Creato da ginolinotino il 03/07/2008

GUARD-RAIL KILLER

DIAMOCI UNA MANO... FERMIAMO QUESTO SCEMPIO! -

 

 

Finisce sotto il guard-rail

Post n°14 pubblicato il 07 Luglio 2008 da ginolinotino
 

dopo essere caduto di moto.
Non è in pericolo di vita

 

06 luglio 2008

TERMOLI: Un motociclista di ventotto anni è rimasto gravemente ferito dopo essere uscito di strada lungo la Statale 17, nei pressi del valico del Macerone (Is).

Il giovane era partito da Cercemaggiore, diretto nel vicino Abruzzo assieme a un gruppo di motociclisti. 

Per cause ancora al vaglio degli organi di polizia, avrebbe perso il controllo del mezzo a due ruote, uscendo dalla carreggiata e finendo al di sotto delle bariere di protezione.

I soccorsi immediati da parte del servizio di emergenza sanitaria 118, ne hanno consentito l'immediato trasporto al Pronto Soccorso dell'ospedale 'Veneziale' di Isernia.

Dopo una prima valutazione delle conseguenze riportate a seguito del sinistro, i medici hanno escluso che il giovane di Cercemaggiore si trovi in pericolo di vita, pur trattenendolo in osservazione nel reparto di Chirurgia, in ragione di una sospetta emorragia addominale.

 

TermolionlineFonte: red

 
 
 

Sicurezza stradale

Post n°13 pubblicato il 04 Luglio 2008 da ginolinotino
 

Bisogna rendere più sicure le strade per ridurre il numero delle vittime di incidenti. Con i guardrail protetti, per esempio, chi va in moto correrebbe meno pericoli. Ecco come sono e quanto costano.

Sicurezza stradale: ne parlano autorità e addetti ai lavori, con dichiarazioni e solenni promesse… Ma alla fine cosa si fa concretamente per diminuire il numero degli incidenti e la loro gravità? La soluzione perfetta non esiste, la materia è complessa. Prendiamo per esempio le barriere di sicurezza, cioè i guardrail: come vengono usati, che caratteristiche hanno e, soprattutto, quanto sono compatibili con la sicurezza dei motociclisti? Che proprio un guardrail, possa trasformarsi in una trappola mortale, è un’idea che solo recentemente ha cominciato ad essere presa in considerazione. Le norme sono da rivedere.
C’è ancora molta strada da fare, a cominciare dalla revisione delle norme europee di omologazione di queste barriere (EN 1317), che non prevedono prove specifiche per capire cosa succede quando ad urtare contro una di queste barriere è una persona. Per farci un’idea dello stato dell’arte in materia di guardrail, abbiamo fatto un’indagine in Italia e in Europa ecco cosa abbiamo scoperto.

LA SITUAZIONE IN EUROPA
Alcuni paesi dell’Unione Europea si mostrano molto sensibili ai rischi che i guardrail rappresentano per i motociclisti. Ecco i provvedimenti che sono stati presi (in qualche caso già da diversi anni) per ridurre o eliminare i danni che queste barriere possono causare.

