a basket con dei ragazzini, poi finalmente fummo ricevuti. Ci ordinarono di non guardarlo con insistenza, di non toccarlo. Non si tolse mai i guanti. Eppure eravamo andati da lui per un'iniziativa di beneficenza: ci salutò e sparì in un baleno». Sprofondato su un divano del "105 Stadium" di Rimini, dove il 21 ottobre partirà il suo nuovo tour mondiale (atteso il 21, 22, 24 e 25 novembre al Palalottomatica di Roma) Eros Ramazzotti riflette sui rischi dell'essere una star. «A volte viene voglia di sparire. Siamo davvero sicuri che Jackson sia morto?».

C'è stata un'autopsia.
«Qualcuno ha visto il corpo? Non sono del tutto convinto di come ce l'hanno raccontata. Può anche essere stata una manovra concordata».

Non siamo capaci di accettare la scomparsa dei divi. Elvis lo avvistano ovunque.
«Ma lui stava male, si vedeva. Piansi quando morì, ero un fan».

MJJForum

 
 
 

Jackson, il nuovo singolo non è un inedito

Post n°232 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da liberawoman



Michael Jackson

Sony ed AEG Live ci hanno tirato una bella sola. Ammettiamolo: tutti eravamo in fermento per un brano che i due colossi hanno tenuto nascosto fino a ieri. Poi ecco arrivare quello che, si diceva, dovesse essere il primo singolo postumo di Michael Jackson. Ma altro che canzone inedita: il brano ‘This is it‘ si è rivelato alla fine essere una demo scartata anni e anni addietro forse dallo stesso Michael.

La spiegazione sta nella stessa canzone, ceduta e poi già cantata in versione più moderna da una cantante, Safire. Erano i primi anni Novanta. E pensare che, in una nota, la Sony Music Entertainment definiva questo giorno come:

Un altro momento eccitante nella storia musicale di uno degli artisti più amati al mondo.

Il bussiness post mortem continua senza pietà. E se chi non muore si rivede, probabilmente chi muore si ricicla. Dopo il salto, il confronto tra i due brani.


Fonte:Starlettime

 
 
 

This is it

Post n°231 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da liberawoman

Micheal Jackson This Is It. Dal 28 Ottobre nei cinema italiani. (26/08/2009)

Il film Michael Jackson This is it esce in tutto il mondo a partire dal 28 ottobre e sarà in programmazione solo per due settimane.

Il regista Kenny Ortega, che è stato partner creativo di Jackson, ha dichiarato: “Questo film è il regalo di Michael ai fan”.

Il film è uno sguardo esclusivo e privato nel mondo di un genio creativo, un evento che capita una volta nella vita. Il lungometraggio mostra un artista esperto che lavora e coordina cantanti, ballerini, membri della band, coreografi, creatori degli effetti speciali e un numero infinito di creativi messi insieme per questo concerto storico.

Michael Jackson This is it offrirà ai fan di Jackson e agli amanti della musica nel mondo una prospettiva unica dell’artista mentre sviluppava, creava e provava i suoi concerti che hanno fatto il tutto esaurito e che si sarebbero tenuti questa estate alla 02 Arena di Londra. Chi avrà la fortuna di vederlo potrà conoscere un aspetto privilegiato e privato del cantante, ballerino, realizzatore cinematografico, architetto e genio mentre crea e perfeziona il suo spettacolo conclusivo.

Fonte: MJJForum

 
 
 

Jackson, vietato l'accesso alla tomba

Post n°230 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da liberawoman

Se un mese fa Michael Jackson aveva avuto finalmente la sua degna sepoltura, occorre però sapere che, da allora, nessuno ha avuto la possibilità di poter accedere alla tomba. Anche solo per lasciare un fiore o un pensiero. Off limit.

La tomba, ospitata presso il cimitero al Forest Lawn Memorial Park sembra infatti essere 24 ore su 24 sotto lo stretto controllo della sicurezza. Il mausoleo che ospita il corpo del Re del Pop, fino a qualche giorno fa, era addirittura controllato da una società di sicurezza privata, assunta appositamente dalla famiglia, ma adesso sembra che la situazione si sia ridimensionata. La tomba sarebbe infatti esclusivamente vigilata dall’occhio di telecamere e potenti allarmi.

Rappresentanti cimiteriali hanno recentemente informato la stampa sul fatto che, fino ad oggi, non è avvenuto fortunatamente alcun incidente sospetto. Ma tutta questa iper protezione ha un unico significato: i fan non hanno nemmeno un luogo ove poter piangere il loro caro Michael.

