Creato da Natale01 il 28/03/2011
Guida Prestiti e Finanziamenti: i principali prodotti presenti sul mercato. Prestiti personali, Cessione del Quinto, Finanziamenti auto
 

 

Piccoli prestiti

Post n°13 pubblicato il 16 Febbraio 2012 da Natale01
 

 

Quando ci si trova dinanzi a spese improvvise e non pianificate, spesso la richiesta dei piccoli prestiti è la soluzione ideale per superare il momento di difficoltà e di ristrettezze economiche, e andare a gestire più comodamente il proprio equilibrio finanziario.

Ma cosa sono i piccoli prestiti? Cominciamo con il ricordare che, quando parliamo di piccoli prestiti, ci riferiamo principalmente a micro – finanziamenti di importo compreso tra un minimo di 500 euro e un massimo di norma non eccedente i 5 mila euro: importi di denaro piuttosto limitati, quindi, che tuttavia potrebbero essere molto utili per sostenere spese non programmate, come ad esempio la sostituzione di uno scooter, o il pagamento di oneri medici.

Essendo sostanzialmente limitato l’importo da richiedere, ne consegue che anche la durata dei piccoli prestiti sarà fondamentalmente ristretta nel tempo, con un’estensione temporale che non andrà oltre i 24 o i 36 mesi, generando una rata piuttosto contenuta, pari a 100, 150 o 200 euro circa.

La richiesta dei piccoli prestiti sarà inoltre supportata da una procedura di domanda piuttosto snella, che verrà contraddistinta da poca documentazione da allegare (di norma, solo quella comprovante il reddito) e da tempi di risposta da parte delle finanziarie discretamente ristretti (l’esito dell’istruttoria è in grado di arrivare anche nella stessa giornata di richiesta).

Molto frequentemente, i piccoli prestiti sono infine accompagnati da una serie di coperture assicurative a tutela della capacità di rimborso del debitore contro infortuni, malattie, e altri eventi che potrebbero compromettere la regolarità nella fase di restituzione del capitale.

 

 
 
 

Finanziamenti personali a tasso fisso o variabile: cosa scegliere?

Post n°12 pubblicato il 16 Febbraio 2012 da Natale01
 

 

All’interno del sistema bancario italiano, la maggioranza dei finanziamenti personali viene erogata con la previsione di un tasso di interesse fisso. Un elemento che permetterà al titolare del prestito di poter prevedere al meglio quale sarà l’onerosità complessiva dell’operazione, grazie all’invariabilità delle condizioni di economicità che influenzeranno l’importo delle rate.

In altri termini, l’applicazione del tasso di interesse fisso sui finanziamenti personali permetterà all’istituto di credito di prevedere un programma di rimborso del capitale costituito da rate di importo certo e costante nel tempo, e ponendo così il debitore nell’ideale situazione di poter pianificare le proprie uscite monetarie nel tempo.

Tuttavia, nonostante l’appena ricordata prevalenza di finanziamenti personali a tasso di interesse fisso, non mancano, nel panorama italiano, prestiti a tasso di interesse variabile, di norma indicizzato all’Euribor a uno o tre mesi: si tratta – come intuibile – di linee di credito dall’onerosità complessiva incerta, dipendente dall’andamento del parametro di riferimento.

Ma quale scelta è più conveniente? In linea di massima, i rischi di subire “sorprese” negative derivanti dagli incrementi dei tassi di mercato, sono inferiori nei finanziamenti personali rispetto a quanto accadrebbe sui mutui: i prestiti sono infatti erogati per durate di norma non eccedenti i 6 o i 7 anni, contrariamente a quanto avviene con i mutui ipotecari, dove le durate possono superare i 20 o i 30 anni: il minor arco temporale mette relativamente al riparo il debitore da rischi straordinari, poiché il cliente dell’istituto erogante dovrà necessariamente fare i conti con un orizzonte di incertezza minore.

Al di là di ciò, anche per i finanziamenti personali, vale sempre la solita, vecchia regola: scegliere un prestito a tasso variabile è indicato solo se – a fronte del beneficio di poter godere di eventuali periodi di deprezzamento dei tassi – si vuole (e si può) correre il rischio di pagare rate di importo più salato, nell’ipotesi inversa, senza subire squilibri economici e patrimoniali.

 

 
 
 

Prestiti Pensionati con cessione del quinto

Post n°11 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da Natale01
 

I pensionati sono una fascia di interesse rilevante per le agenzie finanziarie che offrono loro un’offerta mirata per andare incontro alla crescente domanda di liquidità dei pensionati, erogando prestiti su misura per questa categoria sociale. La concessione di prestiti pensionati è una soluzione utile per i pensionati che si trovano a fronteggiare il caro vita e le improvvise difficoltà che possono sorgere ogni giorno.