  • Spagna: alcuni Moto Club presero anni fa l’iniziativa (probabilmente ispirandosi ai cugini portoghesi che lo avevano fatto prima di loro) di rivestire i sostegni dei guardrail con dei vecchi pneumatici. Questa loro azione suscitò un certo interesse nella stampa e nelle istituzioni locali, che si dimostrarono disponibili a dare ascolto ai motociclisti. In tempi più recenti, alcune amministrazioni locali, in collaborazione con l’Asociacion Mutua Modera, hanno iniziato ad installare sistemi di protezione del tipo a schermo di lamiera di produzione nazionale.
  • Austria e Germania: sono in uso, da alcuni anni, degli attenuatori d’urto che vengono collocati sui sostegni delle barriere. Si tratta di una sorta di guscio di rivestimento, realizzato in polistirolo espanso (simile a quello usato per la calotta interna del casco), materiale poco costoso, leggero e in grado di assorbire urti anche violenti.
  • Francia: oltre agli attenuatori (come quelli tedeschi) sono diffusi pannelli metallici e i sistemi a tubo. I primi sono dei fogli di lamiera applicati sotto al guardrail, che impediscono il contatto del motociclista con il sostegno della barriera, evitando che rimanga incastrato tra questa ed il suolo. I secondi sono tubi in materiale plastico (generalmente PVC) di circa 15 cm di diametro, sistemati sotto alla barriera e paralleli ad essa. La loro funzione è analoga a quella degli schermi in lamiera.
  • Olanda: nel corso dell’ultimo anno la questione dei guardrail è stata al centro di un’intensa attività politica da parte dei motociclisti del Morrijder Actie Groep (MAG), che ha dato ottimi frutti. Lo scorso 22 Aprile è stato inaugurato ufficialmente il primo tratto di barriere pro-motociclisti, mentre c’è l’impegno del governo olandese a modificare in tempi brevi ben 60 km su varie strade del paese.

LA NORMATIVA NON PARLA DI MOTO
Il quadro normativo di riferimento, applicato in tutti i paesi dell’Unione Europea, è conosciuto con il codice UNIEN 1317. In pratica stabilisce i requisiti a cui ogni tipo di barriera stradale deve rispondere e fissa i criteri per effettuare i collaudi. Questi sono eseguiti con quattro tipi di veicolo: autovettura, autocarro, autobus e autoarticolato. Le due ruote non sono considerate. Le prove di impatto sono fatte più volte a diverse velocità e angolazioni, in modo da valutare la deformazioni, del veicolo e della barriera, la capacità di contenimento di quest’ultima e l’indice di severità dell’urto. La normativa è stata aggiornata da poco, ma continua a non considerare la sicurezza dei motociclisti. La commissione Europea ha però iniziato a lavorare su questo argomento, soprattutto  in seguito alle insistenze della FEMA (la Federazione Europea dei Motociclisti): la prossima revisione della norma ne terrà conto. Il centro di collaudo L.I.E.R. di Lione (Francia) è attualmente l’unico ad eseguire particolari procedure di collaudo, appositamente studiate per verificare l’efficacia dei sistemi di protezione per i motociclisti.

MA IN ITALIA QUALCUNO SI MUOVE
Nel nostro paese, la sensibilità su questo argomento è molto cresciuta tra i motociclisti negli ultimi dieci anni. Le istituzioni e i vari enti (pubblici e privati) proprietari delle strade mostrano invece un granitico immobilismo, seppure con qualche lodevole eccezione.
LA PROVINCIA DI BRESCIA ha installato in alcuni punti della SS 237 del Caffaro dei sistemi di protezione in plastica riciclata per i sostegni delle barriere (ProMBS), ideati e realizzati da un produttore locale.
A ROMA, in una curva a “S” del viale della Moschea, è stato installato nel 2005 a scopo dimostrativo un tratto di circa 200 metri di un particolare guardrail (CuStoM) sviluppato dal Centro Sviluppo Materiali (CSM) di Castel Romano.
La prima amministrazione locale ad agire concretamente è stata LA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO, che nel 2006 ha installato (a titolo sperimentale, in mancanza di normative) i primi tratti di protezione del tipo a schermo in lamiera in alcuni punti della SS 508 Val Sarentino. Per il 2007 è prevista la messa in sicurezza di ulteriori tre chilometri di strada. L’iniziativa della Provincia di Bolzano ha presto spinto altre amministrazioni (qui sotto) ad imitarne l’esperienza, sempre a titolo sperimentale.
LA PROVINCIA DI MODENA ha recentemente deliberato l’applicazione di sistemi di protezione per i motociclisti in alcune curve della strada che da Maranello conduce a Stramazzoni, molto frequentata e spesso purtroppo funestata da gravi incidenti. La scelta del tipo di protezione sarà determinata dall’esito della gara per l’affidamento dei lavori.
IN PROVINCIA DI PERUGIA su tre tratti in curva al km 13 della SR 257 Apecchiese (per un totale di  136 metri) è stato installato un attenuatore d’urto costituito da una fascia sagomata in Polietilene, montata inferiormente al guardrail e parallela ad esso.