Fonte:Starlettime

 
 
 

Ennesima trovata di cattivo gusto di Joe Jackson

Post n°229 pubblicato il 03 Ottobre 2009 da liberawoman

Ennesima pessima figura di Joe Jackson, padre di Michael. Perché il signore in questione, ottant’anni suonati e un desiderio di celebrità mai sopito, dalla morte di suo figlio non fa che vagare tra party ed eventi.

L’ultimo esempio è di pochi giorni fa in Germania, quando Joe ha preteso di entrare in una delle aree riservate dell’Oktoberfest, il festival della birra più famoso del mondo. Ma a fermarlo ci ha pensato Sepp Kratz, uno degli organizzatori.

Il padre di Jackson voleva assolutamente avere un posto riservato, ma io ho rifiutato la sua richiesta. Sono rimasto scioccato, quell’uomo ha sepolto suo figlio da pochi giorni. Il suo essere qui era del tutto inappropriato, il voler festeggiare dopo che suo figlio è morto da poco. Non l’ho trovato giusto, e chiunque non abbia un minimo di senso di decenza, qui non è il benvenuto.

Ben detto!

Fonte: Starlettime

 
 
 

Jackson, autopsia: era in gran forma

Post n°228 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da liberawoman

Colpo dopo colpo (di scena), ecco arrivare quelli che dovrebbero essere – finalmente – i risultati ufficiali dell’autopsia di Michael Jackson, dopo le primissime news false diffuse le prime settimane di luglio. E il referto, ottenuto dall’agenzia Associated Press, ha numerosi punti shock che riguardano il fisico di Michael. Vediamoli nel dettaglio.

Le braccia del cantante erano ‘coperte da segni di punture’ (frutto delle iniezioni di medicinali), il volto e il suo collo erano ‘pieni di cicatrici‘ (nel dettaglio, una dietro ciascun orecchio, solo due sul naso, una di 10 centimetri sulla spalla destra, due alla base del collo e altre su polsi e braccia, molte di queste causate dagli interventi di chirurgia plastica), mentre le labbra e le ciglia erano disegnate con cosmetici.

Inoltre Jackson soffriva di artrite evidente (che non gli vietava però di ballare con scioltezza) e aveva i polmoni danneggiati a causa di una infiammazione cronica più volte citata anche quando era ancora in vita.

Eppure… eppure, nonostante questo quadro nero, anzi nerissimo, Michael era in grande forma per essere un uomo della sua età. Lo ha confermato il dottor Zeev Kain, capo del dipartimento di anestesiologia dell’Università della California, colui che ha potuto analizzare in prima persona il referto.

Jackson pesava 62 chili per 1 metro e 75 centimetri d’altezza, un peso giudicato normale. Il suo cuore era forte. Il suo stato di salute complessivo era buono. Tutti i risultati sono entro i limiti della normalità. Nessuno di questi piccoli problemi di salute metteva dunque Jackson in pericolo di vita.

Insomma, la morte del Re del Pop è ancora una volta attribuibile solo al potente anestetico che gli somministrò il dottor Conrad Murray. Disgrazia o no, ancora non lo sappiamo, resta un terribile errore che, lo scorso 25 giugno, è costato caro a un mito. E ora, famiglia, amici e fan, non chiedono che giustizia. Solo giustizia.

Fonte: Starlettime

 
 
 

Paris Jackson, "Papà lavorava troppo"

Post n°227 pubblicato il 01 Ottobre 2009 da liberawoman

L’innocenza di una bambina può emergere in ogni occasione, purtroppo anche in quelle più tristi. Ne sa qualcosa Paris Jackson, orfana di Michael che, a tre mesi dalla sua scomparsa, crede sia stata l’eccessiva pressione esercitata su suo padre per i concerti londinesi ad averlo ucciso.

A raccontarlo è stata la zia La Toya durante un’intervista, due sere fa, al Paul O Grady Show.

Paris mi ha confidato: ‘Lo hanno fatto lavorare troppo. Non aveva mai la possibilità di riposarsi. Lavorava senza sosta. Non capisci, lo continuavano a far lavorare e papà non voleva’.

Ma La Toya è tornata anche a parlare delle indagini e di uno dei motivi secondo cui Michael potrebbe essere stato ucciso: il prestigioso catalogo dei Beatles di cui era proprietario da anni.