Una delle forme più utilizzate per i prestiti pensionati è la cessione del quinto della pensione che rappresenta una particolare tipologia di prestito personale che si estingue mediante la cessione della quinta parte della pensione netta.

La cessione del quinto è un modo molto comodo per ottenere dei prestiti: consiste in pratica in una trattenuta alla fonte sulla pensione di un quinto sull'importo netto, che verrà versato direttamente dall’ente pensionistico alla società o istituto di credito che hanno erogato il prestito.

È un tipo di prestito pensionati largamente accettato da tutte le banche e dalle società finanziarie in quanto è a basso rischio insolvenza.

Ci sono però particolari tipi di pensione che sono esclusi dai prestiti con cessione del quinto:

  • pensioni e assegni sociali
  • invalidità civili
  • assegni mensili per l’assistenza ai pensionai per inabilità
  • assegni di sostegno al reddito
  • pensioni del personale bancario
  • assegni al nucleo finanziario
 
 
 

Prestiti Inpdap pluriennali garantiti

Post n°10 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da Natale01
 

I prestiti pluriennali garantiti rappresentano una tipologia di prestiti Inpdap che prevedono delle garanzie a favore dell’istituto erogante per rischi a cui posso incorrere i dipendenti pubblici richiedenti.

I rischi coperti da garanzia sono il decesso dell'iscritto prima dell'estinzione del debito relativo ai prestiti Inpdap, la cessazione del servizio senza maturare il diritto alla pensione, la riduzione dello stipendio del cedente.

Requisito essenziale, per aver diritto all’accesso ai prestiti pluriennali garantiti, sono l’essere dipendente pubblico con istituto previdenziale INPDAP e l’iscrizione alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali dell'Inpdap.

Per richiedere i prestiti Inpdap bisogna essere in servizio ed aver maturato almeno quattro anni di servizio utili ai fini pensionistici. In caso di invalidi, mutilati di guerra o militari il limite di tale periodo sconta una riduzione rapportata a due anni.

I prestiti pluriennali garantiti dell'Inpdap vengono rimborsati mediante trattenute alla fonte sullo stipendio fino al massimo di un quinto della busta paga al netto delle ritenute fiscali e previdenziali.

I prestiti pluriennali garantiti dell'Inpdap vengono erogati da società finanziarie ed istituti di credito autorizzati a concedere prestiti ai sensi dell'art. 15 del D.P.R. 180/50.

I prestiti pluriennali, a differenza del piccolo prestito, possono avere durata quinquennale o decennale, appunto con una durata del periodo di ammortamento (restituzione del prestito) che va dai 60 ai 120 mesi (ricordiamo che ad ogni mese corrisponde una rata trattenuta).

Nel caso in cui, però, il dipendente pubblico richiedete, debba andare in pensione in un periodo inferiore alla richiesta di prestito, tale erogazione gli verrà negata, in quanto il periodo di ammortamento dei prestiti INPDAP non può eccedere il periodo di effettivo servizio, in questo caso la durata verrà rapportata fino alla data presunta di pensionamento. 

 
 
 

Prestiti Inpdap pluriennali diretti

Post n°9 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da Natale01
 

I prestiti pluriennali diretti sono dei prestiti Inpdap ai dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali per far fronte ad esigenze di liquidità per necessità personali o familiari.

La restituzione avviene mediante trattenute fisse mensili il cui importo non può comunque mai superare la misura del quinto dello stipendio o della pensione.

La durata dei prestiti Inpdap pluriennali diretti è quinquennale o decennale, essendo l’addebito delle rate mensili saranno previste 60 o 120 rate.

Possono accedere ai prestiti Inpdap i dipendenti pubblici è in attività di servizio o titolari di pensione diretta.

I prestiti Indpap presentano come vincolo la richiesta, da parte dell’istituto erogante, di documentare lo stato di bisogno e giustificare la spesa secondo le motivazioni riportate nella richiesta. Un ulteriore requisito dei prestiti Indpap è avere almeno quattro anni di anzianità di servizio effettivo utili alla pensione (se invalidi civili o mutilati di guerra o decorati al valore militare il limite è portato a soli due anni).

Ai prestiti Inpdap pluriennali diretti, hanno accesso anche i dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato non inferiore ai tre anni e che hanno già maturato l'anzianità di iscrizione necessaria.

Caratteristica peculiare di tale tipologia di prestito è il tasso di interesse che, attestandosi intorno al 3,9% a scalare, rappresenta il tasso più basso offerto dal mercato creditizio per questa categoria di prestiti.

Altri costi che vanno ad aggiungersi al tasso di interesse sono le spese amministrative, ed il premio versato che viene destinato al fondo rischi dell’istituto erogante.

 
 
 
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