QUANTO COSTA LA SICUREZZA
I produttori
Le aziende che producono e commercializzano barriere stradali (guardrail, new jersey e altro) sono numerose e spesso appartengono a grandi gruppi internazionali. Non tutte però producono sistemi di protezione per i motociclisti. In Italia ci sono: Tubosider, che produce barriere in acciaio, Snoline, specializzata nella produzione di segnaletica in materiale plastico, che produce una protezione in polietilene denominata DR46; Silverplast, che produce attenuatori d’urto in plastica riciclata da applicare ai sostegni dei guardrail. In Spagna, una delle aziende principali è Hiasa: ha sviluppato il guardrail con schermo di protezione che varie amministrazioni locali iberiche hanno cominciato ad installare.
I costi
La spesa cambia parecchio a seconda del tipo di soluzione scelta e delle caratteristiche del luogo in cui la barriera deve essere installata. La soluzione più semplice ed economica è quella rappresentata dalle protezioni in plastica applicabili ai paletti di sostegno, ma è anche quella meno efficace.
L’installazione di schermi in lastra metallica scelta dalla Provincia Autonoma di Bolzano costa 18€/metro per lo schermo, più altri 5-10€/metro per il montaggio. La spesa non include l’installazione del guardrail, in quanto già esistente. L’attenuatore in polietilene scelto dalla Provincia di Perugia ha un costo finale che varia da 55 a 75€ per metro, a seconda delle condizioni di montaggio. Un guardrail convenzionale (cioè senza protezione per i motociclisti) costa circa 45€/metro.

Ora.... Quanto costa la Vita di un Motociclista?

 
 
 

Autoveloxnel guard-rail

Post n°12 pubblicato il 03 Luglio 2008 da ginolinotino
 
Foto di ginolinotino

14 novembre 2006

Quella che vedete sopra è la foto, inviata da un amico, di un bellissimo gadget di cui si è dotata la polizia austriaca per multare gli autisti indisciplinati: un autovelox camuffato nel guard rail.
Chissà se anche la polizia italiana si doterà di questo marchingegno a dir poco invisibile (o se lo ha già fatto).

Avete anche voi delle foto simpatiche come questa? Se si, inviatecele!

Esistono espedienti tutti italiani che vi siano capitati sott’occhio (o nel portafogli)?

di Federico Illesi
 

 
 
 

dalla Spagna

Post n°11 pubblicato il 03 Luglio 2008 da ginolinotino
 

un innovativo sistema di guard rail

3 Luglio 2008 (17:13)

Sicurezza in sella e trappole per motociclisti: grande imputato, l’oramai famigerato guard rail.

Dopo le considerazioni svolte in occasione della presentazione del suovo sistema ABS che andrà ad equipaggiare la Honda CBR 600 rr, a proposito del recente acuirsi del numero d’incidenti sulle nostre strade, ecco una notizia incoraggiante che giunge dalla Spagna.

La società iberica Tecnivial ha ideato un nuovo sistema di guard rail in grado di offrire nuovi standards di sicurezza per il popolo delle 2 ruote. Il progetto, chiamato “SPM Compositec“, si basa sull’utilizzo di una particolare commistione tra fibra di vetro, resine, ed elementi flessibili, e risulta in grado di superare tutti i severi parametri di sicurezza in tema di mobilità.

L’innovativo guard rail è in grado di attutire la forza d’impatto del motociclista e di evitare che lo stesso venga sbalzato oltre la protezione. Inoltre, riducendo lo spazio tra la protezione e il suolo, impedisce le atroci amputazioni corporee che si rischiano con gli attuali sistemi quando si ha la sventura di incastrarcisi sotto, finendo letteralmente segati dalla lamiera.

Per ora ne è stato concesso l’utilizzo, in via sperimentale, lungo alcune strade della capitale Madrid, ma entro pochi mesi, non appena sarà completato l’iter di omologazione, potrà finalmente essere immesso sul mercato.