Michael mi diceva sempre ‘Se mai dovesse succedermi qualcosa, se mai dovessi morire, sarà perchè qualcuno mi avrà ucciso. Mi uccideranno per questo catalogo’. Posso dire comunque che le indagini continuano e la nostra famiglia sta collaborando con gli investigatori senza intralciarli. Speriamo che venga fatta giustizia al più presto.

Intanto per il Re del Pop c’è un nuovo record di vendite postumo, quello della vendita dei biglietti per assistere al film ‘This is it‘. Basti pensare che in Italia sono stati venduti oltre 10.000 biglietti in un solo giorno di prevendita, in particolare per il debutto previsto il prossimo 28 ottobre. Lazio al primo posto, seguito dalla Lombardia e dalla Campania.

A Londra, invece, si è trattata della prevendita giornaliera più alta di sempre – più di 30.00 ticket in un giorno – superando addirittura film come ‘Harry Potter’ e ‘Il Signore degli Anelli’, mentre a Sydney e Bangkok risulta al momento esserci il tutto esaurito. E in Giappone, in poche ore, sono andati via oltre un milione di biglietti. Potere di Jackson che, in qualche modo, non morirà mai.

Fonte:Starlettime

 
 
 

Jackson, delirio per la prevendita per il film

Post n°226 pubblicato il 29 Settembre 2009 da liberawoman

Com’era prevedibile, la grande attesa per il documentario-film ‘This is it che ripercorrerà le prove del tour stroncato sul nascere di Michael Jackson, con tanto di prevendite inaugurate un mese prima, ha scatenato file e caos in tutto il mondo. Gli ammiratori più coraggiosi hanno iniziato infatti ben tre giorni prima la fila davanti ai botteghini, tanto che una famiglia americana con due bambini piccoli ha conquistato il record di attesa.

Adriana Ortiz e il figlio Victor Chupina, cinque anni, sono rimasti in fila da giovedì, quando la coda è iniziata ufficialmente. Centinaia i fan, quelli ad esempio davanti al Nokia Theatre di Los Angeles, che si sono accampati con sdraio, sacchi a pelo e borse frigo per ricevere i primissimi biglietti “vip”, edizioni limitate di ticket con ologramma e t-shirt commemorativa in regalo.

A intrattenere la folla nei giorni di attesa, performance e lezioni di ballo in perfetto stile Jackson e la partecipazione addirittura di deejay di alcune radio della città. Un vero conto alla rovescia che ha poi visto esauriti, in appena due ore, i 3.000 biglietti messi in vendita a Los Angeles.

La premiere del film,
come vi abbiamo già raccontato, avverrà il prossimo 27 ottobre – un giorno prima dell’Italia – in quindici città del mondo collegate in contemporanea, mentre a Los Angeles ci sarà il vero e proprio tappeto rosso.

Ma la Jacko-mania, in queste ore, non si spegne neanche in Europa. A fine ottobre, precisamente poche ore dopo il lancio del film, si inaugurerà alla 02 Arena di Londra la mostra ‘Michael Jackson: the official exhibition‘. In calendario circa 250 oggetti appartenuti proprio a Jackson. L’elenco completo dei memorabilia non è ancora stato comunicato, ma di sicuro vi saranno i premi vinti dal Re del Pop, ritratti e costumi di scena provenienti direttamente dal patrimonio di Michael. Un’altra ricca occasione per i fans che accorreranno, ma soprattutto per le tasche degli organizzatori.

Fonte: Starlettime

 
 
 

Madonna innamorata ed invidiosa

Post n°224 pubblicato il 26 Settembre 2009 da liberawoman

Sono trascorsi tre mesi dalla tragica scomparsa di Michael Jackson, ma il suo nome continua ancora a far notizia per via di indiscrezioni, ricordi, biografie più o meno autorizzate sbattute quotidiamente in prima pagina.

A parlare stavolta è il rabbino Shmuley Boteach, che già in passato aveva svelato particolari inediti riguardo al Re del Pop, promettendo poi l’uscita di un libro-verità con una serie di altre chicche assolutamente da non perdere.

Si tratta della trascrizione di oltre 30 ore di registrazioni, durante le quali il cantante si “confessa” con l’amico rabbino, affrontando i più disparati argomenti. Quelle lunghe ore di conversazione sono ora diventate un libro, The Michael Jackson Tapes: A Tragic Icon Reveals His Soul In Intimate Conversation (I nastri di Michael Jackson: Una tragica icona rivela la sua anima in conversazioni private), uscito proprio ieri negli States e già destinato a entrare negli scaffali di un gran numero di fan del compianto artista.