È superfluo aggiungere che si auspica l’adozione di questo sistema su larga scala anche da noi. La sicurezza e il piacere di godersi in tranquillità la propria passione passa anche da iniziative come questa che vanno sicuramente incoraggiate: speriamo che per i nostri amministratori, però, non rimanga tutto lettera morta.

 
 
 

CONSIDERAZIONE

Post n°10 pubblicato il 03 Luglio 2008 da ginolinotino
 

In una delle più vendute riviste di moto "Motociciismo" da mesi viene ripetuta una campagna per l'uso delle protezioni per la schiena. Ne hanno anche regalate 1000 e così via. Negli articoli viaggia sottesa la possibilità l'uso possa diventare obbligatorio per legge. Io che ho sempre usato il casco continuo a pensare che gli adulti debbano trovare dentro di se le motivazioni per indossarlo; ancora di più se si tratta di questa sorta di armatura (che io ho ed uso in ogni viaggio). Ovviamente e giustamente per certi aspetti, ne suggeriscono l'uso soprattutto in città dove i motociclisti sono maggiormente in pericolo.
Nell'ultimo numero, curiosamente, dopo le pagine inerenti a questa campagna, appare la notizia dell'arrivo sul mercato di un nuovo utilissimo sistema di protezione un collare gonfiabile che protegge dagli urti e dai colpi di frusta.

Per questo motivo mi è venuto lo sfizio di riassumere i nuovi e vecchi sistemi di sicurezza del motociclista.

Proseguendo il ragionamento di motociclismo, se deve essere sicurezza lo sia del tutto per questo voglio fare un esempio
Io utilizzo lo scooter tutto l'anno spesso per andare in ufficio (4 km) o per recarmi dai clienti; questo dovrebbe essere il mio abbigliamento anche d'estate quando nella mia città si raggiungono i 40  c°.:
Casco
Collare gonfiabile
Giubbotto con protezioni gomiti e spalle
Giubbotto autogonfiabile in stile airbag
Schienale rigido a tartaruga
Calzoni da moto antistrappo con protezioni per le ginocchia
Calzature alte con rinforzi su caviglie e punta.
Guanti con rinforzi rigidi

Solo per vestirmi e per spogliarmi impiegherei 20 minuti e naturalmente con lo stesso abbigliamento mi dovrei recare al mare (sfortunatamente per me distante oltre 50 km)
Mi vedo a luglio nell'ufficio di un cliente in un bagno completo di sudore con i "veri" vestiti appiccicati addosso, spogliarmi per 20 minuti e rivestirmi alla fine del colloquio.

Anche con la sola protezione per la schiena, robusta e giustamente spessa, mi troverei in imbarazzo con una striscia bagnata nella camicia.

Riassumendo credo che, in questo caso, la ragionevolezza si scontri con la sicurezza.

Se l'abbigliamento sopra descritto io l'ho utilizzato in tutti i miei viaggi non credo si possa chiedere questo ai motociclisti e scooteristi del quotidiano; altrimenti la moto si trasforma da simbolo di libertà e praticità in simbolo di costrizione e schiavitù.

 
 
 

Centauro muore decapitato

Post n°9 pubblicato il 03 Luglio 2008 da ginolinotino
 
Foto di ginolinotino

sulla superstrada per Caselle

03 luglio 2008 

Il motociclista aveva compiuto 25 anni il 2 giugno

 

TORINO - Muore decapitato sulla superstrada Torino-Caselle.
Un altro motociclista ha perso la vita in questa assurda maniera, ieri pomeriggio, sul raccordo che dall’aeroporto porta a Torino. La vittima è Cristian Saba, agente immobiliare di Cuceglio ma da qualche mese residente a Busano, dove si era trasferito con la ragazza. Esattamente un mese fa, il 2 giugno, aveva compiuto 25 anni.