Cosa ci sarà di tanto sconvolgente in quelle pagine? Partiamo dal capitolo-Madonna, collega ed amica di Michael, che dopo quel triste 25 giugno non ha mai mancato di manifestare la propria sofferenza. Ma Jackson aveva dei dubbi sulla lealtà di Madge, tanto da affermare:

Ti ammirano perché sei eccezionale, ma sono invidiosi perché vorrebbero essere al tuo posto, nei tuoi panni; e Madonna è fra questi. Non mi piace dirlo in una registrazione, ma lei non è una persona gentile, è invidiosa.

Invidiosa si, ma anche infatuata:

Penso fosse davvero innamorata di me, ma io non lo ero di lei, non abbiamo nulla in comune.

Michael non era attratto da Madonna, ma c’era una signora che gli faceva battere forte il cuore:

Lady D era qualcosa di molto speciale, molto donna ed elegante, era il mio tipo.

Ora nessuno dei due è più tra noi. E’ rimasta Madonna con il suo “amore” e la sua invidia.

Fonte: Starlettime

 
 
 

Taylor, seppellitemi vicino a Michael

Post n°223 pubblicato il 26 Settembre 2009 da liberawoman

michael_lizMichael Jackson non aveva molti amici disinteressati, ma tra quelli che lo amavano per quello che era c’era di sicuro Liz Taylor, una delle poche che gli è sempre stata vicino in ogni fase della sua travagliata vita.

Per lei perdere un amico come Michael è stato un duro colpo, come dimostra il ricovero in ospedale avvenuto qualche giono dopo la morte del Re del Pop.


Vicini nella vita e vicini anche dopo la morte, se è vero che l’attrice ha intenzione di comperare un terreno nei pressi della tomba di Jackson per essere sepolta accanto a Michael quando arriverà la sua ora.

Il cimitero di Forest Lawn avrà una stella in più, nella speranza che il triste giorno sia ancora parecchio lontano (per quest’anno abbiamo già avuto abbastanza morti illustri, non credete?).

Fonte: Starlettime

 
 
 

Jackson, i fratelli lo piangono ancora

Post n°222 pubblicato il 25 Settembre 2009 da liberawoman

Una valle di lacrime. A tre mesi esatti dalla sua scomparsa, la famiglia di Jackson apre bocca quasi ogni giorno per ripetere sempre la stessa cantilena: ‘Siamo distrutti’. Quella stessa famiglia che, per anni, ha allontanato Michael e, grazie alla sua morte, sta ricavando lauti guadagni. Ora, a parlare è il trio formato da Jackie, Tito e Marlon, fratelli del Re del Pop, in occasione di un’intervista rilasciata al programma ‘Entertainment Tonight’. Ecco qualche stralcio.

Jackie:

Penso continuamente a Michael, ormai è difficile anche dormire la notte. A volte mi sveglio all’improvviso in lacrime e penso che lui significava molto per il mondo, ma soprattutto per me: era mio fratello. Mi manca ogni giorno e non posso credere che non ci sia più. Spesso gli chiedevo ‘Come stanno andando le prove del tour?’ e lui mi rispondeva ‘Incredibilmente!’. Non vedeva l’ora di partire con il suo nuovo show, era molto eccitato. Ma non voleva aggiungere altro, avrebbe poi voluto stupirci dal vivo.


Tito:

L’ultima volta che ho visto Michael è stata al 60esimo anniversario dei nostri genitori, qualche settimana prima che morisse. Gli dissi che gli volevo bene e lui mi rispose che me ne voleva di più e ci abbracciammo. Sono contento di aver avuto l’opportunità di vederlo in quel momento e quella è stata l’ultima volta che ho visto mio fratello.

Marlon:

Ciò che mi conforta è pensare che si trovi in un posto migliore per lui e un pezzo di lui vivrà per sempre dentro di me. Questa è la mia pace.

Sofferenza sì, è lecito. Difficile però credere fino in fondo a ciò quando i tre fratelli, tutti presi dal rifiorire delle loro carriere – con un reality alle porte – si concedono sorrisi e servizi fotografici come se nulla fosse. Ma pazienza. The show must go on, anche quando sa di squallido.

Fonte: Starlettime

 
 
 

Michael voleva morire

Post n°221 pubblicato il 24 Settembre 2009 da liberawoman

Ancora testimonianze inedite. Ancora reperti audio di Michael Jackson, mai ascoltati prima, che domani sera verranno trasmessi sulla NBC. Trattasi di conversazioni tra Michael e un suo amico, il rabino Shmuley Boteach.

Registrazioni risalenti al periodo tra il 1999 e il 2001, in cui Jackson parla della solitudine, dell’invecchiamento e la mortalità. Alcune anticipazioni:

Avevo bisogno di qualcuno. Direi probabilmente che è per questo motivo che possedevo manichini. Perché sentivo di aver bisogno di persone, di qualcuno, e non ce l’avevo, ero troppo timido per avere a che fare con la gente vera. Oggi penso che deve essere terribile quando il corpo cede e inizi a raggrinzire. Non voglio invecchiare.

Ancora:

Mi piacerebbe, in qualche modo, scomparire dove la gente non mi vede più. Vorrei fare le mie cose per i bambini, ma non essere visibile. Scomparire è molto importante. Se non fosse per i bambini, sceglierei la morte. Lo penso con tutto il cuore.

Purtroppo il destino, qualche anno dopo, l’ha accontentato.

Fonte: Starlettime

 
 
 

Jackson, anteprime simultanee per il film

Post n°220 pubblicato il 23 Settembre 2009 da liberawoman

La curiosità (morbosa) è alle stelle per ‘This is it’, il film realizzato con le ultime immagini di Michael Jackson e in programmazione nelle sale solo per due settimane. Il debutto, in gran parte del mondo, avverrà al cinema il 28 ottobre, mentre il giorno prima si svolgeranno anteprime simultanee in 15 città del mondo fra cui New York, Rio de Janeiro, Londra, Berlino e Seul. Un vero e proprio evento che vedrà le 15 città collegate via satellite con Hollywood dove gli ospiti sfileranno addirittura sul red carpet.

Intanto Madonna, che ai recenti Mtv Awards ha raccontato dei rapporti tra lei e Michael – un’amicizia vissuta soprattutto negli anni Novanta – ha confessato che Jackson avrebbe voluto lavorare con lei, ma una volta rifiutò una canzone scritta da Madonna ritenendola troppo volgare.

Un giorno ho scritto delle parole e le ho presentate a lui, ma Michael non le ha mai volute cantare. Non voleva essere provocatorio. E allora gli ho detto ‘Bene, perché allora sei venuto da me?’ E’ come chiedere a Quentin Tarantino di non mettere nessuna violenza nei suoi film. Poi ho capito che era molto timido.

Fonte: Starlettime

 
 
 

Joe Jackson: dovevo salvare mio figlio

Post n°219 pubblicato il 21 Settembre 2009 da liberawoman

Lui, che di lacrime non ne ha versate neanche una dopo la morte del figlio, continua a rilasciare interviste a destra e manca. E visto che il lupo perde il pelo ma non il vizio, l’ha rifatto proprio ieri a una rivista tedesca Joe Jackson, padre di Michael, dichiarando:

Ho cercato di fermare la dipendenza di mio figlio. Ho pensato anche di armarmi di pistola per potermi avvicinarmi a lui. Dissi a mia moglie ‘Dobbiamo tirarlo fuori di lì o sarà morto nel giro di una settimana!’ e così è stato. Alla notizia della sua morte, solo io non ho pianto, non ho pianto nemmeno quand’è morto mio padre. Ora però mi commuovo ogni volta che sento una sua canzone. Certo, abbiamo avuto un rapporto difficile in quanto ero sia suo padre che suo manager. Ho promesso loro che li avrei resi le stelle più grandi al mondo. A volte li picchiavo, ma non sempre. Oggi mi comporterei diversamente. Michael diceva di non aver avuto un’infanzia, ma non è vero. Li ho cresciuti severamente, magari non ho loro permesso di andare a giocare fuori, ma solo a causa della brutta zona in cui vivevamo.

Peccato che Michael non possa rispondere più.