L’incidente è avvenuto intorno alle 15. Il motociclista era il passeggero di una Honda 500 condotta da Luca Giovannini, un ragazzo di 28 anni di Agliè, le cui condizioni, per miracolo, non sarebbero particolarmente gravi. La moto, una volta completata l’immissione sulla superstrada dallo svincolo numero 3, quello della ex statale 460, avrebbe urtato la parte posteriore destra di un camion diretto a Torino: un contatto determinante che ha portato il conducente a perdere il controllo della due ruote.
L’urto con l’asfalto è stato devastante: il 28enne alla guida del mezzo, immediatamente soccorso da un’ambulanza del 118, è stato trasportato all’ospedale di Ciriè.
Se la dovrebbe cavare con alcune settimane di prognosi a causa di una serie di fratture multiple.
Non c’è stato, invece, nulla da fare per il 25enne di Cuceglio, decapitato a seguito della caduta. Saranno adesso i rilievi della polizia stradale di Torino, prontamente intervenuta sul posto con tre pattuglie, a chiarire la dinamica del sinistro.
Resta da determinare con certezza, infatti, se il motociclista è stato decapitato a seguito dell’urto contro un guard-rail in lamiera, di quelli presenti a bordo strada, oppure se sia stato “agganciato” in qualche modo dal camion in transito.

La superstrada, in direzione Torino, è rimasta chiusa per oltre due ore e mezza con code chilometriche. L’enorme flusso dei veicoli dirottati sulle strade alternative ha invece mandato in tilt la viabilità locale di Caselle, Borgaro e Leinì.
Nel traffico è rimasto bloccato persino il capo di stato della Georgia, atterrato al Pertini nel pomeriggio e dirottato sulla provinciale 2 con tutto il corpo diplomatico al seguito.
Solo in serata la situazione è tornata alla normalità.

Alessandro Previati

 
 
 

Forse ci siamo:

Post n°8 pubblicato il 03 Luglio 2008 da ginolinotino

25 Giugno 2008

sulle strade italiane nuovi standard di sicurezza per i motociclisti!

Guardrail

La nuova parte 8 della norma EN 1317 terrà conto del possibile impatto del motociclista. Una notizia che è giunta all’AMI (Associazione Motociclisti Incolumi) per mezzo del Coordinamento Motociclisti: il Comitato Tecnico CEN TC 226 “Road Equipment”, grazie anche all’attività ed alle pressioni della Federation of European Motorcyclists’ Associations (FEMA), ha approvato la seguente RISOLUZIONE 319: Sistemi di contenimento stradale - Parte 8: sistemi di contenimento stradale che riducono la gravità dell’impatto a seguito di collisione di un motociclista contro la barriera.

“Scopo di questa nuova parte è lo sviluppo di uno Standard Europeo che riduca la gravità dell’impatto nelle collisioni di motociclisti contro le barriere di sicurezza, considerando gli standard nazionali esistenti e le possibilità dell’attuale tecnologia. Questa parte contiene prescrizioni per la valutazione delle prestazioni della barriere di sicurezza in caso di impatto con un motociclista che stia scivolando sul suolo. Al momento copre esclusivamente i guardrail e non gli altri sistemi di ritenzione. Inizialmente, verrà presa in considerazione l’ipotesi di un motociclista che, scivolando sul fondo stradale, urta la barriera (perché al momento questa casistica è quella sulla quale si hanno maggiori conoscenze). Altri tipi di impatto e di barriere verranno considerati in una fase successiva. La procedura di test risultante dovrà essere letta ed usata insieme con le parti già esistenti della EN1317. Essa prescrive procedure di test e criteri di accettabilità aggiuntivi, a fianco ai requisiti obbligatori della EN1317-2, per dimostrare la prestazione del prodotto nell’impatto con il corpo di un motociclista.”

Cosa significa? In parole povere, il Comitato Tecnico CEN TC 226 ha deciso di creare un nuovo documento normativo che, una volta discusso ed approvato, dovrà essere necessariamente adottato in tutti gli Stati membri del CEN (di cui fa parte anche l’Italia). Cioè una volta che la EN 1317-8 sarà pubblicata (ci vorranno comunque degli anni) i guard-rail dovranno essere progettati anche tenendo conto del possibile impatto di un motociclista.

E’ un primo, significativo, passo verso migliori standard di sicurezza per noi motociclisti. AMI ringrazia chi si impegna e continua ad impegnarsi per la sicurezza stradale di tutti.

 
 
 

ADERISCI ANCHE TU!

Post n°7 pubblicato il 03 Luglio 2008 da ginolinotino
 

CLICCA QUI PER ENTRARE NEL SITO

Anche "NOI", come MotoClub AreaapriliA, Riders de Casada ed altri amici, sostieniamo questa importante iniziativa.


Di seguito i dettagli.

Cosa vogliamo fare
Con questa iniziativa Italia in Moto e i sostenitori di questa azione vogliono denunciare i pericoli che la negligenza e/o la "distrazione" delle istituzioni ci costringono a correre ogni giorno: guard rail "ghigliottina", strisce viscide, fondi stradali fatiscenti e tante altre trappole che ogni motociclista e' costretto a schivare per sopravvivere, ma non solo.
Vuole denunciare le discriminazioni, le ingiustizie e i "pizzi" che lo stato e gli enti locali ci riservano ogni volta che serve far cassa.

Come intendiamo farlo
Vogliamo andare oltre la solita campagna di sensibilizzazione o la fredda raccolta di firme.
Il nostro scopo e' di dare un VOLTO ai tanti motociclisti che ogni giorno rischiano la vita per le leggerezze che gli enti incaricati si permettono verso questa categoria sempre troppo bistrattata e sempre meno considerata.
Siamo stanchi di farci uccidere o mutilare, ma anche di farci insultare e prendere in giro dalle follie FantaEcologiche o dall'informazione parziale e faziosa.
Saranno le facce di persone che votano e pagano le tasse senza avere nulla in cambio, se non una politica repressiva assurda, discriminante e ingiustificata, a rappresentare le persone, i volti, le vite che sono in pericolo!

Le foto raccolte allo stand Eicma del Coordinamento Motociclisti e dell'AMI, insieme a quelle inviateci attraverso questo sito, saranno raccolte e pubblicate per chiedere l'adeguamento degli standard di sicurezza delle nostre strade.

Per aderire alla petizione
Clicca il banner

CLICCA QUI PER ENTRARE NEL SITO
 

 
 
 

COMUNICATO STAMPA

Post n°6 pubblicato il 03 Luglio 2008 da ginolinotino
 

24 giugno 2008

Paroldo: Il CM invitato dalla Provincia di Cuneo al sopralluogo presso l'installazione dei nuovi guard-rail "salva motociclisti"

E' soltanto di pochi giorni fa la notizia della modifica da parte del CEN -Comitato Europeo per la Normalizzazione- della norma EN1317, con l'inserimento di una nuova parte (8ª) contenente "disposizioni per la valutazione delle prestazioni delle barriere di sicurezza

in caso di impatto di un motociclista che scivola sul fondo stradale", ma possiamo già parlare di cambiamento epocale.

Con questa modifica infatti si andrà verso un nuovo concetto di sicurezza stradale, che considera la progettazione e l'adeguamento delle infrastrutture come punto fondamentale nella prevenzione e riduzione dei danni da incidente.

Scopo di questa nuova "parte 8" è infatti lo

sviluppo di uno Standard Europeo che riduca la gravità dell’impatto nelle collisioni di motociclisti contro le barriere di sicurezza, considerando gli standard nazionali esistenti e le possibilità dell’attuale tecnologia.

paroldo11.jpgIn altre parole, in futuro i guard-rail dovranno essere progettati, costruiti ed omologati in modo da ridurre al minimo gli effetti devastanti (fratture, amputazioni, decapitazioni) che troppo spesso finora hanno coinvolto i Motociclisti Italiani ed Europei.

Attendendo il 2010, anno in cui, secondo il calendario dei lavori del CEN, il nuovo standard dovrebbe essere adottato, qualcosa in Italia si sta già muovendo.