Fonte: Starlettime

 
 
 

Spuntano i nastri segreti

Post n°218 pubblicato il 21 Settembre 2009 da liberawoman

Mettetevi l’anima in pace. Quella pace che Michael Jackson non avrà mai, neanche ora che non c’è più. Spuntano ovunque confessioni, registrazioni, tetsimonianze inedite. E adesso, grazie al News of the World, ecco i nuovi tape registrati negli anni Ottanta, in cui un giovanissimo Michael si raccontava al suo biografo. Pensieri che testimoniano, ancora una volta, i difficili rapporti tra Jackson e la sua famiglia. E ce ne è davvero per tutti, a partire dal rapporto burrascoso col padre, Joe Jackson.

L’istinto naturale dello show business era innato in ciascuno di noi fratelli. Certo, è qualcosa che ti dona Dio, e che mio padre ci ha poi insegnato a coltivare. Ogni giorno, dopo scuola, tornavamo a casa e provavamo. Lui se ne stava seduto così su una sedia, di solito con una cintura in mano o un frustino. Chi sbagliava veniva picchiato. Non mi sono mai sentito vicino a lui.


E ancora:

I miei fratelli non mi hanno dato aiuto e sostegno. Io dicevo sempre ‘Dobbiamo pensare a questo’, mentre loro non proponevano mai idee, quindi tutta la pressione verteva su di me.

Non manca una rapida carrellata su ogni componente dei Jackson 5: Jackie, una persona ostinata, polemica e molto negativa; Randy, il più testardo, colui che si sentiva sempre il macho della situazione; Jermaine, il donnaiolo, tanto da far soffrire una ragazza dopo l’altra; Tito, il più noioso, appassionato di modellismo. E un accenno anche alle due sorelle più celebri:

Janet è un maschiaccio. Ecco perché mi fa star male vederla fuori casa e sposata (con il produttore James DeBarge a quei tempi). Facevamo tutto insieme ed è stata una perdita terribile per me. LaToya invece è una fissata dell’ordine. Se entri in camera sua, ti dice ‘Non puoi sederti sul divano, siediti sul letto o cammina sul tappeto’. Se tossisci a tavola, lei si copre il piatto. E se starnutisci, lei è già in un’altra stanza.

E dulcis in fundo, un riferimento alla Pepsi di cui Jackson fu testimonial (con tanto di incidente sul set).

Odio la Pepsi. Non mi è piaciuto fare quella stupida pubblicità. La sola cosa che mi è piaciuta è stato lavorare con i bambini.

Fonte: Starellettime

 
 
 

Jackson, la madre, il rabbino, i flash mob italiani

Post n°217 pubblicato il 20 Settembre 2009 da liberawoman

Forse non le bastano gli 86mila dollari al mese per provvedere al bene dei suoi nipoti, eh no. E allora ecco che Katherine Jackson, madre di Michael, potrà ora contestare pure le scelte operate da John Branca e John McClain, i curatori del patrimonio di suo figlio. Mitchell Beckloff, giudice della Superior Court di Los Angeles, ha infatti stabilito che Katherine potrà addirittura chiedere per via legali se Branca e McClain siano effettivamente le persone più adatte per l’incarico.

Intanto proseguono le testimonianze di chi ha conosciuto Michael. L’ultimo a parlare è stato il Rabbino Shmuley Boteach, autore anche di interviste al Re del Pop che potrebbero presto essere riportate in un libro.

La sua morte è stata una tragedia terribile, una terribile perdita di vita e uno spreco terribile di potenziale umano. Mi rattrista che abbia gettato via la sua vita perché è questo ciò che ha fatto. Michael sapeva cosa stava facendo. Sapeva che i farmaci che assumeva – la quantità che assumeva – potevano ucciderlo da un momento all’altro. Tante persone hanno cercato di fermarlo, di dissuaderlo ed è davvero tanto triste che abbia vissuto con così tanto dolore da non poter fermarsi. A volte sembrava che Michael portasse con sè dei dottori non accreditati, dei medici sospetti. Gli chiedevo sempre perchè se li portasse dietro e lui aveva sempre una scusa: era caduto sulla schiena, si era rotto un piede. Aveva sempre un motivo per circondarsi di medici.

Infine una nota: il prossimo 4 ottobre l’Italia renderà ancora una volta omaggio a Jackson. Un flash mob che già molti paesi europei e non hanno regalato nelle scorse settimane. Appuntamento dunque a Roma, Napoli, Firenze, Torino e Bari – queste le città per ora confermate – per ballare tutti insieme sulle note di ‘Beat it’. In rete e su YouTube, i tutorial per imparare i passi e sperare che, da lassù, Michael apprezzi l’ennesima testimonianza di affetto.

Fonte: Starlettime

 
 
 
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