Il Coordinamento Motociclisti ha accolto con grande soddisfazione l'invito della Provincia di Cuneo al sopralluogo, avvenuto il 19 Giugno, sulla strada provinciale 661 nel tratto Paroldo-Murazzano dove, in un tratto in curva, è già stata installata una barriera sperimentale di circa 30 metri.

Certo, una curva non è molto, ma è il

segno tangibile della sensibilità verso il problema dimostrata dagli amministratori della Granda, decisamente in controtendenza in un panorama Istituzionale che predilige la repressione alla prevenzione.

Ass. Coordinamento Motociclisti - Via Camillo De Lellis 8, 00151 Roma


http://www.cmfem.it
segreteria@cmfem.it

 
 
 

Vittoria europea contro

Post n°5 pubblicato il 03 Luglio 2008 da ginolinotino

i guard-rail. E in Italia?

“Guardrail, una grande vittoria per i motociclisti” titola il comunicato stampa del Coordinamento Motociclisti che ci racconta come il CEN, ovvero il Comitato Europeo per la Normalizzazione, abbia lo scorso 13 Giugno approvato un documento “che impone l’aggiornamento degli standard di sicurezza delle barriere (guardrail) che dovranno quindi tenere conto dei motociclisti, riducendo I rischi di lesioni e di morte”. Trovate l’intero comunicato stampa

Sarà un caso, ma viene da pensare che abbia potuto di più una vittoria di Pedrosa che non vent’anni di lotte del Coordinamento Motociclisti: gente che si è fatta un sedere quadrato a forza di protestare per tutti i soprusi che noi delle due ruote subiamo. E che altrettanto se lo dovranno fare, se sperano che questa normativa venga recepita qui in Italia.

Sono infatti abbastanza fiducioso sul fatto che paesi come Francia e Germania, che da sempre considerano i motociclisti utenti della strada esattamente come se non meglio degli altri, in virtù dei benefici al traffico e all’inquinamento derivanti dall’uso delle due ruote, daranno il via ad una campagna di adeguamento – certo, con I loro tempi – delle barriere di sicurezza.

Sono almeno altrettanto scettico sul fatto che l’Italia – dove l’Europa la si sfrutta quando c’è da mungere la tetta dei finanziamenti, per il resto la consideriamo fatta di “turisti della democrazia” – recepisca con altrettanta solerzia le prescrizioni del CEN. Non dico sostituire i guard-rail già esistenti, anche solo iniziare ad installare solamente quelli a norma sarebbe una vittoria.

Mi immagino già le obiezioni di tutte le amministrazioni coinvolte: prima bisogna smaltire le scorte, costano un sacco di soldi, la normativa entra in vigore solo fra “x” anni, devono prima essere omologati dagli enti competenti… cosa vi aspettate che faccia un paese che non risistema il manto asfaltato delle strade più belle d’Italia perché “se no, i motociclisti le usano come un circuito”?

L’invito è a supportare il Coordinamento Motociclisti nelle sue battaglie, e l’Associazione Motociclisti Incolumi, che già da tempo ha dato il via alla campagna “adotta un guard-rail”.

Chissà se, oltre alle sfilate di gente con le idee un po’ confuse che, in nome delle vittime della strada condannano l’apertura degli autodromi (si, si è visto anche questo: sabato scorso, alla sfilata antiautodromo di Modena, guidava orgogliosa la processione l’ONLUS Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada), magari riusciremo a far sentire la voce di chi vorrebbe essere considerato non soltanto una mucca da mungere a forza di dazi e multe…

 
 
 

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NO! AI GUARD-RAIL KILLER

 

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5 PER 1000 ALL'A.M.I.

Guard rail assassini?
Il 5 per mille delle tasse all’A.M.I.

A.M.I.

Tutti i giorni in cui un motociclista sale in sella, sia per andare al lavoro, sia per un giro fuori porta, si rende conto di quanto sia pericoloso e soprattutto di quanto siano inadeguate le infrastrutture per gli utenti a due ruote. L’A.M.I (associazione motociclisti incolumi) da anni lotta per rendere più sicure le nostre uscite in moto battendosi per migliorare la qualità delle nostre strade.

 
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